Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: Pineapple__    21/03/2012    1 recensioni
Oddio, che emozione la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia! Sakura, una ragazzina di 14 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a Yamazuki dai suoi nonni, dove vivono anche i nostri quattro eroi. Cosa succederà quando la timida Sakura si ritroverà a combattere al loro fianco? Leggete e recensite!
Genere:[Avventura, Romantico, Song-fic]
Personaggi:[Nuovo Personaggio, Hiei, Kurama, Yusuke Urameshi, Kazuma Kuwabara, Un po' tutti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehi! Buon pomeriggio a tutti! Ho visto che mi seguite in tanti quindi voglio ringraziare anche i lettori silenziosi! Stappiamo una bottiglia di champagne perchè siamo arrivati al 10° capitolo! YEEH! :D Buona lettura a tutti!!^^
Angel_Yoko: OOI! Hai visto? È arrivato finalmente! il "quasi-bacino"! Spero che abbia ti abbia spiegato bene la situazione! BACI BACI! ;D <3
Capitolo 10: Kripteia p.2

Il sole era gia alto nel cielo da ore. Hiei era rimasto tutta la notte in cima al tempio di Genkai, infischiandosene del freddo che quasi gli tagliuzzava la faccia, della fame e della fatica. Il suo Jagan faticava sempre più a stare aperto ma doveva tenere d'occhio Sakura finche non si fosse svegliata. Se le fosse capitato qualcosa durante il sonno e lui non avesse potuto fare niente non se lo sarebbe mai perdonato. L'immagine era sempre più sfocata 'N-non ce la faccio più a tenere il terzo occhio aperto...' pensò il demone. Perse l'equilibiro e cadde schiantandosi al suolo. Aveva perso conoscienza. Ancora un pò con il Jagan aperto e avrebbe tirato le cuoia di sicuro. Prima che tutto diventasse nero intorno a lui riuscì a bisbigliare "Sakura...". Kurama si precipitò fuori per vedere da cosa fosse stato provocato quel botto sordo. Sul patio erboso, accanto ai suoi piedi, stava il corpo inerme del demone del fuoco. Alla Volpe scappò un piccolo sorriso. Prese in braccio Hiei e si recò di nuovo all'interno del tempio. 
Sakura si svegliò e si tirò su lentamente, strofinanadosi gli occhi. Si guardò intorno spaesata; era ancora in quella caverna dove la sera prima si era addormentata, sperando che fosse tutto un incubo e che a un certo punto Hiei sarebbe tornata a prenderla e tutto si fosse risolto. Ma purtroppo quella era la realtà. Afferrò la katana di Hiei e uscì dalla spelonca con passo deciso. Il sole le accarezzava gentilmente i deliziosi lineamenti del viso. I suoi raggi erano così intensi che dovette coprirsi gli occhi con una mano. Strano; un sole così accecante non si era mai visto a novembre. Si avvicinò alla sponda del lago e si specchiò nelle sue acque cristalline. Mise le mani a coppa e si lavò la faccia. Il liquido era freddissimo ma poco le importava; voleva vedere se davvero era un sogno. Niente. Era sempre in quel paesaggio mozzafiato e... desolato. Incominciò a camminare attraverso la folta macchia boschiva ma, ogni volta che sembrava vicina al tempio, ritornava sempre al lago. 'Cavolo! Sto girando in tondo! Non so più dove andare, mi serve un' indicazione!" pensò sconsolata Sakura. All'improvviso una forte luce la investì e quella voce si fece risentire dopo tanto tempo. Un falco bianco comparì dalla luce, volando spedito verso la ragazza e posandosi per la terza volta sul suo braccio destro. "Ciao Sakura!" la salutò amichevolmente "EIKI!" urlò spaventata e felice al tempo stesso. "Guarda. Prendi quella via per tornare al tempio" le indicò con l'ala spiegata verso una zona dove il bosco pareva meno fitto. "Mi raccomando, non farti mangiare dall'animaletto dei Genkai!" scherzò il falco. "Per me è arrivata l'ora di andare ma, ti prego, questa volta non piangere. Non lo sopporterei. Ma non ti preoccupare, ci rivedremo presto. Ti voglio tanto bene, Sakura" affermò l'uccello. "Anche io ti voglio bene, Eiki" disse la ragazza. La voce le tremava ma non avrebbe versato una sola lacrima, non voleva far soffrire di più il falco. Eiki scomparve insieme alla luce. Sakura continuò per la strada che le aveva indicato l'animale. Dopo un pò che procedeva a passo svelto si ritrovò in una piccola radura attraversata da un ruscello dove l'acqua scendeva impetuosa, infrengendosi contro le pietre. I morsi della fame cominciavano a farsi sentire; era arrivato il momento di spolverare quei rudimenti di caccia insegnatele dal padre un anno prima. Nella radura intorno a lei avvistò un capriolo che brucava tranquillo un cespuglio. Tirò fuori la katana dal fodero. Si schiacciò contro il tronco di una quercia, pronta a prendere l'animale di sorpresa. Ecco, il momento era arrivato! Sgusciò fuori dal suo nascondiglio e mandò un fendente contro la preda inerme. Il capriolo cadde a terra con un tonfo, morto. Trascinò la carcassa del piccolo cervo fino alla radura. Lì accese un'altro fuoco e iniziò a cuocere la carne. Un buonissimo odorino si diffuse in tutta l'area circostante. Quando stava per addentare il primo pezzo di cacciagione sentì un ringhio alle sue spalle che la fece voltare di guizzo. Si ritrovò davanti una specie di enorme tigre bianca, coperta da una specie di armatura, compresa la testa. Le uniche parti scoperte erano il muso e il ventre. Emanava una forte energia demoniaca. La ragazza era completamente pietrificata, terrorizzata. E quella la BESTIOLINA liberata da Genkai?!  Alla faccia della bestiolina! La tigre le saltò addosso cercando di graffiarla con i suoi artigli appuntiti ma la castana, con una mossa agile, si era scansata e le unghie del demone si andarono a conficcare nel tronco di un albero, bloccandolo. La quindicenne non perse tempoe incominciò a  correre attraverso la selva. Doveva far perdere le sue tracce prima che la tigre si liberasse. La figura della ragazza scomparve dopo poco all'orizzonte, nascosta dalla intricata vegetazione. Ricominciò a camminare a passo normale solo dopo una decina diminuti di corsa a perdifiato. Ormai la tigre non poteva più trovarla, era troppo lontana. Non aveva toccato cibo e la fame era sempre di più. Continuava procedere imperterrita attraverso la boscaglia, lungo il percorso indicatole da Eiki. Intanto il cielo iniziò a prendere sfumature rosa sempre più forti, finche non si colorò di un bel rosso fuoco. Il suo pensiero andò irremediabilmente a Hiei e ai suoi bellissimi rubini. Il cuore iniziò a batterle all'impazzata nel petto. Che stava succedendo? Perchè avava questa reazione così esagerata? Non potè non pensare al quasi-bacio che si stavano per scambiare, prima che Kurama spezzasse quel meraviglioso legame che si stava per creare tra lei e lo youkai. Camminò ancora e intanto arrivò sul ciglio di un burrone 'Basta! Non ci capisco più niente! Non tornerò mai al tempio!' sbottò mentalmente la giovane, mentre si metteva a sedere sul ciglio del precipizio, con le gambe a ciondoloni nel vuoto. 'Non dire così. Tu DEVI ritornare. Se non torni, io chi alleno? Yusuke per caso?' una voce maschile le rimbombò nella testa. Era la voce di... Hiei? 'Hiei, sei tu?' pensò stupita la ragazza "O santo Enma cosa mi tocca sentire! Ti ho gia detto che odio chi fa domande idiote!' sbuffò Hiei, un pò seccato. Il contatto telepatico con il demone si interruppe all'improvviso. Sakura sentì una presenza alle spalle e si voltò, sperando che non fosse chi si stava immaginando. E invece era proprio lei. La tigre che l'aveva attaccata quel pomeriggio era riuscita a ritrovarla e ora era molto più furiosa di prima. Questa volta non poteva scappere. L'unica possibilità era di combattere. Sguainò la spada e la posizionò davanti a lei, pronta all'attacco. L'animale scattò verso di lei sfoderando i suoi taglienti artigli. La ragazza si spostò di lato con un movimento rapido, ma la tigre riuscì a graffiarle il braccio, che cominciò a sanguinare copiosamente. La lanciò un grido di dolore che rimbambì la tigre per qualche istante. Doveva attaccarla dove era scoperta. Il muso era fuori questione; il rischio di essere morsa era troppo alto. L'unica era attaccarla da sotto. Aspettò il momento e giusto e quando si presentò, scivolò sotto il ventre dell'animale e lo trafisse all'altezza del cuore, strappandoglielo. La tigre emise una specie di latrato e cadde a terra. La battaglia era finita. La quindicenne ricomparì da sotto il demone, con il braccio che le mandava delle fitte assurde mentre il sangue defluiva a fiotti dai tre tagli vicino alla spalla. Era in piedi su uno sperone di roccia e guardava lontano, oltre il burrone, oltre le colline. L'orizzonte era di un bellissimo rosso acceso. Inaspettatamente le sperone di roccia si sbriciolo senza motivo e la quindicenne cadde nel vuoto. Urlò disperata che qualcuno la salvasse. Niente. Orami era giunta l'ora 'Ragazzi mi dispiace ma è ora di salutarsi. Vi ho voluto tanto bene, siete stati degli amici fantastici. Non sono riuscita a dire a Hiei che io...'  non riuscì a finire il pensiero che una luce apparve dalla sua mano e si propagò per tutto l'abisso, illuminandolo a giorno. Subito dopo sentì un contatto caldo e rassicurante su tutto il corpo. Non riusciva a capire chi fosse stato a salvarla. Quando riusci a mettere bene a fuoco la situazione comprese che si trovava a cavalcioni sopra un enorme falco composto di pura energia astrale. "P-portami al tempio, perfavore" gli ordinò dolcemente Sakura. Il falco prese a volare a una velocità impressionante verso la casa di Genkai. Sembrava che sapesse perfettamente dove andare.
Yusuke, Kuwabara, Kurama stavano in piedi intorno a Hiei. Si era completamente ristabilito nel giro di poche ore e adesso il suo Jagan era completamente spalancato. "Ancora niente?" gli chiese il rosso, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "No. È come se qualcosa interferisse con il mio terzo occhio. Vabbè, se morirà vuol dire che era destino" riferì con la sua solita freddezza. In fondo, però, era lui il più spaventato di tutti e quattro. Aveva paura di non rivedere ami più quei bellissimi occhi color del mare. "Allora era destino anche il fatto che stavi per baciarla!" inveì il mezzo-demone, alzando l'indice. "Tsk..." si limitò a dire il moro. Dopo un altro pò di tempo videro una luce rispledere nel cielo. Di primo acchito pensarono che fosse una stella, ma si ricredettero immediatamente; infatti la luce si stava avvicinando lestamente verso di loro. Quando si avvicinò un pò di più furono in grado di riconoscere la forma di un grande falco bianco dai contorni azzurri. "Un falco? Questo vuol dire che..." Kuwabara era incredulo. Non fece in tempo a finire la frase che la loro amica saltò giù dalla groppa dell'animale.Hiei trattenne a stento un sospiro di sollievo. Le corsero incontro "Sakura! Sei tornata, finalmente!" cinguettò contento la Volpe. La ragazza restò a guardarli, con uno sguardo vitreo negli occhi. Era come se tutti i suoni fossero ovattati e non riusciva a distinguere bene le forme dei suoi amici. Hiei le si avvicinò, guardandola dritto negli occhi. Di solito quello funzionava, ma niente. Le mise le mani sopra le braccia. "AAAHIAA!" urlò la ragazza, facendo un passo indietro. Lo youkai si guardò la mano; era piena di sangue. "Sakura, siamo noi..." le si avvicinò di più. A quelle parole la ragazza riacquistò la lucidità "Ehi, ciao Hiei!" sorrise, cercando di alzare il braccio ferito in segno di saluto. Una fitta più forte delle altre la costrinse ad abbassarlo per poi contrarre il viso in un'espressione sofferente. "Ma, sei ferita?" chiese il demone di fuoco, fissando il braccio insanguinato. Il suo sguardo salì e incontrò ancora una volta qugli stupendi zaffiri, che lo stavano guardando divertiti "Non eri tu quello che odiava le domande idiote?" gli chiese la castana. Un timido sorriso si dipinse sulle labbra dello youkai. Un'altra stilettata acuta al braccio. Kurama si avviò per sorreggerla, facendosi circondare le spalle dal braccio sano della quindicenne. "Aspetta" gli disse calma. Appoggiò una mano sul falco di fianco a lei ed esso fu riassorbito dentro il corpo di Sakura. Entrarono dentro il tempio, accolti da Genkai e Yukina. "O mi Dio Sakura, che ti è successo?" domandò preoccupata la piccola koorime, prendendo bende e disinfettante per fasciare la ferita della ragazza, che ancora grondava di quel liquido rosso. "L'animaletto della maestra Genkai mi ha dato più daffare del previsto!" scherzò la giovane, cercando di nascondere il dolore fortissimo che sentiva al braccio. La dama dei ghiacci finì di medicare la ragazza e la accompagnò in una camera da letto "Sarai stanca. Tu riposati, io vado a prepararti qualcosa da mangiare" affermò mentre si diregeva in cucina. Sakura entrò nella stanza e si richiuse la porta alle spalle. Si stese sul letto e incominciò a fissare il soffitto. 'Certo che in questi due giorni me ne sono successe di cose. Il quasi-bacio con Hiei, la prova di sopravvivenza della maestra Genkai, la tigre e il falco'  pensò la ragazza. Un rumore di nocche che battevano contro la porta la distolsero dai suoi pensieri "È permesso?" chiese una voce maschile "Si certo" fece Sakura, contenta di avere un pò di compagnia. Hiei fece capolino nella stanza con in mano un piatto di minestra fumante. Richiuse la porta con un piede e si avvicinò al letto di Sakura. "Da quando in qua bussi?" gli chiese scherzosa lei. Lui la guardò con uno sguardo truce mentre le passava la scodella. "Non so come fai ad avere voglia di scherzare" la rimproverò il demone, prendendo una sedia e mettendosi di fianco a lei "Oggi saresti potuta morire per ben due volte, ti rendi conto?!" a questa domanda/affermazione aveva alzato un pochino la voce "Se ti accadesse qulcosa io... io... beh, non so cosa farei. Però mi dispiacerebbe, sei una buona allieva". La ragazza finì di mangiare e gli chiese "Per caso... tu e Yukina... siete parenti? Chessò cugini... sai avete gli stessi occhi rossi" "Yukina è mia sorella" fece calmo lui. "Aaah... capisco... Aspetta un momento, allora perchè quando parla di te dice sempre signor Hiei o altri nomi formali?" gli domandò incuriosita "Lei non sa che io sono suo fratello" asserì abbassando la voce "Non ho mai avuto il bisogno di dirglielo. Io, quando stavo nel Makai, ero un ladro e un assassino. Non credo che lei sia felice di sapere che suo fratello è un delinquente" le rivelò con naturalezza. "Secondo me sbagli. Sarai anche stato un ladro e un assassino ma, adesso, quando ti guardo non vedo nè l'uno nè l'altro. Vedo solo un ragazzo timido e dolcissimo" si espresse schiettamente la castana. Hiei alzò lo sguardo e vide la ragazza che gli sorrideva soavemente, mentre allungava una mano. Gli fece una carezza sui capelli corvini. Si stese e si tirò su le coperte "'Notte Hiei!" proferì la giovane. Sentì le labbra del moro appoggiarsi sulla sua guancia "Buonanotte Sakura" le sussurrò all'orecchio e uscì. 'Sakura... sei davvero imporatante per me' pensò lo youkai appena uscito dalla stanza della ragazza. 'Anche tu sei molto importante per me, Hiei' gli rispose telepaticamente. Senza accorgersene sul volto dei due si dipinse un piccolo sorriso.
  
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