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Autore: Severa Crouch    21/03/2012    2 recensioni
Questo è un altro spin-off de l'Orizzonte degli Eventi e parte da una frase dell'epilogo: “Alice ricordava, come fosse ieri, l'estate dopo la fine della guerra magica, fu la prima estate di vacanze dopo tanti anni. Alice e Severus viaggiarono molto e trascorsero alcuni giorni nel Wiltshire, lì decisero di sposarsi.”.
Mi son detta perché non mettiamo i nostri due in giro per il mondo (o almeno per la Vecchia Europa) alle prese con qualche avventura -disavventura magica che possa cementare il loro rapporto? (come se 24 anni passati insieme non fossero stati sufficienti..). Dedicata ai lettori che hanno amato la mia Alice. :-)
Ho fatto qualche casino aggiungendo il prologo e spostando i capitoli.. spero che lo recuperiate dal menu!
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
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Seconda Tappa: Parigi e la Francia

 

Alice adorava Parigi, non tanto per le sue origini francesi, quanto per il fascino che la città aveva nei racconti di suo padre. Entrambe le sue sorelle oramai vivevano in Francia da anni: Charlotte dopo aver lasciato Hogwarts si era trasferita in Normandia dove aveva appreso l'arte della fabbricazione delle bacchette da Monsieur de la Plume, mentre Sabina e William avevano ottenuto il trasferimento al Ministero della Magia francese che tanto auspicavano e, per via dell'intolleranza al clima freddo e umido della Gran Bretagna, si erano trasferiti al sud, in Provenza. Tuttavia, il tempo dei due giovani maghi non era molto e pertanto non avevano progettato di andare a far loro visita, anche perché le due sorelle non avevano reagito molto bene alla notizia del fidanzamento e Alice era ancora piuttosto seccata con loro.

Alice voleva far scoprire l'elegante malinconia di Parigi, il fascino delle sue vie e la dolcezza della Senna. Era certa che Severus avrebbe apprezzato la sofisticata eleganza della città molto più del travolgente stordimento di Istanbul.

Parigi era una città da amare e vivere camminando, i grand-boulevards, così come le strette viette del Marais offrivano agli occhi dei due maghi un panorama sempre cangiante. Gli eleganti edifici neoclassici lasciavano il posto a scorci medievali, in cui il cuore di Severus sembrava essere richiamato da voci ancestrali. La sera Saint-Germain pullulava di turisti, di vicoletti, di parigini impegnati tra aperitivi, cene e dopo cena. La città era viva, la folla scorreva, così come la corrente del fiume, con un'eleganza e una fluidità pari a quelle dell'acqua. Il tutto era profondamente diverso dal brulicare tumultuoso di Istanbul, era molto più consono al gusto britannico e alla sensibilità europea.

L'ingresso al quartiere magico di Parigi si trovava nel quartiere di Montmartre in una via molto suggestiva, rue des Trois Frères, lì in un piccolo cafè, ignorato dai babbani perché sempre pieno di maghi, si trovava l'accesso. I babbani non sapevano che i tre fratelli a cui era dedicata la via erano gli stessi della storia raccontata da Beda il Bardo, mentre i maghi in visita a Parigi non omettevano mai di cercare questa via per omaggiare la storia dei tre fratelli.

Il quartiere di Montmartre non aveva bisogno di un quartiere magico al suo interno, visto che la magia aleggiava su quel posto come in nessun altro luogo di Parigi. La collina in cima alla quale si trovava la Basilica du Sacre-Coeur dominava l'orizzonte e alle sue pendici una giostra con i cavalli allietava i bambini di passaggio. Tutto intorno una marea di artisti suonavano, si esibivano, ritraevano i turisti e vendevano stampe con le visuali più belle della città.

Il quartiere magico di Parigi si trovava letteralmente dentro la collina e le sue vie riproducevano lo stesso spirito di quelle del quartiere babbano che si trovava fuori. Al posto dei negozi di souvenir c'erano degli splendidi negozi di abiti da mago. Alice si incantò d'avanti un negozio che vendeva cappelli da strega e supplicò Severus perché entrassero a misurarne uno. La sua scelta cadde su un modello a punta, malva, il suo colore preferito che, a detta della venditrice andava molto in voga tra le streghe francesi, mentre le inglesi preferivano i toni del blu.

Entrarono in un immenso negozio che vendeva ogni genere di ingrediente per la preparazione delle pozioni. Lì trovarono degli splendidi calderoni, fecero rifornimento di fialette di dimensioni insolite e trovarono anche il “kit del pozionista in viaggio”: un minuscolo calderone che si espandeva e dentro conteneva una scatola da viaggio con numerosi scomparti in cui mettere i vari ingredienti. Severus decise di comprarne uno, non poteva mai sapersi, poteva essere comoda anche per i brevi spostamenti.

Girovagarono a lungo in libreria alla ricerca di libri nuovi e dall'antiquario alla ricerca di pergamene antiche.

La locanda per maghi “Le vieux Chaudron” era il posto in cui Severus aveva riservato una stanza, il proprietario, monsieur Dubois, era un simpatico signore di mezza età con una corporatura piuttosto robusta, che amava servire ai suoi avventori vini elfici prelibati e formaggi realizzati appositamente da alcuni maghi allevatori che vivevano nelle splendide campagne francesi. Alice e Severus avevano chiacchierato a lungo con lui sul modo in cui arrivare nelle Ardenne, dove avrebbero dovuto incontrare il famoso erbologo Gèrome Herbeux. Monsieur Dubois aveva presentato loro sua moglie, Sophie, un altrettanto simpatica e robusta signora, con corti capelli neri e dai modi molto diretti, originaria di quelle foreste, spiegò loro cosa visualizzare mentre si smaterializzavano, in modo da capitare in una parte della foresta che fosse vicina alla casa di Monsieur Herbeux. Consigliò loro di avvertire il mago della loro visita con un gufo, in quanto non amava molto le visite e spesso si divertiva a proteggere la propria abitazione con ogni sorta di incantesimo anti-visitatore, per cui difficilmente sarebbero riusciti a trovare la casa.

Sophie conosceva molto bene Monsieur Herbeux e raccontò loro che lui era rimasto a vivere in quella foresta, isolato dal mondo, dal momento in cui si era innamorato di una Veela. Severus storse il naso e Sophie gli disse che non era semplicemente caduto vittima del fascino magico della Veela, ma se ne era proprio innamorato, fino a sposarla e avere una bambina. Le regole di quella comunità impedirono a lui di andare a vivere con la moglie e la figlia, che doveva crescere ed essere educata secondo i dettami di quella società matriarcale. Pertanto, lui rimase a vivere in quelle foreste, dove ogni tanto la moglie e la figlia lo raggiungevano e potevano stare insieme.

Lui era sempre stato un tipo solitario e in questo isolamento riuscì a trovare la pace e la serenità che da tempo cercava, oltre che l'amore della sua vita e dal momento in cui si innamorò di sua moglie lui non si mosse più da quel posto. Questa storia e l'amore che legava Monsieur Herbeux a sua moglie e alla bambina affascinarono molto Alice, che non vedeva l'ora di incontrare questo mago così solitario.

Il giorno dopo, Alice e Severus lasciarono Parigi di buon'ora e si materializzarono nel mezzo della fitta foresta delle Ardenne francesi, il motivo della visita all'anziano Herbeux era quello di ottenere delle rarissime radici di Snarqdel, una pianta rara, dai più creduta estinta, i cui effetti Alice e Severus volevano provare nella preparazione di alcuni filtri; inoltre speravano di poter replicare la pianta, in modo da salvarla dall'estinzione, grazie alle rare conoscenze nel campo dell'erbologia che Alice non aveva mai smesso di approfondire, stimolata dal continuo confronto con la madre Demetra.

Alice e Severus avevano in mente di raccogliere molto materiale in questo loro viaggio in modo da poterlo analizzare una volta tornati a casa e poter lavorare su alcune loro intuizioni. Speravano vivamente di poter arrivare a scrivere un libro di pozioni, in cui avrebbero corretto molti degli errori o delle inesattezze contenuti nei libri di testo adottati dagli studenti e speravano anche di riuscire a creare un lavoro che contenesse solo filtri di loro invenzione o totalmente reinventati rispetto alle vecchie ricette. Il progetto era piuttosto ambizioso, anche se gli anni passati insieme a lavorare dava loro motivo di ottimismo e senza l'impegno continuo delle lezioni, tutto sarebbe stato più semplice.

Severus amava l'odore dei boschi, il silenzio interrotto dal calpestio delle foglie cadute e dai rumori degli animali che lo abitavano. Sentiva l'aria fresca del mattino sul viso e ricordò i suoi girovagare per i boschi e i prati quando era solo un bambino, per sfuggire alle continue rimostranze di suo padre e i soliti tormenti. In quegli anni aveva imparato ad orientarsi anche senza un orizzonte di riferimento, aveva sviluppato un sesto senso che gli permetteva di non perdersi e di trovare sempre la strada per arrivare alla sua meta.

Alice, poco abituata a vagare per i boschi da sola, si fidò totalmente di Severus e si lasciò condurre senza esitazioni. I due camminavano l'uno accanto all'altro, ogni tanto facevano una pausa per uno spuntino, avevano portato moltissime provviste, visto che Alice aveva il terrore di perdersi e il fatto che il cibo fosse una delle pochi limiti della magia le metteva ansia. A giudicare dalla loro andatura e dal loro contegno, non sembravano due turisti, ancora non avevano realizzato che la guerra era realmente finita e, dato che la prudenza non era mai troppa, e molti evasi da Azkaban avevano trovato rifugio nei boschi dell'Europa continentale, Alice e Severus camminavano con la bacchetta stretta in mano, pronti a difendersi.

Dopo un paio di ore di camminata trovarono Monsieur Herbeux, che li accolse nella sua casa ben volentieri. Raccontò loro che si era rifugiato in questi boschi al tempo in cui Grindenwald seminava il terrore nell'Europa Centrale e aveva imparato a vivere come gli animali del bosco, secondo i ritmi della natura. Con il tempo aveva smesso di rimpiangere la società civile, che tanti orrori produceva e la sua attività di erbologo lo metteva in contatto con numerosi accademici e pozionisti. In uno di questi incontri aveva conosciuto la professoressa Demetra Lari, insegnante di erbologia a Beauxbatons, il ricordo e la gentilezza di Demetra erano rimasti impressi nella mente dell'anziano mago, che rivedeva lo stesso spirito gentile in Alice. Raccontò loro anche di come aveva conosciuto sua moglie e che l'incontro con lei aveva certamente contribuito ad alimentare la decisione di rimanere in quei boschi.

Diede loro le radici che stavano cercando e in cambio chiese che Demetra gli mandasse via gufo uno dei pasticci di carne che lui adorava. Alice gli promise che avrebbe scritto alla madre al più presto e lei sarebbe stata felicissima di inviare una delle sue specialità ad un amico che ricordava con molto affetto.

Prima che andassero via, Mr Herbeux avvertì la giovane coppia: “State attenti, in questo bosco vive una comunità di Veela molto dispettose.”, Severus storse il naso diffidente e Monsieur Herbeux gli disse: “Anch'io ebbi la tua stessa reazione, mi consideravo un ottimo occlumante e guardami: ne ho sposata una e vivo in questi boschi. Buona fortuna!”.

Alice e Severus si rimisero in marcia, mentre camminavano stavano decidendo quale sarebbe stata la prossima tappa: Severus voleva andare a Praga, mentre Alice pensava che avrebbero potuto fare un salto in Spagna, a Madrid, visto che là si trovavano alcuni frammenti interessanti da leggere sugli incantesimi che le streghe avevano utilizzato per sopravvivere ai Tribunali dell'Inquisizione.

Si sedettero a controllare la guida turistica per maghi che avevano comperato, quando Severus iniziò a comportarsi in modo strano: sorrideva. Alice rimase sorpresa, era così insolito vedere Severus sorridente, forse con un sorriso sarcastico, uno dei suoi sorrisi soddisfatti per la riuscita di un esperimento, ma un sorriso così aperto, svagato, e felice Alice pensava di non averlo mai visto, forse solo quando si incontravano il primo settembre al binario di Hogwarts, anche se poteva giurare che il sorriso non fosse così ampio. Ci fu dell'altro: Severus iniziò a ridere, a guardarsi intorno e come se fosse richiamato da una melodia che solo lui poteva udire iniziò a camminare nel bosco. Alice rabbrividì: le Veela li avevano incontrati, perché si erano messi a discutere delle tappe, che fretta c'era? Praga? Madrid? Potevano girovagare per l'Europa per tutta la vita, avrebbero avuto tutto il tempo di visitare entrambe le città!

Alice appellò tutto quello che era intorno a loro, lo infilò nella borsa e corse dietro Severus con la paura di perderlo e perdersi a sua volta nel bosco. Trovò Severus vicino due Veela, sorrideva in un modo che lo faceva sembrare stupido, loro lo guardavano divertite, ridacchiavano tra di loro e lui diceva: “Oh, sì, io sono un grande mago, un grandissimo mago, ho ingannato il più grande mago oscuro di tutti i tempi. Non ha mai sospettato di me, ho ingannato i docenti di Hogwarts, che non sapevano da che parte stessi, ho ingannato il grande Harry Potter. Sono così grande che potrei compiere magie prodigiose anche senza la bacchetta.”.

Alice corse verso Severus, lo prese per un braccio e cercò di allontanarlo da quelle due: “Severus, cosa stai dicendo, andiamo!”, Severus guardava le Veela e disse loro: “Ve lo dimostro!”, allora prese la sua bacchetta e la spezzò di fronte le due Veela sempre più diveritite. Alice spalancò gli occhi non appena sentì il rumore del legno infranto, si voltò e vide per terra la bacchetta divisa in due parti. Non poteva credere ai suoi occhi: si era disarmato da solo. Decise che era troppo: non aveva passato anni accanto al suo amico, per accorgersi di esserne innamorata e poi farselo portare via da due stupide Veela. Tirò via Severu, si figurò il negozio di Charlotte, il primo posto che le venne in mente, e si smaterializzò, portando con sé un Severus fin troppo sorridente e la sua bacchetta spezzata in due.

Fuori dal negozio di Charlotte c'era un via vai di gente, dovevano essere iniziati gli acquisti per l'inizio dell'anno scolastico a Beauxbatons perché il negozio pullulava di famiglie con i bambini alle prese con la scelta della loro prima bacchetta. Charlotte da dietro il bancone vide la sorella in compagnia del suo orribile fidanzato, corse loro incontro, per quanto la pancia della sua terza gravidanza glielo consentisse e lasciò il povero Alain alle prese con i clienti.

“Alice, che piacere! A cosa devo la vostra visita?”. Severus nel frattempo si era ripreso, l'effetto della vicinanza della Veela era svanito e si sentiva leggermente confuso. Alice salutò la sorella e disse: “Abbiamo avuto un incontro fin troppo ravvicinato con le Veela delle Ardenne.”, Charlotte fece un'aria disgustata e, riferendosi a Severus, disse: “E perché lui è ancora qui?”. “Non potevo mica lasciarlo in balia delle Veela, no?” rispose Alice, Charlotte disse ironicamente: “Non potevi? E perché no?”.

Alice non sopportava il sarcasmo in quelle circostanze, se Charlotte non fosse stata l'unica fabbricante di bacchette che conosceva, dopo la chiusura di Ollivander, non sarebbe mai andata a trovarla per nulla al mondo.

Era così seccata di dover ammettere di aver bisogno della sorella.

Arrivò Demetra insieme agli altri due nipotini, Amelie e Jeanclaude, che erano le copie identiche di Charlotte e Alain: “Alice, Severus, che piacere vedervi! Siete di ritorno da casa di Gèrome, suppongo! Non ditemi che avete incontrato le Veela!”, Alice sospirò e annuì. Raccontò loro come erano andate le cose e Severus si meravigliò molto di come aveva reagito, di solito riusciva a difendersi bene dalle Veela.

“Le Veela delle Ardenne sono particolarmente infide, molto più potenti delle comunità che vivono in contatto con il mondo dei maghi! Avrebbero fatto innamorare anche Tu-Sai-Chi” disse Demetra, quasi a giustificare la difesa inadeguata di Severus.

Il negozio nel frattempo si era svuotato e Charlotte fece entrare Alice e Severus. Misero sul bancone la bacchetta spezzata di Severus, Charlotte l'osservò: “Quercia, il nucleo è di corda di cuore di drago, 14 pollici, flessibile. Niente male, Severus, ti sottovalutavo. La tua bacchetta non è niente male.”, Severus guardò Charlotte rivalutandola per la prima volta in vita sua, nonostante la civetteria e la presunzione, lei doveva conoscere il fatto suo in tema di bacchette magiche, chiese: “Si può riparare?”, Alain scoppiò a ridere: “Riparare questa bacchetta? Impossibile, hai spezzato in due persino il nucleo! Possiamo trovarti un'altra bacchetta!”. Charlotte iniziò a pensare, con la stessa espressione che Severus aveva sempre scorto sul viso del buon Ollivander.

Charlotte prese alcune bacchette, mentre altre furono prese da Alain, sembrava che tra moglie e marito fosse in corso una gara e avrebbe vinto chi trovava la bacchetta giusta per Severus.

Severus ne provò alcune, senza grandi risultati, iniziava a sentire la mancanza della sua vecchia bacchetta, con cui aveva vissuto tantissime avventure, quando Charlotte disse: “La tua vita è stata un po'... estrema, negli ultimi tempi”, si girò a guardare gli scaffali, poi si abbassò sotto il bancone e tornò su con una scatola nera impolverata, aprì la confezione, prese la bacchetta e porgendola a Severus disse: “Prova questa.”.

Non appena la mano di Severus impugnò la bacchetta, questa si illuminò e comparvero le scintille rosse che testimoniavano che la bacchetta aveva trovato il suo mago. Alain si meravigliò: “Non avrei mai creduto che quella bacchetta avrebbe scelto qualcuno, insomma è così complessa!”, Charlotte disse a Severus: “Legno di palissandro, 15 pollici, estremamente flessibile, nucleo in crine di Thestral. Se questa bacchetta ti ha scelto, devi essere un grande mago, non solo un secchione, e devi aver vissuto delle esperienze tali che è un miracolo se sei vivo: il Thestral non ti avrebbe mai scelto, altrimenti.”.

A Severus piacque la nuova bacchetta, il legno scuro del palissandro era consono al suo amore per le ombre e dopo quello che era successo nella Stamberga Strillante, il Thestral gli avrebbe ricordato che era vivo per un soffio. “Grazie Charlotte, Alain.” disse Severus.

“Di niente, sono 20 galeoni e 15 falci.” disse Charlotte soddisfatta dall'essere riuscita a trovare la bacchetta giusta battendo, ancora una volta Alain.

Trascorsero la serata insieme, Alice finalmente conobbe i suoi nipotini che con la guerra di mezzo non aveva ancora incontrato. Amelie e Jeanclaude erano adorabili, Amelie era vanitosa come la mamma, così come Jeanclaude era divertente come il papà.

La mattina dopo, Alice e Severus partirono alla volta di Praga: aveva vinto Severus, dopo l'ultima avventura aveva preteso di scegliere lui la prossima tappa del loro viaggio ed Alice acconsentì.

   
 
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