Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: Pineapple__    18/03/2012    1 recensioni
Oddio, che emozione la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia! Sakura, una ragazzina di 14 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a Yamazuki dai suoi nonni, dove vivono anche i nostri quattro eroi. Cosa succederà quando la timida Sakura si ritroverà a combattere al loro fianco? Leggete e recensite!
Genere:[Avventura, Romantico, Song-fic]
Personaggi:[Nuovo Personaggio, Hiei, Kurama, Yusuke Urameshi, Kazuma Kuwabara, Un po' tutti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EEEHI! Oggi sono in piena esplosione creativa e quindi ecco a voi l'ottavo capitolo! ^^
Angel_Yoko: Ciaoooo! Lo so; Hiei sa essere davvero dolcissimo con chi gli aggrada. Per il bacino non ti voglio svelare ancora niente (scusa ma io gioco molto sul "FATTORE SORPRESA") ^^ Buona lettura! In questo capitolo Hiei sarà un pò a rischio ma poi si sistemerà tutto! BACIONI! <3
Capitolo 8: Happy birthday!

Sakura si svegliò che il sole era già alto, ma coperto da nuvole grigie che lasciavano intravedere solo qualche flebile raggio. 'Oggi è sabato! Che bello, NO SCHOOL!' pensò felice mentre si metteva le ciabatte e si dirigeva in cucina per la colazione. Come aveva fatto ad arrivare in camera sua prorpio non lo capiva. Quando si era addormentata si trovava in una radura circondata dagli alberi. E c'era anche Hiei. Oh, ora si spiega tutto. Il demone doveva averla riportata a casa e averla messa a letto. Momento. Aveva anche il pigiama addosso. 'Oh mio Dio. Hiei mi ha messo anche il pigiama? Quindi...' non volle pensarci. Senza accorgesene era diventata in viso di un bel rosso acceso. Arrivò in cucina e venne salutata da Kurama, Yusuke e Kuwabara, che erano seduti al tavolo della sala da pranzo "Ciao Sakura! Ben svegliata! Dormito bene?" le chiese gentilmente il rosso. "Si, grazie!" sorrise la castana "Oggi che giorno è?" chiese poi, addentando un cornetto alla crema che sembrava stesse chiamando solo lei. Aveva una fame terribile. Per forza, aveva saltato la cena. "Vediamo" fece Kazuma, dando un'occhiata al calendario "oggi è il cinque ottobre" sentenziò in seguito. Per poco la ragazza non si strozzava con un altro boccone di brioche. Ma certo! Come aveva fatto a dimenticarsi? "Qualcosa non va?" domandò Kurama, con aria interrogativa "Eh? Come? Cosa? Si, si va tutto perfettissimamente bene!" sorrise nervosa lei. Finì la colazione e ritornò in camera per prepararsi; voleva andare al tempio per un pò di allenamento individuale. Indossò una maglietta verde a maniche corte, dei pantaloni neri, una felpa bianca e un paio di scarpe da ginnastica gialle. Poi afferrò con noncuranza il suo Ipod. Prese anche alcuni CD delle sue band e dei suoi cantanti preferiti e li infilò nella borsa a tracolla. "Io esco. Vado al tempio di Genkai. Non aspettatemi per il pranzo. Ciao ciao" li salutò ed uscì. Si infilò le cuffiette nelle orecchie e incominciò a correre verso il tempio. Strano; oggi non aveva visto Hiei. Avanzava velocemente, lasciando che il vento le passasse tra i lunghi capelli castani. Chissà perchè, ma aveva una gran fretta di arrivare alla meta. Dopo una decina di minuti di corsa forsennata fu davanti al tempio, ansimante. Si recò in palestra e, nel ripostiglio, trovò uno stereo. Benissimo. Lo attaccò alla presa di corrente, inserì un CD e le canzoni partirono. Per prima cosa iniziò con un pò di stretching, poi iniziò a sferrare attacchi fortissimi ad un punchinball che pendeva dal soffitto. Un calcio più forte del solito ruppe di netto la corda che lo attaccava al soffitto e volò via, sfondando la porta che dava sul giardino. Genkai e Yukina accorsero subito per vedere l'origine di tutto quel rumore. "Ma che..." balbettò Genkai, stupita dal potentissimo colpo della ragazza. "Mi dispiace! Non ho calibrato bene la forza e ho rotto la corda che teneva il punchinball attaccato al soffito, che è andato a sbattere contro la porta, distuggendola. Mi creda, è stato un incidente!" si scusò Sakura, con lo sguardo basso. "Ragazza mia, sei un portento!" si complimentò la vecchia. "Che? Non è arrabbiata?" chiese la castana un pò confusa. "Vorrai scherzare! Non ho mai visto un calcio capace di avere questi effetti, forse solo il mio! AHAHAH!" rise euforica la vecchia, rientrando in casa. Yukina si avvicinò alla giovane "Ehi, suvvia. Ricevere un complimento dalla maestra Genkai non è cosa da poco!" la rassicurò la piccola koorime "Ma che bella musica!" aggiunse poi, spostando i suoi occhi color del fuoco sullo stereo. "Si, è vero. I One Direction sono i miei cantanti preferiti" ammise con un sorriso mesto la castana. "E allora balliamo!" esclamò la dama dei ghiacci prendendo per mano la ragazza e trscinandola al centro della palestra. Lì iniziarono a danzare sfrenatamente le tutte e tredici canzoni del CD finchè non caddero, sfiancate, sui materassini impilati. Iniziarono a ridere sommessamente. Una risata così spontanea e genuina che non si era mai sentita uscire dalla bocca della ragazza castana. "Balli molto bene, Yukina" le disse Sakura, riacquistando un pò di serietà, ma sempre con il sorriso sulle labbra. "Grazie. Ma anche tu non scherzi!" rispose la youkai, sorridendo. In quel momento apparve Genkai dalla posizione dove era l'ormai defunta porta "Yukina è pronto il pranzo. Sakura resti a mangiare con noi?" "Volentieri" replicò giuliva la ragazza. Si recarono in sala da pranzo e si sedettero al tavolo rotondo. Finirono di conusmare il pasto e Sakura ritornò in palestra; doveva allenarsi un pò con la spada. Prese un'altra katana dal ripostiglio e iniziò a mandare fendenti a destra e a manca. L'arma fendeva l'aria e produceva un suono secco e tagliente. Dopo un po' sentì una voce "Ehi, ci dai sotto con gli allenamenti vero?" La ragazza sgranò gli occhi e urlò "EIKI! EIKI! Dove sei?!" Dall'entrata distrutta entrò un falco bianco che si andò a posare sul braccio della ragazza "Prima di tutto, buon compleanno, Sakura! Credevi che me fossi dimenticato? Veniamo al dunque, questo è il mio regalo per te" detto questo si avvicinò al polso della quindicenne e operò un piccolo taglio con i suoi artigli affilati, stessa cosa fece con l'altro. Poi le si avvicinò al viso, scrutandola con i suoi bellissimi gialli. Iniziò a strofinarsi contro la sua guancia "Scusami, Eiki. Non sono riuscita a progetterti..." balbettò, mentre lacrime amare le scendevano sul viso. "Non ti devi scusare, non è stata colpa di nessuno dei due; solo di quel cacciatore. Ci vediamo, Sakura. Ti voglio tanto bene" le disse dolcemente, scoparendo nel nulla. "NOO! ASPETTA, EIKI! NON TE NE ANDARE!!" gridò disperata la quindicenne. Troppo tardi. Eiki se ne era andato, di nuovo. Ormai era un fiume in piena. Le lacrime le scendevano senza alcun controllo. Si inginocchiò a terra. Eiki. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò di scatto e vide Hiei che la fissava con uno sguardo interrogatorio. Sakura, senza pensarci due volte, si buttò tra le braccia del demone, che diventò color amaranto profondo in viso, ma non se la sentì di sciogliere l'abbraccio, almeno finchè la ragazza non si fosse calmata. Non proprio riusciva a capire il motivo di tanta disperazione. Solo qualche minuto dopo Sakura si rese conto di cosa stesse facendo e si staccò dal moro, con il volto color pomodoro maturo "Scusami. Iniziamo?" chiese, afferrando la katana di fianco a lei. Iniziarono a combattere, ma Hiei non riusciva a vedere quel brio, quella scintilla negli della ragazza di due giorni prima. All'improvviso si fermò, guardandola in cagnesco. Se con le buone non funzionava, allora avrebbe provato con le cattive, e non ci sarebbe andato leggero "Si può sapere che ti prende oggi? Come puoi pretendere di diventare forte se non riesci nemmeno a difendere le cose che ti stanno piu a cuore?! Ricordati che Eiki è morto solo e soltanto per colpa tua!". Ora basta. Questa volta il tappetto aveva esagerato. Sakura partì all'attacco mossa da una furia incontrollabile. Continuava a mollargli fendenti a tutto spiano finchè successe l'inevitabile. La katana della castana andò a conficcarsi inesorabilmente nella spalla dello youkai, che crollò a terra, con la ferita che buttava fiotti di sangue. Lei lo prese per le ascelle e gli fece appoggiare la schiena contro una colonna. Era nel panico. Che fare? L'unica era usare l'Onda di Luce Astrale per cicratizzare la ferita. Poggiò le mani sul taglio. A quel tocco, Hiei digrignò il viso in una smorfia di dolore. Le mani di Sakura iniziarono a emettere una luce bianca e azzurra "Resisti. Tra poco sarà tutto finito" lo rassicurò la castana. Infatti il dolore stava scemando sempre di più finchè la ferita si richiuse completamente "Scusami tanto" sussurrò lei. Fece per andarsene ma sentì la mano di Hiei trattenerla per il braccio. Con uno strattone se la portò davanti al viso "Non scusarti. Me lo sono meritato. Ma adesso ho capito; hai sofferto davvero tanto per la morte di quel falco e non avrei dovuto infierire. Perdonami" e detto questo le schioccò un bacetto sulla fronte "Buon compleanno!" le bisbigliò all'orecchio. Posò lo sguardo sull'orologio; segnava le sei e mezza. 'Cacchio, è tardissimo! Devo portare Sakura a casa' pensò lo youkai. Prese Sakura in braccio e partì come un razzo verso casa Urameshi. "Ehi, ma che fai?" chiese ridendo la quindicenne. "Ovvio, ti porto a casa" le disse il demone del fuoco. Sorrise. Arrivarono davanti all'appartamento di Yusuke in un battibaleno. La ragazza infilò la chiave nella serratura e la porta si aprì cigolando. Le luci erano tutte completamente spente e non si vedeva un accidente. All'improvviso si accesero e Yusuke, Kuwabara, Kurama e i suoi nonni saltarono fuori dagli angoli più nascosti della casa urlando "BUON COMPLEANNO SAKURA!". I due entrarono e si chiusero la porta alle spalle. "Ragazzi, che bella sorpresa!" esclamò la ragazza "ma come sapevate che oggi era il mio compleanno?" "Segreto di stato, mi dispiace. Finalmente quindicenne!" la nonna la abbracciò e si asciugò una lacrimuccia "Ma guarda come ti sei fatta grande!". Kurama si avvicinò alla ragazza e le porse un foglio arrotolato, legato con un nastro rosso. Allegato c'era anche un bigliettino. Lei lo aprì e lo lesse ad alta voce "Tanti auguri, Sakura! Anche se ci conosciamo da poco ci è sembrato carino farti un regalo che sappiamo che ti piacerà da impazzire. Firmato Yusuke, Kuwabara, Kurama e Hiei". Lei tolse il nastro e srotolò il foglio. Lesse anche questo ad alta voce. "Con questo attestato tu, Sakura Misate, ti prendi tutte le responsabilità su cura e mantenimento di Harumi (Buteo Regalis), presso Fenikkosu no Homu" spostò lo sguardo a piè di pagina e ci trovò un'altra scritta "Sakura Misate, Harumi, 3°livello". E tutto ebbe un senso. Le mani le tremavano. Guardò i suoi amici uno ad uno, con la bocca aperta "Guai a te se adesso ti fai prendere un colpo, abbiamo fatto una faticaccia per comprare quel falco" la avvertì Hiei. "Ragazzi, voi siete completamente andati! GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE!" saltò loro addosso e li abbracciò. Non ci poteva credere. Un falco tutto per lei. Dopo Eiki non aveva più lavorato con falchi suoi. "Andiamo?" le chiese Kuwabara. "Dove?" domandò lei, incuriosita. "A festeggiare, ovviamente!" intervenne Yusuke, con un sorriso fino alle orecchie. "Aspettate, non posso mica venire conciata così! Datemi una mezz'ora e sono pronta" affermò catapultandosi in bagno, con il suo fedelissimo accappatoio verde muschio tra le mani. Si spogliò e si buttò sotto il getto caldo della doccia. Si insaponò e si risciaquò per ben due volte. Uscì dalla doccia e andò in camera; una volta lì si ascgiugò e si vestì; indossò una maglietta azzurra sotto un maglioncino rosa antico, un paio di pantaloni bianchi attillati e un paio di converse nere. Tornò in bagno e si truccò per bene; matita, ombretto, mascara, lipgloss e chi più ne ha più ne metta. Uscì e chiese "Come sto?" chiese facendo una piccola piroetta su se stessa. "Sakura sei... sei bellissima!" esclamò Kurama, con gli occhi sgranati di fronte a tanta beltà. "Eeeh, esagerato!" sorrise timidamente lei. Hiei fu preso da un batticuore che diventava sempre più forte. Quella ragazza era davvero bella. Uscirono tutti e cinque insieme per cenare in un rinomato ristorante, offerta gentilmente dai nonni di Sakura. Alla fine della cena le luci si spensero e la cameriera arrivò con una torta al loro tavolo. Sakura espresse un desiderio e spense tutte le candeline con un soffio solo, sotto lo sguardo affettuoso dei suoi quattro amici. "Ehi, c'è un altro regalo!" affermò Yusuke passandole un pacco dalla carta verde acido. Lei lo aprì e si ritrovò tra le mani un bellissimo kimono rosso, smanicato e decorato con indecifrabili disegni neri. "Grazie a tutti per questo magnifico compleanno! Siete fantastici!!" li ringraziò Sakura, euforica. 
  
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