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Autore: Aquarius no Lilith    18/03/2012    1 recensioni
Mi chiamo Ayumi e sono una piratessa. Faccio parte della ciurma di Barbabianca e ho il potere di usare indistintamente tutti gli elementi. Sono cresciuta su un’isola con mia madre che in passato era stata un membro della Marina che poi aveva lasciato, per sposare mio padre, che era un pirata. Lui non so chi sia dato che non l’ho mai incontrato e mia madre non mi ha mai detto il suo nome. In poche parole ho vissuto un’infanzia tranquilla fino a quando, all’età di dieci anni, ho mangiato un frutto del diavolo che mi ha permesso di usare sia l’acqua, il fuoco, il vento e la terra. Da quel momento mi sono sempre allenata per sviluppare delle tecniche molto forti per fare in modo che nessuno dovesse difendermi. Però, poco tempo dopo che mangiai il frutto del diavolo, la mia vita cambiò radicalmente con l’arrivo di una persona inaspettata, cioè Barbabianca.
( Storia sospesa a causa della mancanza d'ispirazione, ma prometto che mi ci rimetterò sopra al più presto)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Continuammo a parlare anche durante il pranzo e così scoprii anche com’era avvenuto il suo primo incontro con Marco tre anni prima e di come fosse stato per lei amore a prima vista.
Mentre mi stava riaccompagnando alla mia cabina, le chiesi:<< Shiori per caso sai, dove ci stiamo dirigendo?
Io sono tornata sulla nave da neanche un giorno intero e quindi non lo so >>.
E lei:<< Non lo so nemmeno io, però, considerando la quantità di viveri che abbiamo caricato all’ultima isola, potrei dire che tra massimo tre giorni giungeremo alla prossima isola >>.
E poi sorridendomi disse:<< Ora che sei tornata però dovrai scegliere a che flotta unirti.
Ci hai già pensato? >>.
Ed io:<< A dir la verità non c’ho ancora pensato però devo dire che forse la mia scelta ricadrà sulla seconda flotta >>.
E lei quasi sorridendomi, disse:<< Ho capito.
Allora ti lascio poiché dovrai finire di disfare la borsa da viaggio ed io devo andare da Marco, perché mi aveva chiesto di andare da lui, appena avevo del tempo libero >>.
Dopo di ciò mi avvicinai alla porta della mensa e uscii in corridoio per avviarmi alla mia cabina, ma inavvertitamente mentre giravo l’angolo a un certo punto, andai a sbattere contro qualcuno e caddi a terra.
Alzandomi subito dissi:<< Mi scusi, per esserle venuta addosso, ma non l’avevo proprio vista >>. 
<< Zehahaha! Nessun problema ragazzina >>.
Ed io riconoscendo quella voce guardandolo negli occhi mi ricordai di averlo già visto sulla nave del babbo quando ero bambina e prima di andarsene disse:
<< Bentornata piccola Ayumi >>.
Dopodiché continuai per la mia strada e arrivai davanti alla porta dello studio del babbo e bussai.
Sentii dire:<< Avanti >>, ed entrai.
Con mia grande sorpresa trovai anche Ace lì che stava parlando con il babbo.
Ace allora mi salutò con un cenno della testa e rivolgendosi al babbo disse:
<< Babbo se non hai altro da dirmi io mi congederei, poiché devo parlare con gli altri comandanti >>.
Detto questo, si avvicinò alla porta e fece per uscire, però il babbo gli disse:<< No, aspetta un attimo perché penso di aver indovinato quello che vuole chiedermi Ayumi >>.
Ed io guardando Ace negli occhi che mi stava osservando incuriosito dissi:
<< Babbo, è proprio vero che non posso nasconderti nulla >>.
<< Poiché ora non sono più un membro libero della ciurma, desidero entrare a far parte di una delle flotte e più precisamente della seconda >>.
E il Babbo:<< Come tua madre del resto. Ace, tu che ne dici di averla come tua compagna? >>.
E Ace:<< Nessun problema e poi la sua forza è evidente già del fatto che ha una taglia da 98.000.000 di beryl sulla sua testa >>.
<< E allora, Ayumi, da adesso fai parte della seconda flotta  >>.
Dopo averlo detto, aprì un cassetto della sua scrivania e ne trasse fuori una lettera che mi porse dicendomi:<< Questa lettera è da parte di Kaori per te e me l'ha affidata l'ultima volta che l'ho vista, cioè 2 mesi fa >>.
La presi subito e me la misi in tasca e dopo aver salutato e ringraziato il babbo uscii dal suo studio, con Ace.
Mi diressi subito verso la porta della mia cabina, ma quando stavo per aprirla, mi sentii toccare una spalla e girandomi vidi Ace che era dietro di me.
Allora, mettendo le mani sui fianchi, dissi:<< Che cosa c'è Ace? >>.
E Ace mi rispose: << Vorrei parlare e stare un po' con te.
Perché, è un problema? >>.
<< No, nessun problema >>, risposi io, imbarazzata.
Detto questo entrai e mi diressi verso l'armadio che aprii, invece, Ace si sedette sul letto.
Dopo un po' disse: << Posso capire che volevi stare nella mia stessa flotta, però il babbo ha detto che centrava anche tua madre e vorrei saperne di più >>.
Ed io gli risposi: << Non l'ho fatto solo per il primo motivo che hai detto, ma anche perché quella era la flotta di cui mia madre faceva parte, quando era ancora una piratessa.
Come ti ho raccontato anni fa, infatti, mia madre è diventata una piratessa dopo aver passato molti anni in Marina >>.
Detto questo, mi sedetti sul letto anch'io e prendendo la mia borsa da viaggio da disfare e rivolgendomi ad Ace dissi: << Dovrei disfare la mia borsa.
Vuoi darmi una mano o no? >>.
Ace fece per rispondermi, ma all'improvviso cadde all'indietro sul letto.
Mi avvicinai per guardarlo meglio e per poi costatare che non era altro che uno dei suoi soliti attacchi improvvisi di narcolessia.
Allora lo lasciai lì e mi alzai per mettere a posto le mie cose.
Appesi le magliette e le gonne, mentre i pantaloni li misi nel secondo cassetto e in quello sopra ciò che c'era ancora nella borsa.
Poi mentre toglievo il mio sacchetto di beryl di riserva dal fondo, vidi quella che un tempo era stata la mia maglia preferita.
Era viola melanzana, a maniche corte e aveva al centro il disegno di un fiore.
Per me era molto importante, infatti, oltre ad essermi stata regalata da mia madre era anche la maglia che indossavo quando mi ero baciata per la prima volta con Ace.
Mentre riportavo alla mente quel ricordo così importante per me arrossii e feci per girarmi, ma mi sentii all'improvviso cingere i fianchi e tirare all'indietro verso un corpo molto caldo.
E allora dissi:<< Ace, scusa ma non stavi dormendo prima?
Come mai ti sei già svegliato? >>.
Lo sentii sogghignare e poi rispose: << Facevo finta di dormire perché così ti potevo guardare all'opera.
Infatti, l'ultima volta che ti ho visto armeggiare con gli abiti, non è stato un momento molto bello... >>.
A queste parole m’incupii, infatti, si stava riferendo a quando ero dovuta andare via da Foosha dopo sei mesi circa.
Così voltandomi e guardandolo dritto negli occhi gli risposi:<< Conosci il motivo per cui dovetti andarmene.
Infatti, una delle isole sotto la protezione del babbo aveva bisogno d'aiuto ed io ero la più vicina che potesse portarglielo >>.
E Ace: << Vabbè lascia stare, infatti, non voglio litigare con te per delle stupidaggini come questa.
Soprattutto perché oggi è la prima volta che ci rivediamo dopo tre anni, inoltre sempre oggi entri a far parte della mia flotta.
Questa è una, senz'altro, delle giornate migliori della mia vita >>.
Come ebbe finito di dirlo si avvicinò di più a me e stringendomi forte a sé, e poi, annullando la minima distanza tra di noi, mi baciò.
Questo momento idilliaco sembrò non finire mai e tutto ciò che ci circondava, sembrava aver perso il proprio significato.
In quel bacio erano presenti tutto il nostro amore e la frustrazione per aver dovuto passare quasi tre anni separati l'uno dall'altra e anche il desiderio di recuperare quel tempo perduto.
Dopo un po' però Ace si separò da me e disse: << E' meglio che me ne vada perché dovevo incontrare Marco per fare il punto della situazione, su ciò che è stato detto durante la riunione, che mi sono perso stamattina >>.
Mi diede un ultimo bacio e poi uscì.
Finito di mettere a posto ciò che avevo nella borsa, mi misi a leggere un libro e non mi accorsi di che ora fosse almeno fino a quando sentii bussare alla mia porta. Allora solamente, guardai l’orologio e vidi che erano già le sette e trenta e che quindi avrei dovuto prepararmi per andare a cena.
Mentre pensavo queste cose la porta, si aprì e vidi la testa di Shiori uscire da essa. Guardandomi, disse:<< Ayumi sei pronta per cenare o no? >>.
Ed io:<< Sì sono pronta. Andiamo?>>.
Dopo averlo detto chiusi il libro e lo posai sulla scrivania e mi alzai.
Durante il tragitto dalla mia cabina alla sala mensa parlammo allegramente di molte cose, ma quando entrammo in sala mensa, ci ammutolimmo entrambe.
Gli sguardi di tutti i pirati, infatti, erano puntati su di me e il silenzio più totale era calato nella sala, probabilmente erano tutti stupiti di vedermi ancora sulla nave. Questo era dovuto, infatti, alla mia vecchia abitudine di non fermarmi mai a lungo sulla Moby Dick da ormai quasi cinque anni.
Mi avvicinai al tavolo del babbo e come gli fui davanti, dissi:
<< Buona sera babbo >>.
E lui sorridendo disse: << Buona sera a te Ayumi e anche a te Shiori >>.
Detto questo, però si alzò in piedi e dopo essersi schiarito la voce indicandomi, disse:<< Oggi è tornata da noi, dopo anni di assenza, una vostra compagna di ciurma, che in questi ultimi quattro anni, ha girato tra le varie isole da noi protette, per assicurarne la protezione.
È conosciuta dai più con il soprannome di “padrona degli elementi” che le è stato dato dalla Marina, ma il suo vero nome è Ayumi Nakamura.
Oggi inoltre, è entrata a far parte della seconda flotta e dato che si è sempre distinta in combattimento per valore, ho deciso di nominarla vice-comandante della stessa flotta.
Accoglietela come una sorella e aiutatela a riambientarsi sulla Moby Dick >>.
Alle sue parole ero diventa di sasso, infatti, non mi sarei mai aspettata una nomina del genere da parte del babbo.
Il babbo allora si risedette e il brusio dei vari pirati ricominciò ed io seguii al tavolo dei comandanti Shiori che si sedette accanto a Marco, mentre io sedetti di fronte ad Ace.
Durante la cena la conversazione tra me e gli altri comandanti fu molto accesa, infatti, molti volevano sapere di ciò che avevo fatto in quegli anni, di come ero diventata un membro della ciurma di Barbabianca e mille altre cose.
La nostra conversazione però, fu interrotta più volte da pirati delle varie flotte, che si vennero a presentare e a congratularsi con me.
Mangiare in tutta tranquillità, lì con i miei compagni mi sembrava surreale, dato che non accadeva da moltissimo tempo.
Ace, nel frattempo, era cascato a dormire sul suo piatto a causa di uno dei suoi soliti attacchi di narcolessia.
Finita la cena e salutati i miei compagni di tavolo e il babbo, mi diressi sul ponte, per prendere una boccata d’aria.
Giunta qui presi la lettera di mia madre e alla luce delle lanterne sul ponte, cominciai a leggere.      
 
Nota dell'autrice: mi dispiace di non aver potuto aggiornare prima la storia, ma tra la scuola, la mancanza di ispirazione e gli impegni personali non ho proprio avuto tempo.
Spero che il capitolo sia di gradimento per chi segue la mia storia e di cui posso ricordare solo Black Dalia, dato che è l'unica di cui conosco il nome.
Ciao e arrivederci al prossimo capitolo, Lilith  
  
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