Quante cose da dire. Quante cose vorrei e dovrei dirti.
Ma le parole, le parole sono inutili. Sono così effimere che un'intera vita non basta a trovare quelle giuste, nemmeno lontanamente.
Allora forse è meglio non dire niente, e sperare ardentemente che tu riesca comunque ad ascoltarmi, a comprendere tutto ciò che io non riuscirei ad esprimere e che tu fraintenderesti.
Quindi ascoltami: i miei occhi ti parlano. Ma tu vuoi ascoltarli?
I tuoi mi sfuggono, e ho paura. Ho paura di illudermi, di perdere la speranza.
Ho paura di fraintendere i tuoi gesti sussurrati.
E, più di tutto, ho paura di rimanere intrappolato dalla mia stessa paura.
E detto questo, non ho via di scampo.