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Autore: My Pride    18/03/2012    6 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulle coppie ZoSan e RuNami ♥
» 58. Tequila Sunrise
«Mi stai facendo passare per il cattivo ragazzo, cuoco».
«Ricorda, marimo: non esistono uomini cattivi.... se sono cucinati bene»

[ Quarta classificata al contest «Rapido e indolore» indetto da Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata al contest «Flash Fiction Istantanee» indetto da Dark Aeris { 6 } ]
[ Seconda classificata al contest «Il mondo dei Peanuts» indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda classificata al contest «Due cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 } ]
[ Seconda classificata al contest «Scrivimi una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al contest «Say it with Disney!» indetto da Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Prima classificata e vincitrice del Premio Christmas Spirit al contest «All I want for Christmas is you» indetto da Frandra { 29 } ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Some affairs in daylight The One Hundred Prompt Project

Titolo: Some affairs in daylight
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
[ 1764 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji Black-Leg [ ZoSan ]
Genere: Generale, Sentimentale, Vagamente Introspettivo, Vagamente Erotico
Rating: Arancione
Avvertimenti: 
Shounen ai/Heterosexual, Slice of life, Genderswap, What if?
Tabella/Prompt: Bevande › 05. Birra
Misc Mosaic 10&Lode: #03. Estate
Prompt: 7° Argomento: Astronomia › Sole


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Una tiepida giornata estiva non era esattamente l'ideale per riprendere i propri allenamenti, e probabilmente era stato proprio per quel motivo che Zoro aveva deciso di abbandonarli momentaneamente e, dopo aver recuperato il proprio kit per la cura delle sue katane ed essersi liberato della parte superiore dei suoi abiti per il troppo caldo, si era poggiato tranquillamente contro il parapetto est della Sunny con la ferma intenzione di occuparsi unicamente delle sue fedeli compagne. Le aveva trascurate non poco, negli ultimi tempi, e lasciare che esse si rovinassero era l'ultima cosa che voleva, poiché per uno spadaccino rappresentavano l'anima.
    A ben pensarci, si ritrovò a riflettere qualche minuto dopo, intento a tamponare uno dei due lati della lama per eliminare eventuali ditate e macchie, la pulizia delle katane non erano l'unica cosa che aveva messo da parte, durante quel periodo. Da quando Franky aveva costruito loro quella nave maestosa - lasciando tutti i membri dell'equipaggio di stucco, c'era da aggiungere - erano partiti per riprendere il viaggio e non avevano avuto un attimo di respiro, incappando in un problema dietro l'altro. Thriller Bark era stato uno di questi e, per quanto sapesse di aver rischiato grosso contro Kuma, Zoro era tuttora certo che quella che aveva fatto in quel determinato frangente fosse la scelta giusta. L'aveva fatto per il proprio Capitano e per non lasciare che qualcun altro della ciurma rischiasse inutilmente la vita, mettendo in gioco se stesso e la propria ambizione. Si era assunto la piena responsabilità delle sue azioni e, leale a Rufy e al suo sogno di diventare il Re dei Pirati, aveva accettato il suo dolore come se fosse il proprio, tenendo fede ai propri principi e al proprio codice di condotta.
    A quelle sue stesse costatazioni, Zoro sospirò, gettando una rapida occhiata verso Robin e Nami, sedute a chiacchierare sulle scale che portavano al castello di prua, prima di sporgersi per afferrare un pezzo di carta di riso e mantenerlo con due dita, così da poterlo passare delicatamente sulla lama partendo dal basso. Per lui parlare e agire erano sempre state la stessa cosa, non aveva mai avuto bisogno di chiedere il permesso di qualcuno per fare ciò che più riteneva giusto e aveva affrontato con coraggio ogni sfida che la vita gli presentava davanti, senza aver mai paura di nulla, eppure, questa volta, con quel gesto d'immolazione a Thriller Bark era conscio di aver fatto soffrire i propri amici e, forse più di tutti, una persona in particolare. Aveva anche rischiato di non tener fede alla promessa che aveva fatto a Kuina, e fu proprio a quel nuovo pensiero che il Vice Capitano imprecò a denti stretti, deconcentrandosi e rischiando persino di tagliarsi il polpastrello dell'indice sul filo della lama.
    Aveva bisogno di bere qualcosa, decisamente. Magari del sake, o qualsiasi altra cosa alcolica. E fu proprio con quel pensiero per la testa che finì di occuparsi delle proprie spade, imbevendo un po' di cotone con qualche goccia di olio di garofano per passarlo delicatamente sull'acciaio, recuperando il kit e le armi una volta terminato. Ripose il tutto ordinatamente dove l'aveva preso quando raggiunse la camerata maschile, sistemandosi le katane al fianco prima di dirigendosi a passi veloci in cucina, certo di poter trovare lì tutto ciò di cui necessitava.
    Zoro gettò dapprima un'occhiata al suo interno, come per accertarsi che fosse vuota, ed entrò poi quasi di soppiatto, sbuffando sonoramente nel rendersi conto che le bottiglie di sake erano sparite, e il responsabile di ciò era fin troppo ovvio. Trovò solo qualche bottiglia di cola - ma guai a lui se le avesse toccate, conosceva fin troppo bene Franky e non aveva la benché minima intenzione di cominciare una discussione con lui, dato il caldo pazzesco che imperversava - e qualche lattina di birra, e quella la ritenne meglio di niente; scrollò le spalle e ne afferrò una, aprendola prima di buttare giù un lungo sorso. Non era buona quanto il suo adorato sake, però doveva ammettere che era un ottimo rimedio in sua assenza.
    Con un lungo sbadiglio, lo spadaccino andò ad appropriarsi del divano e vi si lasciò cadere sopra a peso morto, ingollando un altro po' di birra prima di detergersi il sudore dalla fronte con la maglia che teneva gettata sopra le spalle. E fu proprio in quel mentre che gli giunse alle orecchie una piccola esclamazione di disgusto, costringendolo a voltare distrattamente lo sguardo nella direzione da cui proveniva. Vestita di tutto punto con il suo elegante completo e la cravatta ben sistemata al di sopra dei seni piccoli e sodi, quella scema di una cuoca, nonché sua compagna, aveva storto il viso nel vedere il suo gesto, mordicchiando appena il filtro della sigaretta - stranamente spenta, notò il Vice Capitano, liquidando il tutto come una cosa da nulla - che sorreggeva fra le labbra morbide e sottili. 
«Dovresti proprio farti una doccia, stupido marimo», rimbrottò poi lei, e Zoro poté benissimo vedere le macchie di rossetto alla fine della stecca che aveva in bocca, ma di una qualsiasi goccia di sudore nemmeno l'ombra. Possibile che non patisse quel caldo infernale, quell'idiota?
    Lo spadaccino, a quei suoi stessi pensieri, si ritrovò a sbuffare e a riportare lo sguardo dritto dinanzi a sé, come se volesse ignorare l'arrivo di quell'ospite indesiderato.
«La farò quando ne avrò voglia», rimbeccò, bevendo un altro lungo sorso di birra sotto lo sguardo della ragazza. Proprio quest'ultima gli si avvicinò con passo felpato, levandogli la lattina dalle mani con suo disappunto prima di poggiarla sul tavolinetto poco distante e accomodarsi a cavalcioni sulle sue cosce, facendo sì che Zoro sollevasse un sopracciglio con scetticismo. «E adesso che diavolo vuoi, ricciolo?»
    La cuoca fece scivolare distrattamente due dita lungo l'avambraccio muscoloso del compagno, arrivando a carezzargli l'incavo del gomito prima di risalire maggiormente, sempre più su, fino al deltoide e poi sulla spalla robusta, sfiorando con il polpastrello la lunghezza della clavicola e la base del collo sotto lo sguardo sempre più confuso del Vice Capitano.
«E se la facessimo insieme, questa doccia?» la sentì dire qualche istante dopo, rischiando che Zoro si strozzasse con la propria saliva. L'aveva sempre saputo che quella lì era una cuoca pervertita che correva dietro ad ogni ragazzo non appena ne vedeva uno, però... accidenti, per quanto avessero fatto più volte sesso, l'idea di fare una doccia con quella donna lo faceva arrossire come un moccioso di fronte alla sua prima volta, forse perché lo riteneva un qualcosa di molto più intimo. Probabilmente era stupido pensarlo in quel modo, ma non aveva mai preteso di essere coerente.
    Ripresosi almeno parzialmente dall'intontimento momentaneo, dunque, lo spadaccino le scansò la mano, aggrottando la fronte.
«Niente da fare, cuoca da strapazzo», sbottò, vedendola aggrottare la fronte e stritolare la sigaretta con i denti prima che si sporgesse con il busto verso di lui, mettendo in mostra più di quanto Zoro avesse voluto a causa della scollatura della camicietta.
    «Vediamo se riesco a farti cambiare idea, marimo», replicò tranquillamente la ragazza, scendendo con la mano fino al limitare dei suoi pantaloni, unico indumento, oltre le mutande, che in quel momento indossava. E la cuoca parve accorgersi di qualcosa che lui non comprese, in un primo momento, poiché sorrise. «Dov'è finita la tua cintura di castità?» lo prese in giro, e fu a quel punto che Zoro capì dove la ragazza volesse andare a parare. Per il troppo caldo si era liberato anche dell'haramaki, e per lei fu fin troppo facile insinuarsi con quella stessa mano nei suoi calzoni, facendogli spalancare gli occhi.
    «C-Che accidenti fai?» balbettò Zoro, afferrandole il polso esile con la ferma intenzione di allontanarla dal proprio intimo. Si ritrovò ben presto ad allentare la presa quando sentì le dita lunghe e sottili solleticare la punta della sua virilità, lasciando che dalle sue labbra fuggisse un sospiro di piacere non contenuto. Reclinò il capo all'indietro e abbassò le palpebre, godendosi quei tocchi sapienti che lo stavano mandando letteralmente in estasi. Quella di occuparsi un po' di se stesso e dei propri bisogni era una delle tante cose che aveva trascurato, in quel periodo, ma sembrava che la sua compagna stesse rimediando alla grande a quella sua piccola noncuranza; sentiva i polpastrelli percorrere tutta la sua lunghezza, il frusciare della sua mano contro la stoffa delle sue mutande, il calore del suo corpo contro il proprio quando si spingeva maggiormente verso di lui, quasi volesse simulare un rapporto completo anziché una semplice masturbazione. E, dannazione, a quel pensiero ci mancò poco che venisse immediatamente come un tredicenne.
    Il sudore aveva cominciato ad imperlargli nuovamente la fronte e il collo, ed era sicuro che non si trattasse unicamete del calore provocato dalla stagione estiva; aveva le guance paonazze e il respiro corto, mentre quella mano aumentava il proprio ritmo, lasciandogli ben poca lucidità mentale.
«Cuoco!» gridò nel bel mezzo del tutto, senza nemmeno riflettere, e non appena raggiunto l'apice dell'orgasmo si ritrovò a rotolare giù dal letto, spinto con forza da un piede che conosceva fin troppo bene. Zoro sbatté le palpebre e si guardò intorno, confuso, rendendosi conto di trovarsi nella camerata dei ragazzi.
    Grazie alla luce accesa, poté vedere che Sanji si trovava in piedi accanto al suo materasso, le braccia incrociate al petto e un'espressione a dir poco furiosa dipinta in viso. Dietro di lui, svegli e altrettanto incazzati, si trovavano i restanti componenti maschili della ciurma - escluso Chopper, che quella sera aveva il turno di guardia -, e il Vice Capitano fu quasi certo che Franky fosse pronto a sparargli addosso, dato il viso contratto.
«Che diavolo hai da urlare nel bel mezzo della notte, marimo di merda?!» berciò il cuoco con voce tenorile, richiamando in quel modo l'attenzione di Zoro su di sé.
    Ancora troppo scombussolato, quest'ultimo ci mise un po' a capire che il suo era stato tutto solo un maledettissimo sogno, forse ancor peggiore di quando aveva sognato che quello scemo d'un cuoco stesse per scopar... nay, si corresse prontamente, forse sognare quel damerino in vesti femminili era decisamente meglio, anche se lo preferiva così com'era e con le protuberanze giuste, senza inutili seni fastidiosi. Proprio a quella costatazione silenziosa scosse il capo, borbottando uno
«Scusate» generale prima di rialzarsi in fretta e furia, come se volesse nascondere qualcosa e anche alla svelta.
    E, mentre si rintanava sotto le lenzuola con il viso rosso come un pomodoro e il pensiero che una volta riaddormentati tutti si sarebbe cambiato le mutande, fu certo che il cuoco, dato il sorriso che era comparso sulle sue labbra, avesse notato la vistosa e ben poco fraintendibile macchia che lo sporcava proprio a cavallo dei pantaloni
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Qualcuno mi picchi. Non avevo la benché minima intenzione di scrivere un'idiozia del genere, che tra l'altro si può ritenere una specie di seguito della one-shot Gimme your ass, damn cracked marimo, ma a quanto pare le corse in bicicletta fanno lo stesso effetto dei postumi della febbre, su di me. Sono uscita di buon'ora, mi son messa a pedalare e sotto il sole cocente mi è venuta l'ispirazione per questa... cosa, che ho poi trascritto al pc prima di andare a pranzo e a dirla tutta dovrei scendere di nuovo, adesso, non stare qui a perder tempo, lol
Si vede che adoro martoriare Zoro con sogni bizzarri che mettono a dura prova il suo auto-controllo di spadaccino e che lo fanno sempre svegliare di soprassalto, rovinando i suoi bei sonnellini? x)
Non posso farci niente, prenderlo per il culo è il passatempo preferito mio e di Sanji che vorrebbe farlo veramente ma, per quanto io sia per il reverse, non sarà mai seme nelle mie storie se non nei suoi sogni, ah ah ah, ormai, anche se mi piace fargli prendere in qualche modo l'iniziativa u_u e per giuoia mia e
di Connie, questa volta c'è anche il genderswap, evvai! *Si mette a lanciare festoni*
Okay, basta con lo sclero, passiamo alla parte seria della storia, perché la parte seria, sebbene questa fanfiction sia stata scritta per far principalmente sorridere, c'è. Il codice di condotta a cui si fa riferimento è ovviamente il Bushido, poiché se ben ricordo è proprio ciò che segue Zoro, e lo dimostrano le sue azioni e i suoi comportamenti, appuntati nella storia stessa. Se qualcuno volesse saperne di più, non ha che da chiedere
Come sempre, comunque sia, commenti e critiche sono ben accetti 
Alla prossima. ♥


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