Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: SallyD    23/03/2012    0 recensioni
«Nora.» la chiamò come non aveva mai avuto la premura di fare prima.
Si voltò piano mostrando i suoi occhi gonfi e rossi,colmi di lacrime
Se l'era immaginata forte e tenace ma la parte tenera e vulnerabile è sempre dentro di noi,non puoi ucciderla, nasconderla forse ma sarà sempre dentro di te.
Fece qualche passo in avanti per raggiungerla il prima possibile.
Gli si strinse il cuore in una morsa,non voleva vederla così.
Lei si passò il palmo della mano sulle gote bagnate e lo fissò a lungo.
Il cervello si sconnesse quando l'attirò a se e la strinse. Non fu programmato.
Lo aveva capito da un po’,lei gli illuminava le giornate.
Che si fosse innamorato per la prima volta in vita sua?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A dream of dwelling inside
Alone we come and alone we go..


Il giorno del mio 5 compleanno il mio papà mi regalo' un fonendoscopio,uno proprio professionale. Lo avevo implorato affinché me lo regalasse.
Al quanto strano per una bambina,non credete?
Beh,non per me.
Gia da piccola sono sempre stata una fuori dal comune,in tutti i sensi,sono sempre stata una donna testarda e determinata qualsiasi cosa mi accadeva.
Ho sempre ottenuto tutto ciò che desideravo e raggiunto i miei obiettivi,infatti ora ne ho la prova.
Sono ormai 4 anni che faccio tirocinio e finalmente dopo tutti questo tempo mi hanno concesso il trasferimento dal Texas al New Jersey.
E sono proprio qui,dinanzi al Metropolitan Hospital Center di New York,in una giornata uggiosa di meta Ottobre,che guardo dal basso verso l'alto l'enorme edificio grigio scuro ornato di finestre in ferro battuto. E contornato da querce molto alte.
Sembra tutto così surreale che quasi quasi non ci credo più. Cammino verso l'entrata, all'apparenza sembra un luogo frequentato da gente per bene;alcuni infermieri e paramedici accennano un sorriso buttando fuori il fumo di una sigaretta e altri invece si limitano ad un 'buongiorno'.
Accedo alla hall e mi avvicino alla scrivania dell'ufficio. Una signora sulla cinquantina legge alcuni documenti,mentre io impaziente tossicchio in modo da attirare la sua attenzione.
Osserva me e un altro tizio appena arrivato dall'orlo dei suoi occhiali rettangolari e rinuncia alla lettura dei documenti per dedicarsi ad ognuno di noi.
«In cosa posso esserle utile?»chiede evidentemente annoiata.
«Sono la dottoressa Baker,ho appuntamento con il primario. » mi guarda un po' perplessa e storce le labbra.
«Il dottor Gomez?» chiede.
«Si,proprio lui.» a questo punto sorride e mi stringe la mano.
«Benvenuta Dottoressa» alzo gli occhi al cielo in disapprovazione mentre seguo la segretaria, mi fa strada per lunghi corridoi fino ad arrivare in uno studio molto illuminato.
Un uomo dai capelli brizzolati mi accoglie con un sorriso alzandosi dalla sua poltrona di pelle nera.
«Pensavo non venisse più,dottoressa.» mi rivolge uno sguardo affettuoso e mi invita a sedere.
«C'è stato traffico Dtr.Gomez,mi scusi.» annuisce e mi passa un documento da compilare,nel quale avrei dovuto dichiarare di essere responsabile del mio reparto, quello di chirurgia pediatrica.
Eh si, sono proprio una forte in questo campo,amo il mio lavoro. Firmo in basso a destra e poso la penna sulla scrivania.
«Nora Baker, eh?» annuisco.
Ci risiamo! Tutti fissati con questo nome,si sa non e' proprio comunissimo ma e' un bel nome tutto sommato, forse l'unico merito che si può dare ai miei genitori e in un certo senso mi rispecchia molto.
Il nome ''Nora'' vuol dire proprio cresciuta nella luce e mi calza perfettamente,poiché mi reputo allegra e piena di energia. Ma questo nessuno lo sa.
Intanto il primario sorride e mi invita a conoscere altri medici dell'ospedale,affinché io possa integrarmi e cominciare serenamente il mio lavoro.
Tranquillizzo il mio animo agitato ed entro nello spogliatoio attirando casualmente l'attenzione di tutti i presenti.
Qualcuno bisbiglia tra i denti qualcosa,altri mi osservano dalla testa ai piedi come se stessero facendo una radiografia. Soltanto una delle poche donne presenti avanza verso di me e mi tende la mano
«Tabatha Pessions, ma puoi chiamarmi Tiby» cordialmente stringe la mia mano.
«Nora Baker»sorrido a mia volta.
A quella affermazione tutti i presenti mi sorridono,senza pero avvicinarsi più di tanto.
Alcuni pero mi si presentano scherzando e facendo battute poco carine sui colleghi.
«Non far caso a questi idioti,io sono Woody.»esclama un bel ragazzo giovane e rossiccio.
Guardo intorno a me ancora esterrefatta,senza riuscire a darmi una valida spiegazione.
Poi ci rifletto e penso soddisfatta :
"Questo e'solo l'inizio."


I'm came back.
I hope like you girls.
Kisses! <3
  
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