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Autore: La Kurapikina    18/03/2012    1 recensioni
Ciao a tutti!!! E' la prima cosa che scrivo una ff su loro e spero vi piaccia. E' una "riscrizione" con molti cambiamenti della casa della notte dal punto di vista di Damien, in cui la storia prende una piega diversa da quella descritta nei libri, soprattutto per quanto riguarda Jack
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era sera. No, scherzo era quasi l’alba, visto che per noi novizi e vampiri il giorno e la notte sono invertiti.

In ogni caso, io, le gemelle, Stivie Rae e Zoey eravamo in cortile ad aspettare Jack mentre tutti gli altri erano in mensa: il momento perfetto per agire indisturbati e senza attirare troppo l’attenzione.

Come promesso, non avevo parlato alle ragazze della storia di Jack anche se qualcosa mi diceva che avrei dovuto farlo visto che sembrava essere tutto un casino. Un gran casino, ma ancora non avevo idea di quello che mi aspettava: la mia vita da novizio della Casa della Notte di Tulsa era finita nel momento in cui quel biondino nuovo arrivato aveva varcato la porta della mensa. La nostra vita, in realtà, visto che anche i miei amici sarebbero stati coinvolti.

Comunque, in quel momento non immaginavo nulla di tutto ciò e riuscivo solo a pensare al fatto che Jack Twist mi aveva baciato. Di sua spontanea volontà.

Oh, per inciso, non aveva detto nemmeno quello alle ragazze e tutte le volte che loro mi chiedevano cosa mi succedesse o dove avessi lasciato la testa glissavo con eleganza e riuscivo sempre a cambiare discorso.

finalmente, dopo cinque minuti di attesa, vedemmo Jack scendere gli scalini del dormitorio maschile ed avvicinarsi a noi, immerso nella lettura dei fogli sulla vita di Afrodite; si era cambiato ed indossava dei leggins neri (si, proprio i pantaloni tipici delle ragazze) una felpa bordeaux semi slacciata e una canottiere bianca a corredare il tutto. Oh dea, ma quanto era bello quel ragazzo! Davvero, non riesco a descriverlo per quanto era stupendo… ma non aveva freddo? No, era fine novembre ed erano solo le quattro del mattino…

“Ciao ragazzi…” disse con un sorriso stanco, raggiungendoci e il mio sguardo si posò nuovamente sul livido violaceo all’altezza dello zigomo sinistro, ma questa volta sapevo da dove gli veniva. Poverino.

“Jack.” salutarono in stereo le gemelle mentre Stivie Rae e Zoey si limitarono a sorridergli e muovere il mento nella sua direzione, quindi io feci per salutarlo a mia volta, quando: “Ciao Damien.”

Oh mia dea!

So che può sembrare stupido, ma il fatto che avesse salutato me personalmente e non mi avesse incluso nel saluto generico mi faceva battere il cuore all’impazzata, cosa che, ovviamente, non sfuggì alle ragazze e sentii subito i loro sguardi curiosi posarsi sul mio viso arrossato: “Ciao Jack.” riuscii a dire sperando che la voce non mi tradisse.

Certo che se continuava a sorridere così non rendeva certo la cosa più facile!

“Allora, fra quanto dovrai andare al Rituale con Afrodite?” chiese quindi rivolgendosi e Zoey, che gli rispose con un flebile “mezz’oretta”; evidentemente era un po’ preoccupata… eh beh, un’intera sera con quella stronza e le sue amiche streghe!

“Fantastico, abbiamo tutto il tempo che ci serve.”

Le gemelle sbuffarono leggermente e Stivie Rae si irrigidì: non credevano che in trenta minuti quel biondino potesse escogitare un modo per fregare Afrodite, visto che loro non ci erano riuscite per due lunghi anni.

Zoey, da parte sua, non sembrava molto convinta, ma preferì non commentare; bell’intuito la ragazza!

nemmeno io ero mai riuscito a trovare il modo di fottere Afrodite, ma qualcosa mi diceva che Jack lo avrebbe fatto bagnando il naso a tutti noi.

certo non centrava il fatto che mi aveva baciato! ma che, scherziamo, io non farei mai una cosa simile… sono sempre oggettivo, quando serve e chissà perché ma serve sempre raramente.

“Tieni il tuo auricolare, attaccalo al vestito.” disse tranquillo Jack ignorando le espressioni sospettose delle gemelle e porgendo un affarino bianco e microscopico e Zy, che lo sistemo all’interno dell’ampia scollatura a V del suo splendido abito nero da cerimonia, quindi si porto all’orecchio un filo trasparente invisibile se non stavi proprio li a cercarlo che doveva servire a farle sentire i consigli di Jack in caso di bisogno.

“Ricorda: Afrodite cercherà di sputtanarti, ma tu mantieni la calma e manta a catafascio i suoi piani. così lei rischia di commettere un errore e se abbiamo un po’ di fortuna si farà beccare dai professori a fare qualche stronzata, quindi si fotterà da solo senza che tu passi per la spia e toglierai il potere della sua stronzissime manine delicate. Capito?”

“Certo.” disse Zoey cercando di sembrare più sicura di quanto non fosse in realtà: “Ma, se per caso vado in panico tu mi aiuti vero piccolo genio?”

Jack sorrise e la rassicurò: era davvero straordinario perché io potevo essere intelligente quanto volevo ma era tutto diverso.

La mia intelligenza si basava sui libri e sullo studio, mentre lui aveva un intuito naturale, una logica straordinario. un talento innato, tanto che sembrava quasi un affinità della dea.

“Ok, andiamo in mensa prima che qualcuno si accorga della nostra assenza.” disse Stivie Rae, dimenticandosi che Zy avrebbe dovuto persino mangiare con il gruppo di Afrodite, così quando lei glielo ricordò, vidi il suo bel viso abbronzato irrigidirsi.

“Se hai bisogno ti basterà sussurrare il mio nome, anche a bassissima voce, e io ti aiuterò. Sentirò tutto ciò che ti succede intorno, mentre tu sentirai me solo se lo vorrò, così non ti riempio il cervello con chiacchiere inutili.”

Zoey guardò qualche istante tutti noi, preoccupata, quindi prese un respiro profondo e si avviò con passo falsamente sicuro verso la stanza in cui forse Afrodite e il resto delle Figlie Oscure erano già riunite. Speriamo bene.

“Ok, visto che qui non possiamo fare niente e non vogliamo che qualcuno sospetti nulla, andiamo in mensa.”

Erin e Shaunee si incamminarono verso l’ingresso e Stivie Rae fece per seguirle, bloccandosi quando vide che io non le seguivo:aspettavo Jack, ma lui era talmente preso con cavetti vari che sembrava non essersi nemmeno accorto che ce ne stavamo andando.

Stivie Rae mi fece un gran sorriso seguito da un occhiolino molto campagnolo, quindi si affrettò a raggiungere le gemelle le tre cominciarono, ovviamente, a spettegolare di me. Ovviamente.

Lascia passare ancora qualche secondo, quindi mi schiarii la voce ottenendo finalmente l’attenzione di Jack, che mi rivolse un gran sorriso imbarazzato: “Scusa, ancora qualche istante ed arrivo. Inizia ad andare se vuoi.”

Io scossi la testa sorridendo a mia volta e quando gli assicurai che lo avrei aspettato i suoi occhi blu zaffiro si illuminarono. In quel momento sembrava un vero raggio di sole.

“Eccomi!” annunciò finalmente  avvicinandosi con ancora il suo bel sorriso stampato in faccia: “Scusa se ti ho fatto aspettare dovevo sistemare ancora un paio di cose.”

“Figurati.”

A questo punto avremmo dovuto entrare nella scuola e raggiungere le ragazze in mensa, ma per qualche strano motivo nessuno di noi due lo fece, al contrario restammo immobili a fissarci, come due perfetti cretini; poi successe: una mia mano si alzò istintivamente verso il suo viso sfiorando il profilo del suo marchio con un gesto naturale che ancora non immaginavo quante volte avrei ripetuto in futuro, quindi mi chinai a baciarlo abbastanza lentamente per dargli il tempo, se lo avesse voluto, di allontanarsi, ma lui non lo fece.

Di nuovo il contatto con le sue labbra morbide scatenò un tornado di emozioni che mise KO tutti i miei neuroni, per non parlare del momento in cui la sua lingua cominciò a giocare e danzare con la mia, prima lentamente poi con forza, poi di nuovo piano.

Ci separammo entrambi a corto di fiato e rimanemmo semi abbracciati: “Scusa per quanto so essere stronzo e grazie per tutto ciò che fai.” sussurrò Jack con il viso affondato nell’incavo fra il mio collo e spalla, quindi, prima di darmi il tempo di rispondere, sussultò e sussurrò nel piccolo microfono che si era attaccato alla felpa rossa: “Dimmi Zoey.”

Avvicinandomi, anzi, appiccicandomi completamente a Jack, sentii la voce di Zy sussurrare preoccupata: “Temo che nel vino ci sia… sangue.”

Ah, cavolo! Afrodite era proprio pazza!

“Bevi. non mostrarti spaventata. Fa vedere a quella bionda che non è l’unica forte li dentro solo perché ha più tette! Bevi.” La voce di Jack suonò calma nonostante vidi perfettamente il suo viso contrarsi e l’espressione farsi seria.

“Bevi.” ripetè, quindi la voce di Afrodite provenne dal microfono: “Avanti Zoey, non bevi?”

attendemmo entrambi, fremendo, poi Zoey bevve.

quella forse, fu il vero inizio della fine.   

 

  
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