alcool.
[
marzo, 18 anni ]
La prima volta Yu Kanda era stato
scettico. Aveva guardato il boccale di birra con sguardo critico,
incrociando le braccia al petto, mentre tutti i compagni lo
attorniavano in un gran cerchio e gli regalavano occhiate speranzose.
D'un tratto si era ricordato come mai odiava tanto le feste, e perchè
era sempre un errore assecondare le idee di Komui Lee.
- Avanti,
Yu. Non vorrai fare la parte della femminuccia? - lo aveva
apostrofato Lavi con occhio criminale. Ed era bastata quell'odiosa
insinuazione per fargli digrignare i denti e afferrare saldamente la
pinta di bevanda chiara, prima di tracannarla tutta in un gran sorso,
sotto le risa e gli applausi di almeno venti uomini ubriachi che, per
la prima volta in diciott'anni, erano riusciti a fargli bere
dell'alcool.
Ormai era diventata tradizione organizzare una festa
ad ogni battaglia vinta, visto che le battaglie vinte erano sempre
meno. Si beveva e si ballava per tutta la notte, in Sala Grande se
pioveva, e in mezzo al bosco se il cielo era sereno. Quelle erano le
serate migliori, perchè finivano sempre per accendere un falò
proprio al centro della radura; e quasi tutti si addormentavano
sull'erba, con un sorriso sulle labbra e gli occhi rivolti alle
stelle. Guardare le stelle, da lì distesi, era un modo
bellissimo per dimenticarsi che c'era ancora una guerra da
combattere.
Kanda il sapore della birra non lo sentì
nemmeno, troppo impegnato a osservare Lavi che rideva, con l'occhio
verde lucidissimo e le guance colorate di un bel rosso acceso. Non
gli era mai sembrato più bello di così, e per la prima
volta non si era vergognato di un simile pensiero. Aveva rinunciato
in fretta a fare smorfie e capricci, accettando di mandar giù
tutti i bicchieri che gli passavano, senza sapere neppure cosa
contenessero; e decise che in fondo, non è che gli importasse
poi molto.
Quando poi qualcuno cominciò a suonare e
cantare, lo sguardo del Bookman divenne fuoco vivo. Lo aveva preso
per un braccio e portato in mezzo allo spiazzo, ignorando ogni sua
protesta; e aveva ballato con lui, un ballo allegro da osteria, e
tutti li avevano seguiti, donne o uomini che fossero. Tutti avevano
ballato, tutti fratelli di tutti. In quel momento lasciarsi andare
non gli era parsa affatto una cattiva idea; e se era rimasto un po'
rigido all'inizio, vino e birra fecero in modo che si rilassasse
velocemente. Addirittura che sorridesse.
Linalee aveva preso il
posto di Lavi, poi Tiedoll, poi perfino Marie. Qualcuno ad un certo
punto gli buttò tra le braccia anche Allen; ma nessuno dei due
era abbastanza ubriaco ad acconsentire ad un simile orrore, e la
danza divenne un buffo duello, con tanti spettatori chiassosi e
ridanciani che assistevano a curiose cadute e tanti insulti senza
senso.
Forse erano le tre del mattino, quando il falò
divenne una fiammella incerta che ben presto fu spazzata via dal
vento notturno. Ben pochi si erano avventurati verso l'uscita del
bosco, per tornare al castello e ai loro letti caldi; quasi tutti
invece si erano accontentati di uno scomodo giaciglio in mezzo al
prato, raggomitolati nelle proprie giacche e nei propri cappotti, il
corpo ancora scaldato dal potere degli alcolici. Lavi si era disteso
accanto a Kanda, e avevano guardato il cielo insieme, con le palpebre
socchiuse e i muscoli del viso rilassati.
Fu quella la notte in
cui si diedero il primo bacio; quasi per errore, solo un istante di
labbra contro labbra. Le loro iridi erano liquide, e nessuno pensava
che ci fosse niente di sbagliato.
L'ultimo
pensiero che Lavi fece prima di addormentarsi, fu che Yu-chan avrebbe dovuto bere più spesso.
Qualcuno fermi la mia fluffaggine -si uccide- sto diventando noiosa.
Anyway, ho fatto di tutto per scrivere questo capitolo entro la settimana, visto che la prossima la passerò a Parigi. Chissà che nella città dell'amore mi venga qualche idea più originale di questa per Lavi e Yu. 3
See ya!