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Autore: Anthy    06/04/2010    23 recensioni
La lezione di Bella stavolta è diversa.
Non più moda, ma qualcosa per lei peggiore: la gelosia.
Un centro commerciale, una commessa troppo sospirante, un fidanzato troppo bello ed un fratello faranno il resto.
Perché in amore tutto è concesso.
Dal capitolo:
« Purtroppo sì. Ed è anche fidanzato, oltretutto!».
Il suo sopracciglio svetta verso l’alto. « Ma davvero?».
Ora comincio ad irritarmi. Mi sta trattando come una ragazzina.
Una ragazzina magari gelosa.
E non è così.
« Sì, è fidanzato con...», e senza pensarci, mi volto, il mio braccio si allunga. Una persona viene indicata. « lui».
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Twilight's shots'
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QS2
Questione di Stile II



Sono consapevole che Edward sia un bel ragazzo – dove “bel” può considerarsi fin troppo riduttivo.
Più che consapevole.
Potrebbe indossare anche il più logoro degli abiti e sembrerebbe lo stesso un dio della bellezza sceso in terra, il cui unico scopo è quello di irretire fanciulle, giovani o meno che siano.
So benissimo tutto ciò.
E quasi mi dispiace per queste ragazze.
Quasi, perché c’è un piccolo particolare: è il mio ragazzo.
Sì, Edward Cullen è il mio ragazzo.
Lo so, sono la prima ad ammettere quanto possa essere strana la cosa – assurda come minimo.
Lui raffigurazione vivente delle statue di marmo classiche.
Io... io fin troppo banale ragazza americana.
Ma per quanto strano – ed assurdo – lui mi ama, così come io lo amo.
Bene.
Affatto.
Perché, dannazione, è difficile comprendere come possa amarmi un ragazzo del genere.
Perché è difficile? Perché sono insicura.
Mi mordo nervosamente il labbro inferiore, a quel pensiero.
Non che sia una novità, la mia considerazione, solo che ci sono dei momenti in cui non vorrei esserlo. Insicura, intendo.
Come ora, ad esempio, mentre la commessa osserva sospirando impercettibilmente – lo crede lei – il mio vampiro specchiarsi allo specchio, mentre prova un paio di jeans dal taglio impeccabile.
O forse, è il suo sedere impeccabile?
I denti affondano maggiormente, mentre il mio sguardo percorre la sua figura: è stupendo, fasciato dal denim e con addosso una semplice felpa con il cappuccio. Sembra perfettamente un adolescente, non il centenario vampiro che è.
Solo che un conto è che queste considerazioni le faccia io, un conto è che le faccia lei! Insomma, probabilmente avrà trent’anni. Certo, è una bella donna, considero dopo averle lanciato un’occhiata: rossa, abbastanza prorompente, dalle belle gambe. Nulla da togliere, soprattutto se confrontata a me.
Però un po’ di contengo no? Insomma, mi sembra quasi ovvio che io non posso essere la sorella, visto che non ci somigliamo minimamente io ed Edward. Forse – ma forse – potrei essere la sua ragazza, no?
Ma eccola rilasciare un sospiro pesante, mentre il mio ragazzo scompare nel camerino.
E capisco.
Non si tratta neanche di insicurezza.
È gelosia, pura e semplice gelosia.
Lui è il mio uomo, cazzo.
Sono io che dovrei sospirare per lui, non lei! Non oso neppure immaginare cosa la sua mente stia pensando – cosa Edward stia leggendo.
E poco conta il sapere che lui mi ama.
È qualcosa di più istintivo, di più... passionale. Quello che ti porterebbe a gridare “Ehi, lui è mio! Solo mio!”.
Ma il rischio di passere per infantile è tanto. Soprattutto, considerando che giusto altri cinque o dieci minuti e questo tour al centro commerciale organizzato da Alice sarebbe terminato; ciò per dire che ancora  poco e avremmo potuto salutare questa... questa... donna.
Mi sistemo nervosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio, lo sguardo puntato sulla tendina del camerino. Con la coda dell’occhio vedo Emmett poco lontano da noi, mentre osserva con aria critica una maglietta: chissà se ci sono taglie per la sua mis...
Mi blocco.
Ennesimo sospiro.
E no, ora è troppo.
« Un bel ragazzo, vero?», chiedo, cercando di modulare la voce.
Compiaciuta, la vedo sobbalzare, voltando la testa velocemente verso di me.
« C-come prego?»
Con il capo, indico il camerino. « Il mio... amico», uomo. « Edward... è un bel ragazzo vero?», sorrido, cercando di mostrarmi complice, cercando di trattenere la rabbia al sorriso con cui mi risponde.
« Sì, veramente», sussurra, con voce dolce.
Lo so, non serve che me lo dici.
« Già, ti capisco. Peccato sia gay! Uno spreco, sul serio», mormoro, scuotendo la testa.
La vedo irrigidirsi, la bocca semiaperta per lo stupore.
Ne sono quasi dispiaciuta.
Quasi.
In amore tutto è concesso, penso come giustificazione.
« G-gay?»
« E sì», annuisco mestamente, sospirando.
« Eppure a me non sembra gay!».
Tremo internamente al suo tono scettico. Questa reazione non era prevista; eppure dall’occhiata che mi rivolge, capisco che mi crede ben poco.
In cosa ho sbagliato? Forse sono le mie pessime doti recitative...
Ma non ho tempo di ragionarci, devo cercare di contenere le falle del mio piano.
« Purtroppo sì. Ed è anche fidanzato, oltretutto!».
Il suo sopracciglio svetta verso l’alto. « Ma davvero?».
Ora comincio ad irritarmi. Mi sta trattando come una ragazzina.
Una ragazzina magari gelosa.
E non è così.
« Sì, è fidanzato con...», e senza pensarci, mi volto, il mio braccio si allunga. Una persona viene indicata. « lui».
Emmett ci fissa, un’espressione che giudicherei allibita in volto.
Probabilmente, ha sentito tutto. O accidenti, anche Edward starà sentendo tutto questo.
Maledizione!
Ma non ho il tempo di ragionarci su; Emm avanza verso di noi, la maglia di prima ancora in mano.
« Ehi, Bellina, che succede?», chiede, la curiosità fin troppo palpabile nella voce.
« Ecco», cosa diavolo ho combinato? « Stavo parlando con la signorina del tuo... ragazzo», a forza, riesco a piegare le labbra all’insù.
Emmett mi prenderà in giro a vita, per questo.
« Oh, parlavate del mio Eddino? Ha finito il mio amore?».
Non so se ridere o se rabbrividire.
Di certo, la commessa è sconvolta. Direi che ho ottenuto ciò che volevo... no?
La tendina si apre ed io deglutisco sonoramente. Non mi ero resa conto che Edward dovesse ancora uscire.
Ma ora, mentre mi volto ed osservo il suo volto, mi sento solo una stupida.
Ed una ragazzina.
Una ragazzina gelosa.
« Eddino mio, ma quanto ci hai messo?»
Solo la presenza di Emmett mi impedisce di deprimermi e compatirmi: con passo veloce, si avvicina verso suo fratello – e suo nuovo moroso, nonché mio ragazzo – abbracciandolo stretto e schioccandogli un bacio sulla guancia. Il volto di Edward è impassibile. « Mi sei mancato tanto!»
« Anche a me», sussurra il mio – ormai ex – vampiro.
Non me la perdonerà mai questa.
« La ringrazio, signorina, per aver aiutato il mio ragazzo! », il vocione di Emmett mi riscuote. Di istinto, guardo la poverina: sembra abbastanza sconvolta e lo sguardo scivola verso il braccio di Emm, ancorato alla vita di Edward.
Devo dire che fa un certo effetto anche a me vederli così.
Stupida.
La saluto velocemente, mentre seguo gli altri due verso l’uscita del negozio.
Edward non ha nulla in mano, neppure gli ultimi jeans provati. Che non veda l’ora di uscire dal negozio a causa dell’imbarazzo in cui l’ho messo? Torno a tormentare il labbro inferiore, mentre impotente – e shockata – vedo il braccio di Emmett scendere verso il fondoschiena di suo fratello.
E sebbene la voglia di ridere sia tanta, soprattutto per come Edward gliela spintona via, cerco di trattenermi.
La mia posizione non è certo buona, al momento.

Solo quando siamo fuori dal negozio, Emmett scoppia in una fragorosa risata.
« Questa non l’avevo ancora vista», pronuncia a fatica, mentre sghignazza. « Eddino gay ed oltretutto fidanzato con me! Bellina, ma dove ti sei nascosta in questi anni?».
Sicuramente, con quest’uscita, non migliora le cose.
« Ehm... dovevo ancora nascere?», mormoro, rifiutandomi di incrociare lo sguardo di Edward.
Perché sono sicura di quel che ci troverei: delusione, rabbia, vergogna nei miei confronti.
E lo capirei.
Stupida gelosia.
Stupida insicurezza.
Stupida me!
« Bene ragazzi, per quanto sia stato divertente giocare con voi, ora vado dalla mia vera ragazza. Eddino, spero non ti dispiaccia».
Non aspetta risposta: ghignando, si allontana, il corpo ogni tanto scosso da qualche risata.
Ed ora, il momento della verità.
Sicuramente, Edward sta sentendo il battito veloce del mio cuore.
Ed il mio respiro pesante.
Forse anche la mia ansia crescente?
Sussulto quando improvvisamente due braccia mi circondano la vita, trascinandomi contro un petto conosciuto.
Mi ritrovo a chiudere gli occhi, quando sento il suo fiato accarezzarmi i capelli; mi aspetto una sgridata, un rimprovero, una parola di biasimo...
« Ha ragione Emmett», soffia direttamente nel mio orecchio, la presa che si rafforza. « In tutti questi anni credevo di aver visto tutto, ma devo ricredermi. Ed ovviamente, in questo c’entri tu, come sempre».
Non so come accogliere le sue parole, la sua è una piacevole sorpresa o se in realtà lo infastidisca il mio essere... anormale.
Ed è difficile capirlo quando le sue mani mi accarezzano l’addome, quasi fosse incurante del fatto che fossimo in un corridoio, seppur non nel mezzo.
« Sì», continua. « Credevo di aver visto tutto... ma non pensavo che la gelosia potesse spingere una donna a questo».
« Non sono gelosa», ribatto fin troppo prontamente, nemmeno io so perché.
Perché prima ero sì gelosa.
Oh, se lo sono stata.
E sono consapevole che non se l’è bevuta, quando lo sento ridacchiare dietro di me.
« Ah no?», sussurra, prima di posarmi un bacio sulla guancia.
Ed un altro ancora un po’ più giù.
È giocare sporco, questo.
« N-no», non c’è convinzione nella mia voce.
Neanche un po’.
« Allora non ti importerà sapere che la tua versione gelosa mi è piaciuta molto».
E prima che possa rispondere, mi ritrovo voltata verso di lui; il sorriso sghembo sulle labbra, gli occhi accesi di malizia... sento il mio cuore saltare felice, a quella vista.
Con le braccia, circondo il suo collo, avvicinandomi al suo viso.
Inutile rispondergli. Al diavolo quel che pensa. Sì, sono gelosa di lui.
Eccome se lo sono; sfido chiunque a non esserlo!
« Solo una cosa, prima», mormora a qualche centimetro dalle mie labbra, fermandomi. « La prossima volta, vantati te di avere il mio cuore, il mio amore. Perché io sono solo tuo, per quanto bene voglia ad Emmett. Solo tuo».
Se anche volessi rispondere, ogni parola perde significato al contatto della sua bocca sulla mia, in un bacio dolce e sensuale.
E prima di abbandonarmi completamente, con lo sguardo vedo una figura dietro alla vetrina di fronte.
Una chioma rossa.
Una divisa da commessa.
Ma i miei occhi si chiudono in fretta.

In amore tutto è concesso. Basta avere stile.


***

Note: mamma mamma, solo io posso scrivere shot idiote vero?
Sì, lo so, non serve che me lo dite voi.
Questa shot l’avevo scritta tempo fa – o almeno, l’inizio – e l’ho completata stasera.
Ovviamente, a differenza dell’altra, lo stile è riferito ad altro ^^
Ho visto che la raccolta di shot ha avuto un discreto successo e la cosa non può che farmi piacere!

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato le ultime Le Prince Charmant” e “Pensieri, sempre su Twilight.
Grazie di cuore, così come grazie ai nuovi commentatori di quelle precedenti (_ _)

Un bacione a tutti e buona Pasqua in ritardo!!!
Anthea

   
 
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