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Autore: HelenaRavenclaw    23/03/2012    4 recensioni
“L'agitazione all'interno della saletta era palpabile, ora nessuno aveva il coraggio di aprire bocca.
James rifletteva sul modo con cui sarebbero stati smistati, ma era sicuro che qualunque cosa sarebbe stata lui se la sarebbe sicuramente cavata.
Sirius invece pensava a come diventare un Grifondoro, non voleva proprio rischiare di diventare acido e odioso come i suoi amati genitori.
Remus si torceva le mani sperando con tutte le sue forze di finire nella stessa casa dei suoi nuovi amici, lui infatti non era abituato ad averne, e si sentiva felicissimo e fortunatissimo.
Peter dal canto suo pensava a poco e niente se non al banchetto di cui aveva parlato la professoressa McGranitt.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La storia dei Malandrini, Capitolo 4

Capitolo 4


Misure precauzionali!


Ben presto la fama di combina guai di James e Sirius fu nota a tutti gli studenti e soprattutto ai professori.
Nei due mesi successivi passarono più tempo in punizione che a lezione, il che era tutto dire!
Nei corridoi era ormai abitudine vedere gruppetti di ragazzine, che rincorrevano i due per avere un resoconto dettagliato della loro ultima malefatta, o di ragazzi (di cui molti più grandi di loro) che gli davano pacche sulle spalle, ammirati.
Anche i loro amici Peter e Remus brillavano di una luce malandrina, infatti spesso accompagnavano Sirius e James nei loro colpi migliori, dando il loro prezioso contributo.
Remus era ogni giorno più contento di trovarsi in quel quartetto: i suoi amici lo apprezzavano per quello che era, anche se erano sempre più increduli e disgustati dal suo amore per lo studio e per i libri - rigorosamente di almeno 500 pagine.
Si era scoperto, infatti, che il ragazzino era un grande studioso, e passava tutto il tempo che poteva, cioè quando era con i due cicloni, in biblioteca.
E se James e Sirius non riuscivano a capire come l'amico potesse passare tanto tempo chiuso in biblioteca, Remus, come la maggior parte dei loro compagni e degli insegnanti, non riusciva a capacitarsi di come facessero quei due ad avere ottimi voti nonostante passassero si e no mezz'ora al giorno sui libri!
Non c'era materia che li mettesse in difficoltà, anche se la professoressa McGranitt gli dava del filo da torcere.
A rendere ancora più fitto il mistero c'era il fatto che durante le lezioni non si preoccupavano di prestare attenzione, al contrario erano continuamente in cerca di nuove attività anti-concentrazione: si divertivano a giocare o a fare disegnini sconci su fogli di pergamena o, ancora peggio, a disturbare la lezione con uno dei loro scherzi!
Il piccolo professor Vitius, che era noto per il suo umorismo e la sua grande pazienza nei confronti degli studenti, era stato visto urlare e mettere in punizione i due ragazzi dopo che lo avevano fatto volare per la classe per un'ora intera.
Cose di questo tipo, in realtà, gli capitavano spesso visto che era l'insegnante di Incantesimi e che i suoi studenti erano soliti sbagliare mira e centrare in pieno lui invece degli oggetti da stregare, ma quella volta fu talmente evidente che i due lo avevano fatto apposta che il professore, dopo aver urlato dal soffitto di farlo scendere, non poté far altro che punirli.
Riuscirono addirittura a far finire la professoressa Sprite in infermeria: durante la loro terza lezione, che come al solito svolsero con i Serpeverde, stavano ancora lavorando sul Platano Picchiatore ed erano tutti disposti attorno alla pianta mentre la professoressa dimostrava, facendo fluttuare un fantoccio con la bacchetta, la reale pericolosità dell'albero.
La lezione procedeva tranquillamente quando James, per divertire Sirius che si stava annoiando, decise di far volare la borsa di Severus Piton proprio sotto l'albero mentre la professoressa era impegnata a ridistribuire i compiti della lezione precedente.
Il ragazzo si era alzato sbuffando per andarla a prendere senza pensare a quali rischi correva: appena si fu avvicinato, infatti, l'albero iniziò ad agitare i rami e a sferzare l'aria, proprio come aveva fatto prima con il fantoccio.
Sentendo i rami muoversi la professoressa si era girata e, appena aveva visto Piton, si era lanciata verso di lui per allontanarlo.
Alla fine della lezione si erano ritrovati con una professoressa Sprite svenuta e piuttosto malconcia e un Severus Piton palesemente terrorizzato.
James incredibilmente se la cavò soltanto con l'ennesima punizione.
Le madri dei due ragazzi erano scandalizzate dal loro comportamento e se la madre di James si poteva dire infuriata, non era niente in confronto a quella di Sirius: aveva ufficialmente battuto il record di Strillettere ricevute in due mesi, la prima che ricevette era semplicemente perché la donna aveva saputo che il ragazzo era diventato Grifondoro, macchiando il buon nome della loro famiglia, le altre invece erano tutte dovute alle lettere inviate dal preside o dalla professoressa McGranitt, che la informavano di questa o quella bricconata.
E' inutile dire che i due ci ridevano su senza darci assolutamente peso.
Una lettera decisamente meno piacevole era arrivata a Remus tre giorni dopo l'inizio della scuola: suo padre lo informava che le condizioni di sua madre erano peggiorate, il professor Silente gli diede un permesso straordinario per andarla a trovare ogni tanto, c'era già stato una volta ed era tornato a scuola veramente distrutto e i tentativi degli amici di tirarlo su di morale erano serviti a poco.


***

Con loro grandissima sorpresa Remus decise di andare a trovare un'altra volta sua madre proprio la sera di Halloween, evento atteso con gioia da tutti gli studenti.
Non solo perché si presumeva che ci sarebbe stato un banchetto veramente sontuoso con ogni sorta di cibo mai cucinato al mondo, ma soprattutto perché la scuola si vantava di avere il miglior allestimento di decorazioni del mondo magico!
Il 30 ottobre Hagrid fu visto attraversare il parco con una zucca delle dimensioni di un piccolo elefante e per la scuola girava voce che il professor Vitius ci avesse lavorato un intero pomeriggio per svuotarla e incantarla.
Insomma il mattino del 31 gli studenti erano talmente esagitati che gli insegnanti riuscirono a malapena a far lezione.
I più eccitati di tutti erano sicuramente quelli del primo anno: osservavano ammirati gli stormi di pipistrelli che volavano per la scuola, si lanciavano correndo attraverso le ragnatele di zucchero filato che ragni canditi continuavano a tessere sulle porte, si spaventavano sentendo le risate sinistre dei fantasmi - che per l'occasione erano entrati nella parte dello spettro aberrante, scappavano a gambe levate quando si trovavano davanti scheletri e mummie a vari stadi di decomposizione e indicavano impauriti le macchie rosse e gocciolanti presenti sui muri, domandandosi se fosse sangue vero.
James e Sirius presero molto sul serio la festa, andavano in giro vestiti da morti viventi, particolarmente realistici, spuntando dagli angoli più impensati e spaventando chiunque fosse a portata di scherzo; più o meno avevano anticipato il primo aprile e lo avevano reso un po' macabro.
Tesero addirittura un agguato al preside, trasformando il suo cappello in una testa di zombie con la lingua di fuori e buona parte del cervello in vista ma, con loro stupore, lui la prese sul ridere e a cena indossava ancora la testa a mo' di cappello!
La cena superò ogni aspettativa: oltre ai soliti ottimi piatti, dalle cucine arrivarono pasticci di zucca, gnocchi di zucca e patate, tortelli di zucca, zucche ripiene, zucca al forno, fiori di zucca fritti e ancora torta di zucca, cheesecake di zucca, biscotti di zucca e pasticcini ripieni di crema alla zucca, zuccotti di zucca, insomma, mangiarono talmente tanta zucca che alla fine della cena gli studenti avevano una strana sfumatura arancione sulla pelle!
La serata si concluse con uno spettacolo proposto dai fantasmi della scuola e gli studenti si incamminarono verso i rispettivi dormitori con la pancia piena e un sorriso a 32 denti stampato sul volto.
Ma i Grifondoro dovevano sospettare che la loro festa non fosse ancora terminata.
Nella sala comune i ragazzi e le ragazze chiacchieravano del più e del meno: c'era chi finiva i compiti, chi giocava a Spara Schiocco o agli Scacchi Magici o a Gobbiglie e altri che facevano piccoli duelli di magia.
Solo verso le 24 iniziarono a salire ai dormitori.
La sala era vuota da circa 30 minuti quando svariati urli riempirono l'aria, seguiti da un uragano di gente che si fiondava giù dalle scale!

«Che schifo!»
«Disgustoso!»
«Anche da voi Gwen?»
«Si Edgar, uno schifo incredibile»
«Chi diavolo ha riempito tutti i letti di vermi?» urlò Emmeline esasperata.
«C'è da chiederlo? Sicuramente James e Sirius!» rispose Lily che era molto spettinata e indossava la maglia del pigiama al rovescio.
«Beh non puoi esserne sicura.» le fece notare Helen, anche se dalla sua espressione era evidente che la pensava come la compagna.
Proprio in quel momento i due, che non riuscivano più a trattenersi visto che le ragazze continuavano a tremare come se avessero visto la morte in faccia, scoppiarono a ridere fragorosamente.
«Eh dai ragazzi, è uno scherzo innocente!!» disse James vedendo le occhiate furenti che avevano sostituito le espressioni di terrore.
«Innocente? Innocente?? Io mi ci sono seduta sopra!!» esclamò indignata April del quarto anno.
I due continuarono a sghignazzare mentre tutte le ragazze li investivano di insulti, erano molto contenti di vedere il risultato ottenuto vista la fatica che avevano fatto per intrufolarsi nel dormitorio femminile: erano sgattaiolati via dalla cena prima, per essere sicuri di avere campo libero, ma non potevano sapere che le scale delle ragazze erano addestrate a riconoscere qualunque individuo maschio, anche se nascosto sotto un mantello dell'invisibilità, e a trasformarsi in uno scivolo.
James aveva rischiato di rompersi la testa!
«Si può sapere cosa ci fate ancora in piedi? »
La professoressa McGranitt era appena entrata nella Sala Comune brandendo uno spazzolino a mo di spada.
Osservando attentamente la scena si accorse che tutti erano rivolti verso Sirius e James e fece due più due.
«Oh cielo di nuovo?! Cosa avete combinato stavolta?»
«Vermi! Nei letti di tutti per la precisione!» rispose Lily.
La professoressa sembrava troppo stanca per poter parlare.
«Domani mattina prima di colazione verrete nel mio studio. Ora manderò qualcuno a pulire e poi potrete tornare a letto».
Passò circa un quarto d'ora prima che i letti venissero ripuliti e poi i Grifondoro tornarono ai dormitori sbuffando.


***


Dopo averci dormito su i ragazzi avevano deciso che lo scherzo era stato divertente e ne ridevano, ma la maggior parte delle ragazze erano ancora furenti e non vedevano l'ora di veder puniti i responsabili tanto che un gruppetto di loro li accompagnò all'ufficio della McGranitt per essere sicure che ci andassero.
«Non so più cosa fare con voi due! Ma sappiate che se continuerete con questi comportamenti finirete espulsi!» li accolse l'insegnante.
«Insomma professoressa, era solo uno scherzo innocente!» protestò James.
«Si Potter, anche quello al giovane Piton doveva essere uno scherzo innocente fino a quando un'insegnante è finita in infermeria».
A quello i due non seppero ribattere.
«Ho parlato con il preside e lui è d'accordo con me nel pensare che sia giunto il momento di trovare una soluzione definitiva, o per meglio dire una misura precauzionale, per questo motivo da oggi pomeriggio inizierete a fare da assistenti a Hagrid nei suoi lavori nel parco e nella foresta. Ogni momento che non passerete a lezione o in Sala Grande lo trascorrerete insieme a lui. Avrete tempo per studiare dopo cena. Non assillatemi ogni giorno per chiedermi fino a quando durerà questa punizione, sarò io ad informarvi quando sarà giunto il momento» e detto questo li congedò senza tante cerimonie.
I due non si aspettavano certo una simile punizione e, giustamente, lasciarono l'ufficio col morale a terra.
«Accidenti James, mi sa che per un po' ci toccherà stare buoni».
«Per forza! Torneremo stravolti dai pomeriggi col guardiacaccia, non avremo la forza nemmeno per agitare la bacchetta! E ci scommetto mille galeoni che è esattamente quello che sperano i professori».
«Dai non scoraggiamoci Sirius! Hai sentito cosa ha detto la McGranitt! Hagrid fa dei lavori nella foresta! Saremo gli unici studenti della scuola a poterci entrare, scommetto che sarà pieno di pericoli o cose del genere!»
«Su questo non posso darti torto! Dicono che ci siano creature di ogni tipo!»
«Esatto! Vivremo le avventure più incredibili!»
Leggermente confortati da questo pensiero si avviarono in Sala Grande dove trovarono Remus con la testa ciondolante su una ciotola di porridge, a parte lui e qualche studente particolarmente mattiniero la sala era ancora vuota, e due profondissime occhiaie sul volto, come se non avesse dormito per tutta la notte.
«Ehi Remus, come sta tua mamma? Va meglio?»
«Insomma, però l'ho vista un po' meglio dell'ultima volta! Grazie. Voi invece come state? Ho saputo della vostra ultima pensata! Che punizione vi hanno dato stavolta?»
«Tutto bene! Ieri sera è stato esilarante, dovevi vedere le facce delle ragazze!» disse James.
«Si ti sei perso un gran bello spettacolo!» confermò Sirius ridacchiando.
«Per quanto riguarda la punizione, beh a quanto pare siamo diventati gli aiutanti del guardiacaccia.»
«Cosa? Aiutanti di Hagrid? Ma, in che senso?»
«Non lo so, ma immagino che lo scopriremo oggi pomeriggio!» gli rispose Sirius.
«Beh probabilmente ci farà sgobbare fino a che non saremo stanchi morti!» aggiunse prontamente James.
Iniziarono a mangiare in silenzio e dopo qualche minuto un brusio annunciò che il resto degli studenti era in arrivo.
Peter arrivò in ritardo correndo e incespicando nel mantello che indossava alla rovescia, di solito lo buttavano giù dal letto Sirius o James dopo essere stati a loro volta svegliati da Remus e dato che quella mattina i due erano scesi prima, nessuno lo aveva svegliato..
«Buon giorno ragazzi! Fortuna che sono caduto dal letto se no non mi svegliavo!» li salutò Peter buttandosi sul cibo.
Quel giorno le lezioni si svolsero tranquillamente, probabile conseguenza del leggero malumore dei due ragazzi solitamente responsabili del caos.
La prima ora avevano Difesa Contro le Arti Oscure con il professor
Sharp - un uomo pelato e allampanato con due enormi occhi scuri e profondi sempre sul chi va là: Edgar aveva spiegato a quelli del primo che l'anno prima c'era un altro insegnante di Difesa, quindi nemmeno lui sapeva granché sull'uomo - che quella mattina spiegò i dodici usi del sangue di drago; la seconda e la terza invece avevano Storia della Magia con il professor Ruf, un professore fantasma la cui voce aveva capacità soporifere; dopo pranzo fu il turno di Incantesimi con Vitius (che stranamente riuscì a portare a termine la lezione senza subire danni) che gli stava insegnando un utile incantesimo per aspirare liquidi con la bacchetta.


***


Poco dopo le tre James e Sirius si recarono in sala grande dove gli era stato detto di aspettare il guardiacaccia, a parte loro la sala era quasi deserta, ma non dovettero attendere molto, Hagrid li chiamò dall'ingresso dopo appena dieci minuti.
«Svelti venite!»
«Bene io sono Hagrid, ma questo lo sapete già. Invece, quale di voi è Sirius Black?»
«Io!» fece Sirius.
«Quindi tu devi essere James Potter?» disse guardandolo, lui annuì.
«D'accordo, per di qua».

Lo seguirono attraverso il parco fino ad una capanna massiccia al confine con la foresta proibita, i due pensavano di essere diretti nella foresta, invece Hagrid aprì la porta della capanna ed entrò.
«Beh che fate lì sulla porta?! Entrate!»
James e Sirius fecero un passo avanti e subito furono travolti da un'enorme massa di pelo nero che intuirono essere un cane gigantesco visto che li stava leccando su tutta la faccia.
«Thor fa' piano!» esclamò Hagrid afferrando il cane per il collare.
«Scusatelo è solo un cucciolo, deve ancora imparare le buone maniere!»
«Un cucciolo?!» dissero in un soffio i due fissando il cagnone che gli arrivava alle ascelle.
«Si non ha nemmeno un anno! E' un cucciolone! Vero Thor?! Bello il mio cane!» il guardiacaccia si era chinato sull'animale e gli parlava come si fa coi bambini piccoli.
Sirius riuscì a stento a trattenere le risate.
«Parlando di cose serie...» disse Hagrid alzandosi.
«Non so bene che farvi fare, quindi voi mi venite dietro e quando c'è qualcosa che potete fare voi ve lo faccio fare, Ok?»
«Ehm, va bene.» risposero in coro.
«Beh vi va del tè?» disse tirando fuori un'enorme teiera da una credenza.
I due annuirono senza parlare, presero posto sulle enormi sedie attorno all'unico tavolo della stanza e si guardarono intorno.
La casa del guardiacaccia era composta da una sola, enorme, stanza: in un angolo c'era un grande letto, coperto da una trapunta di
patchwork, affiancato dalla cuccia, altrettanto grande, di Thor, nell'angolo opposto c'era un armadio/credenza con le ante trasparenti che conteneva una grande quantità di oggetti di ogni tipo e forma, barattoli pieni di marmellata e strani intrugli colorati, piatti, ciotole e bicchieroni e molte bottiglie di liquore.
Il fuoco scoppiettava nella parete di fronte all'ingresso e le pareti erano ricoperte di corde, balestre, strani attrezzi di cui non sapevano la funzione e almeno una decina di quadretti raffiguranti draghi sputa-fuoco; dal soffitto invece pendevano prosciutti e capponi, polli, un grande rotolo di lunghi peli argentati, due o tre paia di enormi stivali di gomma e altre funi.
«Ecco qui.» disse Hagrid posando due tazzone davanti ai ragazzi.
«Grazie» disse Sirius.
«Ehm signor Hagrid? Posso chiederle una cosa?» domandò James dopo il primo sorso di tè.
Quello scoppiò a ridere, «Signor?! Chiamami solo Hagrid ragazzo! Comunque certo, spara!»
«Perché hai tutti questi quadri di draghi? Non ce ne saranno mica nella foresta?!!» chiese con una piccola nota di panico nella voce.
«Ma va! Se ci fossero al posto della foresta ci sarebbe un deserto carbonizzato! No, no. Certo a me non dispiacerebbe avercene uno è, però non si può mica. Ah no, su queste cose quelli del ministero sono molto ferrei, troppo pericoloso! Puah, tutte baggianate per me!»
«Sono così belli!» aggiunse con aria sognante.
James sembrò rincuorato da quelle parole, certo era eccitato all'idea di entrare nella foresta, ma da lì a voler avere a che fare con dei draghi c'era una bella differenza.
Finirono di bere il tè ascoltando Hagrid che gli raccontava storie di tre secoli prima su maghi che avevano provato a tenere un drago in giardino.
«Bene ora vi dico cosa facciamo adesso» annunciò allegro alla fine.
«Qualche anno fa ho scoperto che nella foresta ci sono dei Thestral, non so se sapete cosa sono, e da allora li sto addestrando, sapete per tirare le carrozze della scuola e altre cose così! All'inizio erano solo cinque, ma si sono riprodotti alla svelta! Credo che si siano trasferiti qui da chissà dove, probabilmente trovano la foresta un buon posto per vivere e quindi si sono stabiliti qui».
«Ora andiamo fuori passando dal retro, dobbiamo prendere dei sacchi!»
Sul retro della casa c'era un bell'orto circondato da una staccionata.
«Ecco, guardate un po' se riuscite a portare uno di questi» disse Hagrid indicando dei grossi sacchi con il fondo sporco di rosso.
Erano belli pesanti in effetti, ma con un certo sforzo sia James che Sirius riuscirono a sollevarne uno a testa, appena li ebbero alzati i sacchi iniziarono a gocciolare.
«Ehm Hagrid, che roba è esattamente?» domandò James guardando perplesso il sacco, intuendo cosa potesse contenere.
«Sono pezzi di carne cruda» rispose sollevando i restanti cinque sacchi che erano ben più grandi di quelli dei ragazzi.
«E perché ci portiamo dietro carne cruda?» chiese Sirius
«Beh perché i Thestral mangiano solo quello, li usiamo per attirarli!»
«Hagrid ma cosa sono di preciso questi animali?» entrambi iniziavano ad essere un po' allarmati.
«Sono tipo dei cavalli alati, però molto più scheletrici e hanno il muso come quello di un rettile.»
«Ma sono pericolosi?»
«Beh sanno difendersi, ma basta non istigarli! Comunque quasi tutti quelli che ho catturato sono già addestrati, per gli altri... beh voi fate fare a me! In marcia adesso.»
Si inoltrarono nella foresta e seguendo un sentiero si addentrarono sempre di più nel folto della foresta; ben presto gli alberi divennero talmente fitti da impedire alla luce del sole di penetrare tra le fronde.
Si erano portati dietro Thor che continuava a saltare da tutte le parti e a rincorrere animaletti che strisciavano nel sottobosco.
Ad un certo punto l'oscurità divenne tale che sembrava fosse improvvisamente scesa la notte.
«Attenti qui. C'è la staccionata» e in fatti i ragazzi videro un recinto gigantesco, di cui non si vedeva la fine.
«Ho dovuto far in modo che si sentissero sempre a loro agio, sapete a loro non ci piace troppo la luce, allora ho fatto questa recinzione dentro la foresta. Ma resterete stupiti nel vedere quanto sono intelligenti! Sanno che non gli voglio mica fare del male e ce ne sono parecchi che se ne volano via ogni tanto ma poi tornano sempre qui! Sono fedeli!»
«Ah eccone un paio!» disse dopo che ebbero tutti scavalcato la recinzione, indicando un grosso cespuglio.
«Dove?» chiese James.
«Non li vedo» disse Sirius strizzando gli occhi.
«Per la barba di Merlino mi sono dimenticato!» esclamò Hagrid dandosi un colpo sulla fronte.
«Sono talmente abituato a venirci da solo! Ecco vedete, i Thestral non li vedono tutti, ma solo chi ha visto la morte. Chi ha visto qualcuno morire insomma!»
«Ehm, Hagrid? Ma come facciamo ad aiutarti a catturarli se non li vediamo?» domandò perplesso James.
«Non ci avevo proprio pensato che potevate non vederli!» ammise Hagrid.
«Beh facciamo così, voi portate la carne in un punto della foresta mentre io vado in un altro punto non lontano da voi, poi aspettate e vedrete che ve ne accorgete quando arrivano! Appena vedete che la carne viene mangiata mi chiamate e io vengo a prenderli! Va bene?!»
I due annuirono un po' scettici.
Si misero di nuovo in cammino, addentrandosi sempre di più nella foresta, dopo circa mezz'ora di marcia Hagrid li fece fermare.
«Ok voi state qui con Thor, vi lascio il guinzaglio se no si mangia lui tutta la carne! Io vado un po' più in là» disse indicando un punto non ben definito della foresta.
«Quando avete bisogno fate un fischio con questo» e posò un grande fischietto ramato nelle mani di James.
«Ah già quasi dimenticavo. Rovesciate la carne per terra, fate un po' di mucchi a due o tre metri l'uno dall'altro! A dopo allora!!» lasciò a loro un altro sacco di quelli più grandi e si allontanò.
Dopo essersi scambiati un'occhiata divertita i due iniziarono a svuotare i sacchi: contenevano enormi pezzi di carne di tutti i tipi, molti ancora attaccati alle ossa.
Fu un lavoro faticoso, i sacchi erano pesantissimi e quindi non riuscivano a versarli da soli ma dovevano fare in due, in più una volta finita, una catasta dovevano spostarsi di qualche metro portandosi dietro il resto della carne, tutto questo cercando di trattene Thor dall'avvicinarsi alla carne.
Ci misero quasi un'ora a finire tutto, riuscirono a fare quattro mucchi abbastanza alti ma dovettero sacrificare un enorme coscia di mucca per Thor perché era troppo forte per loro e si stavano bruciando le mani cercando di trattenerlo per il guinzaglio.
Si erano appena accasciati esausti contro un grosso abete ad aspettare quando si accorsero che uno dei primi mucchi che avevano fatto era decisamente più basso degli altri.
Scattarono in piedi e corsero veloci verso il mucchio ma avevano fatto appena qualche passo che Sirius andò ad urtare contro qualcosa di durissimo e cadde a terra intontito.
«Che diavolo...» era steso a terra e sentiva qualcosa di peloso che gli passava avanti e indietro sulla faccia, afferrò la cosa e si rese conto che era una lunga coda, la seguì con la mano fino a sentire un dorso magrissimo: poteva contare le vertebre della creatura passandoci sopra le dita.
«Fico! Riesco a sentirlo al tatto ma non lo vedo. Vieni a sentire James. James?»
A James stava succedendo una cosa strana, camminava ma non si muoveva.
«Sono bloccato, c'è qualcosa qui lo sento, dev'essere un altro Thestral.» e lo era!
Entrambi risero della strana situazione in cui si trovavano.
«Dai James chiamiamo Hagrid, guarda anche gli altri mucchi ormai si sono dimezzati!»
James fece per infilarsi una mano nella tasca del mantello ma la infilò nel vuoto: si era tolto il mantello ai piedi dell'albero perché aveva caldo!
«Cavoli! Ho lasciato il fischietto dall'albero!»
«CHE COSA?» gridò Sirius.
«Non ho mica fatto apposta» sbottò James.
Entrambi fecero per muoversi ma evidentemente erano circondati da Thestral perché ovunque si girassero continuavano a sbattere contro ostacoli invisibili procurandosi dei lividi.
«E adesso?» esclamò Sirius esausto dopo quindici minuti di inutili tentativi, nei quali James si era pure beccato una leccata in piene faccia e un calcio.
«Proviamo ad urlare» e così fecero per cinque minuti, ma niente.
«Thor! Thor vieni qui, dia da bravo!» chiamò Sirius esasperato.
Il cane sollevò pigramente il muso e li guardò.
«Daiiii, vieniiii...» lo incitò James.
Thor sembrò valutare un attimo la situazione, ma dopo qualche secondo tornò a sgranocchiare il suo osso.
«Pigro di un cane! Che cosa facciamo? Non possiamo stare qui per sempre.»
Improvvisamente Sirius scoppiò a ridere fragorosamente.
«Beh che ti prende?» chiese James sorridendo.
«Siamo proprio ridicoli» gli spiegò Sirius con le lacrime agli occhi.
Effettivamente la scena era piuttosto comica, soprattutto perché ogni tanto un Thestral muoveva un passo e pestava un piede a uno dei due che iniziava a saltellare in maniera buffa andando a sbattere contro gli animali.
Anche James scoppiò a ridere.
«Beh non ci resta che aspettare» constatò alla fine Sirius.
Ma fortunatamente, dopo appena cinque minuti, ecco sputare Hagrid dal folto del bosco.
«Pensavo che vi foste addormentati! Si può sapere che ci fate lì impalati?»
I due si lanciarono nella spiegazione della loro sventura ridendo ad ogni pausa.
Anche Hagrid si mise a ridere ma poi li aiutò a venir fuori dal mare di Thestral.
«Beh ne avete attirati un bel po', ce ne sono almeno una trentina» disse tornando serio, ma continuando a sorridere.
«Prendete questa fune, ecco. State fermi qui» disse allontanandosi da loro di qualche metro, tenendo tesa la corda.
«Ora torneremo al recinto spingendoli» gli spiegò dopo aver visto i loro sguardi interrogativi.
S'incamminarono, il viaggio di ritorno fu più lento perché i Thestral a volte si fermavano, però si divertirono raccontando ad Hagrid le loro famose malefatte di cui lui non era molto a conoscenza.
Quando ebbero fatto entrare tutti gli animali nel recinto fecero ritorno alla capanna.
Furono stupiti nel vedere che era già calata la sera.

«Bene per oggi è tutto! Siete stati bravi!» disse Hagrid dando delle sonore pacche sulle spalle ai ragazzi e facendoli cadere sulle ginocchia.
«Per la barba di Merlino, è già ora di cena! Se aspettate un attimo saliamo insieme al castello»
Hagrid portò dentro i sacchi vuoti che avevano contenuto la carne e tornò fuori dopo neanche un minuto.
Durante il cammino fino alla scuola la stanchezza iniziò ad invadere i due amici: fino a che avevano riso e scherzato non si erano sentiti per niente abbattuti, ma ora che camminavano in silenzio quella calò su di loro come una calda coperta.
Salutarono il guardiacaccia quando arrivarono in sala grande e si diressero trascinando i piedi fino al tavolo di Grifondoro.
Individuarono Peter e Remus che li chiamavano agitando le braccia dal fondo del tavolo.
«Allora com'è andata?» domandò Peter tutto eccitato quando i due si furono abbandonati sulla panca di fronte a loro.
«Benissimo, ma sono distrutto» sospirò Sirius.
«Idem, ed ho una fame! Potrei mangiarmi un Ippogrifo!» disse James.
Mentre cenavano i due raccontarono la loro giornata agli amici, anche qualche altro Grifondoro ascoltava attentamente ridendo ogni tanto.
«Wow Thestral! Immagino che noi non li vedremo almeno fino al settimo anno!» commentò Remus ammirato.
«Beh non è che noi li abbiamo proprio visti!» gli fece notare Sirius.
«Si beh, ma in ogni caso...»
Dopo cena James e Sirius dovettero costringere le proprie gambe a muoversi, fosse stato per i loro corpi si sarebbero fermati a dormire in Sala Grande.
Appena arrivati alla sala comune si lasciarono cadere tutti e quattro su alcune poltroncine, sia Sirius che James volevano andare subito a letto ma, come gli fece notare Remus, il giorno dopo avevano Pozioni, Trasfigurazione e Incantesimi e per tutte e tre le materie dovevano consegnare un tema, quindi si diressero di malavoglia a prendere le borse dei libri per fare un minimo di compiti.
Fu solo a mezzanotte passata che i due amici salirono al dormitorio imbronciati e con il cervello fumante e quando finalmente si infilarono sotto le coperte e posarono la testa sui cuscini, non poterono non pensare che il piano malefico dei professori per metterli fuori uso stava funzionando a meraviglia!

***

Ed ecco il quarto capitolo! Vi informo che è stato un capitolo un po' sofferto, avevo poca ispirazione! Però spero comunque che vi piaccia! Mi raccomando recensite e siate sinceri (magari non troppo crudeli )! =)

   
 
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