Anime & Manga > Blue Dragon
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Autore: Cheshire_Blue_Cat    22/03/2012    1 recensioni
... bene, questa è la prima fic che pubblico e, anche se sono cosciente che fa veramente schifo, spero che piaccia a qualche buon anima ^.^ parla di una ragazza che non è umana, si chiama(casualmente -.-) Lirin e sul suo passato è gettato un velo di mistero su cui lei intende far luce, ovviamente possiede un'Ombra(di mia invenzione)... bhe, spero vivamente che qualcuno legga questa schifezza... P.s. ho preferito scrivere che i personaggi fossero un po' più grandi che nell'anime... spero non dispiaccia a nessuno. ^.^
P.p.s. ho apportato alcune modifiche al capitolo 8 per chi fosse interessato... -.-" mi ero dimenticata che per inserire i dialoghi bisogna usare i trattini e non le virgolette... pardon! ^.^
//Incompiuta... già... mi duole il cuore, ma alla fine ogni storia è già finita appena si scrive la prima parola per chi la scrive quindi anche questa storia prima o poi avrà una fine//
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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The Extra Seven

 
Gli evocatori si rimisero in viaggio di buon mattino, Lirin li seguì cercando di mantenere una breve distanza da loro senza essere vista. Non fu facile dato che viaggiavano in un desolato deserto di rocce.
Ormai saltando di roccia in roccia aveva imparato i nomi di tutti i componenti del gruppo e dell’uomo con i capelli biondi visto la sera prima che aveva scoperto chiamarsi Legalas.
Li osservava, sorridevano e guardavano la ragazza rossa. Kluke però sembrava vagamente con la testa per aria e cercava qualcosa nel paesaggio deserto.
Io credo che cerchi te. E vorrei anche sapere perché stiamo seguendo i peggiori nemici del Gran Reame…
Ssssh! Indebolisci l’aura prima che le Ombre di quei marmocchi la percepiscano! la sgridò Lirin, trasformata in un giaguaro, acquattandosi dietro una roccia per sfuggire all’ennesima occhiata di Kluke nella sua direzione.
Non capisco da quale parte stai… ci sono due scelte: una giusta e una sbagliata, Gran Reame o evocatori. Quale delle due adesso reputi giusta?
Balzò ancora e ancora si nascose: La mia visone del mondo non è cambiata, ma credo di essere la via di mezzo tra le due…
- Di preciso dove stiamo andando? - chiese Shu.
- Guarda tu stesso, siamo arrivati. - rispose Zola indicando la città che si stendeva proprio sotto la rupe dove ora stavano loro: - Questa è la Repubblica di Mithia, un importante centro culturale. Viene anche soprannominata la città della logica. -
- E noi cosa ci andiamo a fare? - domandò Marumaro sporgendosi dalla rupe per guardare in basso.
Lirin tese le orecchie anche lei in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare da Zola: - Siamo qui per cercare una copia del Libro del Principio, ovviamente che contenga anche le Extra Sette. -
Conosceva il testo nominato da Zola, le Extra Sette però non le dicevano niente anche se il solo nominarle le provocava un lungo brivido giù per la schiena.
Quando entrarono in città Lirin riprese le sembianze umane  nascondendo il viso sotto il cappuccio della sua maglia, li seguì fino alla biblioteca.
Per poco riuscì ad infilarsi nella stanza dove si sedettero tutti ad un tavolo a leggere quella che doveva essere una copia del libro antico, si nascose dietro un mobile pregando che nessuno si accorgesse di lei. Si accorse poco dopo che Legalas era rimasto fuori.
Kluke lesse il primo paragrafo che spiegava la creazione di Luce e Tenebre, saltarono poi direttamente alla guerra che scoppiò tra le due entità e finì con l’avvenuta dei Sette Soldati della Luce.
Zola sosteneva che quei sette fossero evocatori di Ombre paragonando quei poteri ai loro.
Bouquet alzò timidamente una mano, come si farebbe a scuola per chiedere parola: - Cosa ti fa pensare che proprio noi siamo i diretti discendenti di quei sette soldati? - molti presenti condividevano il dubbio.
- Lecita domanda. - Zola alzò lo sguardo pensierosa: - Come saprete io e Jiro abbiamo cercato la risposa per molto, molto tempo cercando ovunque le antiche rovine collegate ai Sette. -
- Anche a casa mia? - chiese Shu ricordandosi immediatamente il giorno.
Zola annuì: - Cercavamo nelle caverne, per questo eravamo nel tuo villaggio. Secondo la leggenda ci sarebbe una dimora in rovina per ogni soldato e in quella che abbiamo perlustrato abbiamo trovato la risposta a ciò che stavamo cercando. Nella caverna c’era un antro con antichi affreschi che ritraevano la tua Ombra Shu.
Lirin sussultò contro il mobile sperando che nessuno avesse sentito il lieve scricchiolio emesso dal legno, ingoiò un groppo in gola creatosi per una lunga apnea: Quindi sono loro la leggenda alla quale ha fatto cenno Nene!
Stavolta fu Kirillion a zittirla perché Zola stava riprendendo a parlare. A quanto pare anche la dragonessa era interessata alla storia.
- Non dovremmo cercare il settimo? - chiese Kluke.
Lirin li contò: giusto, erano solo in sei.
Zola preferì di no dato che non sapevano nemmeno se esisteva: - Capite adesso perché dobbiamo prendere parte a questa guerra? -
Annuirono insieme, con convinzione.
Lirin prese un lungo sospiro e tremò: Proprio ora no! si lamentò cercando di ricacciare l’imminente visione da dove era venuta, ma era evidente che fosse tutto inutile.
L’unica cosa che poteva fare era trattenere il respiro per non ansimare quando gli occhi divennero lattei: Un enorme ombra stava oscurando l’intera città, vedeva gli abitanti fermarsi e il vento soffiare. Quella città era Jibral, gli stendardi blu non tradivano.
 Riconosceva il velivolo enorme che solcava quasi pigramente il cielo, era il galeone da guerra di Nene. Ecco perché quando era stata nella Capitale non aveva visto l’immenso palazzo, per il semplice fatto che ora volteggiava sopra le loro teste ed era sicura che Nene fosse lì a godersi la scena.
Lo spuntone che stava nella parte inferiore del galeone brillò e un attimo dopo un raggio etereo si abbatté sulla città, quando la luce scemò c’era semplicemente il nulla, era come se Jibral non fosse mai esistita. Scomparsa nel nulla insieme a tutti i suoi abitanti…
Durò a malapena qualche secondo, ma quelle poche immagini la sconvolsero: voleva dire che in quel preciso istante Jibral era scomparsa nel nulla. Si tappò la bocca per non urlare di frustrazione.
La voce di Zola la riportò con i piedi per terra: - Da qui non possiamo fare altro che supposizioni dato che ci manca la parte fondamentale del libro: le Extra Sette che sono state rubate. E non si conosce il contenuto di quelle pagine. -
Rubate? si chiese confusa. Loghi le avrebbe detto se qualcosa di così apparentemente importante fosse stato rubato. Aveva vissuto in una sfera di vetro fino ad allora, lei non ne sapeva niente.
- Vorrei tanto sapere chi è stato a faro occultare le Extra Sette… - fece Kluke.
Seguì una spiegazione, su un re di 700 anni prima, brillante studioso, che, avendo letto quelle pagine, emanò una legge che ne vietasse la lettura.
- Ma perché? - chiese Jiro.
- Credo che avesse paura. - fu la risposta secca di Zola: - Là dentro ci dev’essere qualcosa in merito alle Ombre che nel resto del libro non viene nemmeno citato. Il settimo capitolo è tagliato e subito dopo non ci sono più riferimenti alle Ombre, nemmeno uno. La mia ipotesi è che in quelle pagine ci sia scritto come sigillare le Ombre… E i Sette soldati scomparvero o le loro Ombre vennero sigillate, io preferisco la seconda. -
- Perché qualcuno dovrebbe aver voluto sigillare le Ombre? - intervenne immediatamente Kluke.
Zola rimase in silenzio così a lungo che parve non avrebbe risposto: - Pensateci bene: le istruzioni per sigillare un’Ombra non potrebbero essere usate anche per evocarla? - era una domanda difficile che lasciò molti forse: - Quindi ognuno di voi probabilmente non sfrutta appieno i poteri delle Ombre. Per risolvere questo problema dobbiamo quindi trovare le Extra Sette. -
Sarebbero ripartiti la mattina seguente in cerca di chi aveva preso le pagine mancanti, fu un sollievo per la povera Lirin quando poté finalmente saltare fuori da una finestra e respirare aria che non fosse quella stagnante di una stanza.
Salì direttamente sul tetto della biblioteca, trasformata in giaguaro e vista preferibilemente da lontano sarebbe potuta passare per un grosso gatto che vagava sui tetti.
Gli evocatori si divisero e lei si sedette su di una casa per scegliere chi seguire: Vuoi sorprenderli alle spalle? chiese Kirillion già assaporando la battaglia, ma per sua sfortuna Lirin rispose negativamente: No, solo sapere quali oscure energie operano in questo mondo…
L’hai sentita anche tu vero? L’aura del ragazzo…
Vuoi dire Shu? Non lo so, ho avuto un’altra visione…
Kirillion non si dilungò oltre e la spinse a seguire proprio il ragazzo con i capelli neri che si stava dirigendo fuori dalle mura della città.
Appena fuori evocò la propria Ombra, Lirin da dietro uno degli ennesimi nascondigli sobbalzò: quel drago… così simile a Kirillion…
Dentro di lei l’Ombra tremava, non per paura, ma per timore di poter perdere anche un solo filo di controllo e saltare fuori facendo saltare la copertura. Vicino all’altro drago era più difficile di quanto pensasse mantenere i nervi saldi, più di quanto fosse stato mantenerli in una delle visioni dove appunto quell’Ombra era presente.
Evocatore e Ombra sembrava stessero parlando e la discussione sembrava anche piuttosto animata.
Il ragazzo chiamava la creatura Blue Dragon. Lirin si contorse con un breve uggiolio di dolore dato che al solo pensare quel nome le si contorceva lo stomaco e Kirillion sembrava graffiarle sotto lo sterno.
- Credo che abbiamo visite. - sentì dire al drago, per un attimo temette di dover dire addio al suo occultamento, ma poco dopo si accorse degli schiocchi metallici che avevano riempito l’aria. C’era una navicella del Gran reame in cielo.
Lirin si dileguò in fretta in vista dello scontro dato che anche gli altri evocatori erano sopraggiunti, si sedette sulla rupe da dove erano arrivati ad ammirare lo scontro.
Era evidente che le macchine da guerra del Gran Reame non erano sufficienti a tener testa a quattro Ombre. Per qualche motivo se ne compiaceva e, quando vide la navicella più grande puntare i fucili contro Blue Dragon non seppe proprio resistere: riprese le sembianze da demone ed evocò l’Ombra puntando il palmo verso la corazzata: - Fiamme d’Inferno. - disse con foce gioviale, quasi stesse giocando, e Kirillion sputò una lingua di fiamme che trapassò da parte a parte il velivolo. Subito dopo il cielo si colorò dell’esplosione.
Forse la videro, ma non le importava e se ne andò tranquillamente senza nemmeno ritirare l’Ombra.
 
Il messaggio dell’annientamento di quell’unità non fece tardi ad arrivare a Loghi che intanto solcava i cieli nella sua corazzata. Al suo fianco stava Schneider.
Il robot semidistrutto che aveva inviato il rapporto aveva confermato la presenza di cinque evocatori di Ombre.
Loghi sorrise compiaciuto, ora sapeva dove si rintanava Zola e soprattutto che Lirin la stava seguendo. Non poteva che essere sua la quinta Ombra identificata.
Bene, avrebbe preso due piccioni con una fava, ma decise di non dire niente a Nene.
- Ora che sappiamo dove sono concentrate le forze su di loro e annientateli. - ordinò.
 
A quanto pare gli evocatori erano alla ricerca di un noto informatore di nome Omeron. Al villaggio dove viveva e lavorava però dissero loro che era morto.
Strano… pensò Lirin infilando il muso nella tenda dell’informatore, aleggiava uno strano odore in quello spazio, lo stesso che aveva sentito sui campi di battaglia: polvere da sparo mista a sangue, ma sembrava come camuffato.
L’odore era più forte addosso alla ragazza che tuttora stava parlando con Zola spiegandole le cause del decesso.
La osservò fino a che non scorse nell’attaccatura dei capelli della ragazza un ciuffo rossiccio, non poteva essere suo dato che aveva i capelli neri.
Quella ragazza promise le informazioni che gli evocatori cercavano per duemila monete. Zola accettò.
Per avere quelle informazioni erano costretti a racimolare quei soldi tutti in un giorno,  Lirin per una volta se ne andò per i fatti suoi dato che sarebbe stato piuttosto noioso.
Si sedette sulle sponde di un lago a guardare l’acqua che si muoveva pigra: Perché hai distrutto quella nave? la riscosse subito Kirillion, dalla sua voce ansiosa si poteva capire che non vedeva l’ora di chiederglielo.
Ci dev’essere un motivo?rispose acida la ragazza. Purtroppo per lei andarono avanti con quella discussione fino al tramonto, quando lei ebbe la scusa per raggiungere gli evocatori che erano sicuramente tornato dalla ragazza che aveva detto loro di Omeron.
Li trovò inaspettatamente al limite della foresta, di fronte ad una lapide bianca con scritto il nome di Omeron, c’era inciso anche qualcos’altro che però non riuscì a leggere. Eppure anche quella lastra di marmo la convinceva, continuava a sentire quell’odore strano.
Si nascose schiena contro un albero per ascoltare, sentì il tintinnio del sacchetto di monete che veniva consegnato alla ragazza.
- Il nostro obbiettivo è localizzare le Extra Sette e poi distruggere Nene. - svelò Shu senza alcuna prudenza.
- Mi dispiace,, ma non ci sono più. Sono state distrutte insieme a Jibral. - calmate le esclamazioni di sorpresa per la scomparsa di Jibral intervenne Zola: - Io non credo, dato che sono state rubate prima. La donna che cerchiamo è coinvolta nel furto. Ci aiuterete a trovarla? -
Non conosco nessuna donna incaricata a questo genere di missioni… pensò rapida Lirin passando in rassegna tutti i volti visti quando stava con Loghi.
La ragazza chiuse gli occhi: - Voi siete i leggendari evocatori di Ombre, farò tutto ciò che mi chiederete. -
- Non capisco Zola, perché lo hai chiesto a lei? - domandò confusa Bouquet.
-La tomba di Omeron non mi aveva convinta. - disse Zola: - In effetti, sulla tomba c’era scritto che non voleva andarsene, gli informatori giocano spesso con le parole. - sorrise.
- Quindi Omeron è ancora vivo! - capì subito Kluke.
- E si trova proprio davanti a noi. -
A quel punto Lirin mandò al diavolo la prudenza e sporse il viso quel tanto che bastava per vedere i presenti.
- Complimenti, bell’intuizione. - parlò la ragazza, ma non aveva più la solita voce bensì quella di un uomo. Subito dopo si afferrò un lembo di quello che doveva essere un travestimento e al posto della ragazza apparve un giovane con i capelli rossi e gli occhi color acquamarina, era vestito come solitamente veste una spia.
Lirin rimase a bocca aperta, ecco spiegati i dubbi. Erroneamente rimase con il voltò mezzo coperto dal tronco dell’albero.
- La verità è sempre sotto gli occhi di chi guarda. - disse saggiamente Omeron: - Farete buon uso delle informazioni che vi ho dato? - chiese guardando la bella Zola che  intanto aveva afferrato l’elsa della spada: - Sono pronta a giurarlo sulla mia spada. -
Omeron annuì: - Non vi preoccupate, mi occuperò io della donna. E ho ancora un’informazione da darvi… -
Lirin continuò ad ascoltare però un’improvvisa folata di vento le portò alle narici estremamente sensibili un odore nuovo, di fiori. Si voltò e vide un ombra correre via tra gli alberi.
Riprese ad ascoltare: - Siete stati seguiti fin qui. - affermò Omeron, Lirin sbiancò tutta d’un colpo e senti le ginocchia farsi deboli, ma pregò che si riferisse a quella presenza appena vista: - E chiunque sia è ancora qui. - continuò l’informatore.
La mezzodemone ancora non si mosse, sudava freddo mentre il suono distinto di quattro Ombre che venivano evocate le trapanava le orecchie.
Attacca, se lo fai prima tu hai qualche possibilità! le urlò Kirillion un secondo prima che i piedi le scattassero da soli fuori dal nascondiglio e che un’aura azzurra avvolse il suo corpo.
Kirillion ruggì e si abbatte contro Blue Dragon spingendolo a terra soffocandolo con una fiammata.
Bene, era fatta, davanti a se aveva via libera e soltanto due passi a separarla dal vuoto. Scattò verso la sua via di fuga che qualcuno le afferrò un piede facendola inciampare e sbattere il mento per terra.
Sputò un grumo di sangue e diede un calcio in faccia a chiunque la stesse bloccando, ma quel qualcuno resisteva e quei pochi secondi bastarono a Blue Dragon per inchiodare Kirillion al suolo, la dragonessa si dibatteva, ma presto arrivarono anche le altre Ombre a bloccarla e Lirin dovette arrendersi.
Saltò in piedi mentre Kirillion era ancora fermata a terra, quasi ad istinto sfoderò la spada anche se non c’era più nulla da fare, ma se avevano intenzione di catturarla avrebbe dato loro filo da torcere.
- Chi sei? - chiese Zola avvicinandosi circospetta.
- Mi chiamo Lirin. -
- Perché ci seguivi? - un altro passo verso di lei con la sciabola sguainata.
Lirin sfoggiò una delle sue migliori espressioni strafottenti: - Curiosità. - rispose e, con un improvviso scattò fece liberare la sua Ombra e si avventò contro Zola.
 
Fu come un tuono, si alzò di scatto dal letto e, come tutte le volte si voltò verso il letto affianco trovandolo come tutte le volte vuoto.
Dove sei Lirin? Perché te ne sei andata? si chiese passandosi una mano sul viso sudato.
Evocò un cristallo e lo mandò a vedere dove fosse la ragazza, se almeno stesse bene. Non ce la faceva più a svegliarsi nel cuore della notte e trovare la stanza vuota, cercando di riaddormentarsi si disse che l’indomani avrebbe detto a Schneider che accettava la proposta di farlo stare in stanza con lui.
Scusami Lirin, so cosa c’è scritto sul tuo messaggio… ma ho bisogno di sapere dove sei…ad occhi chiusi si concesse un lieve sorriso. Era ormai impossibile negare che stava diventando un ossessione.
 
 
ANGOLINO VANEGGIO XD
Salve a tutti! *fa un colpetto di tosse per coprire il silenzio*
Sono in vena di capitoli spropositatamente lunghi…
Bene, Lirin fa la sua prima mossa e Zola… povera Zola, non sa cosa l’aspetta!
Volete sapere come si lascia la gente sulle spine? ;)
… Bhe… penso che ve lo dirò più tardi… *me sadica*
 
Alla prossima!Ah guarda, è tornato il mio amico cespuglio! ^.^ *sorrisetto*
Il cespuglio rotola via… *tristezza* se n’è andato anche lui! D:
Oggi non c’è neanche An a dirmi che sono senza cuore! D: Uff… credo si sia addormentato sul divano… vado a svegliarlo sbatacchiando le pentole!
*me lunatica si dilegua*

 
 
  
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