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Autore: soradreams    21/03/2012    1 recensioni
Questa Fanfiction parla di un gruppo, che non è quello di Harry Potter, ma quello di altri ragazzi che hanno qualcosa di speciale in comune...
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Ormai era pieno inverno e stava arrivando il Natale, non mancava molto in effetti. Dicembre era pieno di neve, i ragazzi della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts andavano spesso a giocare a palle di neve o costruire castelli o decorazioni e con l’aiuto della magia non era nemmeno tanto difficile.
Ilaria era appena entrata nella sua sala comune, quando vide Ylenia giocherellare con un poster di Tom Kaulitz ma non fece in tempo ad appoggiarlo che l’amica le salto addosso sgualcendo l’amato chitarrista “Guarda che cos’hai combinato” disse Ylenia disperata “Scusa tesoro ma ho appena visto una cosa troppo allucinante, ho sognato occhi rossi, morte e tante cose brutte l’altra notte e prima ho visto, o ho immaginato di aver visto quegli occhi rossi, qui, prima della sala comune” “Ma figurati non esistono cose del genere.. lo sai” “Forse! Ma non riesco a togliermi quell’immagine orribile dalla mente”.
Ylenia abbracciò forte Ilaria, lasciandola piangere per mezz’ora circa, quando si calmò, disse: “Andiamo a dormire dai, stasera resto nel lettone con te” l’amica sorrise e annuì e insieme andarono a dormire.
Andrea era scioccato, aveva corso come un matto per raggiungere la sua sala comune, dove non entrò.
Si sedette vicino al quadro che copriva l’ingresso delle cucine e ripensò agli avvenimenti successi poco fa, si rivedeva nella sala grande, vicino a Simone, intento a baciarlo, ma Andrea si scostò ripensando alle sue parole “Scusa, forse non è il caso… Non capisco sinceramente cosa provo per te. E’ vero, tu mi interessi e tanto… ma ci sono delle ose che ancora devo capire” dove fuggi e si ritrovò lì, vicino al quadro a piangere come un cretino, in realtà non sapeva perché stava piangendo, forse perché aveva appena buttato via un’occasione, forse per paura, forse perché davvero non sa che cosa vuole.
Più turbato che mai Andrea decise di asciugarsi le lacrime e di andare a dormire, dato che era veramente tardi.
La scena cambiò: Naomi aveva appena dato un bacio sulle labbra di Fabiola. Quest’ultima era rimasta talmente scioccata dal gesto dell’amica che le diede uno schiaffo così forte che il suono di questo riecheggiò per tutta la stanza e senza dire una parola s'alzò e se ne andò.
La mattina arrivò ben presto, e i nostri amici avevano ricominciato le lezioni, anche se in testa avevano in mente solo una cosa: le vacanze natalizie. Era il 22 dicembre, la Mcgranitt annunciò agli studenti che se avessero voluto passare le vacanze a casa avrebbero dovuto consegnare il permesso firmato dai propri genitori. Quest’anno i nostri amici avevano organizzato un Natale a casa di Cecilia, questa era immensa, il cibo preparato da sua madre era divino, nulla in confronto a quello che proponeva Hogwarts poteva essere meglio, e su questo erano tutti d’accordo.
Le vacanze arrivarono presto, Andrea e i suoi amici presero l’Hogwarts Express per ritornare a Londra, una volta arrivati furono guidati da Cecilia, dopo chilometri e chilometri di autobus e linee ferroviarie varie arrivarono. Il gruppo sgranò gli occhi di fronte al paesaggio, la casa di Cecilia si trovava in aperta campagna con uno sfondo pieno di montagne, non poco lontano vi si trovava una cascata seguita da un fiume, questo era accanto alla casa “Quando è estate vado sempre lìa fare qualche tutto, l’acqua è meravigliosa, ora non tanto, purtroppo” sorrise agli amici che invidiavano questa sua fortuna.
Entrarono tutti in casa, lo spazio interno era davvero enorme arredata con tanti mobili, alcuni si muovevano, c’era anche una gattina che si comportava come se fosse un essere umano.
“Ben arrivati ragazzi” disse la madre con voce calda e accogliente “Seguitemi da questa parte” li condusse in una stanza immensa, con tante coperte e materassi appoggiati in una posizione ben precisa, aveva preparato questa stanza solo per noi, solo una così che potessero stare tutti insieme “Ti ringraziamo a nome di tutti” disse Fabiola sorridendo “Allora la cena sarà pronta tra poco, quando avete finito di sistemarvi scendete per favore”.
I ragazzi ci misero poco a sistemare i loro bagagli, quando si trattava di stare in vacanza erano i primi a fare le corse. Una volta sistemato tutto, scesero e diedero anche una mano in cucina e nell’apparecchiare “Suvvia, non disturbatevi, io ho la magia che mi aiuta” “Beata lei, noi, ancora, non possiamo fare magie” disse Naomi.
Si sedettero  tutti insieme all’enorme tavolo pieno di squisitezze e le chiacchiere non mancavano proprio tranne per quattro persone, che erano stranamente silenziose “Perché voi state in silenzio? Siete strani in questi giorni” disse Ylenia “Insomma, siamo vostri amici, se avete qualche problema perché non ne parlate con noi?” “Forse non è il caso” disse Andrea “Ci sono cose che forse vanno affrontate senza di niente a nessuno” disse molto seccata Fabiola e a queste parole Naomi sprofondò nella vergogna più assoluta “Oh scusa, eh… non volevo infastidire!” la conversazione era finita in modo brusco, sembrava proprio che dei quattro nessuno volesse dire niente dell’accaduto.
Finito, la maggior parte dei ragazzi rimase ad aiutare a sistemare, anche se la Ministra, così era chiamata la madre di Cecilia, non voleva poiché sapeva benissimo cavarsela da sola. I ragazzi restanti andarono subito di sopra questi erano solamente Andrea, Naomi, Fabiola, Alice, Ilaria e Ylenia “Allora, so che sono una seccante rompicoglioni, ma vi si vede lontano un miglio che avete qualcosa che non va… quindi, dato che sono vostra amica, non me ne andrò finché non vi sarete sfogati” “Allora…” cominciò Andrea “Beh, ecco, non è che sia una cosa da dire tutti i giorni quella che preoccupa me, insomma, probabilmente sono uno a cui piace sperimentare nuove cose, ma questa di sicuro è quella che mi aspettavo di meno e che forse mi piace più di tutte. Voglio dire…” “Vuole dire che forse gli piacciono i ragazzi” lo interruppe Naomi “Ma lo sai che sei proprio una stronza?” “L’ho detto al tuo posto perché sennò ci avresti messo secoli a farlo” disse l’amica “Sì, comunque è vero..” Ylenia e le altre due amiche rimasero letteralmente scioccate “Ma… ma come…” disse balbettando Ilaria “Semplicemente che ho incontrato un ragazzo e…” continuò il discorso senza mai fermarsi e le amiche ascoltarono senza emettere fiato alcuno “Ero rimasta indietro anche io” disse Naomi con il suo solito fare da maschiaccio “Solo perché è successo prima delle vacanze e non abbiamo avuto molto tempo per parlarne…” “Benissimo” disse Ylenia “Benissimo un corno” pensò Andrea “Tu, Andrea, sei confuso, è normale, ma questo non deve oscurare il tuo sorriso e la tua allegria, mi hai capita?” Andrea fece di sì con la testa “Ottimo, qualcun altro?” “Io…” balbettò Ilaria “Io ho fatto dei strani sogni, ero talmente preoccupata che ho cominciato a bere come una spugna insieme ad Alice, lei forse l’ha fatto per George, non ne sono sicura, ero già mezza ubriaca quando si è aggiunta” “Non giustifica il bere eccessivo” disse Fabiola seccata “Ma sta zitta tu, che sei andata insieme a Naomi chissà dove per chissà quale motivo” ribeccò Ilaria “Va bene, va bene. Non è necessario stuzzicarsi, stiamo solo cercando di risolvere le nostre preoccupazioni, anzi, le vostre. Ora tu e Naomi cosa avete combinato?” “Dunque questa qua, mi ha dato un bacio in bocca” e tutti rimasero stupiti “TI HO Già DETTO MILLE VOLTE CHE NON L’HO FATTO APPOSTA, CHE NON VOLEVO, CHE NON MI INTERESSI. E TI HO Già CHIESTO SCUSA ALMENO UN MILIONE DI VOLTE” urlò Naomi “A me non sembrava affatto che fossi dispiaciuta” disse l’amica con disprezzo per la scena vissuta qualche sera fa “Non ho più alcuna intenzione di giustificarmi con te”.
Tutti i ragazzi entrarono, per fortuna la conversazione era finita e si poteva parlare benissimo di qualcos’altro. “Ragazzi” disse Fabiola come se non fosse successo nulla fino ad ora “Dobbiamo parlare di una cosa. Dobbiamo capire perché la stanza delle necessità era chiusa da qualche strano incantesimo” “Forse non c’è un vero motivo” disse Claudio “Magari qualche ragazzino pestifero si è divertito al settimo piano a lanciare qualche incantesimo senza voler provocare danno a qualcuno” “Può essere” aggiunse Stefano “Ma dobbiamo considerare anche l’ipotesi che non sia stato qualche stupido scherzo” “Stefano ha ragione, forse dovremmo fare qualche turno di guardia” disse Fabiola “Ma non dire fesserie” aggiunse Naomi contrariata “Non possiamo stare tutto il giorno tutti i giorni a controllare quella stanza” “E hai qualche soluzione migliore immagino” “Sì. Certo. Guarda qua…” le passò un libro con svariati incantesimi difensivi e di spionaggio “Questo può essere interessante: Incantesimo di guardia. Questo incantesimo non solo protegge l’oggetto che è stato colpito, ma dice anche chi l’ha lanciato e lo dice chi ha lanciato l’incantesimo di protezione. La formula è Proteggo e controllo. Ottimo lavoro” “Come sempre…” .
Il Natale passò velocemente, l’unica cosa che mancava era davvero il tempo, quando si stava insieme e in allegria era difficile, ma i ragazzi cercavano di cogliere ogni attimo per stare sereni e felici.
Anche il capodanno fu passato a casa di Cecilia, non mancava l’occasione di accendere le stelline babbane, anche se erano così poco magiche, i nostri amici ne erano sempre affascinati.
Non passò molto tempo che il ritorno a scuola fu imminente, i ragazzi erano davvero preoccupati, da lì a poco ci sarebbero stati gli esami di fine quadrimestre, dopotutto il sistema scolastico magico era molto simile a quello babbano.
Arrivato nella sua sala comune Andrea non vedeva l’ora di rivedere Simone, aveva finalmente deciso di dargli un’opportunità. Corse per tutta Hogwarts sperando di trovarlo e finalmente eccolo lì, davanti a Erbologia, con la sua divisa da Grifondoro, la sua bellezza che ti rapiva il cuore stava per avvicinarsi quando venne fermato da due Serpeverde del settimo anno, questi sembravano molto forti, infatti, loro, avevano dei corpi massicci e pieno di muscoli “Ei tassorossino, che stai combinando?” disse uno dei due spavaldo “Non sapresti che non devi girare qua senza che ti abbiamo dato il permesso?” “Ah… quindi ora avrei dovuto chiedere il vostro permesso? Magari prima di fermare gente a cazzo dovreste prima imparare l’italiano, che dite?” “Ehi come ti permotti di offendere, tu, inutile” con queste parole l’amico diede uno spintone ad Andrea così forte che lo fece cadere a terra “Benissimo come volete voi” non fece in tempo a tirare fuori la bacchetta che si sentì tutto rigido, era stato pietrificato dall’incantesimo lanciato dal primo ragazzo che l’aveva fermato, ora Andrea era terrorizzato, non riusciva più a muoversi  “Così impari a fare lo sbruffone con ragazzi più grandi HAHAHAHA” “Levicorpus!!” qualcuno aveva lanciato questo incantesimo ai due ragazzi che presero a volare a mezz’aria a testa in giù “Ciao Andrea, ti trovo bene” era Simone, con il suo sorriso smagliante “Ora ti libero subito… ehm…  Finitem Incantatem”.
Andrea si alzò e ricambiò il suo sorriso “Ti ringrazio tantissimo, mi vedevo spacciato. Non ho neanche fatto in tempo a difendermi dall’incantesimo” “Ho visto la scena, loro erano già preparati a eventuali tuoi attacchi, quindi non è colpa tua” e si sorrisero a vicenda “Ehm… li lasciamo lì?” disse Simone con aria scherzosa “Umm, no… Cioè sono stati cattivi ma non meritano di stare lì tutto il giorno… quindi” e qui Andrea tirò fuori la bacchetta “Siccome sono un Tassorosso, e si sa che noi siamo quelli gentili, desidero liberarvi, e dato che ora anche io ho la bacchetta in mano, provate fare scherzi e dovrete stare in infermeria per un bel po’, chiaro?” i due ragazzi annuirono con ansia “Liberacorpus” e i due ragazzi caddero a terra come sacchi di patate e corse via a gambe levate “Non so davvero come ringraziarti” sorrise in modo ebete Andrea “Non ti preoccupare… Magari qualcosa per me puoi farla. Ti andrebbe di uscire con me?” “Sì, accetto volentieri. Ero venuto a cercarti proprio per parlare di questo. Ma siccome vuoi uscire… penso ne parleremo lì, se sei d’accordo” “Perfetto, allora ci vediamo oggi pomeriggio ai tre manici di scopa” “D’accordo, verso le 16” “Allora a oggi” e se ne andò con un gran sorriso.
Intanto Fabiola era andata al settimo piano, davanti alla stanza delle necessità che come al solito appariva normalmente, a collaudare l’incantesimo trovato nel libro di Naomi e sembrava aver funzionato “Dunque testiamo un po’” pensava lei tra se e se “Colloportus” pronunciò e non successe nulla, ma la sua bacchetta si illuminò e si sentì come in un sibilo una voce “E’ stato lanciato l’incantesimo Colloportus da Fabiola” “Accidenti funziona davvero!” disse tutta felice.
A pranzo la ragazza annunciò a Naomi che l’incantesimo aveva funziona, che per fortuna aveva quel libro di incantesimi “A proposito… come hai detto che si chiama?” “Wikipedia!” “Ah, che nome buffo” “Se non ricordo male dovrebbe significare enciclopedia da qualche parte, ma non ne sono sicura” “Capisco… Ma Andrea che fine ha fatto??” “Ha detto che doveva fare una cosa importante, che aveva un appuntamento con una persona, sicuramente deve uscire con quel ragazzo…” continuò “Piuttosto, tu mi hai perdonata vero??” disse con tono amaro “Sì… diciamo di sì… Ma non t’azzardare più. D’accordo?” annuì senza dire niente “Torniamo ad Andrea… chissà che cosa sta combinando…”.
Andrea stava preparandosi per il grande incontro, era tutto agitato, non sapeva come vestirsi o che profumo mettere. Alla fine scelse qualcosa di casual non troppo elegante sperando di poter andare comunque bene per Simone.
Di corsa passò l’ingresso della sala comune e senza farsi vedere troppo se ne andò a Hogsmade arrivando con dieci minuti di anticipo ai tre manici di scopa.
Attese con impazienza, i minuti sembravano non passare mai, guardava sempre quell’orologio logoro che era sopra il bancone, dove erano servite le bevande e gli alcolici. Ormai erano quasi le quattro, era troppo impaziente e stava immaginando tutta la scena che avrebbe potuto esserci, le cose che si sarebbero potute dire o cose che si sarebbero potute fare. Ed esse sparirono rapidamente dalla mente di Andrea perché lo vide arrivare. Arrivò con quel suo sorriso che ti scaldava il cuore e quello sguardo che ti rapiva e ti portava chissà dove, allora Andrea si alzò e salutò il ragazzo “Ciao… scusa sono arrivato troppo in anticipo, ma ero un po’ impaziente” “Lo posso capire” rispose il ragazzo “Infatti, dovevamo vederci fra cinque minuti, chissà da quando sei arrivato tu” “Oh tranquillo… sono solo cinque minuti che sono qui” e fece un sorriso da vero cretino “Dunque, che ti va di bere Andrea?” “Prendo quello che prendi tu” “Allora vada per una burrobirra a testa”. Simone prese due calici di burrobirra e lo porse ad Andrea “Ecco a te” disse sorridendo “Tieni questi sono i galeoni per la burrobirra” Andrea tese la mano con sopra 2 galeoni “No, non li voglio. Questa te la offro io e non accetto nessuna scusa” continuando a sorridere “D’accordo. L'importante è che la prossima volta fai offrire a me” “Basta che mi inviti a qualche altro appuntamento” e a questa frase il viso di Andrea cambiò colore e divenne rosso come un pomodoro “Ce-Certamente……..” disse balbettando.
Chiacchierando e chiacchierando i due ragazzi scoprirono di avere moltissime cose in comune, come la cucina o ascoltare la buona musica e avevano gli stessi ideali, insomma, praticamente fatti l’uno per l’altro, anche se non andavano d’accordo su alcuni tipi di alimenti che piacciono.
Si fece molto tardi e Andrea disse che doveva andare che sennò lo avrebbero linciato “Ci rivediamo, vero?” disse Simone “Certo che sì. Anzi, perché non vieni con me? Così conosci i miei amici” “Non vorrei essere d’impiccio… poi non è un po’ presto?” “Ma di cosa? Ci stiamo solo conoscendo, per ora… quindi, perché no?” “D’accordo, affare fatto” i due si sorrisero e insieme andarono alla stanza delle necessità. “E’ la prima volta che vedo questa stanza. Come avete fatto a trovarla?” chiese esterrefatto lui “L’anno scorso Harry Potter ha fatto quell’esercito di Silente, contro la Umbridge, vi partecipava anche uno dei nostri. Poiché non serviva più allo scopo abbiamo cominciato ad usarla anche noi, anche se a volte fa dei capricci” “Uhm forse c’entra quella storia che ho sentito. Infatti, si vocifera che anche Draco vaghi qua sopra di tanto in tanto” “Questa notizia non la sapevamo proprio. Sarà una sorpresa per gli altri scoprirlo. Forza entriamo!”.
Varcata la soglia i ragazzi rimasero imbarazzati perché improvvisamente calò il silenzio nella stanza “Ehm buonasera… Questo è un mio nuovo amico, volevo farvelo conoscere è molto simpatico, carino intellige... cioè ha scoperto delle cose riguardo al mistero della stanza” “Ah si? Cosa?” chiese Fabiola tutta curiosa “Prima di tutto, mi chiamo Simone, piacere. Frequento il settimo anno e sono Grifondoro, ovviamente” toccandosi la divisa “Io so per certo che Draco Malfoy viene al settimo piano di tanto in tanto. Andrea mi ha detto che ogni tanto la stanza non funziona, sarà per questo?” “Può essere, può essere..” riflette Fabiola “Dai accomodati. Raccontaci qualcos’altro di te” “Beh che dirti, sono il ragazzo di Andrea” e tutti si stupirono a sentire quelle parole, pure Andrea stesso non riusciva a credere a quelle parole.
  
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