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Autore: Mikayla    21/10/2006    10 recensioni
Molti sono i casi della vita, forse anche troppi. Ma siamo sicuri che siano casi? Siamo sicuri che invece tutto questo non sia successo perchè qualcuno ci ha messo qualcosa di suo?
Forse solo indagando si può restituire ad ognuno la propria vita, la propria dignità, o forse siamo destinati a vagare per sempre in quel tunnel buio che chiamiamo vita.
Genere: Romantico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny , Inner Senshi
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Casi della Vita


Situazioni

La festa di compleanno, se così si poteva chiamare quella riunione di famiglia, andò abbastanza bene.
Fu merito della piccola Chibiusa se Mamoru e suo padre non si ignorarono per tutta la sera e conversarono amabilmente come un padre ed un figlio che non si vedevano da cinque lunghi anni.
La festeggiata invece era veramente felice: abbracciava a turno Usagi e Mamoru con quasi le lacrime agli occhi per la felicità di rivederli insieme, giocava con Chibiusa godendosi ogni singola volta che la bambina la chiamava nonna e lanciava sguardi dolci al marito.
Usagi si godeva la famiglia riunita con un sorriso dolce sul viso.
Lei adorava le riunioni di famiglia, adorava vedere insieme le quattro persone che più amava al mondo. Semplicemente lei adorava la sua famiglia.
Verso le dieci vide la piccola Chibiusa stropicciarsi gli occhi castani e sbadigliare sonoramente.
Mamoru si alzò portandosi vicino alla bimba per prenderla in braccio quando una mano gli si posò delicatamente sulla spalla.
- Ci sono io adesso. Lascia. - gli occhi azzurri di Usagi si incontrarono con quelli blu di Mamoru richiedendo una muta preghiera di lasciare a lei il compito di curarsi della figlia che vedeva così di rado.
L’uomo sorrise e lasciò la strada libera alla sorella che con dolcezza prese in braccio sua figlia per portarla a nanna.
- Dai la buonanotte, Chibiusa. - sussurrò all’orecchio della figlioletta che ormai faticava a tenere gli occhi aperti - ‘Notte nonna… ‘notte nonno… ‘notte pa… - riuscì a biascicare tra uno sbadiglio e l’altro.
Un coro di buonanotte seguirono le due che uscivano dalla stanza dirette alla cameretta della bambina.
Era incantevole vedere la delicateza, l’amore e la devozione con cui Usagi cambiava sua figlia, le pettinava i capelli e la posava tra le lenzuola profumate di fresco che aveva messo proprio perchè sapeva essere le preferite della bambina.
Le spostò delicatamente i capelli dal viso osservandola mettersi comoda per poi incatenare gli occhi della bimba con i suoi.
- Mi racconti una storia mamma? - le chiese con voce flebile del sonno - Papà non lo fa mai: dice che sono le mamme a raccontarle.
Usagi rise tra sè e sè immaginandosi Mamoru intento a leggere una di quelle storie di principi e principesse che aveva sempre aborrato con tutto il cuore. Non si stupì minimamente della scusa accampata per risparmiarsi tale compito. Perfino quando erano piccoli le uniche storie che Usagi aveva sentito dal fratello erano di robot e distruzione, per niente adatte ad una bimba.
Mamoru sembrava severo e burbero, ma non voleva che la sua bambina fosse trattata male. La stessa Chibiusa le aveva raccontato che Mamoru la proteggeva sempre, sia dai compagni prepotenti che dai mostri che si nascontevano nelle ombre. Era il suo Tuxedo Kamen, come lo aveva definito lei: il suo protettore.
Usagi posò un bacio sulla fronte della figlia ed iniziò la narrazzione - Tanto tempo fa, sulla luna, viveva una bellissima principessa dai lunghissimi capelli dorati e gli occhi color del cristallo…

Usagi chiuse piano la porta della cameretta per evitare di svegliare la bambina e si diresse in cucina dove sentiva i suoi conversare.
- E così gli studi procedono bene. - stava dicendo il padre - Ma allora quando ritornerai qui? Chibiusa è parte della famiglia, nonostante la sua natura…
Il padre si voltò immediatamente al rumore che provocò Usagi sferrando un pugno sul muro con tutta la sua forza - Papà, smettila. Chibiusa è una bambina come tutte le altre, che importa se io e Mamoru ne siamo i genitori?
La donna era veramente infuriata, odiava che le riunioni familiari sfociassero sempre in quel modo con aspre discussioni su un solo argomento: Chibiusa.
L’uomo stava già per rispondere, il viso contratto dalla rabbia, quando la moglie gli mise una mano sul braccio - Hiroshi, ti prego. Sono passati sei anni, e per questo non abbiamo più visto Mamoru per ben cinque anni…
Ma il marito non l’ascoltò anche se moderò la voce ed il rossore sparì quasi del tutto - Che c’è di male? - disse a mezza voce - Cosa importa? Usagi, tu e Mamoru siete fratelli, fratelli di sangue, figli miei e di vostra madre. Mi chiedi cosa importa? Semplice: Chibiusa non doveva nascere! È figlia di un’incesto!
Fu l’ultima parola, detta così crudelmente, così da mettere il dito nella piaga, a ridare voce ai sensi di colpa che la avevano attanagliata in tutto quel tempo che fecero crollare Usagi.
Le lacrime le scorrevano sul viso, singhiozzi spezzati le sconquassavano il petto con forza.
- Amore! - esclamò la madre alzandosi di scatto per raggiungerla, ma Mamoru fu più veloce: poco dopo le era di fianco e la aiutava ad alzarsi.
- Vieni, ti accompagno in camera. - le dise dolcemente per poi scoccare un’occhiataccia al padre - Buona notte mamma, Hiroshi.
I due uscirono dalla stanza, Usagi sorretta da Mamoru, lasciando calare il silenzio tra i genitori.
La mano della donna, ancora protesa verso la figlia, cadde come morta - Perchè, Hiroshi, perchè la devi mortificare così? - chiese al marito con voce atona e spenta.
Lui non la guardò, fissava le sue mani come a trovarvicisi scritta sopra la risposta - Perchè sono ancora innamorati, Kyoko. Sono ancora innamorati dopo cinque anni che non si vedono più e questo è un male. Non possiamo permettere che succeda di nuovo. - alzò stancamente il viso e incrociò gli occhi della moglie - Hai visto come si guardano, vero? A quella domanda una lacrima sgorgò dai suoi occhi e lei annuì leggermente.
- Non possiamo permetterlo. - ripetè Hiroshi osservano il punto dove i due erano spariti.



Note dell’autrice:
Allora, spero che questo capitolo abbia risolto alcuni dei vostri dubbi sulla situazione familiare di Usagi e Mamoru.
Una precisazione per Ale che può essere utile a tutti i lettori: l’incesto è vietato proprio perchè i figli nati in questo modo possono presentare non solo malformazioni genetiche di sorta, ma anche malattie recessive molto rare e spesso pericolose che di solito non si presentano.
Ringrazio Kar85 che mi ha betata ed è gentilissima a sopportarmi con i miei discorsi senza senso e le mie insicurezze scassa scatole.
In più ringrazio tutti coloro che hanno letto la mia storia e in particolare coloro che hanno recensito rendendomi più sicura per quanto riguarda la storia: lithtys, kar85, cassandra14, miki90, sailormoon81, giu840, Ale, Enigma, merwen, GoddessHaruna e Kirby, grazie mille ragazze. ^^
Al prossimo capitolo!

Mikayla


   
 
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