Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: tartufo    20/03/2012    1 recensioni
La storia prende spunto dal protagonista di The dead zone di stephen king.
Voleva richiamare l'attenzione di quella donna, ma la voce non ne voleva sapere di uscire, nessun suono riuscì a trovare una via di fuga dalle sue labbra.
L'unica cosa che poteva fare, era sperare che la donna alzasse gli occhi e incontrasse i suoi, che lo sapeva, erano pieni di domande e paura.
Attese un tempo che gli parve infinito, quando quell'estranea si spostò ancora più vicina ed iniziò a dedicarsi al suo braccio, iniziava davvero a spazientirsi,
possibile che non si accorgesse che era sveglio.
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando quella mattina Burt varcò la soglia della camera di suo figlio, tutto si sarebbe aspettato, meno di vederlo
inerme su quel letto.
Bip... Bip... Bip...
La macchina che lo aveva tenuto in vita per tanti anni era nuovamente li, si era ripresentata come una vecchia
amicizia di cui non sentivi la mancanza, lo avvolgeva con i suoi fili, senza lasciargli scampo, come un predatore
fa con la sua preda.
Burt portò istintivamente la mano al petto, lo sapeva, in un momento sarebbe arrivato quel dolore al petto, quello
che conosceva bene, e magari si sarebbe portato via il dolore che si stava espandendo come olio sull'acqua, molto
lentamente si avvicinò al letto e osservò il viso di suo figlio.
Stava dormento, il suo viso era troppo sereno per essere altrimenti, si, si era sbagliato, stava solo dormendo.
Molto delicatamente gli prese la mano, la strinse forte e lo chiamò.
"Kurt...".
Iniziò a scuoterlo, prima piano, poi con sempre maggiore insistenza e irruenza.
"Kurt, no, ti prego...".
Stava urlando e non se ne rendeva conto, ancora aggrappato al corpo del figlio il suo corpo era scosso, i gemiti
che uscivano dalle sue labbra sembravano quelli di un animale in gabbia, senza via di fuga, senza scampo.
L'ultima cosa che vide prima di svenire era il volto di Carole immobile sulla porta, e le gambe di Finn che cercavano
aiuto, poi buio, familiare e confortante buio che lo trasportarono in un mondo dove tutto ancora andava bene.

Quando aprì gli occhi, il primo pensiero fù che aveva fatto un tremendo incubo, ma nell'istante in cui i suoi occhi
incontrarono quelli del Dottor Walsch, realizzò immediatamente che quello che aveva visto era reale, lo aveva perso
un altra volta.
"Signor Hummel, come si sente? No, non si alzi...".
"Kurt, cosa... perchè è... la macchina...".
Il Dottore lo guardò, il voltò disteso, gli occhi colmi di compassione.
"Signor Hummel... Kurt è entrato in uno stato di coma, dovuto a complicazioni riguardanti una vasta area del cervello,
crediamo che quando Kurt si è svegliato, le funzioni che erano rimaste assopite si siano risvegliate in modo anomalo
dati i seri danni in cui era arrivato qui sui figlio dieci anni fa... Io credo che, quelle specie di... visioni?
Possano essere imputate...".
"Non capisco...", disse Burt, come se non fosse davvero presente.
"Lui può svegliarsi nuovamente, come ha già fatto, non è così".
"Signor Hummel, suo figlio non si sveglierà, lo stato in cui si trova è troppo avanzato, l'unica cosa che lo tiene
in vita è quella macchina...".
"Perchè non avete fatto qualcosa? Potevate curarlo, fare in modo che non accadesse...".
"All'inizio aveva accettato di sottoporsi all'operazione, nonostante la percentuale di riuscita fosse molto bassa, poi
un giorno mi ha detto che aveva cambiato idea, che era inutile, lui l'aveva visto... ha firmato un foglio contro
l'accanimento terapeutico Signor Hummel...".
Poi dalla tasca estrasse una busta bianca, l'unica traccia di colore era una scritta, Papà.
"Spero che questa riesca a spiegarle meglio cosa voleva kurt è perchè ha agito cosi...".
Burt la prese, con mani tremanti estrasse un foglio.

Papà,
se stai leggendo questa lettera significa che il mio tempo è scaduto,
perdonami per non averti detto nulla, perdonami per averti portato a
questo punto, ma sò che se te ne avessi parlato, mi avresti convinto
a subire un operazione che mi avrebbe precluso giorni preziosi, giorni
che ho avuto la fortuna di trascorrere con te, con la mia famiglia, con
le persone che amo e che amerò sempre.
Sapevo che sarebbe stato inutile, perchè ho visto tutto, il passsato, il
futuro, e in quel futuro io non ci sono Papà, ma ti prometto che quello che
ti aspetta, che vi aspetta... non immagini nemmeno, sarà stupendo.
Ho avuto la possibilità di avere altro tempo, non sò chi devo ringraziare
per questo, ma nelle ore che ho trascorso solo, in questa stanza che fà
da sfondo ai miei pensieri, ho capito che se ho avuto un'altra occasione,
era perchè dovevo sistemare quello che per colpa del mio incidente avevo
creato, ho rovinato la tua vita, quella di David e quella di Blaine.
Me ne vado nella speranza che tu apra gli occhi, non sacrificare il tuo
matrimonio, vai avanti con la tua vita, perchè Carole è la cosa migliore
che ti potesse capitare, e lo vedo che vi amate, non sprecare questo
sentimento per piangere al mio capezzale e prenditi cura di Finn come se
avessi davanti me, perchè anche se è un testone, è il figlio che ogni
genitore vorrebbe avere.
Papà, ti prego, stacca quella macchina, lei mi tiene in vita, ma lo sai
è solo una triste illusione, lasciami andare perchè io non sono più
in questo corpo, non tornerò più.
Sei il padre migliore del mondo è sò che anche se è doloroso farai quello
che ti chiedo, ti voglio bene, tuo Kurt.

Burt iniziò a piangere, come poteva chiedergli di lasciarlo andare? Come avrebbe potuto farlo? Mentre pensava
questo la busta gli cadde dalle mani, l'angolo di un'altra lettera aveva fatto capolino attirando l'attenzione
di Burt, A David e Blaine diceva la scritta, gli si strinse il cuore.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: tartufo