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Autore: Zawa chan    18/03/2012    2 recensioni
Alexandra Robins è una ragazza allegra, che vive nel suo tranquillo villaggio con sua zia. Alexandra Robins è l'unica figlia del drago della luce Lyter, fondatore della gilda oscura Dragon Force. Dopo la scomparsa dei draghi, tutto è cambiato e la sua vecchia casa distrutta, come i maghi della gilda. Riconquistato un posto nel mondo Alex si prepara ad una normale giornata di lavoro, senza sapere che un suo simile dai capelli rosati sta arrivando sconvolgendole la vita.
[Il titolo è simile a quello di Mangetsu chan, non segnalare plagio visto che la mia storia è un crossover con la sua]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti! Sono una ragazza veneziana e questa è la prima volta che pubblico in questo fandom. Vorrei avvertire tutti che presto verrà pubblicata una fanfiction dal titolo "The darkness into the light", l'autrice non che mia migliore amica, sta scrivento una storia a quattro mani con me, quindi non è assolutamente plagio! Per il resto spero che questa storia piaccia a tante persone e... buona lettura!
 


CAPITOLO 1
Alexandra Robins e Dragon Force
Chapter Soundtrack: Learn Me Right


Un rumore sordo, qualcuno bussò alla lignea porta: « Entrate pure », disse un signore di tarda età, per niente alto.
Una voce prese posto prima che alcuna figura fosse visibile.:« Allora, di cosa ci voleva parlare, Master? », chiese infatti gentilmente una ragazza bionda entrando con passo sicuro, seguita a ruota da un gatto azzurro e un ragazzo dai capelli rosa, accomodandosi all’interno dello scantinato della loro gilda.
L’anziano osservò i presenti, uno ad uno, continuando poi: « Vorrei affidarvi una missione. È molto importante, una missione che non si trova sulla bacheca ma i vari capi gilda hanno deciso che sarà Fairy Tail ad occuparsene ». Il Master era seduto sopra ad un bancone: aveva convocato i ragazzi in segreto, non voleva che la voce si spargesse, doveva mantenere la massima sicurezza.
La reazione del ragazzo fu completamente prevedibile: « Una nuova missione?! Sono tutto infuocato », sogghignò: gli era sempre piaciuto partecipare a nuove avventure.
« Io ascolterei attentamente invece di scalpitare felice come un cavallo, Natsu », ribatté l’ometto: doveva essere cauto, la riuscita di questa missione era importante per tutte le gilde legali.
Su di Natsu venne a formarsi un’espressione attenta: « Va bene, nonnetto. Di che si tratta? », domandò, calmandosi. Quando il Master era così serio si trattava sicuramente di qualcosa di molto delicato, lo sapeva anche lui.
La risposta non si fece attendere: « Avete mai sentito parlare di Dragon Force? ».
« La famosa gilda oscura? Quella che aveva come Master un drago? », chiese la ragazza bionda, dimostrando la sua conoscenza in merito. Quella gilda era molto famosa per i disastri che i suoi adepti aveva combinato: erano capaci di radere al suolo un intero villaggio per divertimento. Quasi tutti dei bastardi, quei maghi oscuri.
« Drago? », domandò Natsu, facendosi incredibilmente attento: la faccenda lo interessava, anche se non aveva mai sentito parlare di quella gilda. Forse avrebbe avuto qualche chance di investigare sulla scomparsa di Igneel, o almeno ci sperava.
« Esattamente, brava Lucy. Come sapete, dopo che il loro Master è scomparso, la gilda e i suoi maghi sono stati completamente sterminati. Tuttavia, c’è una persona ancora in vita. Da quel che so, il drago di luce Lyter aveva una figlia. Lei è l’unica sopravvissuta », riassunse brevemente il vecchio, il suo volto ormai rilassato. I suoi figli stavano capendo la gravità della missione a quanto pareva: sapeva di potersi fidare.
« Stai dicendo che c’è un’altra Dragon Slayer? », chiese Lucy, stupita, ma sulla sua faccia era disegnata un’espressione annoiata « Ormai spuntano come funghi », aggiunse, mettendosi a sedere su una sedia di legno.
« Questa non è una Dragon Slayer come gli altri. Vivendo in una gilda oscura, pur essendo sotto la supervisione di sua madre, c’è il rischio che diventi anche lei una maga oscura. Non possiamo permetterci che un altro Dragon Slayer cada nell’oscurità, sarebbe un problema per tutti », spiegò il Master rammentando la fine che stava per fare Gajeel e la sua vecchia gilda, c’era poi anche quella persona che ci era andata molto vicino. Non poteva, anzi, non voleva altre vittime.
« In parole povere ci sta chiedendo di proporle di unirci alla nostra gilda? », chiese Natsu, svogliato visto che la missione si era rivelata più semplice del previsto: vero, la ragazzina era una Dragon Slayer e non si sarebbe del tutto annoiato, ma si aspettava qualcosa di più rischioso dopo che il vecchio li aveva chiamati nel seminterrato.
Il Master ci rifletté pochi secondi, per poi rispondere con tono grave: « Va bene una gilda qualsiasi, basta che sia legale. Inoltre, non credo saremo i soli a volerla dalla nostra parte ». Si aspettava la reazione del ragazzo: ormai lo conosceva bene, sarà stato proprio perché sapeva del suo buon cuore che lo aveva scelto per la missione, o forse era il fatto che se un nemico li avesse attaccati lui ne sarebbe uscito sicuramente vincitore.
« Sta dicendo che potrebbero venire anche maghi oscuri? », domandò cautamente Lucy, impaurita dall’eventualità di combattere contro dei nemici, anche con i suoi spiriti non era sicura di vincere, inoltre non poteva evocare chi voleva, aveva un contratto da rispettare.
Il vecchietto cercò di non impaurire troppo la giovane, non dando risposte dirette: « Sto dicendo che quella ragazzina è un’abile maga e la sua fama è conosciuta ». Si ricordava benissimo come era venuto a sapere di lei: lamentele, troppe lamentele da parte dei paesani. Quella ragazzina era un pericolo pubblico, infatti distruggeva involontariamente qualsiasi cosa le capitasse a tiro.
Le spiegazioni erano finite, finalmente. « Ok, dove si va e quando si parte? », chiese Natsu sfoderando un sorriso smagliante « È solo reclutamento insomma… non è quello che mi aspettavo ma va bene », annuì il mago, già pronto con lo zaino in spalla, preparato prima di raggiungere il Master.
« Vengo anch’io. Almeno questa non sembra una missione pericolosa », bisbigliò la bionda, anche se ci fosse stato un pericolo poteva contare sui suoi spiriti, su Natsu ed eventualmente su quella ragazza.
Natsu si voltò, diretto verso la porta. « Hai detto qualcosa, Lucy? », chiese il gatto blu, fissando curioso la maga degli spiriti stellari.
« No, no. Tranquillo Happy », smentì subito lei, agitando la mano come per intendere che non aveva detto niente.
« Aye », il gatto sorrise gentilmente, spiccando il volo e raggiungendo il suo padrone, che ormai aveva già aperto dello scantinato e stava uscendo.


Attimi di silenzio assoluto.
Improvvisamente, qualcosa di veramente rumoroso. « Alex! Alex svegliati o farai tardi al lavoro! Alex! ALEX! ALEXANDRA ROBINS SVEGLIATI! », gridò una donna, mentre si trovava in cucina a preparare una fantastica colazione. Si era fermata un secondo per svegliare la nipote che, come al solito, fingeva di non sentire.
La ragazza era in camera sua. Si era coperta con il piumone per non far filtrare la luce, in quanto l’avrebbe definitivamente svegliata. La voce della zia la udì comunque, accompagnata dal profumo delizioso delle adorate albicocche. Si costrinse ad aprire un occhio e domandò: « Devo proprio? » .
Dopo un attimo, un grido, più forte dei precedenti: « ALEX! », le urlò dietro la donna, stufa del carattere pigro della ragazza: quando si trattava di alzarsi a un’ora decente era sempre un dramma.
Cedette infine, rassegnata. « Va bene. Mi alzo », acconsentì lei: sapeva bene che non poteva far arrabbiare la zia. Mise un piede fuori dal letto e senza badare al freddo la ragazza si alzò, stiracchiandosi. Alex era una giovane dai lunghi capelli color miele e provvista di due occhioni scuri. Era sicuramente magra e snella, ma non si poteva dire che fosse alta: quella ragazzina raggiungeva a malapena il metro e sessantaquattro.
Si alzò, ancora assonnata, e si diresse verso il suo armadio, prendendo i primi vestiti che le capitavano sottomano. Si infilò velocemente la canottiera viola e i pantaloncini corti di jeans. Prese una benda e l’avvolse lungo la mano destra, per coprire quel simbolo che tanto odiava. Scese velocemente le scale ed arrivò in cucina: rubò una fetta biscottata e ci spalmò sopra la marmellata di albicocche, dopodiché si sedette su una sedia.
« Sei la solita pigrona. Se non ti abitui ad alzarti presto non ti terrai il lavoro », la rimproverò la donna, nascondendo un sorriso.
« Sono troppo giovane, zia! E poi posso sempre trovarmene un altro, di lavoro », rispose lei. Non sopportava le prediche, proprio lei che ne aveva ricevute tante, lei che era considerata dal villaggio la distruttrice di tutto.
La zia sbuffò mentre ripuliva alcune pentole: « Ti conviene tenerti quello che hai, invece! E adesso corri, prima di far tardi ».
« Corro », e con un sorriso, se ne andò. Alex lavorava part-time in un negozio di oggetti magici. Vedeva molti maghi ogni giorni, maghi come lei. Una Dragon Slayer della luce, unica figlia del suo drago. Col tempo aveva perfezionato la sua tecnica e l’aveva adattata al suo stile di combattimento, ma non aveva mai pensato di entrare in una gilda: voleva proteggere la sua famiglia, o almeno, le persone che si occupavano di lei.“Ogni giorno la stessa storia: mi sveglio tardi, la zia mi rimprovera, corro al lavoro e quando esco vado a comprare le medicine per la zia. Quanto vorrei che cambiasse qualcosa” si ritrovò a pensare, senza rendersi conto che il suo desiderio si sarebbe presto avverato.
Quel giorno stesso, infatti, qualcosa cambiò. Proprio quando Alex era al lavoro i membri di Fairy Tail entrarono in scena.
I tre entrarono distrattamente nel piccolo edificio, seguendo le indicazioni date dai passanti. « Scusa, sai se in questo negozio ci sono delle Chiavi Stellari? », chiese Lucy che, secondo il suo piano, era la persona che avrebbe cercato di avvicinare Alex. Fece qualche passo guardandosi intorno: era venuta per Alex ma doveva ammettere che quel negozio era davvero ben fornito. Libri, oggetti magici e cartelli con i prezzi erano dappertutto, disposti ordinatamente su librerie o si scaffali di ferro scuro.
« Non penso… ma controllo per sicurezza », mormorò pensierosa Alex per poi entrare in una porta vicino al bancone, con tutta probabilità il ripostiglio. Passarono appena pochi minuti. « No. Mi dispiace tanto ma le abbiamo finite tutte e i rifornimenti sono sempre in ritardo », uscì rispondendole desolata ma con un grande sorriso sulle labbra. Era fatta così: la faccia e la voce non concordavano mai come dovesse sembrare.
« Fa niente… Aspetta hai della… polvere fra i capelli », rispose la bionda, cercando di togliere lo sporco dai capelli castani della ragazza. Questa si ritrasse, leggermente infastidita e si limitò velocemente a spiegare:
« Deve essere del ripostiglio: abbiamo tanta roba ma nessuno mette mai in ordine… Aspetta ma tu sei una maga… di Fairy Tail! », esclamò Alex notando il marchio rosa sulla mano della ragazza, ancora allungata verso di lei.
Lucy non si aspettava quel commento. « Sì, ma non sono molto in gamba », rispose. Alla fine era stata la Dragon Slayer ad avvicinarsi a lei.
« E anche modesta », sorrise la castana « Senti, io tra poco ho finito il turno, ho la pausa pranzo », si affrettò a domandare, « Potresti aspettarmi alla fontana lì in fondo e raccontarmi un po’ della vita alla tua gilda. Ti va? », chiese indicando la fontana di fronte al negozio.
La maga guardò fuori dalla porta, identificando il luogo del loro ritrovo. « Certamente. Ti aspetto qua fuori allora. A tra poco », esclamò Lucy, contenta del suo successo.
L'altra annuì impercettibilmente, girandosi per servire un uomo appena arrivato.

Alla pausa pranzo Alex uscì tranquillamente dal negozio. Ad aspettarla, sulla fontana di marmo bianco, c’era Lucy, seduta compostamente.
Muovendo qualche passo, la castana si avvicinò. « Scusa se ti ho fatto aspettare. Allora, cosa porta una maga di Fairy Tail qui in questo villaggio sperduto? », chiese la castana, sedendosi a sua volta. Non le piaceva molto quella fontana, era fredda, ma era anche l’unico posto in cui ci si poteva sedere da quelle parti.
« Veramente… », si bloccò Lucy, e ora che poteva fare? Non poteva certo dirle su due piedi che la volevano in una gilda. Ma forse la verità è la cosa migliore. Mentre scartava un panino, il suo pranzo, la Dragon Slayer guardò la bionda con sguardo interrogativo.
« Il nostro Master ci ha affidato una missione. Noi… », stava cominciando la bionda quando fu interrotta.
« Noi? », chiese dubbiosa Alex. Quanti maghi erano? Cosa volevano?
Una terza voce si intromise. « Esatto, noi. Io, Lucy e Happy. Ah, sono Natsu », esclamò il mago di fuoco, spuntato da dietro la ragazza, accompagnato dal suo fedelissimo gatto blu.
« coff… coff… molto piacere coff… coff… », tossì la malcapitata, il panino le era evidentemente andato per traverso.
« Il nostro Master ci ha chiesto di parlare con te. Vero Happy? », continuò Natsu, senza badare alla sua compagna che cercava di zittirlo in tutti i modi.
« Aye », confermò l’animale.
Ripresasi, la giovane si avvicinò appena all'essere blu. « Un gatto che parla?! Che carino! », squittì Alex, avvicinando i due grandi occhioni al muso del gatto.
Una risata di Natsu accompagnò il moto della castana. « Happy? Lo sapevo che dovevamo mandare lui invece di Lucy », bisbigliò il ragazzo. Era infatti stato contrario sul fatto che Lucy avrebbe convinto la castana.
« I gatti sono i miei animali preferiti e questo è davvero carino. Dove lo hai trovato? Ne vorrei pure io uno così. Magari femmina, sì se fosse femmina sarebbe perfetto. Il problema sarebbe trovarla. E poi come la devo chiamare? Non sono brava a dare nomi, quindi… mi farò suggerire da qualcuno. Ma ora concentriamoci su questo. Lo vuoi un pesce, Happy? », Alex aveva continuato a parlare senza fermarsi ed aveva tirato fuori dal suo zaino un pesce incartocciato.
Afferrandolo con le zampette, lo portò vicino e lo annusò. « Grazie », rispose quello, contento di essere coccolato.
« Quanto parli. Persino Lucy è più silenziosa », osservò il ragazzo, continuando ad ignorare la bionda che minacciava di fargli una doccia nel ghiaccio « Senti, la missione di cui parlavo. Vorresti unirti alla nostra gilda? », chiese Natsu, tutto d’un tratto.
Nessuna esitazione. « No », rispose secca lei, continuando a mangiare..
« Come? Perché no? », il mago pretendeva delle spiegazioni. « È divertente e… », cominciò per poi essere interrotto dalla diretta interessata.
« Vi ringrazio per l’offerta ma, no. Non voglio entrare in nessuna gilda », si sforzò di essere gentile.
« Perché? », si intromise Lucy, riprendendo il suo spazio nella conversazione. Erano già a conoscenza del passato della ragazza ma non si aspettavano una reazione simile.
« Perché tutte le persone che hanno a che fare con la magia se ne vanno. Non voglio correre rischi inutili e ricevere altre delusioni ». Iniziò a perdere la calma: quelle persone erano davvero troppo impiccione. Chi credevano di essere? Si alzò e dopo aver detto quelle parole se ne andò.
Nessuno si mosse finché il silenzio non venne interrotto da una frase sussurrata. « Cavoli l’ha presa male. Ma che le sarà preso? », disse tra sé e sé Natsu.
« Si passa al piano B allora? », esclamò Lucy, non era certamente una persona che perdeva tempo.

E così si recarono tutti a casa di Alex. Quando ci arrivarono, notarono che la casa era una catapecchia. La vernice bianca era ormai scolorita, e le tegole del tetto stavano a malapena al loro posto. « Mi scusi. C’è qualcuno? », chiese titubante Lucy, entrando.
Una voce femminile rispose dall'interno: « Chi è? ». I ragazzi notarono una donna dai capelli castano scuro e dagli occhi azzurri all’interno, distesa su un letto e sommersa da pesanti coperte.
« Siamo amici di Alex. Lei è sua zia , vero? », continuò Lucy, osservando in che povere condizioni era la padrona di casa.
Quest’ultima si alzò senza troppa fatica, trattenendo però il respiro. Si diresse nella stanza adiacente e si mise il solito grembiule da cucina, facendo posto ai nuovi arrivati. « Sì. Accomodatevi, prego », rispose. « Cosa posso offrir...? ». Iniziò a tossire e dalle mani era appena visibile un liquido cremisi, sangue. Subito Lucy si alzò e cercò di aiutarla, ma una voce la fermò.
« Zia! Ti avevo detto che dovevi stare in camera tua », brontolò Alex soccorrendo la parente, tutt’altro che di buon umore. Aiutò la donna a mettersi seduta e le porse le medicine quotidiane.
« Ti aiutiamo? », chiese Natsu, alzandosi dalla sedia su cui si era seduto, con un'espressione da cane bastonato.
« Se volete aiutarmi dovete solo andare via. Voi maghi causate solo guai, quindi per favore lasciateci in pace! », si arrabbiò la castana urlando contro al ragazzo dai capelli rosa. Per un attimo si rese conto di essere il bue che dice cornuto all’asino, ma non ci pensò più di tanto. Incapace di dire altro salì le scale e ritornò da dov'era venuta.
« Scusatela, non va molto d’accordo con i maghi », si giustificò la zia, riprendendo fiato, « Siete di Fairy Tail? », chiese osservando il tatuaggio rosa sulla mano della ragazza.
Natsu si rimise a sedere, guardando la strana donna davanti a lui. « Esatto. Il nostro Master ha espressamente richiesto che Alex entri a far parte di una gilda », spiegò Lucy, osservando ancora le scale da dove, poco prima era sparita la ragazza.
« E lei ha risposto di no, giusto? », li anticipò lei, con fare dispiaciuto. Il mago di fuoco annuì ed Happy lo seguì a ruota.
« Le sue esatte parole sono state “Tutte le persone che hanno a che fare con la magia se ne vanno” », citò testualmente Lucy, cercando aiuto.
La donna sbuffò ancora, portando le mani sopra al tavolo. « Alex non ha avuto un passato facile, soprattutto non andava d’accordo con i maghi, e per questo ora li odia, pur essendo una di loro ».
« Il nostro Master ci ha raccontato che lei è una Dragon Slayer. Sappiamo che tutti i draghi sono scomparsi sette anni fa, e che in quel periodo anche la sua gilda è stata sterminata. È per questo che ci odia? », chiese ancora una volta Lucy.
« Vedo che siete ben informati. Comunque, io non so molto, dovreste chiederlo a lei » rispose la donna « Alex non è davvero mia nipote, non sono molto informata sul suo passato, ma ha davvero un cuore d’oro, si occupa di me pur sapendo che sono gravemente malata. Non stressatela troppo, vi prego ».
Il gatto le si avvicinò sorridendo. « Promesso », disse. Il silenzio che seguì duro appena pochi secondi: cosa mancava?
« Scusate », la maga degli spiriti stellari si guardò in torno « Dov’è finito Natsu? ».

Alex era salita in camera sua per restare da sola. Il salotto era giusto sotto la sua camera, quindi riusciva benissimo a sentire la conversazione di sotto, ma non si aspettava di vedere il ragazzo dai capelli rosati piombare in camera sua.
« Perché ci odi? », chiese diretto
L'altra si girò, evitando di guardarlo in faccia. « Io non vi odio », rispose la ragazza « E questi non sono affari che vi riguardano ».
« Ripetilo », Alex alzò lo sguardo e fu la prima volta che i due ragazzi si guardarono dritti negli occhi. Guardandolo Alex capì che non poteva più scappare dal suo passato, doveva affrontarlo, e il primo passo era parlarne.
« Come si chiamava il tuo drago? », chiese precedendola il mago.
« Lyter, era completamente gialla e grandissima, io non gli arrivavo nemmeno ai piedi », rispose lei, sorridendo, e sorprendendosi del suo gesto. Pochissimi maghi erano riusciti a farla sorridere. Natsu si lasciò andare in un sorriso nostalgico ripensando a suo padre, che contagiò anche la ragazza.
« I miei genitori mi hanno abbandonato quando ero in fasce. Lyter mi ha trovato e si è presa cura di me. Era anche il Master di una gilda oscura, ma era buonissima. Andavo raramente a Dragon Force e le volte che vi entravo nessuno mi trattava bene, credo sia nato da qui il mio odio verso i maghi. Con il tempo, Lyter mi insegnò ad usare la magia dei Dragon Slayer, ma sette anni fa, esattamente il 7 Agosto X777, sparì nel nulla. Quando andai alla gilda per avvisare tutti, trovai solo cadaveri », confessò la castana, stringendosi le gambe al petto. Stava per continuare quando…
« Hey! Non devi dirmi niente se non vuoi », la bloccò lui, e la ragazza lo guardò sorpresa. « Ti ricordi cosa mi hai detto prima? Non sono affari miei! ».
Distolse velocemente lo sguardo « Grazie », fu l’unica parola che uscì dalla bocca della maga, quasi sussurrata.

Un rumore di vetri rotti distolse Alex e Natsu dalla conversazione. Le finestre della locanda, di fronte a casa sua, erano state ridotte in mille pezzi da come si poteva vedere dalla finestra della camera. La ragazza aprì immediatamente il balcone che dava sull’edificio, ed ordinò al ragazzo di non seguirla. Con un salto scese, per poi correre verso la casa.
Quando arrivò, poté scorgere un uomo alto e distinto, vestito tutto di nero. Non appena questo si girò, Alex lo riconobbe immediatamente: era un mercenario e assassino che veniva spesso nella sua gilda. Una volta, perché gli era involontariamente andata addosso, l’aveva picchiata. La ragazza arretrò di qualche passo, spaventata, per poi ritrovarsi con le spalle al muro. L’uomo le sorrise, sadico. « Sono venuto per te, quindi fai la brava », ghignò.
Quelle semplici parole avevano fatto fermare per un secondo il cuore della ragazza, prima che si riprendesse. « Va a quel paese, bastardo », rispose Alex, pronta a combattere.
  
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