Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: phoenix_esmeralda    20/03/2012    2 recensioni
La storia si colloca a cavallo tra la fine di City Hunter e l'inizio di Angel Heart, fungendo quindi da ponte di collegamento tra i due manga e rispondendo ipoteticamente alla domanda "Cos'è successo in quell'anno di cui non si sa niente ? "
Una puntualizzazione : questa fic parte da due presupposti diversi rispetto alle fan fiction che ho letto fin'ora.
1) Ho notato che tutte le fic ambientate dopo la fine di City Hunter, tendono a ignorare l' evoluzione del rapporto tra Ryo e Kaori, considerando la dichiarazione di Ryo nell'ultimo numero come una dichiarazione indiretta di cui lui si scorda quasi subito. Io ho invece inteso diversamente il finale. Basandomi su vari indizi scovati negli ultimi numeri di CH, ho supposto che, in seguito alla famosa dichiarazione, si verificasse un certo cambiamento nel rapporto tra Ryo e Kaori (stanno insieme..?). E la mia fic parte da questo presupposto.
2) Ho notato che nelle fic, in genere, Kaori è perfettamente consapevole del fatto che Sayuri sia sua sorella . Nel manga mi era parso invece che non ci fosse tutta questa chiarezza e sempre questo, presuppongo nel mia fic.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Nuovo personaggio, Ryo Saeba/Hunter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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- Kaori mi ha detto che domattina tornate a casa.
Ryo alzò lo sguardo dal giornale che stava sfogliando (piuttosto annoiato, perché ora non può più leggere riviste porno e non trova nient'altro che lo interessi. NdA) e guardò Sayuri con espressione confusa.
- A me non l'aveva detto.
- Non l'avete deciso insieme? - chiese lei stupita.
Ryo fece spallucce riprendendo in mano il giornale - Eravamo d'accordo che avrebbe deciso lei il giorno del rientro.
Sayuri incrociò le braccia e sorrise - Siete strani voi due. È da ieri mattina che siete davvero molto strani...più del solito intendo.
- Mmh?
- È successo qualcosa vero? Ti sei deciso a prenderti le tue responsabilità finalmente?
Ryo appoggiò il giornale accanto a sé. Sembrava sulla difensiva.
- Ti avevo detto di cercare di tenertela qui.
Sayuri si sedette di fianco a lui - Lo so. Ma non me la sono sentita di forzarla. Se avesse deciso lei spontaneamente di restare sarei stata davvero felice... ma evidentemente Kaori ha altri progetti!
- Io non ti capisco! - sbuffò lui, incrociando le braccia sotto alla testa - L'ultima volta non eri affatto contenta della vita che Kaori conduceva con me!
- Lo so. - ammise lei - Anche ora rabbrividisco al pensiero del lavoro pericoloso che fate. Ma Kaori è felice così. Credo che nessuno riuscirebbe ad allontanarla da te. - lo fissò negli occhi per alcuni istanti - E anch'io mi fido di te, Saeba. So che non la farai più soffrire. La sposerai vero?
- Di che parlate con quelle facce serie? - domandò Kaori, entrando in salotto.
Entrambi sobbalzarono sul divano, colti alla sprovvista.
- Dicevamo che stasera si deve festeggiare! - improvvisò Sayuri, alzandosi in piedi e dirigendosi verso di lei - Andremo nel ristorante migliore di New York, vi resterà un ottimo ricordo questa città.
- Mi resterà senz'altro! - convenne Kaori, gettando un'occhiata a Ryo.
Ma lui aveva ripreso in mano il giornale e vi si era immerso con eccessivo interesse.
 
 
- Hanno annunciato adesso il vostro volo! - gridò Steven - Dovete andare Kaori! - lui e Ryo erano dieci metri più avanti.
Di slancio Kaori abbracciò Sayuri - Sono contenta - disse - Venire qui e trovarti è stato meraviglioso. Mi mancherai Sayuri.
- A Natale tornerò in Giappone a trovare degli amici - la rassicurò lei - Tu sarai la prima della lista!
- Ci conto!
Kaori si sciolse dall'abbraccio, ma Sayuri la strinse nuovamente - Avrei voluto tenerti qui con me.
- Sayuri...
- Sì, lo so - la prevenne lei - Devi stare con Saeba. È giusto così. Anche lui ha bisogno di te.
Kaori assunse una tinta peperone maturo.
- Ehi, Kaori!!!! Allora!! - Ryo si stava sbracciando, scalpitante.
- A presto, sorella.
Kaori si volse e prese a correre verso Ryo. Quando lo raggiunse, lui le afferrò la mano e iniziò a correre trascinandosela dietro - Partirà senza di noi!! - ansimò.
Kaori sorrise stringendo più forte la sua mano - Tu ne saresti solo contento. - gridò di rimando, volando letteralmente. E quando l'aereo si parò di fronte a loro, il suo sorriso si accentuò. Ora sapeva per chi Ryo aveva affrontato quel mostro spaventoso...
 
 
- Senti Ryo, perché devo portare io tutt'e due le valigie? - Kaori arrancò sotto il peso dei borsoni. Si sentiva un mulo.
Ryo avanti a lei camminava curvo, il volto verdognolo, le gambe instabili - Io sto troppo male! - si lamentò - Non mi reggo nemmeno in piedi.
- Andiamo!! - protestò lei, arrancando per raggiungerlo - Mi sembra che tu te la sia cavata molto bene! Undici ore di volo ti hanno fatto da terapia d'urto!
- Come farò a salire tutte queste scale? - fece lui lamentoso ignorando il suo commento. Poi s'incamminò traballante.
- Ehi Ryo! Ma mi pianti qui con le borse? Non riesco a fare tutto da sola!
- Ci riesci, ci riesci. - disse la sua voce dall'alto - Con la tua forza erculea, nulla ti è impossibile.
- Hai ragione! - si esaltò Kaori, ergendosi in tutta la sua altezza e facendo il pugno - Sono una donna King-Kong! - Poi rimase immobile a riflettere sul significato delle sue parole - Eh...
- Che intendi con forza erculea?!? - sbraitò - Che non sono femminile? - Nello stesso istante una valigia arrivò in testa a Ryo, già in cima alla scala e con la porta aperta, e lo scagliò direttamente sul divano.
- Sei l'immagine della femminilità... - biascicò lui, con la testa nello schienale.
Quando riuscì a disincastrarsi, si voltò, sdraiandosi sui cuscini. In quel momento Kaori entrò, tirandosi dietro l'altra valigia.
- Che bello essere di nuovo qui!!- commentò, guardandosi intorno. - Siamo mancati solo una settimana, ma mi sembrano mesi!
- Kaori mi fai da mangiare? - chiese Ryo, per tutta risposta.
Lei guardò l'orologio. Segnava mezzogiorno.
- Non so...abbiamo fatto un pasto completo sull'aereo tre ore fa!
- L' hai fatto tu il pasto completo! - precisò Ryo - Io non sono riuscito a mandare giù niente! E adesso sto morendo di fame!!
- Va bene, va bene... - si arrese lei. Lo vide distendersi sul divano sornione, uno sguardo soddisfatto in viso. Dalla notte in cui avevano parlato, non l'aveva più baciata.
- Dì un po' - fece, piantandosi di fronte al divano con i pugni sui fianchi - Non è che hai intenzione di ricominciare come prima vero? Insulti alla sottoscritta, riviste porno e belle ragazze?
Ryo appoggiò un dito alla bocca, guardando verso l'alto - Mmh...beh, in effetti...
S'interruppe sentendo un tuono.
- Cos'è? - chiese, e subito ebbe la visione di Kaori tempestosa, martello del giudizio alla mano.
- Ah... Ma io stavo scherzando! - corse ai ripari , genuflettendosi ripetutamente sul divano - Sei l'unica donna della mia vita!!!
- Lo spero bene!! - commentò Kaori, nervosa, avviandosi verso la cucina.
Ma subito dopo si sentì afferrare per un braccio e tirare all'indietro. Fece un paio di passi cercando di mantenere l'equilibrio, ma dietro di sé incontrò lo schienale del divano, e si ribaltò all'indietro, sui cuscini.
- Ryo!!! - urlò spaventata.
Lui la schiacciò sotto di sé, sentì la sua bocca vicino al suo viso .
- Se non vuoi che vada a cercare altre donne, devi tenere a bada tu i miei istinti! - l'ammonì libidinoso.
Subito dopo avvertì le sue mani su di lei. Velocissime, le tolsero la giacca che ancora non si era sfilata.
- Ry...Ryo aspetta!! - gridò lei, dimenandosi. In un attimo fu in piedi accanto al divano.
- Su vieni qui! - fece lui, allargando le braccia con faccia da maniaco - Sei la mia donna adesso, no? Dobbiamo fare come le api e i fiorellini!! - Con un gesto rapidissimo, le sfilò il maglione dall'alto, lasciandola in reggiseno.
- Ryo...n...no!!! - Kaori lanciò un martello davanti a sé, voltando la testa indietro, imbarazzata. Poi corse verso la sua camera, entrò e si appoggiò di schiena contro la porta. (Ryo nel mentre ha il martello in faccia! NdA).
Kaori ansimò, il cuore le batteva all'impazzata.
- Calmati! - si disse - Non fare la sciocca! Hai quasi ventotto anni Kaori, vivi con Ryo da più di sette e sono anni che sogni un' occasione! È arrivato il momento che anche tu ti dia una svegliata. Non c'è niente per cui avere paura!
Ma dopo anni di attesa, le pareva che ora accadesse tutto troppo in fretta. Se Ryo fosse stato almeno un po' romantico, invece di saltarle addosso con la sua solita espressione da pervertito...
Ma non si può avere tutto dalla vita.
- Kaori..? Perché  ti sei chiusa lì dentro? - la voce di Ryo giungeva soffocata. Kaori vide una camicia abbandonata sul letto dalla settimana precedente e se la infilò.
Poi si decise ad aprire la porta.
-  Senti Ryo... - mormorò, infilando la testa nella fessura.
Ma non vide nessuno.
- Sono qui - fece una voce dal basso.
Lui se ne stava seduto per terra a gambe e braccia incrociate.
- Ascolta Kaori - disse compunto - Ti va di sposarmi?
Lei rimase pietrificata e non riuscì a proferire parola.
- Sì, lo so - fece Ryo, annuendo con decisione - Le dichiarazioni andrebbero fatte in ginocchio e con un anello in mano. Ma dopo il viaggio in America, non ci è rimasto  un soldo e in più in ginocchio mi sarei sentito stupido!
Kaori si sforzò di ritrovare la voce -Avevi detto che non potevi sposarti!
Ryo ridacchiò, passandosi una mano dietro la nuca - Ah ah... è vero! Infatti non potremo fare come Miki e Umibozu! Ma da oggi in poi potremmo comunque farci passare come marito e moglie, anche se non lo siamo legalmente!!
Kaori lo fissò esterrefatta, senza più voce.
- Pensi che sia una cosa stupida? - Ryo slittò in avanti su una gamba, finendo in ginocchio - O credi che si possa fare?
Attonita, Kaori si lasciò cadere in ginocchio di fronte a lui. Appoggiò la fronte sul suo petto, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di sfuggirle. Non c'era nulla per cui piangere.
- Ryo... - mormorò - Questo vuol dire che dovrai rinunciare definitivamente a fare lo stupido con tutte le altre donne... Vuol dire che d'ora in poi sarai...solo mio...
Lui le circondò il collo con un braccio tirandosela più vicino.
- Già... - rispose piano.
E Kaori non riuscì più a fermare le lacrime.
 
 
Kaori chiuse il rubinetto della doccia e afferrò un asciugamano. Si diede una strigliata energica e quando fu asciutta infilò il pigiama che aveva appoggiato a una sedia.
Erano solamente le sei di sera, ma era stanca morta.
Quando erano arrivati a casa quel mattino era mezzogiorno, in America erano invece le due di notte. A conti fatti, erano ventisei ore che non dormiva.
Ora me ne vado spedita a letto e fino a domattina non ammetterò nessuna interruzione!!
Ma varcando la soglia della sua camera, rimase sgomenta.
Ryo era sul suo letto e stava sistemando un altro cuscino accanto al suo.
Vedendola così sorpresa, lui ebbe un moto d'ansia- Preferivi che andassimo in camera mia?       
- Ah... - una grossa goccia le solcò la guancia - N...no.
D'altronde quel pomeriggio avevano deciso di considerarsi sposati. E quella sarebbe stata... la loro prima notte di nozze?
- Eh eh... aiuto...
Kaori si voltò in ritirata, ma la voce di Ryo la gelò sul posto.
- Dove stai andando?
Sembrava perplesso.
Kaori si girò a guardarlo, agitatissima - Io...eh... sto solo chiudendo la porta...
Così dicendo la serrò. E non le rimase via di fuga.
E perché dovresti fuggire Kaori? Lui è Ryo, questa è la tua grande occasione!
Più baldanzosa ( e rigida come un manico di scopa! NdA) si diresse verso il letto, sedendosi di fianco a Ryo. Poi, con un rapido gesto s'infilò sotto le coperte.
Ryo le venne vicino e la sentì rigida, tesa come una corda di violino.
- Ehi... non avrai paura di me vero? - domandò, prendendola in giro.
- Assolutamente no!!! - si difese lei, con enfasi.
Ryo le si accostò . La baciò lentamente, la sua mano si allungò a slacciarle i bottoni del pigiama.
- Kaori... -disse, con sguardo serio, intensissimo.
- Sì..? - mormorò lei, in tensione.
- Bisogna proprio tenerli lì quegli affari?
Lei si voltò in direzione del suo sguardo e vide la sua collezione di martelli, in piedi contro il muro. Erano ordinatamente allineati dal più leggero (100T) al più pesante.
- Mi rendono nervoso! - disse, con sguardo preoccupato.
- Non ne hai motivo! - lo rassicurò lei, tesa, e con un gesto veloce nascose sotto il letto il martello 378T che aveva tenuto fino a quel momento sotto il cuscino.
Nel mentre, Ryo aveva ripreso la scalata ai bottoni e in un attimo ebbe slacciato il pigiama fino al seno.
Kaori avvampò e si voltò su di un fianco dandogli la schiena.
Ryo sorrise, un sorriso incredibilmente tenero, e lentamente si avvicinò fino ad abbracciarla da dietro.
Sei una stupida Kaori!! - s'insultò lei, odiando il suo imbarazzo. Si girò verso Ryo e spontaneamente si tolse la maglia del pigiama.
Ryo sorrise e con un gesto gentile le sfilò i pantaloni, lasciandola in mutande e reggiseno. Poi si alzò in ginocchio sul letto, per togliersi a sua volta la maglia.
Kaori si tirò a sedere, abbracciandosi le ginocchia con le braccia.
Si guardò intorno confusa. Era davvero la sua camera quella, ma quasi non la riconosceva. Ryo, nel suo letto, la rendeva estranea.
- È strano - disse piano - È così strano essere qui così! Sono più di sette anni che viviamo insieme, ma non abbiamo mai dormito nello stesso letto. Stare in due camere separate era come vivere... in due appartamenti diversi. Mi rendo conto solo ora della distanza che c'era tra noi. E adesso essere qui così, vicini, mezzi nudi sullo stesso letto... mi sembra quasi assurdo.
Ryo appoggiò le braccia dietro di sé, tenendosi sollevato a quel modo. Fissò il soffitto pensieroso.
- Beh, possiamo anche non farlo. - disse alla fine, serio - Lo sai vero, che possiamo vivere come vogliamo? Se non te la senti, possiamo semplicemente tornare a vivere come prima.
Le parole di Ryo evocarono a Kaori alcune immagini del "vivere come prima". Subito vide davanti ai suoi occhi l'espressione bavosa di Ryo, a caccia di donne. Il pensiero la fece infuriare. Si erse diritta sul letto, avvolta dalle fiamme - Non voglio assolutamente tornare indietro!!!- strepitò, con un martello in mano - Farò l'amore con te fino a sfinirti!!
Ryo la fissò terrorizzato, e cautamente le sfilò il martello dalle mani. Eliminata l'arma, si mostrò baldanzoso - Allora inizia pure a sfinirmi! - disse. Di scatto, con una mossa felina, le tolse il reggiseno. (Mossa alla City Hunter. NdA).
Kaori si paralizzò, arrossì e prese a fumare. Poi, in ginocchio, si buttò a faccia in giù sul letto iniziando a scavare con le mani.
Ryo la fissò esasperato - Ma se continui a nasconderti, come faccio a farmelo diventare duro? - sbottò.
Kaori restò immobile a faccia in giù nel letto - Mi dispiace di non fartelo venire duro! - esclamò - Ma mi hai detto talmente tante volte che sembro un uomo, che non ho il coraggio di farmi vedere. Mi vergogno. Lo so che ho le tette piccole e la vita larga!
A quelle parole lo sguardo di Ryo cambiò. Si fece improvvisamente serio, dolce.
- Kaori, vieni qui. - le fece alzare il viso  e le fece cenno di raggiungerlo sul lato destro del letto. Lei timorosamente si avvicinò, tenendo le braccia incrociate sul seno. Ryo la prese facendola voltare verso la parete dove si trovava uno specchio a figura intera. Rimase dietro di lei ed entrambi si osservarono riflessi nello specchio.
- Sono molti anni che viviamo insieme Kaori - osservò lui - Non hai notato quanto  è cambiato il tuo aspetto in questo tempo?
Lei si osservò in silenzio. Lo specchio le rimandava l'immagine che vedeva davanti a sé ogni giorno. Era abituata alla sua faccia, alla sua figura. Non era in grado di valutarsi.
- Kaori... più nessuno adesso ti scambierebbe per un uomo -  disse Ryo con gentilezza. Delicatamente le abbassò le braccia dal seno.
Lei voltò la testa a guardarlo - Ryo... - chiese titubante - io... ti piaccio?
Per risposta, l'abbracciò, circondandola completamente con le sue braccia. La trascinò all'indietro con sé e Kaori non ebbe più alcuna riserva.
 
 
Ryo venne svegliato da una serie di rumori brevi e secchi. Aprì gli occhi a fatica, borbottando. La luce l'accecò e per un attimo non vide nulla. Con il braccio cercò il corpo di Kaori accanto al suo, ma non trovò nulla. Finalmente gli occhi si abituarono alla luce.
Kaori era nella camera, in pantaloni e camicia e teneva tra le braccia una decina di martelli.
- Buon giorno! - gli disse, vedendolo sveglio.
- Che accidenti stai facendo? - sbottò lui.
- Trasferisco la mia roba da te. È più pratico. Così questa potrà diventare esclusivamente la stanza dei clienti!
Con quella spiegazione, se ne uscì fuori, trasportando i martelli.
- Ma che necessità vedi di portarti di là anche quelli?!? - le urlò dietro lui - Potremmo portarli direttamente alla discarica!
Kaori rientrò nella camera a mani vuote - Non se ne parla neppure!
- E poi perché accidenti di sei rivestita? - protestò - Sono solo le otto del mattino!
- Volevo sbrigare questa faccenda il più presto possibile! - fece lei, arrossendo.
- Mmmh... - Ryo la studiò con attenzione - Non ti credo! - disse, prendendola in giro - Secondo me ti vergognavi semplicemente al pensiero che io mi svegliassi e ti trovassi nuda nel letto con me!
Kaori avvampò, ma non disse nulla. Si chinò a raccogliere altri martelli.
- Dì la verità - fece lui - Sei alquanto imbarazzata dall'avere fatto conoscenza con il mio "amico", vero?
- Non è assolutamente così!!! - urlò lei, indispettita. I dieci martelli che teneva in mano, piombarono all'unisono sullo stomaco di Ryo.
- Uaargh!! - Ryo stramazzò sotto il colpo e cercando di liberarsi, fece saltar via anche il lenzuolo. La sua figura si mostrò completamente nuda agli occhi di Kaori.
- Aaaaaaaah!! - urlò lei spaventata.
- Ma che hai da urlare? - fece lui indispettito, massaggiandosi lo stomaco - Dopo stanotte pensi che potrei credere a un tuo accesso di pudore? Hai detto che avremmo recuperato tutti gli scorsi sette anni!
Kaori lo fissò sgomenta. L'aveva detto veramente?
Velocemente raccolse i martelli e si affrettò verso la porta.
- Dove vai? - chiese Ryo - Torna a letto! Il mio amico ha le sua esigenze del mattino!!
- Dì al tuo amico di fare da solo! - borbottò nervosamente Kaori, uscendo dalla stanza - Se ti alzi, ti preparo la colazione.
Terminò di sistemare i martelli nella camera di Ryo, poi si avviò pensierosa verso la cucina.
Ryo la conosceva meglio di quanto credesse. Era vero, si era alzata per non affrontare l'imbarazzo di trovarsi nuda nel letto con lui alla luce del giorno. Aveva bisogno di tempo per abituarsi, per riflettere su quanto era accaduto, per comprendere quella nuova vita cui stava andando incontro.
Ryo era sempre stato quello che guardava ogni ragazza tranne lei. Aveva tentato regolarmente una visita notturna con ogni donna avesse dormito nella loro casa, eccetto lei. Ryo era quello cui l' "amico" veniva duro con ogni donna guardabile...lei esclusa. Era quello che prodigava complimenti a tutti... meno che a lei. Ryo desiderava baci, abbracci e notti di sesso  con tutte le clienti. Da lei invece si aspettava martellate, notti appeso fuori dalla finestra avvolto in un tappeto, urla isteriche e litigate.
E adesso le chiedeva di cambiare ruolo. Era ciò che Kaori desiderava da anni. Ma vederlo avverato dalla sera al mattino la intimidiva.
Svegliarsi nuda accanto a Ryo, dopo una notte trascorsa a far l'amore con lui era più di quanto potesse emotivamente reggere. Doveva digerire un po'alla volta quella situazione così bizzarra. E nel suo intimo sapeva che Ryo non le avrebbe fatto pressioni.
Appoggiò i piatti per la colazione in tavola e chiuse gli occhi, ripensando alla notte appena trascorsa. Riavvertì il calore, la sensazione delle mani di Ryo su di lei ed ebbe un tuffo al cuore. Lo stomaco le si strinse per l'emozione. Era avvenuto veramente? Era stata davvero fisicamente così vicina a Ryo?
In quel momento lui entrò in cucina. Indossava i jeans e una maglia piuttosto aderente.
Kaori vide il suo petto muscoloso e avvertì un groppo in gola.
Da anni viveva con Ryo e giorno dopo giorno l'aveva visto vestito nei modi più svariati. E migliaia di volte l'aveva visto a dorso nudo. Ma solamente ora era cosciente del corpo di lui. Solamente ora, la vista della sua figura la faceva arrossire... le faceva accelerare improvvisamente il battito cardiaco!
Ryo la fissò perplesso - Che ti prende? Hai una faccia strana...
- Non è niente! - fece lei, affrettandosi verso il lavandino. Fingendo di lavare qualcosa, s'intimò di calmarsi. Poi ritornò al tavolo con il cibo, porgendo a Ryo la colazione.
Lui si mise a mangiare con appetito. Sembrava un mattino qualsiasi.
Ma per lui è normale - pensò Kaori - Svegliarsi dopo aver trascorso la notte a fare l'amore. Chissà quante volte gli è già capitato!
E fu presa dalla fitta di gelosia più intensa che le fosse mai capitata in quei sette anni  di convivenza. Ebbe una visione consapevole di Ryo a letto con altre donne. Lo immaginò fare con loro quello che aveva fatto con lei quella notte. Quegli stessi sguardi, gli stessi gesti, lo stesso calore.
Sedendosi a tavola, si rabbuiò in viso.
- Posso sapere a cosa stai pensando? - le chiese lui, a bocca piena.
- Mi chiedevo quante sono state le donne con cui ho dovuto dividerti - mormorò lei, mogia.
Lui rimase immobile, la ciotola in una mano, i bastoncini nell'altra, un'espressione ebete sul viso - Ah ah... Che importanza può avere..? - balbettò a disagio.
- No... nessuna... hai ragione. - disse lei, tristemente.
Ryo rimase immobile a fissarla.  Kaori era a testa china, gli occhi persi nella ciotola di cibo che non vedeva e non toccava. Lo sguardo di lui si fece serio.
- Kaori... - disse piano - C'è differenza tra il fare sesso... per fare sesso, e fare sesso... perché si è innamorati di qualcuno.
Lei alzò lo sguardo sorpresa - Ryo...
- Non farti problemi assurdi - borbottò lui, riprendendo in mano la ciotola con aria indifferente - Ormai siamo sposati no? Quante donne credi che abbia sposato nella mia vita?
Kaori giocherellò nervosamente con la ciotola - Ryo... perché hai impiegato così tanto a deciderti? Che cosa ti fermava?
Lui si strozzò con il cibo. - Non  puoi chiedermi cose come questa! - disse spaventato - E poi ne avevamo già parlato no? - si difese. Ricordava il lungo discorso che le aveva fatto l'anno precedente in presenza di Mick. Gli era costato parecchio e non gli andava che ora Kaori pretendesse una replica.
- Ti prego Ryo! Ho il diritto di sapere per bene come stavano le cose!
Lui appoggiò la fronte sul palmo della mano - Sta per venirmi il mal di testa!! - si lamentò. Ma subito vide lo sguardo ansioso di Kaori, percepì la sua urgenza di sapere. Improvvisamente si fece serio.
- Non è semplice da spiegare - disse piano. Rimase un attimo in silenzio, meditabondo, prima di continuare - Sono cresciuto in mezzo alla morte. Fin da quando ho memoria, le persone intorno a me, amiche o nemiche, sono morte come mosche. Quando cresci in questo modo, impari presto che affezionarsi agli esseri umani è sciocco. Se ne vanno prima ancora che tu possa aver goduto della loro presenza. - Ryo sorrise amaramente, fissando il piatto - Mi avrai creduto insensibile più di una volta in questi anni. Quando è morto tuo fratello... o quando pensavamo che Mick non fosse sopravvissuto all'esplosione dell'aereo...so di non aver mostrato particolari emozioni. Ma per me era la regola. Le persone ci sono, e poi non ci sono più. È stato così... da sempre. Si può provare ammirazione per una persona, rispetto, fiducia... lealtà. Ma non ci si può mai affezionare. Non bisogna creare legami. I legami portano a sofferenza inutile. E la sofferenza spesso rende vulnerabili. In questo lavoro non lo si può permettere.
Fece una pausa e alzò lo sguardo verso Kaori. Lei lo fissava in silenzio, aspettando che continuasse.
- Tu sei stata il mio primo vero problema Kaori - ammise - Ti volevo con me e non ti volevo. Ti ho tenuta per lealtà verso tuo fratello, con l'idea di lasciarti tornare presto a una vita migliore, non appena ti fosse ripresa. Ma poi le cose hanno preso una piega diversa. Tu volevi restare con me e io non riuscivo a mandarti via. Non sapevo cosa fare, che cosa fosse meglio. E mentre mi dibattevo nell'indecisione, comprendevo che cosa provavi per me. E mi ribellavo al pensiero. Ti trattavo male, per non ammettere con me stesso quello che  stava succedendo. Dovevo tenerti distante, altrimenti avrei permesso al nostro legame di cementarsi. Era una battaglia persa in partenza, e pur sapendolo mi ostinavo a tenere gli occhi chiusi. Per paura, per vigliaccheria... per istinto. Ma non potevo andare avanti così per sempre. Per difendere me, facevo del male a te. Alla fine mi sono scontrato con la verità.
Kaori abbassò gli occhi sul tavolo. Tremava leggermente sotto il peso delle parole di Ryo. Riusciva a vederlo adesso, riusciva a percepirlo. L'uomo che Ryo era stato, l'uomo che nel tempo stava diventando.
- Hai paura... anche adesso?
Ryo si alzò in piedi senza rispondere. Si diresse verso la finestra e guardò fuori. La giornata era nebbiosa, grigia.
Kaori lo fissò un istante. - Con la morte di mio fratello ho capito una cosa - disse piano - Forse... forse perché io non ho mai visto morire la gente come te Ryo... e mi sono sempre affezionata alle persone. Ma quando Hideyuki è morto, mi sono accorta che il legame con le persone che ami, non si spezza con la loro morte. Cambia solamente. E forse diventa più profondo.
Ryo si voltò a fissarla, sorpreso.
Kaori sorrise imbarazzata - Lo penso veramente. Quando una persona è morta, quando diventa spirito... può leggere direttamente nella tua anima e conoscerti realmente nel più profondo del cuore. E anche tu riesci a parlare con lei in modo diverso... più sincero... riesci a scusarti e a dire cose che non le avresti mai detto vedendola di fronte a te in carne ed ossa.
- Kaori... - Ryo continuava a fissarla, uno sguardo stupito sul viso.
Lei si alzò e gli andò vicino - Ryo... io non so chi di noi due morirà per primo. Rischiamo entrambi la vita ogni giorno... e anch' io devo fare i conti con il terrore. Ogni volta che combatti con qualcuno il mio cuore si ferma. Ma è sciocco stare male fin dall'inizio, anche per quel tempo che invece potremmo vivere insieme.
Ryo stese le braccia e la prese per le spalle. Kaori si appoggiò con il viso al suo petto e chiuse gli occhi. Lui strinse l'abbraccio. In quel momento, entrambi seppero che avrebbero vissuto insieme tutto il tempo che avevano ancora a loro disposizione.
 
 
 
THE END 1
 
 
 
La storia finisce qui , per tutti quelli che desiderano un lieto fine alle vicende di Ryo e Kaori (io mi annovero tra questi... il seguito non lo condivido affatto!). Per chi invece possiede dentro sé una vena masochistica, esiste il capitolo successivo.. l'effettivo ultimo capitolo!! Nel prossimo capitolo il cerchio si chiude, il ponte con AH si completa e Kaori ci lascia..
A voi allora la scelta se continuare o chiudere qui la vicenda..
 
 
 
  
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