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Autore: maria95    18/03/2012    9 recensioni
In un tempo esistevano 3 tipi di Vampiri, i Vampiri Devil, i Vampiri della Luna Nera e i Vampiri della Luce. I tra avevano abitudini diferite, i Vampiri Devil bevevano sangue animale, i Vampiri della Luna Nera quello umano e i Vampiri della Luce quegli degli vampiri. I vampiri della Luce non amazavano gli umani, erano dalla loro parte, ma alcunni non erano d'accordo, un umano pieno di odio si fece mordere da 3 vampiri delle 3 razze e divenne fortissime. I sovrani lo sigilarono e con esso anche loro insieme al popolo dei vampiri della Luce, ma loro non sapevano che 2 di loro sono sopravisuti.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao e scusate l’enorme ritardo. Ecco a voi il quarto capitolo. Spero che vi piaccia.

(POV RAF)

Mi svegliai ancora un po’ mal ridotta, e non ricordavo il perché. Ah, sì, adesso ricordo, Diamond mi aveva colpita molto forte e Federico mi aveva portato nella mia stanza, dove mi aveva curata. Era stato così dolce e gentile con me. Mi chiesi come poteva essere che un ragazzo come Federico fosse il fratello di Diamond; Federico era un ragazzo esemplare, mentre invece Diamond era un mostro, nessuno gli aveva insegnato che non si alzavano le mani su una ragazza, per chi mi aveva presa? Meglio non pensarci, adesso la cosa più importante era guarire e trovare il modo di scoprire come potevano andare nel mio mondo i vampiri della Luna Nera. Cercai di alzarmi ma mi sentivo molto debole.

-Come ti senti Raf?- mi chiese Federico comparendo nella stanza.

-Mi sento ancora male, certo che tuo fratello è proprio un animale.- dissi arrabbiata.

-Lo so, ma è fatto così, che ci posso fare. Ma ora, la cosa più importante è che tu ti riprenda.- disse Federico sorridendo.

-Grazie di tutto, sei un amico.- dissi ricambiando il sorriso.

-Figurati ma, veramente, smettila di ringraziarmi ogni volta.- disse Federico dolcemente.

-Penso che per adesso, però, non riuscirò a muovere un muscolo.- dissi guardandomi il corpo.
-Tranquilla, lascia fare a me. So come farti guarire.- disse Federico facendomi l’occhiolino.

Nelle mani di Federico comparve una piccola boccetta con dentro un liquido rosso, sembrava sangue.

-Ti prego, non dirmi che è quello che penso.- dissi un po’ disgustata.

-Purtroppo è quello che pensi, è un po’ del mio sangue. Il sangue dei vampiri della Luna Nera ha poteri curativi, cioè che possiamo guarire grazie al sangue, è una delle nostre capacita. Penso che questa dose basti per guarirti definitivamente.- disse Federico mentre apriva la boccetta contenente il sangue.

-Ok, anche se ti conosco da poche ore mi fido di te. Sai una cosa, forse è una sciocchezza, ma ho come la sensazione di conoscerti da tempo.- dissi.

Quando mi era accanto mi sentivo protetta e non mi era difficile confidarmi con lui.

-Sai, anch’io ho la stessa impressione. Chi può dirlo, forse ci siamo conosciuti in un'altra vita.- disse Federico scherzando e ridendo.

Iniziai a ridere a mia volta; Federico aveva una risata contagiosa e mi sentivo bene accanto a lui.

-Sicuramente, tu eri umano ed io una vampira succhia sangue che ti pedinava.- dissi ridendo.

-Certo che nell’altra vita eri piuttosto maniaca.- disse lui scherzando nuovamente.

-Lo so e me ne vanto, e tu eri un prete.- disse ancora ridendo.

Ok, era meglio smettere, stava quasi iniziando a farmi male la pancia per le troppe risate.

-Bene, ora a parte gli scherzi, bevi.- disse Federico con un’espressione seria, mentre si avvicinava con la boccetta piena di sangue. Oh mamma, sicuramente sarei svenuta.

-Devo proprio?- chiesi insicura.

-Tranquilla, poi il sangue di noi vampiri è molto dolce, quindi non hai niente di cui preoccuparti.- mi disse lui tranquillamente.

Con le poche energie nelle braccia, presi la boccetta e bevvi il sangue, non era poi cosi male, anzi era dolce. Aveva ragione lui. Finii di bere il sangue dalla piccola boccetta e guardai il mio corpo: era pazzesco, tutte le mie ferite stavano sparendo e mi sentivo piena di energia! Certo che il sangue dei vampiri della Luna Nera curava veramente di tutto, sarebbe stato molto utile come medicina per curare i feriti.

-Ehi Raf, a cosa pensi?- mi chiese Federico.

-Pensavo che il vostro sangue sarebbe ottimo come medicina per i malati.- dissi pensando alle povere persone malate.

-Sei veramente una ragazza dal cuore d’oro.- mi disse Federico dolcemente.

-Grazie, sei veramente gentile. Però adesso potresti, per favore, uscire della mia stanza? Mi vorrei cambiare.- dissi guardandolo.

-Ok, ti aspetto fuori. Vorrei mostrarti il palazzo, così almeno non ti perderai nuovamente.- disse Federico scomparendo.

Ma questi non sapevano utilizzare le porte? Mah, i vampiri, chi li capisce.

Andai a fare un bagno, ma c’era un problema: cosa avrei indossato? Ci avrei pensato dopo il bagno rilassante.

Mi misi nella vasca, era la seconda volta che facevo il bagno quel giorno. Era meglio pensare alla missione e a non dare nell’occhio. Era meglio uscire dalla vasca, altrimenti Federico si sarebbe arrabbiato per l’attesa, speravo solo che non avesse la capacita di leggere nel pensiero altrimenti sarei rimasta fregata. Andai nella mia stanza e vidi una maglia bianca accollata con le maniche a palloncino e dei bermuda con delle scarpe da ginnastica bianche. Perfetto, come avevo detto prima, meno male che c’era Federico, non sapevo come avrei fatto senza di lui. Mi vestii velocemente e uscii dalla stanza. Vidi Federico appoggiato al muro che mi aspettava annoiato. Poverino un altro po’ e si sarebbe addormentato.

-Scusami se ti ho fatto aspettare tanto.- dissi imbarazzata.

-No tranquilla, ti stanno bene questi vestiti.- disse Federico guardandomi.

-Grazie, non so come avrei fatto senza di te in queste poche ore.- dissi sorridendo.

-Figurati, andiamo.- disse Federico porgendomi il braccio.

Camminammo a braccetto e Federico mi mostrò tutto il palazzo e mi raccontò anche la storia, era veramente un ragazzo ben informato su tutto. Arrivammo in una stanza piena di quadri e la mia attenzione fu attirata da un quadro che raffigurava un bellissimo castello che risplendeva. Rimasi a fissarlo, era veramente bello, sembrava trasmettermi calore e serenità.

-E’ bello vero?- mi chiese Federico notando che ero imbambolata davanti al quadro.

-Sì, questo è sempre stato un vostro palazzo?- domandai curiosa.

-No, appartiene alla famiglia dei Vampiri della Luce. Devi sapere che ventidue anni fa, in realtà, ci furono tre tipi di vampiri: noi, i vampiri Devil e quelli della Luce. Devi sapere che i Vampiri della Luce erano un popolo pacifico, erano amici degli umani e andavano d’accordo con tutti i vampiri, anche con quelli della Luna Nera e quelli Devil ma, purtroppo, un umano che voleva e bramava il potere aveva dei complici, di tutte e tre le fazioni di vampiri, si fece mordere e diventò potentissimo, avendo acquisito tutte le capacità delle tre casate dei vampiri. Si dice che fosse innamorato della regina della Luce ma lei era innamorata di suo marito, ebbero due figli, un maschio e una femmina. Quell’umano, che si fece mordere per la rabbia e l’odio, sterminò quasi tutti i vampiri della Luce; il re e la regina unirono i loro poteri e sigillarono l’umano in una sorta di gabbia magica, ma non riuscirono a evitare di rimanere intrappolati a loro volta. Si dice che siano ancora intrappolati, ma in un'altra dimensione, e che tutt’ora combattano lì. I due figli sono gli unici rimasti in vita, li hanno cercati ovunque, ma nessuno li ha mai trovati; alcuni dicono che siano stati separati, altri dicono che siano sempre rimasti uniti, altri ancora credono che siano morti. Ma da quando loro non ci sono più, i vampiri della Luna Nera e i vampiri Devil hanno cominciato una guerra.- disse Federico mentre osservava il quadro.

-Oh, poverini! Quindi è per questo motivo che avete cominciato la guerra.- dissi.

-Da quando i vampiri della Luce sono spariti, noi vampiri della Luna Nera cerchiamo di vendicarli, ma i Vampiri Devil proteggono gli umani perché sanno che non hanno colpa, non tutti sono uguali. Purtroppo questo mio padre non lo capisce.- disse Federico rattristato. 

-Sei veramente un ragazzo d’oro, lo sai?- dissi sorridendo.

-Grazie. Raf, dimmi la verità, perché stamattina giravi per i corridoi? Non sono uno stupido, mi sono accorto che stai cercando qualcosa. Anche se ci conosciamo da pochissimo ti puoi confidare con me, non dirò niente a Diamond né a mio padre, tranquilla.- disse serio.

-Sei molto più sveglio di quanto pensassi… il fatto è che voglio scoprire come fate a entrare nel mio mondo.- chiesi semplicemente.

-Capisco, quindi questa è la tua missione. Se volevi saperlo, bastava chiedere.- disse Federico tranquillo.

Bastava chiedere? Ma mi prendeva in giro? Ero senza parole.

-Tranquilla, non ti prendo in giro, quindi smettila di fare quella faccia.- disse Federico guardandomi divertito.

-Ma, mi leggi nel pensiero?- chiesi guardandolo male.

-No, tranquilla non ho questo potere. Ma, anche se lo avessi, non potrei mai entrare nella tua mente, sarebbe come invadere la tua privacy e non sarebbe giusto.- mi disse Federico sorridendomi.

-Grazie tante, mi sento più sollevata. Adesso potresti dirmi come fate a entrare nel mio mondo dalla vostra dimensione?- domandai curiosa.

-Attraverso i quadri. Mio fratello mi ha detto che ti ha “presa” da un passaggio sotterraneo, in una cantina più precisamente. Vedi, ogni casa di questo mondo è collegata ad un passaggio sotterraneo molto profondo e, in ognuna di esse, ci sono dei quadri, dei portali, in realtà. Attraverso questi portali, riusciamo a entrare nel vostro mondo e a ritornare qui.- mi spiegò Federico.

-Scusa la domanda ma, se uno dei quadri venisse spostasse o fosse distrutto, cosa succederebbe?- chiesi curiosa.

-La casa che si trova sotto di esso esploderebbe. Riesci ad immaginare cosa potrebbe succedere se tutti i quadri venissero distrutti? L’intero pianete esploderebbe, come una bomba.- disse Federico serio.

Wow ero senza parole. Pensavo fosse impossibile distruggere i quadri.

-Ti posso chiedere un'altra cosa?- chiesi.

-Sì, certo, quello che vuoi.- mi rispose Federico dolcemente.

-Potrebbero entrare altri vampiri attraverso i quadri? I vampiri Devil, per esempio?- chiesi.

-No, solo gli umani e i vampiri della Luna Nera possono entrare.- disse guardandomi negli occhi.

-Ah, ho capito. Grazie per le spiegazioni.- dissi mentre continuavamo a camminare.

Il mio stomaco comincio a brontolare, che figura, che imbarazzo! 

-Si direbbe che tu abbia fame. Ti piacerebbe pranzare con me?- chiese Federico gentilmente.

-Sì, con molto piacere.- dissi sorridendo.

Dopo pochi minuti e alcune chiacchere, Federico mi portò in un giardino pieno di fiori a forma di luna, dai colori forti, rossi come il sangue e neri come la notte. Guardai i fiori neri, mi ricordavano così tanto Sulfus, ma perché pensavo a lui?

Speravo che stessero bene sia lui che gli altri.

-Ehi, tutto apposto? Ti vedo pensierosa.- mi chiese Federico.

-No, tranquillo, stavo pensando a i miei amici, spero che stiano bene.- dissi triste.

-Sono sicuro che stanno bene ma, a giudicare dalle scintille nei tuoi occhi, scommetto che stavi pensando a qualcuno in particolare, di’ la verità.- disse Federico sorridendomi divertito.

-MA CHE STAI DICENDO? IO NON STAVO PENSANDO A NESSUNO!- dissi imbarazzata.

-Invece sì, sei tutta rossa.- mi fece notare Federico.

-Può darsi che stessi pensando ad un ragazzo molto carino, ma questo non significa che mi piaccia.- dissi ancora imbarazzata.

-E chi è il fortunato?- mi domandò lui facendomi sedere su una sedia posta nel gazebo.

-Il suo nome è Sulfus.- dissi.

-Il principe dei Devil, chi lo avrebbe detto. Raf, ho sentito dire che è un donnaiolo.- disse lui facendo comparire il nostro pranzo; questo ragazzo era sorprendente.

-Dici sul serio? Non bisogna giudicare le persone solo perché ci sono delle male lingue in giro.- dissi un po’ offesa.

-E’ vero, dillo alle sue ex umane e dopo ne riparliamo.- mi disse Federico sicuro di sé.

-E tu come fai a saperlo? Hai ascoltato le sue ex?- gli chiesi.

-Diciamo di si, il mio caro fratello ne ha morse alcune e hanno detto che sono state con lui. Ammetto che da questo punto di vista Sulfus somiglia a mio fratello, sono entrambi donnaioli e pervertiti.- disse divertito.

-La differenza è che Sulfus non aggredisce le ragazze per sciocchezze.- dissi.

-Vero, su questo non posso darti torto.- disse Federico alzando le mani in segno di resa, divertito.

-Buon appetito, il mio stomaco pretende cibo a volontà, adesso.- dissi scherzando.

-Penso che anche il mio pensi la stessa cosa, visto che il mio cervello non fa altro che dirmi “mangia, una buona volta”.- disse Federico scherzando.

Iniziammo a ridere e a mangiare. Era tutto buonissimo, mi sarebbe piaciuto avere un fratello come lui, mi sentivo in sintonia con lui. Per me Federico era un ragazzo molto speciale, aveva una luce negli occhi così splendente. Questo ragazzo aveva un futuro ricco di possibilità, era destinato a grandi cose; era uno che voleva la pace ed era un ragazzo sincero che diceva le cose in faccia.

Finimmo di mangiare e feci un giro con lui in giardino.

-Che ore sono?- chiesi.

-Sono le ventuno, accidenti abbiamo cenato, altro che pranzato!- disse Federico divertito.

-Eh, già.- dissi anche divertita.

-Vedo che vi state divertendo parecchio.- ci disse Diamond comparendo all’improvviso.

-Cosa vuoi?- chiesi sulla difensiva.

-Già tiri fuori gli artigli, mi piace questo in una donna.- disse Diamond teletrasportandosi davanti a me, prendendomi per la vita.

-Lasciala andare Diamond.- disse Federico afferrandomi per il polso e trascinandomi dietro le sue spalle.

-Fratello mio, non ti conviene metterti contro di me.- disse Diamond con un sorriso malvagio.

-Invece lo faccio, non ti permetterò di farle del male.- disse Federico irritato.

-E chi ti ha detto che le voglio fare del male?- domandò Diamond facendo il finto tonto. 

Questo ragazzo, o meglio vampiro, aveva qualche rotella fuori posto, mi ero stancata di lui, aveva veramente rotto le palle, sapevo di non dover usare certi termini, ma quando ci vuole, ci vuole.

-L’hai fatto una volta, nessuno ti impedisce di farlo una seconda volta e io mi sono letteralmente rotta le scatole. Sono qui solo da poche ore e tu, mio caro Diamond, non hai fatto altro che mancarmi di rispetto. Nessuno ti ha insegnato che non è bello alzare le mani su una ragazza? Non ti vergogni minimamente per quello che hai fatto? Tu sei un idiota che non merita stima, né tantomeno rispetto. Io, con te e con quelli come te, non voglio avere niente a che fare, mi hai capita? Mi fai schifo!- dissi arrabbiata tutto d’un fiato.

Adesso si che mi sentivo meglio, mi ero liberata.

-Che c’è Diamond, il gatto ti ha mangiato la lingua?- disse Federico divertito.

-Il fegato non ti manca Raf, questo è sicuro. Ma lo avrai ancora per poco perché, quando noi due ci sposeremo, tu sarai morsa e sarai sotto il mio potere per l’eternità.- disse malignamente.

-Mio caro, io modificherei i termini perché, al posto di “noi due ci sposeremo”, è meglio dire “se ci sposeremo”, dato che, con uno come te, nemmeno se fossi già una vampira mi sposerei, quindi mettiti una buona volta in testa che tra me e te non esisterà mai nessun noi, quindi ciao, ciao, arrivederci, addio e tanti saluti. Su Federico andiamo, non ho voglia di rimanere ancora qui un secondo di più.- dissi arrabbiata.

-Ok.- disse Federico dietro le mie spalle.

Andammo insieme verso la mia stanza, dove avrei voluto andare riposare.

-Mi dispiace che il tuo “soggiorno” qui non sia così piacevole.- mi disse Federico mettendosi vicino a me.

-No, tranquillo, sarebbe stato ancora più brutto se non ci fossi stato tu.- dissi sorridendo.

-Mi fa piacere sentirtelo dire. Siamo arrivati, è meglio se ti riposi perché domani ti farò fare un giro del mondo dei Vampiri della Luna Nera.- mi disse Federico sorridendo.

-Dici sul serio? Grazie! Ma sei sicuro che non proveranno a mordermi?- chiesi preoccupata.

-No, tranquilla, non credo che lo faranno se ci tengono alla vita. Adesso è meglio se vai a dormire, buonanotte.- mi disse Federico dandomi un bacio sulla guancia.

-Buonanotte anche a te. Ci vediamo domani.- dissi io entrando nella mia stanza.

Trovai sulla sedia una camicia da notte che arrivava fino a metà coscia. Era meglio infilarla e mettersi a dormire. Domani sarebbe stata una giornata molto movimentata, quindi avevo bisogno di tutte le mie energie. Misi la camicia da notte e mi infilai nel letto.

“Chissà come sarà la giornata di domani?” e con questo pensiero mi addormentai tra le braccia di Morfeo.

POV SULFUS

Camminavo per il corridoio quando all’improvviso sentii l’odore di sangue di Loredana. Oh cavoli, Shade l’avrà morsa! Volai dritto nella direzione della stanza di Loredana e aprii la porta quasi spaccandola. Vidi Shade accanto al suo letto, che non faceva altro che tenere la mano di Lori con occhi spenti.

-Shade, cos’è successo a Lori?- gli chiesi avvicinandomi a lui.

-Le ho succhiato il sangue Sulfus, te ne rendi conto? L’unica persona in questo mondo alla quale non avrei mai voluto minimamente o lontanamente fare del male! Per colpa mia è in questo stato, lei mi aveva chiesto di morderla e dopo che i miei denti sono entrati a contatto con la sua carne e ho sentito il gusto del suo sangue sono entrato come in una specie di trans, e dopo poco ho preso lucidità. E’ solo colpa mia se Lori è in questo stato.- disse Shade che non faceva altro che tenerle una mano mentre con l’altra aveva cominciato ad accarezzare la guancia di Loredana.

-Shade, smettila di piangerti a dosso e di sentirti in colpa, è stata Loredana a chiederlo, lei si è offerta di sua spontanea volontà. Tu hai fatto una cosa che pochissimi vampiri sono in grado di fare, hai saputo controllarti e non l’hai uccisa.- dissi cercando di consolarlo.

-Che sensi di colpa ha Shade?- sentii la voce debole di Loredana mentre cercava di alzarsi.

-Lori, stai bene grazie al cielo! Non muoverti dal letto, sei troppo debole, vuoi che ti porti qualcosa o che faccia qualcosa? Qualunque cosa?- chiese Shade, felice di sapere che Loredana stava bene.

Questo ragazzo aveva dei seri problemi, questo era poco ma sicuro.

-Sì, che tu la smetti di preoccuparti in questo modo e che la smetti di sentirti in colpa! Mi sono offerta di donarti il sangue di mia spontanea volontà e conoscevo i rischi, sai perché l’ho fatto? Perché mi fido di te, quindi smettila di sentirti in colpa per una cosa di cui non hai colpa.- disse Loredana seria e un po’ arrabbiata.

-Come faccio a non sentirmi in colpa, se per colpa mia sei nel letto, adesso?- rispose Shade arrabbiato.

-E allora? Se è per questo anche quando dormo sto nel letto.- disse Loredana tranquilla.

-Tu sei IMPOSSIBILE!- disse Shade con le mani nei capelli.

Ecco, non bisogna MAI innamorarsi, se l’amore comporta litigate e sofferenze io non voglio averci niente a che fare.

-Io sarei impossibile? Sei un cretino, stronzo e deficiente.- disse Loredana arrabbiata.

Ecco che ricominciavano.

-Smettetela voi due.- dissi mettendomi in mezzo.

-NON TI IMMISCHIARE, QUESTA E’ UNA FACCENDA CHE NON TI RIGUARDA, QUINDI STANNE FUORI!- dissero insieme.

-O…ok.- dissi facendomi piccolo.

-Si può sapere cos’è questo chiasso?- disse Diana fuori dalla porta.

-Stanno litigando di nuovo.- dissi tranquillo.

Notai Diana che non faceva altro che guardare con odio Loredana. Diana fin da piccola era innamorata di Shade, ed era sempre stata gelosa di Loredana perché lui amava soltanto lei, ma andavano d’accordo anche se c’era questa rivalità. Loredana si alzò dal letto e andò a passo spedito verso la porta, vidi che era pallida e che le venne un capo giro ma per fortuna, Shade la prese in braccio in tempo, facendola arrossire e rendendo furiosa di gelosia Diana. Perfetto, meglio di cosi non poteva andare.

-Sei la solita testona, ti ho detto di stare a riposo, dovresti finirla di fare di testa tua!- disse Shade arrabbiato.

-Finite sono le candeline sulla torta di tua nonna, non ti rivolgi così a me, cretino che non sei altro. E mettimi giù una buona volta!- disse Loredana arrabbiata.

-No, adesso ti rimetto nel letto, farai la brava e riposerai.- disse Shade mentre portava Loredana nel suo letto.

-Io non mi faccio dare ordini da te, bello mio, non voglio stare a letto perché mi sento benissimo e smettila di trattarmi come una bambina!- disse Loredana arrabbiata.

-Io che colpa ne ho se ti comporti come tale? Hai la testa più dura del diamante e fidati che non scherzo nel dirlo.- disse Shade poggiando Loredana sul letto.

-Non è vero che mi comporto da bambina.- disse Loredana arrabbiata.

-Invece si, e adesso dormi perché se non lo farai di tua spontanea volontà ti lego, oppure, se ti fa piacere, posso dormire con te.- disse Shade all’inizio arrabbiato e alla fine malizioso.

Loredana arrossì. Secondo me non le sarebbe dispiaciuto che Shade le facesse compagnia a letto.

-No, grazie. Adesso sparite.- disse Loredana mentre si infilava sotto le coperte coprendosi anche la testa.

-Come vuoi, se hai bisogno di qualcosa urla.- disse Shade.

-Idiota, sparisci!- disse Loredana da sotto le coperte.

Uscimmo dalla stanza di Loredana e chiudemmo la porta.

-Peccato che non ha accettato la mia proposta di dormire insieme.- disse Shade con tono malizioso.

-Lo so che ti è dispiaciuto amico, dovresti farti meno fantasie con lei.- dissi scherzoso.

-Be’, amico mio, almeno io faccio fantasie con una sola donna, tu invece fai fantasie con tutte.- disse Shade ridendo.

-Modestamente, e dovresti farlo anche tu. Non si è mai visto un uomo, anche se innamorato, così fedele.- dissi.

-MAI! Come si vede che non ti sei mai innamorato. Anche se mi avvicino ad un'altra non ce la faccio, perché mi sembra di tradire Loredana.- disse lui.

-Anche quando sei con me Shade?- chiese Diana che per tutto il tempo era stata in silenzio.

-Diana, te l’ho detto e te lo ripeto, tu per me sei solo un’amica, nient’altro, quindi smettila di provarci. Sei fidanzata, lasciami in pace.- dice Shade cercando di mantenere la calma.

-Lo vuoi capire che quella troia non ti merita? Lo vuoi capire?- disse Diana tra le lacrime.

-Non osare mai più chiamare Loredana troia, o giuro che te la faccio pagare, hai capito?. SPARISCI DALLA MIA VISTA E NON FARTI PIU VEDERE!- disse Shade arrabbiato.

-Shade, calmati. Diana, vai a farti un giro.- dissi irritato.

-Io vado.- disse Diana arrabbiata nera.

-Che nervi, come cazzo si è permessa di dire che Loredana è una troia, se la troia è lei? E’ fidanzata con Alex e continua a sbavarmi dietro, ma che se ne vada a quel paese.- disse Shade arrabbiato.

-Sono d’accordo con te, a volte esagera. Aspetta un momento! Ma la direzione che ha preso Diana, non e’ quella che porta alla camera di Loredana?- chiesi preoccupato.

-Vero, andiamo a vedere se Lori sta bene!- disse Shade molto preoccupato.

Ero veramente preoccupato, una cosa che avevo imparato era di non sottovalutare mai le capacita di una donna innamorata.

(POV Loredana)

Che nervi, Shade era un grandissimo testone, quando dicevo che stavo bene, stavo bene. Però era molto dolce quando si preoccupava per me. Sentii la porta aprirsi e vidi Diana con le lacrime agli occhi e nera di rabbia. Oh cristo, cosa era successo stavolta?

-Tu sei una troia!- disse Diana arrabbiatissima.

-Ehi, ehi, modera il linguaggio bella, non hai alcun diritto di dirmi che sono una troia, visto che la troia sei tu. Vieni in camera mia e mi insulti senza motivo. Qualunque cosa sia successo non puoi venire qui come una pazza, quindi vattene dalla mia camera.- dissi arrabbiata.

Oh cavoli, mi girava di nuovo la testa.

-Invece ne ho tutto il diritto! Tu non meriti Shade, lui muore di amore per te, venderebbe l’anima al diavolo per te e tu gli spezzi sempre il cuore. Tutti sanno quanto lui ti ami e tu continui a ferirlo. Stagli lontano da adesso in poi.- disse Diana arrabbiata.

-Quello che succede tra me e Shade sono affari nostri, tu sei fidanzata, quindi comportati come tale invece di sbavare dietro a Shade.- dissi arrabbiata.

-Darei qualunque cosa purché Shade mi guardasse come guarda te, che mi amasse come ama te. – disse Diana con lacrime a gli occhi.

-Ma perché dici che lui è innamorato di me se non è vero? Io e lui siamo e saremo sempre amici.- dissi arrabbiata, ma in realtà triste e dispiaciuta.

Già, purtroppo, solo amici. Magari lui fosse innamorato di me.

-Lasciala in pace, adesso e subito.- guardai verso la porta e vidi Shade e Sulfus.

(POV Sulfus)

-Lori stai bene? Ti ha fatto qualcosa?- chiese Shade mentre correva verso il letto di Loredana per vedere se stesse bene.

-Tranquillo, sto bene. Mi ha semplicemente insultata.- disse Loredana tranquilla.

Chissà chi delle due aveva vinto, mah.

-Sei solo un cretino, lei non ti calcola neanche eppure corri da lei a braccia aperte.- disse Diana arrabbiata.

-Chiudi il becco e sparisci, per oggi hai rotto le palle più del dovuto. E adesso, per assicurarmi che nessuna ragazza pazza venga, io resto qui.- disse Shade mettendosi sotto le coperte vicino a Loredana.

Il colore della faccia di Loredana poteva essere paragonato a un pomodoro maturo per quanto era diventata rossa.

-Si può sapere che stai facendo, razza di pervertito? Giù dal mio letto, ORA!- disse Loredana rossa in viso.

-Mi dispiace per te, ma dormirò al tuo fianco e mi assicurerò che nessuno ti rompa le scatole mentre dormi, visto che sei ancora debole. Quindi voi due uscite da qui.- disse Shade riferendosi a me e Diana.

-Ok.- dissi sorridendo.

-Non se ne parla proprio.- disse Diana avvicinandosi al letto.

-Muovi il culo, fuori dalla stanza!- dissi io per un braccio e portandola fuori.

-Oh, cretino, mi fai male!- disse Diana sofferente.

-Scusa, ma adesso tu farai la brava e non rompere più i coglioni, Shade è stato più che chiaro quando ti ha detto che non gli interessi minimamente.- dissi camminando per i corridoi.

-Tu sei uno scemo, non sai cosa vuol dire essere innamorati.- mi disse Diana piangendo di nuovo.

-E’ vero, io non so che cose l’amore, ma sicuramente non è quello che provi tu per Shade. La tua è ossessione.- dissi guardandola negli occhi.

-E’ vero, sono innamorata e ossessionata da Shade e per lui farei qualunque cosa.- disse Diana continuando a piangere.

-Ti sbagli invece, quello che prova Loredana è amore, anche se non lo ammette è sempre stata fedele a lui, non ha mai avuto occhi per un altro se non Shade e quindi non hai alcun diritto di dire che il tuo è amore. Io vado, mi sono stancato di queste tue scenate.- dico volando via da lì.

Volai sul giardino, e vidi dei bellissimi girasoli, mi ricordavano così tanto Raf. Sperai che stesse bene.

Continua......

  
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