Per la Seblaine Week
4th day – Crossover
~
The Almighty
Sebastian si sedette ad uno dei tavoli del locale
sbuffando. Girò il capo e guardò sconfitto la figura del ragazzo che quella
sera lo avrebbe fatto andare sicuramente in bianco e si passò una mano tra i
capelli, quando lo sguardo del moro si posò su di lui per quella che fu una
frazione di secondo.
‹‹Una
conquista difficile, eh?›› domandò
una voce e, tornando a guardare davanti a sé, Sebastian venne a conoscenza di
chi ne fosse l’autore.
Un giovane
uomo sulla trentina, con un completo elegante e scuro, una cravatta intonata ad
esso e con dei capelli biondi, corti e perfettamente acconciati, si era seduto
sulla panca di fronte alla sua, dal lato opposto del tavolo, e lo stava guardando
con un ghigno, sorseggiando una birra dal suo boccale.
‹‹Ti ho
osservato tutta la sera. Puoi fare di meglio, sai?›› continuò quello,
inchiodando le sue iridi sicure in quelle di Sebastian, alquanto esterrefatto
da quella comparsa.
‹‹E lei chi
sarebbe?›› domandò quest’ultimo, fulminandolo appena con lo sguardo.
Insomma, non
s’era mai visto un tizio che lo criticasse per il suo stile di caccia!
Quello
allungò la mano verso Sebastian, il quale la guardò con fare riluttante, per
poi decidersi a stringergliela.
‹‹Barney Stinson, e mi sono appena assicurato due gnocche per questa
sera››, il biondo indicò con l’altra mano due ragazze poco lontane, sedute entrambe
allo stesso tavolo, e le salutò con un sorriso ammiccante quando quelle lo
videro. Quelle ricambiarono, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro,
ed agitarono una mano per aria.
‹‹Pensano che
io faccia parte di un gruppo sperimentale che sta svolgendo delle ricerche
sulla clonazione… E lo trovano estremamente leggen-››
si interruppe, alzando una mano e volgendo il palmo verso Sebastian, ‹‹Non ti
muovere…››.
Il ragazzo lo
guardò stranito.
‹‹… -dario!›› concluse Barney con fare teatrale.
Sebastian
boccheggiò un paio di volte: ‹‹Certo… Ora mi lascerebbe fantasticare su quel ben di Dio che non potrò farmi né stasera, né tra un milione di
anni?›› sbottò seccato.
‹‹Oppure!
Potresti stare ad ascoltare il piano di paparino››
fece Stinson, esaltato all’idea di fare da Cicerone
nei meandri del rimorchio, ad un adolescente.
Quest’ultimo
lo guardò scettico: ‹‹E funzionerà?››.
Il biondo
poggiò i gomiti sul tavolo, sporgendosi verso il ragazzo, sempre più sornione: ‹‹Tu
fidati di me›› replicò, poi posò il boccale di birra sul tavolo, si alzò e si
diresse verso il ragazzo al bancone.
Sebastian lo
vide parlare e gesticolare con il moro. Ad un certo punto, aveva perfino unito
le mani in segno di preghiera, mostrando un’espressione veramente patetica.
Infine aveva sorriso e gli aveva dato una leggera pacca sulla spalla, per poi
allontanarsi.
Il castano lo
seguì con lo sguardo e notò che aveva alzato un pollice a mo’ di vittoria, ben
nascosto dalla preda di Sebastian. Si andò ad accomodare accanto alle sue
conquiste e fu in quel momento che una figura si frappose tra lui e Barney.
Sebastian
fissò il volto bellissimo che aveva davanti.
‹‹Scusami per
prima›› disse il moro rammaricato, con un tenero sorriso che fece venire un
magone al basso ventre dell’altro ragazzo, ‹‹Io mi chiamo Blaine››.
Sebastian
scattò in piedi e gli rivolse un sorriso smagliante: ‹‹Sebastian›› si presentò,
poi aggiunse, inarcando un sopracciglio per la sorpresa, ‹‹Come mai hai
cambiato idea?››.
Il luccichio sereno
negli occhi di Blaine si spense ed apparve ancora più
mortificato.
‹‹Tuo
fratello mi ha raccontato ciò che hai passato…›› rispose, accomodandosi al
tavolo ed anche Sebastian si risedette.
‹‹Mio frat-?››
Il suo
sguardo ricadde su Barney, che se ne stava seduto comodamente con un braccio
dietro al collo di una delle sue ragazze.
‹‹Ah, lui!
Non riesce proprio a farsi gli affari suoi… Cos’è che ti ha raccontato?››
domandò, fingendo indifferenza.
‹‹Che hai da
poco finito una terapia intensiva per curare un cancro e che sei stato mesi e
mesi in ospedale…›› rispose Blaine e sembrava quasi
che stesse per commuoversi.
Sebastian
sbarrò gli occhi sconvolto. Ma che cazzo si inventava quello?
Blaine non fece caso alla sua espressione e
continuò: ‹‹Deve essere stata dura per te appoggiarti soltanto a tuo fratello…
Il tuo ex ragazzo è stato davvero pessimo a lasciarti in un periodo così
difficile››.
Il castano
boccheggiò nuovamente: ‹‹Già, un vero stronzo…››
biascicò, e si stava riferendo più a Barney che al suo ipotetico ex.
Per
convenienza, finse tristezza nel ricordare i tempi andati e Blaine,
intenerito dalla sua espressione da cucciolo bastonato, andò a stringere la sua
mano e ad accarezzargliela col pollice.
‹‹Ti prometto
che non sarai più da solo›› disse, con un leggero rossore a colorargli le gote.
Sebastian gli
sorrise, a metà tra il soddisfatto e l’affabile, poi voltò il capo in direzione
di suo fratello, che inaspettatamente
stava osservando la scena compiaciuto, e la sua smorfia si trasformò in un
ghigno.
Grazie,
grandissimo e onnipotente Barney Stinson.
Fine.