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Autore: Vals Fanwriter    22/03/2012    7 recensioni
Sebastian boccheggiò un paio di volte: ‹‹Certo… Ora mi lascerebbe fantasticare su quel ben di Dio che non potrò farmi né stasera, né tra un milione di anni?›› sbottò seccato.
‹‹Oppure! Potresti stare ad ascoltare il piano di
paparino››
Per la Seblaine Week | 4th day – Crossover
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Seblaine Week 2012'
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Per la Seblaine Week

4th day – Crossover

 

~

 

The Almighty

 

 

 

Sebastian si sedette ad uno dei tavoli del locale sbuffando. Girò il capo e guardò sconfitto la figura del ragazzo che quella sera lo avrebbe fatto andare sicuramente in bianco e si passò una mano tra i capelli, quando lo sguardo del moro si posò su di lui per quella che fu una frazione di secondo.

‹‹Una conquista difficile, eh?›› domandò una voce e, tornando a guardare davanti a sé, Sebastian venne a conoscenza di chi ne fosse l’autore.

Un giovane uomo sulla trentina, con un completo elegante e scuro, una cravatta intonata ad esso e con dei capelli biondi, corti e perfettamente acconciati, si era seduto sulla panca di fronte alla sua, dal lato opposto del tavolo, e lo stava guardando con un ghigno, sorseggiando una birra dal suo boccale.

‹‹Ti ho osservato tutta la sera. Puoi fare di meglio, sai?›› continuò quello, inchiodando le sue iridi sicure in quelle di Sebastian, alquanto esterrefatto da quella comparsa.

‹‹E lei chi sarebbe?›› domandò quest’ultimo, fulminandolo appena con lo sguardo.

Insomma, non s’era mai visto un tizio che lo criticasse per il suo stile di caccia!

Quello allungò la mano verso Sebastian, il quale la guardò con fare riluttante, per poi decidersi a stringergliela.

‹‹Barney Stinson, e mi sono appena assicurato due gnocche per questa sera››, il biondo indicò con l’altra mano due ragazze poco lontane, sedute entrambe allo stesso tavolo, e le salutò con un sorriso ammiccante quando quelle lo videro. Quelle ricambiarono, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, ed agitarono una mano per aria.

‹‹Pensano che io faccia parte di un gruppo sperimentale che sta svolgendo delle ricerche sulla clonazione… E lo trovano estremamente leggen-›› si interruppe, alzando una mano e volgendo il palmo verso Sebastian, ‹‹Non ti muovere…››.

Il ragazzo lo guardò stranito.

‹‹… -dario!›› concluse Barney con fare teatrale.

Sebastian boccheggiò un paio di volte: ‹‹Certo… Ora mi lascerebbe fantasticare su quel ben di Dio che non potrò farmi né stasera, né tra un milione di anni?›› sbottò seccato.

‹‹Oppure! Potresti stare ad ascoltare il piano di paparino›› fece Stinson, esaltato all’idea di fare da Cicerone nei meandri del rimorchio, ad un adolescente.

Quest’ultimo lo guardò scettico: ‹‹E funzionerà?››.

Il biondo poggiò i gomiti sul tavolo, sporgendosi verso il ragazzo, sempre più sornione: ‹‹Tu fidati di me›› replicò, poi posò il boccale di birra sul tavolo, si alzò e si diresse verso il ragazzo al bancone.

Sebastian lo vide parlare e gesticolare con il moro. Ad un certo punto, aveva perfino unito le mani in segno di preghiera, mostrando un’espressione veramente patetica. Infine aveva sorriso e gli aveva dato una leggera pacca sulla spalla, per poi allontanarsi.

Il castano lo seguì con lo sguardo e notò che aveva alzato un pollice a mo’ di vittoria, ben nascosto dalla preda di Sebastian. Si andò ad accomodare accanto alle sue conquiste e fu in quel momento che una figura si frappose tra lui e Barney.

Sebastian fissò il volto bellissimo che aveva davanti.

‹‹Scusami per prima›› disse il moro rammaricato, con un tenero sorriso che fece venire un magone al basso ventre dell’altro ragazzo, ‹‹Io mi chiamo Blaine››.

Sebastian scattò in piedi e gli rivolse un sorriso smagliante: ‹‹Sebastian›› si presentò, poi aggiunse, inarcando un sopracciglio per la sorpresa, ‹‹Come mai hai cambiato idea?››.

Il luccichio sereno negli occhi di Blaine si spense ed apparve ancora più mortificato.

‹‹Tuo fratello mi ha raccontato ciò che hai passato…›› rispose, accomodandosi al tavolo ed anche Sebastian si risedette.

‹‹Mio frat-?››

Il suo sguardo ricadde su Barney, che se ne stava seduto comodamente con un braccio dietro al collo di una delle sue ragazze.

‹‹Ah, lui! Non riesce proprio a farsi gli affari suoi… Cos’è che ti ha raccontato?›› domandò, fingendo indifferenza.

‹‹Che hai da poco finito una terapia intensiva per curare un cancro e che sei stato mesi e mesi in ospedale…›› rispose Blaine e sembrava quasi che stesse per commuoversi.

Sebastian sbarrò gli occhi sconvolto. Ma che cazzo si inventava quello?

Blaine non fece caso alla sua espressione e continuò: ‹‹Deve essere stata dura per te appoggiarti soltanto a tuo fratello… Il tuo ex ragazzo è stato davvero pessimo a lasciarti in un periodo così difficile››.

Il castano boccheggiò nuovamente: ‹‹Già, un vero stronzo…›› biascicò, e si stava riferendo più a Barney che al suo ipotetico ex.

Per convenienza, finse tristezza nel ricordare i tempi andati e Blaine, intenerito dalla sua espressione da cucciolo bastonato, andò a stringere la sua mano e ad accarezzargliela col pollice.

‹‹Ti prometto che non sarai più da solo›› disse, con un leggero rossore a colorargli le gote.

Sebastian gli sorrise, a metà tra il soddisfatto e l’affabile, poi voltò il capo in direzione di suo fratello, che inaspettatamente stava osservando la scena compiaciuto, e la sua smorfia si trasformò in un ghigno.

Grazie, grandissimo e onnipotente Barney Stinson.

 

Fine.

   
 
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