Jazz
(Jelly Roll Morton, The Crave)
(Jelly Roll Morton, The Crave)
Avevo una voglia
matta
di urlare
tutto il mio dolore...
Ma ero muta...
E il mio malumore
roteava
impazzito
sulle eliche di un ventilatore
tanto silenzioso
da sovrastare
la fragilità
dei miei sussulti...
E i diamanti dei miei occhi
danzavano
sciogliendosi languidamente
sui gradini bianchi
sui gradini neri
di un vecchio jazz...
Luna a spicchio
pianoforte di cristallo
nella notte
limpida oscurità...
Sotto un velo di foschia
l'assurdo concerto
della città
scioglie nell'umidità
il suo ultimo bagliore...
Non se ne vede la fine...
Sfiorando con i tacchi
quel silenzio
salutai con occhi stanchi
un vecchio montgomery
sgualcito
rattoppato
all'ombra di un lampione
pervaso di una nebbia
di note
grigie...
Assurda serenità
di una poesia senza stelle...
Assoluta follia
di questo mio amore per te...