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Autore: martamatta    17/03/2012    4 recensioni
cari lettori vi ringrazio per spendere un po' del vostro tempo nel leggere questa storia. essa è ambientata subito dopo i fatti di resident evil 5 è una storia d'amore, di misteri d'azione e di segreti del passato e del presente che verranno svelati per dar luce ad un diverso futuro per il mondo. Forse è vero che una persona può cambiare grazie all'amore e affrontare l'oscurità che ha nel cuore.
di nuovo grazie e buona lettura a tutti. a e vi prego di esprimere le vostre opinioni scrivendo delle recensioni
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Albert correva per la foresta senza voltarsi indietro. La luna con i suoi raggi illuminava la gelida notte, e proiettava le ombre degli alberi che venivano interrotti dal suo passaggio, per breve tempo.
Pensava su ciò che era successo e su ciò che doveva fare “il virus deve essersi addormentato insieme alla mia memoria, infatti si è risvegliato con essa. Quando se ne presenterà l’occasione devo controllare il mio DNA ho dei dubbi!”, sapeva che prima di ogni altra cosa doveva ritornare al laboratorio della Umbrella, dove (pochi mesi fa) aveva ultimato il piano UROBONOROS, ma che venne fermato da Chris. Albert sapeva bene che per cominciare a lavorare per la “cura definitiva” doveva raccogliere più materiale possibile, ed alcuni laboratori della Umbrella nascondevano ancora molti dati e campioni, se ne poteva servire per non cominciare tutte le ricerche da capo.
 
Dopo poco tempo, grazie alla sua velocità, arrivò al laboratorio. Doveva essere pieno di soldati della BSAA, ma visto l’attacco terroristico si erano diretti tutti verso l’ospedale, le uniche persone rimaste erano un paio di soldatini alle prime armi che avevano il compito di sorvegliare la zona in caso di pericolo.
Wesker facendo molta attenzione, sgattaiolò con facilità dentro gli immensi corridoi del laboratorio. Si mosse con cautela, per paura che qualcuno potesse vederlo, andò all’ultimo piano del laboratorio, dove erano situati gli alloggi degli scienziati. Si recò all’ultima porta in fondo al corridoio, che attraversava quel piano.
Nel vedere quel corridoio così in ordine e con della polvere sparsa ovunque, si poteva capire che i soldati della BSAA non avevano perso tempo a controllare gli alloggi, l’unico posto dove valesse davvero la pena di guardare.
Affianco alla porta si trovava una piccola tastiera digitale, dove per entrare, nella stanza, era necessario immettere una password; molto velocemente Albert digitò la chiave d’accesso, la porta emise un suono molto acuto e poi si aprì scomparendo all’interno del muro, ma quando Albert entrò nella stanza la porta si richiuse alle sue spalle.
La stanza era molto spaziosa, al centro c’era un grande letto matrimoniale, ben curato, e sistemato davanti al letto si trovava una libreria, avente ne pochi e ne molti libri, e vicino ad essa c’era una sedia ed una scrivania con sopra dei piccoli cilindri di ferro, contenente delle penne e delle matite, e un computer portatile spento.
Al lato sinistro del letto c’era una porta, che conduceva ad un piccolo ma accogliente bagno, e un armadio molto spazioso. Invece vicino la porta d’entrata, sulla destra, si trovava uno specchio molto lungo e largo.
Albert senza perdere tempo accese il computer e digitò una password, per avere l’accesso, dopo tutto lui era un tipo molto attento nel tenere certe cose segrete. Mentre aspettava che il computer si avviasse, prese da sotto il letto una valigia, non molto grande, la sdraiò sul letto e poi l’aprì. Fatto questo spalancò le ante del grande armadio, dentro c’erano dei lunghi cappotti neri e dei pantaloni, entrambi fatti di pelle, insieme a dei semplici jeans (sempre neri) e un comune giacchetto marroncino. Invece nei cassetti si trovavano delle magliette; alcune nere molto attillate, fatte di una qualche fibra particolare, altre invece erano delle semplici magliette bianche a maniche corte. Albert si limitò a prendere un paio di magliette nere e un paio di quelle bianche, una di esse però, invece di metterla in valigia se la mise addosso, sostituendo quella che si era sporcata e strappata durante l’incontro con il mostro sul vulcano;  fece lo stesso con un paio di pantaloni neri e un paio di jeans (di cui uno se lo indossò per cambiare quello che aveva indosso e che si era rovinato). Il resto lo piegò con cura e lo mise in valigia. Dopo di che andò a sedersi alla scrivania e cominciò a trafficare con i dati della Umbrella in suo possesso.
Controllò che tutti i file fossero a posto poi cominciò ad esaminarli, c’erano molti laboratori segreti della Umbrella sparsi per il mondo,di cui,  molti di essi erano ancora ignoti sia alla TRICELL che alla BSAA.
Alla fine Wesker decise di cominciare dal laboratorio che si trovava in Europa, nascosto fra le alte e nevose Alpi, esattamente tra il confine fra Italia e Svizzera, e poi man mano avrebbe pensato agli altri. Questo laboratorio era molto particolare, nascondeva molti dati top secret della Umbrella e possedeva dei campione del virus Progenitor.
Presa la sua decisione fece una prenotazione, su internet, per l’aeroporto di Trento, il primo volo disponibile era esattamente fra 5 ore. Poi su un sito prenotò anche una camera di un hotel a cinque stelle situato fuori dalla città, il più vicino alle montagne.
Fatto questo spense il computer e lo mise in una valigetta metallica, sotto di esso ci nascose un coltello da combattimento (quelli che possiedono i militari) e una pistola. Quella valigetta era creata con un metallo speciale che dava false informazioni allo scanner, quindi il problema del controllo in aeroporto era risolto.
Appoggiò tutto sul letto, poi aprì il cassetto della scrivania e vi prese un portafoglio contenente dei grossi rotoli di soldi da 10, 20 e 50 euro e dollari; alcune banconote le lasciò nel portafoglio (che si mise in tasca) e le altre le nascose nella valigia.
Da quel cassetto tirò fuori anche delle lenti azzurre (per coprire le sue iridi rosse), che se le mise subito (doveva sembrare il più anonimo possibile), poi tirò fuori degli occhiali da sole “la sicurezza non è mai troppa” pensò mentre l’inforcava.
Ormai era pronto, si era spettinato un po’ i capelli, per non apparire un tipo troppo sospetto agli occhi della gente, e infine si infilò il giacchetto marroncino. 
Stava per afferrare la valigia, quando sentì una voce fredda ed oscura che gli sussurrò –ti sei rammollito? Quella ragazza ti ha fatto uscire fuori?- Albert si voltò ma non c’era nessun’altro insieme a lui. Poi andò allo specchio vicino la porta d’ingresso e rivedete lui completamente vestito di nero e con le iridi rosse che brillavano furiose –è inutile che ti guardi in giro, sta accadendo tutto nella testa, è una tua proiezione-. Albert annuì al suo riflesso e poi disse –tu chi sei?- il riflesso rise con crudeltà e poi rispose –io sono il tuo lato oscuro, quello che ha predominato la tua mente per tutti questi anni. Avendo perso la memoria mi sono allontanato dalla nostra mente e così facendo ho permesso che tu ne prendessi il controllo e non posso fare niente siccome l’amore per quella ragazza ti ha fortificato- Albert rifletté un momento poi disse –non capisco!- la figura nera sbuffò –fai conto che l’essere umano è diviso in due: luce e ombra. Come se fossero due persone uguali ma diverse nello stesso corpo; con l’iniezione del virus-T avvenuta anni fa, le nostre personalità si sono fortificate e ovviamente ha vinto quella che il virus-T predilige cioè quella oscura, io! Ringraziando anche il fatto che noi abbiamo sempre cercato di sopprimere le nostre emozioni, cioè tu!-.
Albert rimase a bocca aperta -quindi Claire a liberato quella luce, che sarebbero i miei sentimenti, e quindi il mio lato buono mi guida adesso, ecco perché mi sento meglio!- la figura in nero sorrise malignamente –ricordati che sono io quello che sa usare il virus-T meglio qui! E ho deciso di starmene in disparte per vedere ciò che succederà, ti darò una mano se sarà necessario. Anche perché io amo Claire allo stesso modo in cui la ami tu! L’amore è il potere più grande ed è riuscito a piegare anche me con estrema facilità. Noi saremmo fortissimi se ci unissimo come lo eravamo un tempo, prima dell’iniezione-. Albert disse pensieroso –allora perché non ci uniamo adesso? Di nuovo uniti…come prima?-, la figura oscura disse freddamente –dubbi, dolore, misteri e paura! Ecco cosa devi affrontare adesso! In modo che in futuro possiamo essere di nuovo una cosa sola. Ci sono domande che ci siamo sempre posti e il mio sesto senso mi dice che in questo viaggio che affronteremo, in questo nuovo capitolo della nostra storia, conosceremo delle risposte che riguardano il nostro passato. Un giorno ci rincontreremo e a quel punto vedremo chi prenderà il controllo!- la figura oscura scomparì accompagnata da una crudele e brutale risata. Albert rimase immobile a riflettere su quelle parole per un po’, poi scosse la testa, afferrò la valigia e disse –è il momento di andare adesso!-.
 
Diverse ore dopo, sull’aereo Albert stava tirando fuori il computer per verificare le coordinate esatte del laboratorio, il mezzo era partito da pochi minuti e siccome era notte fonda si era tolto gli occhiali, per vedere meglio, e se li era messi in tasca. Era immerso nei suoi pensieri quando vennero interrotti da una figura femminile che si stava sedendo vicino a lui dicendo –certo che questi aerei sono sempre più grandi, ci ho messo un po’ a trovare la prima classe!- Albert alzò lo sguardo, quella voce gli era famigliare, rimase a bocca aperta e la ragazza, vestita con lungo e vistoso vestito rosso e bianco, gli disse –mi scusi signore, non mi sono ancora presentata, il mio nome è Ada Wong!-                    
 
 
nota dell'autrice:
e adesso nel prossimo capitolo che succederà fra Albert e Ada? quali sono i misteri di cui l'oscurità stava parlando? seguitemi la prossima settimana e lo saprete.
giusto per puntualizzare il riflesso che Albert vede sarebbe una specie di conflitto interiore scatenato dall'amore di Claire e dal suo improvviso cambiamento, ma poi capirete andando avanti nel leggere.
grazie a chi mi segue e mi sarebbe bello leggere qualche recensione per sapere se faccio un buon lavoro o se vi piace, quindi se potete scriverle mi farebbe piacere.
alla prossima, baci martamatta 
  
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