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Autore: lillari92    23/03/2012    1 recensioni
dunque parte la nostra storia è solo un prologo anche un po' corto.
E' la mia prima ff quindi siate buoni :)
spero vi piaccia :)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dopo la cena, nella sala comune di Grifondoro, Ilaria era accoccolata su una poltrona davanti al camino e ripensava al pomeriggio passato con Alexander, era talmente assorta dai suoi pensieri che non si accorse di Alice e Andrea che si sedettero di fianco a lei e iniziarono una partita di scacchi magici.

Per la prima volta in sei anni Andrea perse una partita, non era concentrato sul gioco ma continuava a osservare la gemella per cercare di capire cosa diamine le passasse per la testa, ignorò i balletti di vittoria di Alice accompagnata da Michela e portò Ilaria in un angolino riservato

 

Ciccia che succede? Ti vedo un po' sulle nuvole!”

 

Ilaria non riuscì a trattenere un sorriso, abbassò lo sguardo e abbraccio il suo amico, che ovviamente aveva già capito tutto.

 

E' il biondino non è vero? Che aspetti a raccontarmi??” le chiese impaziente.

 

Ma non è successo nulla, cioè abbiamo parlato per tutto il pomeriggio in riva al lago, nulla di che, però missa che mi sono presa una cotta assurda!” ammise imbarazzatissima.

 

forza non lo dici a tua sorella???”

 

no no Andrea fermo fermo, per adesso non voglio dire nulla, lo sai solo tu, e non voglio che lo sappia nessun'altro..”

 

ma come mai? Tu e lei avete sempre condiviso tutto, avete litigato?” chiese preoccupato.

 

no no anzi - disse voltandosi verso la sorella- voglio solo tenere una cosa per me, solo per questa volta, voglio esserci solo io”

 

Andrea non rispose a quell'affermazione, ma ne rimase parecchio scioccato, non si sarebbe mai aspettato una frase di questo tipo dalla gemella, conosceva il rapporto tra loro, se quello era il risultato di un solo pomeriggio con quel ragazzo non era un buon inizio.

 

Durante la notte Alice si svegliò ancora, per il solito motivo, e andò a dormire ancora con la sorella; la mattina dopo le lenzuola di Ilaria erano ancora sporche di sangue.

 

L'ingenua Alice neanche stavolta se ne accorse, e si avviò tranquillamente in Sala Grande con Michela per la colazione lasciando indietro la sorella che aveva inventato una scusa per poter stare li a pulire le macchie.

 

Ilaria ogni giorno che passava era senza più preoccupata ma l'unica persona che avrebbe potuto aiutarla sembrava irraggiungibile, la preside in quei giorni era introvabile.

Mentre cercava di togliere le macchie un grosso barbagianni grigio con folte piume iniziò a beccare contro la finestra, lo guardò incuriosita non aveva mai visto quel gufo, sfilò la piccola pergamena attaccata alla sua zampa, e vide una scrittura elegante e ben delineata:

 

 

Riguardo al nostro prossimo incontro? Io pensavo addirittura ad oggi sai mi piace passare il mio tempo con te.

 

Rispondimi con Igor

 

Alexander

 

 

 

Alzò lo sguardo verso Igor, che tubava sopra la sua scrivania felice e contento di aver portato a termine il suo compito. Prese un po' di cibo per gufi e lo lasciò godersi quei 5 minuti di pausa poi di fretta e di furia cercò una piuma e un pezzo di pergamena e al contrario di lui con la sua scrittura piccola e disordinata gli rispose brevemente:

 

ti aspetto alle quattro nell'ingresso, non vedo l'ora.

 

a dopo

 

Ilaria

 

 

 

La mattinata passò lentamente, sia per le lezioni, storia della magia e erbologia le materie che meno preferiva, sia perchè non vedeva l'ora di vedere Alexander.

Come di consueto durante storia della magia la sua vicina di banco era la gemella, ma diversamente dal solito oggi non chiacchieravano. Ilaria non aveva neanche il coraggio di guardarla negli occhi e non se ne spiegava il motivo, anzi la ragione, il motivo era sicuramente Alexander.

 

Finita la lezione scappò via senza lasciare il tempo alla sorella di chiamarla, che rimase seduta al suo banco basita.

 

Alice ma che succede a tua sorella?” chiese dubbiosa Michela.

 

Mi piacerebbe saperlo, è da ieri che non mi rivolge la parola.”

 

Ilaria non voleva vedere nessuno, corse via per i lunghi corridoi pieni di quadri senza neanche pensare a dove andasse, finchè si accorse che tutto era diventato più tetro più cupo, e la luce del sole non entrava più dalle finestre, era finita nei sotterranei, si era trovata di fronte un muro di pietra che sbarrava la strada, ma non c'erano porte, né quadri nulla, inizialmente pensò fosse solo un vicolo cieco e proprio mentre stava per andarsene sentì una voce da dietro al muro e una testina bionda spuntare proprio fuori dalla fredda pietra

 

Ylenia?!?”

 

ma che cavolo ci fai qui? Come hai fatto a scoprire dov'è la nostra sala comune???” chiese parecchio stupita.

 

non lo so, bhe io stavo correndo in giro diciamo....e mi sono ritrovata qui”

 

oddio non hai proprio un tubo da fare eh? Forza andiamo a pranzo”

Ilaria stava per inventarsi qualche scusa per non doverla seguire in Sala Grande e dover vedere Alice, quando Alexander uscì dal muro e come Ylenia la guardò a sua volta stupito.

 

ehi ma non dovevamo vederci nell'ingresso? Tra più o meno quattro ore?”

 

si bhe....ehm.....ecco....io sono venuta a prendere Ylenia non è vero???”

 

La serpeverde confusa spostava lo sguardo dall'uno all'altra cercando di capire perchè quei due si parlavano, e dopo il pizzico non tanto leggero della Grifondoro si svegliò a rispondere e a trascinare via la gemella in uno sgabuzzino impolverato e buio.

 

tu? Lui? Alle quattro? Ma che cavolo succede?” dissè la bionda serpeverde guardandola sbigottita

 

ehm.... ylenia hai dei capelli bellissimi oggi!”

 

si bhe sai ho provato un nuovo shampoo... ehi aspetta un attimo non provare a distrarmi! Eddai dimmi tutto”

 

eh va bene – disse rassegnata la rossa – ieri abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme abbiamo parlato e tutto il resto e oggi ci rivediamo niente di che.... ma tienilo per te”

 

un sorriso malizioso compare sul tondo viso di ylenia “aaaa quindi avete fatto anche tutto il resto!”

 

ma quanto sei scema! Ti pare che vado con uno che neanche conosco?”

 

Se fosse per me, con uno così io ci andrei di corsa! Adesso ho finito di dire scemate e possiamo andare a pranzo” disse prendendola sottobraccio e iniziando a saltellare verso la Sala Grande.

 

no aspetta yle, ci vediamo dopo ora io devo andare un attimo in Sala comune”

 

tranquilla a dopo!” e continuò imperterrita a saltellare e cantare lungo il tetro corridoio dei sotterranei, la gemella rimase un attimo a guardarla, il bordo della gonna che si alzava leggermente ad ogni salto spiccato lasciando intravedere una porzione di coscia tornita, la lunga e bionda coda che svolazzava battendo contro la schiena e la dolce e tenera voce che pareva impossibile uscisse dalla bocca di una serpeverde, si rese conto di quanto voleva bene a quella piccola pulce che era sempre allegra, che riusciva sempre a tirarle su il morale.

 

Parlare con Ylenia e Andrea aveva aiutato la Grifondoro a sentirsi meno colpevole, finalmente calma si diresse verso la torre della sua casa

 

Parola d'ordine prego!” disse la signora grassa

 

Clabbert disse svogliatamente.

 

grazie!” e la porta si aprì ed entrò nella calda e accogliente Sala comune, stava per dirigersi la solita poltrona di fronte al camino quando alzando lo sguardo vide Andrea veramente impegnato.... già era completamente sdraiato sopra a qualcuno, di cui lei non riusciva a scorgere il viso perchè la sua schiena glielo impediva, e lo baciava con passione avvicinandosi sempre di più a parti del corpo non molto adeguate ad essere esposte in una sala comune.

 

Ovviamente i due piccioncini non l'avevano sentita entrare dato che pensavano fossero tutti a pranzo e per quanto imbarazzante la gemella doveva dare una segno della sua presenza per evitare che si spingessero troppo oltre proprio davanti a lei. Optò per un neutro colpo di tosse che però spavento comunque Andrea che si scaraventò giù dal divano lasciando finalmente scoperta la misteriosa ragazza,

 

OH CAZZO” fu l'unica cosa che riuscì a dire, difatti la misteriosa ragazza in realtà si chiamava Fabio, era un Grifondoro del 7° anno alto con capelli castani e occhi verdi come gli smeraldi e se non ricordava male Naomi fino all'anno scorso aveva un enorme cotta per lui, anche se in quel momento non era per niente carino pallido come un lenzuolo con gli occhi sgranati,

 

ti prego Ila lascia che ti spieghi non è come pensi tu!” disse Andrea preoccupato

 

no no è esattamente come penso io! Vi ho visti ma pensi che sono scema?!?!?” disse infuriata la gemella, oramai il suo viso aveva lo stesso colore dei capelli.

 

Andrea rimase senza parole, certo era un argomento delicato e non ne aveva ancora parlato con nessuno perchè non si sentiva pronto ma si aspettava che la su a migliore amica l'avrebbe accettato e l'avrebbe aiutato a superare quel momento dove avrebbe dovuto rivelarlo al mondo, provò a dire qualcosa ma le sue corde vocali erano come congelate, non un suono uscì da tanto si sentiva ferito.

La gemella si avvicino è iniziò a prenderlo a pugni

 

tu stupido che non sei altro! Sei il mio migliore amico e non mi dici niente e per giunta cerchi di negare! Pensi che sono una bigotta? Potresti metterti inseme a un troll e io sarei felice per te se tu sei felice! Brutto scemo!”

 

ma... io pensavo..” disse il giovane abbassando lo sguardo

 

no tu non pensi! Perchè se pensassi sapresti che io ti vedo per quello che sei non per quello che fai e comunque sia non c'è niente di male!”

 

hai ragione, scusami”

 

Finalmente i due grifondoro si abbracciarono e Ilaria gli sussurro in un orecchio quanto fosse felice per lui con talmente tanto amore che Andrea si commosse e qualche lacrima si fece strada sul suo viso.

  
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