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Autore: Pineapple__    23/03/2012    1 recensioni
Oddio, che emozione la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia! Sakura, una ragazzina di 14 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a Yamazuki dai suoi nonni, dove vivono anche i nostri quattro eroi. Cosa succederà quando la timida Sakura si ritroverà a combattere al loro fianco? Leggete e recensite!
Genere:[Avventura, Romantico, Song-fic]
Personaggi:[Nuovo Personaggio, Hiei, Kurama, Yusuke Urameshi, Kazuma Kuwabara, Un po' tutti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Yo yo brothers and sisters! Scusate per il piccolo ritardo ma ieri non potevo proprio mettermi a scrivere! Non divaghiamo oltre! Ecco a voi l'11° capitolo! Buona lettura! N.B: questo capitolo contiene una scena abbastanza violenta quindi sconsiglio la lettura a chi è sensibile a questo tipo di cose ;)
Angel_Yoko: Sono molto felice che ti piaccia la storia e ti ringrazio per averla messa tra i preferiti. Comunque è vero; Sakura e Hiei si attraggono reciprocamente ma ancora nessuno dei due vuole ammetterlo esplicitamente! Spero che questo chappy ti piaccia! ^^ :D
Capitolo 11: Stop looking in the past...

Quella notte Kurama e Hiei furono svegliati da un grido. Tutti e quattro avevano deciso di restare al tempio di Genkai finchè il braccio ferito della ragazza non fosse migliorato. Veniva dalla stanza di Sakura. Era un urlo davvero straziante, ma non era di paura, bensì di dolore. Saltarono giù dai propri letti e si diressero a gran velocità verso la camera della castana. Hiei fu il primo ad arrivare e, una volta stato raggiunto da Kurama, entrarono. Accesero la luce e videro Sakura rigirarsi freneticamente nel suo letto, madida di sudore e con un'espressione sofferente sul volto. Continuava a emettere grida di dolore davvero forti, ma sembrava che alle orecchie degli altri abitanti del tempio non fosse giunto niente di insolito. Il moro e il rosso si avvicinarono al suo letto "Sta sognando" constatò la Volpe, appoggiandole una mano sulla spalla "Grazie, genio, c'ero arrivato anch'io! Comunque deve essere un incubo davvero terribile, visto quanto strilla" affermò il demone del fuoco, prendendole delicatamente la mano. Immediatamente furonocolpiti da un fascio di luce che fece perdere loro i sensi. Quando si risvegliarono si trovavano nella maternità di un'ospedale. Videro una madre e un padre, sulla trentina, che abbracciavano teneramente la loro bambina. "Quella è... Sakura?" domandò sbalordito Hiei. "Credo proprio di si. Sakura non ci sta facendo vedere il suo sogno, ma il suo passato!" disse Kurama con un filo di voce. "Magnifico..." esclamò sarcastico lo youkai dagli occhi vermigli. Ancora quel fascio di luce e vennero catapultati nel giardino di una scuola elementare. C'erano tanti bambini in quel cortile , ma la loro attenzione ricadde su una bambina con i capelli costi e castani e due occhioni di un azzurro davvero intenso: Sakura. Stava seduta a terra da sola, in disparte. A un certo punto un palla le rotolò di fianco. Lei la prese e si alzò, raggiunta da altri bambini. La piccola fece per ridarla ai compagni, che però indietreggiarono. Uno di loro esclamò "Non la vogliamo più, ormai è stata contaminata dai tuoi germi schifosi!" e iniziarono a ridere malignamente. Hiei strinse i pugni "Dannati mocciosi!" sussurrò minacciosamente. Aveva lo sguardo rivolto a terra. 'Hiei...' pensò la Volpe, posando la mano sulla spalla dell'amico per infondergli coraggio.  Di nuovo quella luce e la scena si spostò in un parco semi deserto illuminato da dei lampioni. Era sera ma videro chiaramente una figura femminile avanzare per il sentiero, con un borsone sulle spalle mentre ascoltava tranquillamente la musica dal suo Ipod. I due amici non immaginavano che quella sarebbe stata la scena più terribile di tutto il passato della ragazza. All'imrpovviso Sakura venne incappucciata, spogliata (lasciata in intimo) e legata ad un albero. Hiei e Kurama guardavano allibiti la scena, ma il peggio doveva ancora venire. "Lasicatemi subito, miserabili bastardi!" li minacciò furiosa la dodicenne. I suoi aguzzini presero un'asta di ferro con in cima un cerchio solcato al centro da una linea. Il particolare più inquietante era che il cerchio in cima era incandescente, come quelli  che si usano per marchiare i capi di bestiame. Kurama guardò Hiei e vide che aveva un'espressione terrorizzata, non l'aveva mai visto in quello stato. Quando uno dei ragazzi appoggiò il ferro rovente sulla coscia sinistra dell ragazza, ella urlò disperata. Quella tortura era davvero insopportabile; Sakura sentiva un dolore fortissimo e e gemeva come un agnello al macello. Dopo una decina di minuti, anche quei ragazzi che le facevano del male si stancarono delle sue urla strazianti, così la slegarono e se andarono ridendo. La ragazzina cadde a terra. Il dolore era davvero insostenibile. Aveva freddo. Tremava. Quegli s*****i l'avevano lasciati lì, in mutandine e reggiseno, nel gelido clima di un dicembre nero e buio, marchiata indelebilmente della crudeltà umana. Hiei iniziò a correre verso di lei. Si inginicchiò e provò farla alzare un pò. Niente. Le sue mani trapassavano il corpo della castana. Lui, insieme a Kurama, era solo una delle tante ombre nell'oscuro passato di Sakura. La volpe gli si avvicinò, aveva gli occhi lucidi. Gli occhi del moro, invece, parlavano per lui; sembravano dire "Ti prego, Kurama, dimmi che non l'hanno fatto davvero...". Ancora quella luce e questa volta si ritrovarono al lato di una strada. C'era una macchina bianca che viaggiava ad una velocità regolare. Ma poi un'altra macchina venne a tutta birra, contromano, addosso a quella bianca. L'impatto fu violentissimo. I due demoni si avvicinarono velocemente alle vetture, ormai distrutte. "Oh, no..." sussurrò Kurama, indicando l'auto bianca. "Sono i genitori di Sakura!" disse piano Hiei. Il padre, che stava al posto di guida, aveva la gola trapassata da un pezzo di vetro, grondante di sangue. La madre invece aveva sbattuto contro il cruscotto dell'auto, spezzandosi l'osso del collo. Nuovamente quella stramaledettissima luce e si trovarono di nuovo nella camera della ragazza, che ora era tornata tranquilla e stava dormendo beatamente. I due si scambiarono uno sguardo esterefatto. "Non è possibile..." bisbigliò Hiei. Senza accorgersene un lacrima solitaria gli rigò la guancia. Quando cadde sul pavimento si formò una bellissima pietra Hirui. Kurama, senza farsi vedere, la raccolse e se la mise in tasca. Il moro uscì dalla stanza con lo sguardo basso, bofonchiando qualcosa tipo "Ecco cos'erano quei segni...". Kurama si mise a sedere sul bordo del letto della castana. Sakura si svegliò pian piano. La luce era accesa e davanti a lei stava Kurama, con uno sguardo molto triste. "Kurama, che ci fai qui?" gli sorrise la quindicenne. Lui la guardò con gli occhi pieni di lacrime. "Sakura, tu ti fidi di noi?" le chiese all'improvviso il rosso, abbassando lo sguardo. "Ma che domande sono? Certo che mi fido di voi!" affermò la ragazza, che non capiva il motiva per il quale il ragazzo era così triste. "Allora... perchè non ci hai detto che hai sofferto così tanto?" le domandò. Alzò il viso e Sakura vide che era rigato da due pesanti lacrime, che si abbatterono al suolo come biglie. "Io cosa? Come hai fatto a..." non riuscì a finire la frase che il rosso le appoggiò un dito sulle labbra e la abbracciò, cercando di trasmetterle quanto più affetto possibile. Dopo un pò che stavano appiccicati, lui sciolse l'abbraccio e le disse dolcemente "Io e Hiei abbiamo visto il tuo passato. È stato orribile, Hiei è davvero sconvolto... e anche io lo sono..." detto questo le alzò  un pò il pigiama e vide le gambe piene di cicatrici... a froma di cerchio! Erano dappertutto, sulle braccia, sulle gambe e sulla pancia. "Dammi le mani..." asserì con la voce tremante. Lei obbedì. Il corpo del giovane iniziò a risplendere di una strana luce verde che poi passò alla quindicenne tramite le mani. Anche lei iniziò a sfavillare e, a poco a poco, le cicatrici scomparvero. Quando ebbero finito lei lo guardò con due occhi pieni di gratitudine. Lo abbracciò di nuovo "Grazie Kurama, mi hai liberato dalla mia più grande piaga. Grazie di nuovo, ti voglio tanto bene" gli disse, affondando il viso nel suo profumato ammasso di capelli rossi. "Di niente, davvero. Anche io ti voglio bene. Guarda un pò qui..." dichiarò mettendo una mano in tasca. Tirò fuori la pietra Hirui versata da Hiei e gliela mostrò "Questa è la famosa pietra Hirui. Hiei l'ha versata per te dopo aver visto il tuo passato. È davvero un fatto straordinario perchè Hiei non piange mai" le rivelò a bassa voce, per paura di farsi sentire dal moro. "Aspetta un secondo, Hiei piange perle?" gli chiese, un pò confusa "È una storia lunga e... te la farai raccontare direttamente da lui. Come potrà resistere a questi due occhioni azzurri?" Kurama aveva finalmente ritrovato l'allegria "Che vuoi dire?" gli domandò sospettosa Sakura "E andiamo! Si vede lontatno un miglio che è innegabilmente cotto di te!" scherzò la Volpe "Adesso ti lascio dormire, buonanotte Sakura!" le disse schioccandole un bacetto abbastanza lungo sulla guancia. La mattina seguente Sakura si svegliò e andò in sala da pranzo dove trovò tutti, a parte Hiei naturalmente, intenti a fare colazione. Yukina per prima si accorse della presenza della ragazza. Si alzò e le andò incontro "Buongiorno Sakura! Scusa ma prima di farti mangiare ti devo mettere delle bende nuove. Aspettami sul divanetto, io arrivo subito" cinguettò saltellando verso il bagno. "Ciao Sakura!" la salutarono gli altri. Lei fece un cenno di saluto e si diresse verso il piccolo sofà. Si sedette e aspettò che la piccola koorime le portasse i bendaggi nuovi. "Ciao Sakura. Come va?". Lei fece un piccolo salto sul canapè e si voltò. Davanti a lei c'era il demone del fuoco che la scrutava con i suoi magnifici occhi rossi "Ma devi sempre arrivarmi alle spalle, tu? A parte il braccio mezzo trinciato si sto bene" disse beffarda la castana. Anche allo youkai scappò un piccolo sorriso, per poi tornare serio come sempre. Yukina la medicò di nuovo, fece colazione e uscì per respirare un pò di aria fresca. Stava camminando sul patio quando Hiei la affiancò "Ieri notte io e Kurama abbiamo visto il tuo passato. È stato terribile. Mi dispiace non ti meritavi questo tipo di trattamento; sei una ragazza così dolce..." le svelò il moro dopo un attimo di silenzio imbarazzante. Lei gli accennò una piccola carezza sui capelli appuntiti. "Grazie Hiei, sei davvero un tesoro. Facciamo così, da oggi, basta guardare al passato" affermò decisa la ragazza. "Sono d'accordo" le disse, prendendola per mano. I due arrossirono. Un fremito percorse tutto il corpo dello youkai; l'istinto di baciarla era forte ma si trattenne, se ci fossero stati occhi indiscreti a spiarli si sarebbe, come minimo, seppellito vivo. 
  
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