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Autore: somochu    21/03/2012    4 recensioni
“Qualcuno, in questo rapporto, dovrà pur essere divertente. È sinonimo d’intelligenza, dovresti saperlo.”
Blaine sbuffò, e Sebastian capì che stava riuscendo nel suo intento – per quanto contorto: lo stava distogliendo dalla paura e sembrava andare più tranquillo, ora.

Per la Seblaine Week/Raccolta/Flash.
1st day – The firsts
2nd day – Genderbent!Seblaine
3th day – I know you
4th day – Crossover
5th day – AU!Seblaine
6th day – Family Day
7th day – Future! Seblaine
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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Incontri ad alta quota

 

 

 

 

 

Blaine amava prendere l’aereo, questo era sicuro.

Quel giorno particolarmente, visto che nel ritorno del suo viaggio all’estero – per la prima volta da solo e in Europa – la vista era davvero mozzafiato.

Che fosse attaccato a quel finestrino era dire poco: probabilmente la sua fronte stava diventando un tutt’uno con il vetro.

Passò minuti interi a guardare lì fuori e si riscosse solamente quando sentì un fruscio di vestiti al suo fianco: il suo vicino di posto si era appena riseduto, dopo esser stato probabilmente al bagno. Prima non si era accorto di lui, troppo preso a mirare lo spettacolo fuori dal finestrino.

Il suo sguardo fu catturato da un altro ragazzo che tornava in contemporanea dalla direzione della Toilette e si andava a sedere qualche posto più avanti… Ci erano stati insieme quei due?

Quindi aveva appena assistito – anche se non nel vero senso della parola – in una sveltina su un aereo?

“Tu…” si lascò scappare, per poi pentirsi subito dopo per aver aperto bocca.

Il ragazzo al suo fianco si voltò, alzando un sopracciglio; Blaine notò che gli stava facendo la radiografia, e si sentì piuttosto in imbarazzo sotto quello sguardo indagatore.

Poi il ragazzo sorrise, con una strana luce negli occhi che Blaine non seppe interpretare – sembrava quasi… affamato.

“Io…?” disse quello, con un sorrisetto.

“Niente,” si affrettò a dire Blaine, cercando di rimediare alla figuraccia appena fatta. Meno male che non voleva attirare troppo l’attenzione.

“Comunque piacere, io mi chiamo Sebastian Smythe,” gli disse l’altro, porgendogli la mano in un gesto educato, ma studiato.

Blaine la strinse, un po’ diffidente. Non sapeva perché, ma si sentiva in soggezione sotto quegli occhi verdi.

“Io sono Blaine Anderson, piacere!” disse, comunque, sorridendo. Voleva essere cortese, “stai andando in Ohio?”

“Perché, vorresti venire con me?” rispose Sebastian, con una smorfia divertita. Poi, vedendo che l’altro era ancora un po’ scioccato, ridacchiò leggermente. “Stavo scherzando, su. Sei un verginello? Comunque sì, vado in Ohio. Tu?”

“Anche,” rispose Blaine, leggermente imbronciato. “E non sono un verginello soltanto perché non vado con il primo che mi capita in un aereo.”

Alludeva a quanto appena visto e lo sapevano entrambi.

“Oh, quindi hai visto tutto? Beh, ognuno trova la sua fonte di divertimento, no?”

Blaine s’irrigidì, voltando la testa verso il finestrino. Non gli piaceva tutta quella confidenza presa da un qualsiasi sconosciuto.

“Dai, stavo scherzando. Non dirmi che te la stai prendendo davvero per quel ‘verginello’ buttato lì.”

Si rivoltò verso Sebastian, facendo una smorfia divertita – suo malgrado.

“Ora dici così soltanto perché vuoi circuirmi, vero?”

“Tu vuoi che sia così?”

Quanta. Arroganza.

“Che faccia tosta!” disse Blaine, scuotendo la testa. “Fai così con tutti?” chiese.

“Soltanto con quelli mortalmente carini,” e ammiccò verso di lui.

Blaine sentì le sue guancie scottare – probabilmente per il rossore.

“Ecco, scommetto che questo l’hai detto anche all’altro,” disse, indicando il tizio davanti.

 

 “Già passiamo alla fase ‘gelosia’? Precoce!”

Blaine ridacchiò, decidendo di stare al gioco. Infondo una volta capito, il carattere di Sebastian poteva essere divertente; inoltre quegli occhi lo stavano ammorbidendo sempre di più, sciogliendo ogni diffidenza.

“Beh, se tu smettessi di sparire tutti i venerdì sera, non avrei dubbi! Ammettilo: tu mi tradisci.”

Sebastian si mise la mano sul cuore, come per far finta di essere stato ferito da una freccia.

“Io non lo farei mai, lo sai. Sto soltanto cercando di far funzionare il nostro matrimonio!”

Blaine pensò che per essersi appena conosciuti avessero davvero molto feeling: senza contare che quegli occhi lo stavano sempre più catturando. Pian piano, mentre continuavano a parlare del più e del meno per ore, quasi – a quanto pare Sebastian si sarebbe trasferito lì in America –non riusciva più a distogliere lo sguardo.

Poi ogni tanto se ne usciva con qualche provocazione che faceva arrossire e allo stesso tempo divertire Blaine: sembrava quasi complicità, la loro.

E questo pensiero faceva sorridere Blaine da un orecchio all’altro. Sorriso che non passava inosservato a Sebastian, ovviamente.

“Io dico che sei già perso per me,”gli disse, in un certo momento.

Blaine lo guardò allargando gli occhi. “Ma se ci conosciamo da soltanto poche ore,” cercò di difendersi, evitando il suo sguardo.

“Davvero? E allora perché io già lo sono per te?” la sua voce era roca e Blaine sentì brividi, quando, voltandosi, si ritrovò il viso dell’altro a pochi centimetri di distanza.

Blaine decise che non era il caso di parlare: non con quegli occhi così belli e così vicini.

Posò le labbra su quelle di Sebastian, prendendo l’iniziativa, ma gemendo leggermente nel sentirlo rispondere con fervore.

Lo ammise anche a se stesso: erano ore che avrebbe voluto farlo.

Non fecero in tempo ad approfondire per bene, però, che annunciarono l’uscita dall’aereo. Non si erano nemmeno accorti di essere atterrati.

Nel caos totale dei passeggeri era impossibile tenersi in vista, così semplicemente sparirono entrambi l’uno dalla vista dell’altro.

Blaine fece in tempo soltanto a guardarlo di sfuggita e l’ultima cosa che vide quel giorno di Sebastian furono i suoi occhi verdi, di nuovo e ancora.

 

 

 

E furono anche la prima cosa che Blaine notò, quando, tornando a trovare i suoi vecchi amici della Dalton, si ritrovò Sebastian davanti.

Insieme al suo sorriso che sapeva di riscoperta.



   
 
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