Era
sera. No, scherzo era
quasi l’alba, visto che per noi novizi e vampiri il giorno e
la notte sono
invertiti.
In
ogni caso, io, le
gemelle, Stivie Rae e Zoey eravamo in cortile ad aspettare Jack mentre
tutti
gli altri erano in mensa: il momento perfetto per agire indisturbati e
senza
attirare troppo l’attenzione.
Come
promesso, non avevo
parlato alle ragazze della storia di Jack anche se qualcosa mi diceva
che avrei
dovuto farlo visto che sembrava essere tutto un casino. Un gran casino,
ma
ancora non avevo idea di quello che mi aspettava: la mia vita da
novizio della
Casa della Notte di Tulsa era finita nel momento in cui quel biondino
nuovo
arrivato aveva varcato la porta della mensa. La nostra vita, in
realtà, visto
che anche i miei amici sarebbero stati coinvolti.
Comunque,
in quel momento
non immaginavo nulla di tutto ciò e riuscivo solo a pensare
al fatto che Jack
Twist mi aveva baciato. Di sua spontanea volontà.
Oh,
per inciso, non aveva
detto nemmeno quello alle ragazze e tutte le volte che loro mi
chiedevano cosa
mi succedesse o dove avessi lasciato la testa glissavo con eleganza e
riuscivo
sempre a cambiare discorso.
finalmente,
dopo cinque
minuti di attesa, vedemmo Jack scendere gli scalini del dormitorio
maschile ed
avvicinarsi a noi, immerso nella lettura dei fogli sulla vita di
Afrodite; si
era cambiato ed indossava dei leggins neri (si, proprio i pantaloni
tipici
delle ragazze) una felpa bordeaux semi slacciata e una canottiere
bianca a
corredare il tutto. Oh dea, ma quanto era bello quel ragazzo! Davvero,
non
riesco a descriverlo per quanto era stupendo… ma non aveva
freddo? No, era fine
novembre ed erano solo le quattro del mattino…
“Ciao
ragazzi…” disse con
un sorriso stanco, raggiungendoci e il mio sguardo si posò
nuovamente sul
livido violaceo all’altezza dello zigomo sinistro, ma questa
volta sapevo da
dove gli veniva. Poverino.
“Jack.”
salutarono in
stereo le gemelle mentre Stivie Rae e Zoey si limitarono a sorridergli
e
muovere il mento nella sua direzione, quindi io feci per salutarlo a
mia volta,
quando: “Ciao Damien.”
Oh
mia dea!
So
che può sembrare
stupido, ma il fatto che avesse salutato me personalmente e non mi
avesse
incluso nel saluto generico mi faceva battere il cuore
all’impazzata, cosa che,
ovviamente, non sfuggì alle ragazze e sentii subito i loro
sguardi curiosi
posarsi sul mio viso arrossato: “Ciao Jack.”
riuscii a dire sperando che la
voce non mi tradisse.
Certo
che se continuava a
sorridere così non rendeva certo la cosa più
facile!
“Allora,
fra quanto dovrai
andare al Rituale con Afrodite?” chiese quindi rivolgendosi e
Zoey, che gli
rispose con un flebile “mezz’oretta”;
evidentemente era un po’ preoccupata… eh
beh, un’intera sera con quella stronza e le sue amiche
streghe!
“Fantastico,
abbiamo tutto
il tempo che ci serve.”
Le
gemelle sbuffarono
leggermente e Stivie Rae si irrigidì: non credevano che in
trenta minuti quel
biondino potesse escogitare un modo per fregare Afrodite, visto che
loro non ci
erano riuscite per due lunghi anni.
Zoey,
da parte sua, non
sembrava molto convinta, ma preferì non commentare;
bell’intuito la ragazza!
nemmeno
io ero mai
riuscito a trovare il modo di fottere Afrodite, ma qualcosa mi diceva
che Jack
lo avrebbe fatto bagnando il naso a tutti noi.
certo
non centrava il
fatto che mi aveva baciato! ma che, scherziamo, io non farei mai una
cosa
simile… sono sempre oggettivo, quando serve e
chissà perché ma serve sempre
raramente.
“Tieni
il tuo auricolare,
attaccalo al vestito.” disse tranquillo Jack ignorando le
espressioni
sospettose delle gemelle e porgendo un affarino bianco e microscopico e
Zy, che
lo sistemo all’interno dell’ampia scollatura a V
del suo splendido abito nero
da cerimonia, quindi si porto all’orecchio un filo
trasparente invisibile se
non stavi proprio li a cercarlo che doveva servire a farle sentire i
consigli
di Jack in caso di bisogno.
“Ricorda:
Afrodite
cercherà di sputtanarti, ma tu mantieni la calma e manta a
catafascio i suoi
piani. così lei rischia di commettere un errore e se abbiamo
un po’ di fortuna
si farà beccare dai professori a fare qualche stronzata,
quindi si fotterà da
solo senza che tu passi per la spia e toglierai il potere della sua
stronzissime manine delicate. Capito?”
“Certo.”
disse Zoey
cercando di sembrare più sicura di quanto non fosse in
realtà: “Ma, se per caso
vado in panico tu mi aiuti vero piccolo genio?”
Jack
sorrise e la
rassicurò: era davvero straordinario perché io
potevo essere intelligente
quanto volevo ma era tutto diverso.
La
mia intelligenza si
basava sui libri e sullo studio, mentre lui aveva un intuito naturale,
una
logica straordinario. un talento innato, tanto che sembrava quasi un
affinità
della dea.
“Ok,
andiamo in mensa
prima che qualcuno si accorga della nostra assenza.” disse
Stivie Rae,
dimenticandosi che Zy avrebbe dovuto persino mangiare con il gruppo di
Afrodite, così quando lei glielo ricordò, vidi il
suo bel viso abbronzato
irrigidirsi.
“Se
hai bisogno ti basterà
sussurrare il mio nome, anche a bassissima voce, e io ti
aiuterò. Sentirò tutto
ciò che ti succede intorno, mentre tu sentirai me solo se lo
vorrò, così non ti
riempio il cervello con chiacchiere inutili.”
Zoey
guardò qualche
istante tutti noi, preoccupata, quindi prese un respiro profondo e si
avviò con
passo falsamente sicuro verso la stanza in cui forse Afrodite e il
resto delle
Figlie Oscure erano già riunite. Speriamo bene.
“Ok,
visto che qui non
possiamo fare niente e non vogliamo che qualcuno sospetti nulla,
andiamo in
mensa.”
Erin
e Shaunee si
incamminarono verso l’ingresso e Stivie Rae fece per
seguirle, bloccandosi
quando vide che io non le seguivo:aspettavo Jack, ma lui era talmente
preso con
cavetti vari che sembrava non essersi nemmeno accorto che ce ne stavamo
andando.
Stivie
Rae mi fece un gran
sorriso seguito da un occhiolino molto campagnolo, quindi si
affrettò a
raggiungere le gemelle le tre cominciarono, ovviamente, a spettegolare
di me.
Ovviamente.
Lascia
passare ancora
qualche secondo, quindi mi schiarii la voce ottenendo finalmente
l’attenzione
di Jack, che mi rivolse un gran sorriso imbarazzato: “Scusa,
ancora qualche
istante ed arrivo. Inizia ad andare se vuoi.”
Io
scossi la testa
sorridendo a mia volta e quando gli assicurai che lo avrei aspettato i
suoi
occhi blu zaffiro si illuminarono. In quel momento sembrava un vero
raggio di
sole.
“Eccomi!”
annunciò
finalmente avvicinandosi
con ancora il
suo bel sorriso stampato in faccia: “Scusa se ti ho fatto
aspettare dovevo
sistemare ancora un paio di cose.”
“Figurati.”
A
questo punto avremmo
dovuto entrare nella scuola e raggiungere le ragazze in mensa, ma per
qualche
strano motivo nessuno di noi due lo fece, al contrario restammo
immobili a
fissarci, come due perfetti cretini; poi successe: una mia mano si
alzò
istintivamente verso il suo viso sfiorando il profilo del suo marchio
con un
gesto naturale che ancora non immaginavo quante volte avrei ripetuto in
futuro,
quindi mi chinai a baciarlo abbastanza lentamente per dargli il tempo,
se lo
avesse voluto, di allontanarsi, ma lui non lo fece.
Di
nuovo il contatto con
le sue labbra morbide scatenò un tornado di emozioni che
mise KO tutti i miei
neuroni, per non parlare del momento in cui la sua lingua
cominciò a giocare e
danzare con la mia, prima lentamente poi con forza, poi di nuovo piano.
Ci
separammo entrambi a
corto di fiato e rimanemmo semi abbracciati: “Scusa per
quanto so essere
stronzo e grazie per tutto ciò che fai.”
sussurrò Jack con il viso affondato
nell’incavo fra il mio collo e spalla, quindi, prima di darmi
il tempo di
rispondere, sussultò e sussurrò nel piccolo
microfono che si era attaccato alla
felpa rossa: “Dimmi Zoey.”
Avvicinandomi,
anzi,
appiccicandomi completamente a Jack, sentii la voce di Zy sussurrare
preoccupata: “Temo che nel vino ci sia…
sangue.”
Ah,
cavolo! Afrodite era
proprio pazza!
“Bevi.
non mostrarti
spaventata. Fa vedere a quella bionda che non è
l’unica forte li dentro solo
perché ha più tette! Bevi.” La voce di
Jack suonò calma nonostante vidi
perfettamente il suo viso contrarsi e l’espressione farsi
seria.
“Bevi.”
ripetè, quindi la
voce di Afrodite provenne dal microfono: “Avanti Zoey, non
bevi?”
attendemmo
entrambi,
fremendo, poi Zoey bevve.
quella
forse, fu il vero
inizio della fine.