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Autore: eleanor89    06/11/2010    6 recensioni
Questa è la storia degli amici di Cedric, della sua famiglia a Hogwarts. La storia degli eroi di tutti i giorni, con le loro piccole avventure, con i loro amori, le amicizie, i tradimenti, i litigi, i giorni felici e quelli di dolore.
La storia di quelli dimenticati che non hanno mai dimenticato lui, dei tipi strani che tutti notano ma non nominano mai,di quelli che sono diventati famosi con l'Esercito di Dumbledore e di quelli che non hanno mai smesso di lottare senza invece mai mettersi sotto i riflettori. Questa è la storia degli amici di Cedric a cominciare dall'anno del torneo Tremaghi, l'anno in cui si può ancora essere innocenti, l'anno in cui Tu-Sai-Chi è solo una brutta storia che i genitori raccontano a bassa voce.
Ultimo cap:«Posso esserle utile?» domandò cortesemente.
L'uomo lo fissò con quella che a lui parve una punta di disprezzo, ma poi parlò con una voce insicura che lo stupì: «Tu sei... Wayne? O Walter?»
«Wayne.» rispose lui, senza capire.
«Sono il padre di Michael.» disse l'uomo.
Un brivido freddo gli corse per la schiena.
Genere: Comico, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Tassorosso, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cedric's friends.'
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 Ballo del Ceppo.


Cedric sospirò demoralizzato, non avendo idea di come fare con l'uovo. Aveva messo a soqquadro la biblioteca con l'aiuto di Stephen e di Georgia; Michael era riuscito a fuggire fingendo improbabili impegni scolastici e così si era dovuto rifare sul compagno più piccolo ma divoratore di libri e con memoria allucinante, ed era stato inutile.
«Ehi, ragazzo.» lo chiamò bruscamente la voce del professor Moody, facendolo sobbalzare, «Che ci fai in giro con quell'uovo?»
«Professore! Io... cerco ancora una soluzione.» mormorò vagamente intimorito.
«Io dico sempre...» Moody si guardò attorno come per controllare che fossero soli, «Che le idee migliori vengono quando ci si fa un bel bagno. Capisci cosa intendo, ragazzo?»
«Un bagno?» ripeté lui, sentendosi stupido perché non capiva per niente.
«Sì, un bagno. Non hanno un bagno anche i Prefetti? Un bagno caldo insieme all'uovo e chissà che non ti venga qualche buona idea.» borbottò, riprendendo a camminare.
Cedric lo guardò sconvolto.

Mancavano pochi giorni al ballo quando si ritrovarono tutti quanti in sala comune ad aiutarsi a vicenda coi compiti di Pozioni, dato che Snape stava evidentemente cercando di portarli al suicidio, e si avvertiva la frenesia in aumento all'avvicinarsi del giorno fatidico.
Megan sbadigliò, appoggiandosi comodamente contro una spalla di Cedric e attirando così parecchie occhiate malevole.
«Cho ha detto di sì, vero?» sussurrò all'amico, e lui annuì raggiante.
«Subito. Ci siamo visti ogni tanto, anche in biblioteca. E lì ho notato...»
«Hai notato?» lo invitò a proseguire lei.
«Una ragazza che conosco in compagnia di un ragazzo di Durmstrang.»
«La Granger e Krum? Li ho visti anche io.» fece finta di nulla lei, alzando gli occhi al cielo.
«Mh... No. A dire il vero mi riferivo a una moretta familiare...»
«Ehi, Megan!» la chiamò Walter, seduto per terra con il libro aperto sulle gambe, «Andiamo insieme al ballo?»
«Oh, scusami ma sono già impegnata. Ci vedremo comunque tutti lì dopo qualche danza, no?» provò a rispondere in modo gentile. Georgia le aveva fatto presente che per non diventare totalmente come Sally-Anne doveva perlomeno rifiutare in modo carino.
La ragazza infatti annuì approvando silenziosamente, unica a sapere che era già occupata.
Walter spostò lo sguardo su Wayne, che sembrava vagamente sorpreso e che fece cenno di no con la testa.
«E con chi ci vai?» domandò Michael, poggiando un braccio sulla testa di Cedric dopo essere arrivato alle loro spalle.
«Affari miei.»
«Con chi ci vai?» chiese Stephen, alzando gli occhi dal suo libro.
Megan fece spallucce, tornando più gentile.
«Anche se ti dicessi il nome non lo riconosceresti.»
«Perché a me risponde sempre male e agli altri no, Ced?»
«Togli il braccio dalla mia testa.»
«Nessuno mi ama!» esclamò drammaticamente Michael.
«Ora a chi lo chiederai, Walter?» chiese Quill, depresso.
«Ci sarebbe Marietta, l'amica di Cho Chang...»
«Perfetto. Io non troverò mai nessuna.» mormorò lamentoso, «Hannah va con Ernie, Justin con una più piccola, Stephen con Susan, Michael con la sua fidanzata...»
«Vuoi venire con me?» domandò Georgia, «Potremmo andare io, te e Wayne e ballerei con entrambi. Sto scherzando, Wayne.»
«Io ti aspetterò al tavolo per i tuoi sicuramente brillanti commenti sulla serata.» concordò il ragazzo.
Quill intanto ragionava sul fatto che lei fosse un po' più alta di lui ma sicuramente carina e che per quanto lo intimidisse sarebbe andata benissimo.
«Mi farebbe molto piacere.» rispose, racimolando la dignità rimasta.
Georgia gli sorrise e in qualche modo si sentì ancora più minacciato.
«Così non lo conosce nessuno, eh? Sarà per caso quel ragazzo della biblioteca?» mormorò Cedric all'orecchio di Megan, con la voce che sapeva di sorriso.
«E se fosse?»
«Sei arrossita?»
Megan si coprì la guancia bollente con una mano e Cedric le passò affettuosamente una mano sui capelli, «Sono felice per te.»
«E sembri anche molto felice con Cho.»
Ora fu il turno di Cedric per arrossire.
«Spero lo sembri anche lei.» osservò, sollevando le sopracciglia.
«Le conviene o la picchierò. È fortunata, non c'è un bravo ragazzo più bravo ragazzo di te a Hogwarts.»
«Il fatto che sia tu a dirmelo vale davvero molto.» disse lui sinceramente.
«Ovvio. Sono io.» replicò lei serissima e Cedric ridacchiò.
Quando Megan li salutò tutti, decisa a tornare in camera, Walter attese qualche secondo e poi sbottò: «Chi diavolo l'ha invitata allora?»
«In questo ultimo mese non si è vista molto in camera, credo fosse fuori con quel qualcuno.» gli rivelò Hannah e Susan annuì.
«Era anche molto allegra quando rientrava.» aggiunse. Walter lasciò sbattere la testa contro la poltrona su cui sedeva Georgia, quella davanti al divanetto di Cedric.
«Grandioso.» mormorò sconsolato. Cedric e Georgia si scambiarono un'occhiata e non dissero nulla.
«Wayne, non sai niente neppure tu?» chiese Michael, consapevole che nel caso non avrebbe parlato se non interpellato.
«Per niente.»
«Meno male che sei il migliore amico.» considerò divertito.
«Migliore amico maschio, è normale che non ne parli con lui.» disse Susan, cercando in qualche modo di difenderla. Wayne in ogni caso non sembrò infastidito quanto indifferente.

«Come mai non mi hai detto di essere impegnata?»
Megan sollevò la testa di scatto dal suo pranzo, sorpresa. Wayne la guardava con un sopracciglio inarcato e l'aria annoiata, ma non accennava a tornare al proprio pasto. Gli altri non prestavano loro attenzione e di conseguenza si era creata una bolla di fastidioso silenzio intorno a loro.
«Avrei... dovuto?»
«Di solito mi racconti quello che ti succede.»
«Sì e poi tu fai qualche commento che mi innervosisce e litighiamo. Non volevo innervosirmi sul ballo.» spiegò lei, prendendo un sorso d'acqua.
«Quindi non mi parlerai più di nulla?»
«Cosa? No! Soltanto di questo!»
«Capisco.» concluse lui, tornando a mangiare.
Megan si raddrizzò, guardandolo con un misto di incredulità e preoccupazione, e poi infilzò una polpetta spietatamente. Lo guardò di nuovo, rinunciando a portarsi il boccone alle labbra.
«Ti sei offeso?» chiese, sentendosi infantile soltanto a chiederlo.
«Assolutamente.»
«Assolutamente sì o assolutamente no?»
«No.» chiarì lui, «Se tu preferisci nascondere le cose piuttosto che confrontarti con gli altri significa semplicemente che sei fatta così o che non sono cose così importanti.»
Megan restò a bocca aperta.
«Scusami? Ma non ho il diritto di pretendere che gli altri non si facciano gli affari miei?»
Gli altri smisero di parlare, voltandosi a guardare. Cedric, che si era spostato al tavolo Ravenclaw per scambiare due parole con Cho ma era comunque a meno di due metri da loro, smise di chiacchierare.
«Hai tutti i diritti infatti.» confermò Wayne senza scomporsi.
«Ma hai appena detto... Oh, sei impossibile!» sbottò, moderandosi soltanto perché troppo vicina al tavolo dei professori, «Lo vedi? Non posso mai aprire bocca con te senza che mi saltino i nervi!»
«Questo è perché sei troppo impetuosa. Dovresti cercare di mantenere a freno la collera o finirai con l'ammalarti.»
«Tranquillo, dei due sono sicura che morirai prima tu. Per omicidio.»
«Mi seguiresti poco dopo da Azkaban.» ribatté lui.
Megan sbatté un pugno sul tavolo, facendo traballare piatti e bicchieri, poi si alzò e lasciò la sala seguita da tutte le teste degli Hufflepuff che si voltarono a guardarla.
«Scusate...» si congedò Wayne, seguendola.
«Al solito.» commentò Georgia e tutti tornarono a chiacchierare dei fatti propri.
Megan invece si trattenne dal tirare calci al muro e si limitò a sbuffare sonoramente.
«Megan.» la chiamò Wayne, suonando di nuovo molto annoiato.
«Che cazzo vuoi, non ti basta avermi rovinato il pranzo?» abbaiò lei.
«Non è colpa mia. Dico sul serio, dovresti imparare a non farti innervosire da tutto.»
«Non è il tutto che mi innervosisce, sei solo tu! Sei sempre così... è come se non te ne fregasse mai nulla però dici cose orribili! E io non dovrei risponderti?» gridò lei.
«Cose orribili?» ripeté Wayne, ora confuso.
«Che io nascondo le cose! Mi fai apparire come se stessi facendo chissà che, quando invece è normale! Guardarci ora, non stavamo praticamente parlando di niente e ora litighiamo!»
«Io non sto litigando con te.» le fece notare lui.
«Fa lo stesso! Non ti sopporto! E poi se proprio vogliamo dirla tutta io ti racconto quello che mi succede ma tu non mi dici mai dannatamente nulla! Va bene, sei un tipo riservato, ma in quattro anni non ti sei mai dato la pena di farmi sapere neppure che i tuoi hanno divorziato o che hanno scritto per il professor Lupin e te la sei presa con loro! Se non fosse per Walter di te saprei soltanto il nome, come possiamo considerarci amici?» la sua voce si era ridotta a un tono di conversazione normale e si era fatta delusa.
«Non pensavo ti interessasse dei miei genitori e non ne ho parlato con nessuno. Ci ha sempre pensato Walter e credevo avesse informato anche te.» si giustificò lui, perplesso.
«Come fai a dire che sono la tua migliore amica allora?»
«Come fai a sapere che... Walter
«Già. Beh, senti, io devo andare.» mormorò, stanca di litigare.
«Allora ciao.» la salutò lui senza alcun problema, girando i tacchi. Megan non poté realmente stupirsi del suo atteggiamento, Wayne era fatto così, ma lo mandò mentalmente all'inferno.

Sentire i propri compagni che ammettevano che lei non era una tipa femminile e che non vedevano l'ora di vederla conciata per la festa e a disagio non era qualcosa di propriamente piacevole o che poteva sollevare l'autostima, perciò quella mattina Megan fece dietrofront con ancora i regali in mano e si nascose in camera propria per il resto della giornata, trattenendosi dal cercare la sua mazza da Quidditch per spaccare la testa a tutti. Sembrava avessero deciso di fare a gara su chi le avrebbe rovinato di più il ballo, con Wayne che era tornato a parlare a monosillabi, Michael che la tartassava per scoprire chi l'aveva invitata e le compagne di stanza esclusa Georgia che si facevano più isteriche di giorno in giorno.
Georgia era diventata una inaspettata alleata perché poteva parlarle di cose prettamente femminili come trucco e abiti senza però farne un'intera conferenza e senza prenderla troppo sul serio. Non si innervosiva perché non le importava particolarmente di queste cose ed era una fonte di pura razionalità in quella camera di malate di mente.
In quel momento, però, a quattro ore dall'evento, Megan sentiva inevitabilmente l'isteria farsi strada anche nel suo animo già provato dalle discussioni altrui udite per errore e si stava pentendo di aver accettato di andare al ballo, temendo di rendersi ridicola. La sua indole battagliera però riuscì a vincere il resto e poté incanalare energie e nervi nell'obbiettivo di apparire come una ragazza a tutti gli effetti e sbatterlo in faccia al gruppo di cretini, esclusa la buon'anima di Cedric.
«Sally-Anne.» chiamò tetra, distogliendola dalla sua applicazione di crema per il viso.
«Dimmi.»
«Puoi aiutarmi per stasera? Vorrei essere al meglio.»
Georgia smise di aggiustare il proprio vestito e la guardò incredula, Susan rischiò di cadere dal letto, Hannah chiuse la porta che aveva appena aperto per poter andare al bagno e la fissò incredula e Sally-Anne si voltò molto lentamente a guardarla con un'espressione che indicava chiaramente che pensava che avesse perso la testa.
«Spiegati.» ordinò, dato che aveva visto quanto Megan fosse stata poco interessata alla faccenda del ballo fino a quel momento.
«Ho sentito che i ragazzi si aspettano che io mi comporti praticamente da papera inguainata in abito da sera o che spaventi il mio accompagnatore parlando come un troll. Voglio dimostrare loro che posso essere anche io... normale.»
«Tu sei già normale!» si affrettò a dire Susan, dispiaciuta.
«Devi dimostrare, piuttosto, che sono loro che ci perdono.» suggerì Sally-Anne, stranamente d'aiuto.
«Esatto!» concordò Megan, «E mi servi tu, perché sei piena di vestiti e il mio è troppo tradizionale, vorrei qualcosa di veramente...»
«Per cui tutti ti vedano bellissima, no?» le venne in soccorso anche Georgia, «Io potrei sistemarti i capelli!»
Sally sorrise: «Sarà un vero piacere lasciare tutti a bocca aperta. Io ci metterò poco, non ho bisogno di chissà quale trucco per apparire brillante, quindi potrò dedicarmi a te. E tu devi comportarti in modo dolce, evita di fare il troll, almeno davanti a loro.»
«Io non faccio mai il troll!» protestò lei.
«Ma chi è il tuo accompagnatore?» chiese Susan, interrompendole.
«Si chiama Stan, è di Durmstrang. Biondo, occhi azzurri, conosce Krum...»
«Ottima scelta!» si complimentò Sally, «Non lo avrei mai detto, ma c'è speranza anche per te!»
«Cosa...»
«No.» la bloccò Georgia, «Pensiamo a te ora.»
Quando tre ore e mezza dopo Megan si affacciò allo specchio da camera di Sally-Anne non poté che sorriderne. Una parte dei suoi lunghi capelli scuri era stata raccolta sulla nuca in un complesso chignon mentre il resto delle ciocche erano libere di caderle sul viso, sui lati e alle spalle. I suoi occhi grigi leggermente all'insù erano stati sottolineati dalla matita nera e da un ombretto argentato, le guance erano appena più colorite del solito e le labbra erano rimaste del loro rosso naturale. Aveva indossato un vestito rosa pallido, il colore che più odiava ma che le donava, le cui maniche cominciavano sotto le sue spalle e la cui gonna finiva sotto le caviglie dopo essersi gonfiata e immersa nel raso. Era stretto in vita e sottolineava il seno, mentre la scollatura era illuminata da un gioiello prestatole come il vestito da Sally-Anne. Le scarpe col tacco le aveva prestate Georgia invece, e i trucchi erano stati messi a disposizione da Susan, così come il profumo floreale da Hannah, distillato proprio da lei.
«Cavolo, sembro proprio una principessa.»
«Non dire cavolo, al massimo dì “oh”. Se non riesci a contenerti: “accidenti”.» suggerì Sally-Anne, ancora sorridente, «Come mi sento brava. Ho anche compiuto una buona azione natalizia.»
«Sì, grazie. Sul serio.» disse Megan di cuore, «Grazie a tutte.»
«Mi raccomando, quando scendi fingi di non sapere quanto sei bella, sorridi molto e fa la finta tonta per qualsiasi cosa.» le consigliò Georgia, terribilmente carina coi capelli sciolti e il suo vestito celeste che si schiariva quando scendeva morbidamente sulle sue gambe. Era truccata appena e i suoi grandi occhi castani risaltavano con la loro dolcezza sul suo viso dai lineamenti altrimenti troppo alteri nella loro nobiltà: Sally-Anne poteva sembrare una principessa per via del suo aspetto quasi stereotipato “bionda e occhi azzurri, troppo bella per essere vera”, ma sicuramente era Georgia quella che a primo impatto sembrava la più snob, più arrogante, almeno finché non la si guardava negli occhi; e infatti quando era estremamente seria o arrabbiata faceva paura.
«Stai veramente bene anche tu. Sally, come ti vestirai?»
«Il mio colore è l'oro, naturalmente!» esclamò, togliendo l'asciugamano dalla testa e lasciando scivolare una cascata di capelli ricci, «Voglio splendere come una stella!»

«Non ti sarà difficile.»
Lei lo sorrise: «Perfetto, comportati così e andrà bene.»
«Io dicevo sul serio...» borbottò Megan.
«E non parlare tra te e te.»

«Siamo troppo in anticipo?» chiese Quill nervosamente, imbarazzato nel suo abito da cerimonia scuro e in cima all'ultima rampa di scale che avrebbe portato al corridoio per la Sala Grande.
«Nah... O meglio, lo siamo ora che siamo soli, ma appena arriveranno le ragazze andrà bene, tranquillo. Tutte le coppiette che arrivano prima possono mettersi a chiacchierare e va bene così. Non vedi che è già pieno di gente?» domandò Michael, scrutando la folla che si accalcava intorno al portone e che riuscivano a vedere anche da lì.
«Rilassati, siamo qui per divertirci.» aggiunse Cedric con fare fraterno.
«Sì, è solo Cedric a dover aprire le danze.» ridacchiò Walter, «Mica noi.»
«Grazie.» mormorò il campione Hufflepuff con rimprovero, «Sei un amico.»
«Sandy arriverà in ritardo di sicuro, dovresti ringraziarci per averti già accompagnato qui.» fece presente Michael.
Wayne sospirò, alzando gli occhi al cielo: «Non arriveranno mai troppo presto.»
«So cosa intendi.» concordò Stephen, qualche gradino più sotto con la schiena contro il bordo delle scale.
«Credo di aver visto Harry Potter.» commentò Justin, aguzzando la vista.
«Lasciatelo in pace.» disse per l'ennesima volta Cedric.
«Tranquillo, non ho più alcun problema con lui. È solo che mi era sembrato... Con chi va al ballo?»
«Mah. La Granger?» tentò Jack.
«No, la Granger l'ho vista io prima, se era proprio lei. È uno schianto stasera!» commentò Michael entusiasta.
«Ma sei sicuro di aver capito di chi parliamo?» ridacchiò Ernie.
«Crudele.» commentò Megan, che era strategicamente la prima della fila di compagne di stanza.
«Per Merlino e Morgana!» esclamò Rent a voce alta nello stesso momento, e tutti si voltarono a guardarla.
Megan sorrise con condiscendenza: «Dovrei rispondere grazie, suppongo.»
Walter boccheggiò e si aggrappò a un braccio di Michael, che aveva gli occhi spalancati. Cedric sorrise scuotendo la testa e disse: «Ti ricordo che giorni fa mi hai promesso un ballo.»
«Naturalmente, se la tua dama non avrà problemi.» replicò lei amabile, e scorse in quel momento Stan nella folla di sotto accanto ai suoi compagni di casa. Lo salutò con una mano perché la riconoscesse e il suo sorriso si ampliò.
Wayne intanto la guardò dalla punta delle scarpe alla ciocca più alta che sfuggiva dalla sua crocchia, senza alcuna espressione in viso, ed Ernie e Stephen corsero dalle loro dame, sprofondandosi in complimenti. Georgia si fece avanti in quel momento affacciandosi dalle spalle di Megan e Michael trattenne rumorosamente il respiro. Walter e Cedric lo guardarono e lui si schiarì la gola.
«Signorine, siete delle bellezze che neppure la più bella veela potrebbe eguagliare.»
«Oh, addirittura, Mike?» rise Georgia, raggiungendo Quill che era diventato cereo.
«S-sei magnifica.» balbettò intimidito e Georgia gli diede un buffetto sulla guancia. In quel momento Stan li raggiunse, salendo i primi gradini delle scale e guardando fisso Megan.
«Non ti afefo riconosciuta! Zei perfetta!» esclamò, mentre i ragazzi lo guardavano con palese contrarietà, persino Jack e Rent che si sentivano protettivi nei confronti di quella che consideravano la piccoletta, e non soltanto in riferimento all'altezza quanto al fatto che tra lei e Georgia era la Runcorn a sembrare più adulta - lo sembrava a prescindere - e perciò consideravano Megan una sorellina. Tutti perciò lo fissarono con odio, ma il ragazzo li ignorò totalmente e Megan si lasciò andare a una risatina che riscosse la silenziosa approvazione di Sally-Anne mentre passava oltre in cerca del suo cavaliere e che scioccò gli altri.
«Grazie, anche tu stai molto bene!» cinguettò, spostando una ciocca dietro un orecchio e sorridendo di nuovo. Stan le porse la mano che lei afferrò prontamente e scesero le scale assieme, mentre concedeva un ultimo saluto agli amici.
«Ho visto Cho!» annunciò Cedric entusiasta, seguendoli a passo spedito insieme a Walter, che lo tallonava ufficialmente perchè dove c'era Cho c'era anche Marietta e ufficiosamente perché non aveva intenzione di togliere gli occhi di dosso alla coppia davanti a lui per il resto della serata.
«Io... cerco Sandy.» si riprese Michael, passandosi una mano tra i capelli già disordinati e catapultandosi di sotto. Stephen lanciò un'ultima occhiata a Wayne prima di incamminarsi e quest'ultimo rimase per un momento da solo, osservando l'acconciatura di Megan immergersi tra la folla, unica cosa ancora visibile dell'amica.
Il portone di quercia si aprì e i ragazzi di Durmstrang cominciarono a sfilare, così anche lei sparì in mezzo a quella marea di sconosciuti.
Si preannunciava una lunga serata.

«Ci sei?» domandò Marietta, dato che Walter tra una giravolta e l'altra fissava altrove.
«Sì, sì.» rispose lui distrattamente, osservando come l'irriconoscibile Megan rideva tra le braccia di quell'energumeno.
«Vorrei fermarmi e bere qualcosa.» disse lei gelidamente, smettendo di ballare. Walter quasi le finì addosso.
«Certo, scusami...» bofonchiò imbarazzato, e colse per un momento Cedric che ammiccava verso di lui e poi tornava a volteggiare con Cho Chang.
Ai tavoli si fermò accanto a Quill che stava facendo una pausa mentre Georgia e Wayne danzavano in mezzo alle altre coppie. Erano entrambi molto aggraziati, così come anche Megan e Sally-Anne sembravano ballerine provette e Cedric se la cavava benissimo.
«Sembriamo in una maledetta scuola di danza invece che a Hogwarts.» considerò Stephen nervosamente, mentre Susan concedeva un ballo a Justin, «Tutto questo tempo sprecato... sai quanto ci saremmo potuti portare avanti con lo studio?»
«Almeno stasera evita.» ridacchiò Ernie che si riposava con Hannah, «Se glielo ricordi ti uccido.» aggiunse, riferendosi alla sua dama che era finalmente riuscita a staccare dall'isteria delle verifiche di Snape.
«Sì, guarda mio fratello. Quando gli ho chiesto se non era preoccupato per i suoi G.U.F.O. mi ha guardato come se fossi scemo. Io non ero così l'anno scorso.» ricordò Walter con vaga ironia, senza staccare gli occhi di dosso a Megan.
Georgia e Wayne tornarono da loro in quel momento, mentre partivano le note di una canzone piuttosto deprimente che si supponeva fosse un lento.
«Le Weird Sisters sono...» cinguettò Georgia estasiata, poi si bloccò bruscamente: «Michael?»
Il ragazzo era tornato col viso pallido chiazzato di rosso e i capelli spettinatissimi.
«Snape. Cespugli.» borbottò, afferrando il bicchiere in mano a Stephen e svuotandolo in un sorso.
«Cosa?»
«Ero con Sandy nei cespugli... Sapete...»
«Sì sì, e allora?» tagliò corto Georgia.
«E allora Snape ci ha beccato!»
«No!» gridarono tutti.
«E sei tornato vivo per raccontarlo?» si stupì Wayne.
«Più o meno... Dieci punti e poi sappiamo tutti benissimo che infierirà a lezione. E Sandy se l'è presa con me! Come se fosse colpa mia!»
«Se l'è presa con te perché vi ha beccati?»
«Beh... Perché dopo che siamo scappati le ho chiesto di continuare.» ammise lui.
«Oh, Mike!» si lamentò Georgia mentre Wayne e Walter scuotevano la testa con la stessa identica espressione rassegnata.
«Ma è Megan quella? Non me n'ero accorto ma balla proprio bene...»
«Non cambiare argomento.» ringhiò Walter che non voleva pensarci.
«Ma siete tutti in quel periodo del mese?» sbottò Michael scocciato e Georgia si appese a una manica del suo abito da cerimonia.
«Balliamo insieme questa canzone?»
«Certo, Georgie.» accettò, tornando a sorridere anche se visibilmente seccato.
I due si tuffarono in pista e Georgia allacciò le braccia intorno al suo collo, cominciando a dondolare.
«Cosa c'è che non va? Mi sembri più nervoso del solito.»
«No, niente.» la liquidò in fretta lui.
Georgia inclinò leggermente la testa, stringendo la presa sulla sua nuca.
«Mike.» lo ammonì.
«Mi dà fastidio essere stato interrotto se permetti! E che quella se la sia presa con me, come se fosse a causa mia che Snape non ha una vita sociale e deve venire a interrompere chi prova a divertirsi!» esclamò, scostando i capelli che gli ricadevano sul viso con un cenno del capo.
«Da prima, Mike. È da un po' che ti vedo meno allegro...»
Michael stavolta sgranò gli occhi, stupefatto. Non capiva come potesse essersene accorta, soltanto lei.
«Prometti di non dirlo a nessuno?»
«Promesso.» disse lei subito.
Michael sospirò: «Moody ha consigliato a Cedric come risolvere l'enigma dell'uovo. Non capisco a che gioco stia giocando, favorendolo.»
Georgia aprì la bocca per parlare ma la richiuse e lo invitò a continuare.
«Cedric ha intenzione di ricambiare il favore a Potter e andargli a spiegare come fare, credo lo farà stasera. Sembra che nella prossima prova dovrà affrontare le sirene in fondo al Lago Nero, comunque.»
«Sei preoccupato?» domandò lei, comprensiva.
«Qualcosa del genere. C'è qualcosa che non mi torna in questo torneo e Cedric è il mio migliore amico... È la mia famiglia.»
Michael sembrava parlare di continuo della sua famiglia ma la verità è che probabilmente Cedric era l'unico a conoscere l'esatta situazione a casa sua, mentre gli altri a conti fatti ne erano all'oscuro; passava a casa dei Diggory quasi tutte le vacanze e diventava scontroso o sarcastico ogni volta che si parlava di genitori, e l'unica cosa che erano riusciti a capire era che non se la passava bene e che da subito si era legato a Cedric come se fosse un fratello, e dal terzo anno anche a Walter seppure in modo meno particolare.
Per questo Georgia non dubitò della serietà delle sue parole nonostante solitamente tutte le sue osservazioni venissero archiviate tra le buffonate.
«Sono sicura che stia andando tutto bene... Il Torneo Tremaghi è antico e pericoloso ma Dumbledore non permetterebbe mai che accadesse qualcosa ai suoi studenti... Senza contare che se qualcuno avesse cattive intenzioni se la prenderebbe con Potter. Insomma, pensa a Sirius Black! Appena è uscito da Azkaban intendeva uccidere solo lui, ricordi che la scuola era piena di Dissennatori per questo?»
«Suppongo di dovermi preoccupare del tuo tono indifferente, quel povero sfigato quattrocchi...»
«Malfoy lo chiama “lo Sfregiato”, vuoi unirti a lui?»
«Ora non essere disgustosa.»
Risero entrambi e Michael si rilassò del tutto, stringendo per qualche secondo la presa sui suoi fianchi.
«Grazie, Georgie. Neanche Sandy riesce a calmarmi così. Certo, non avevo tutta questa gran visione della sua scollatura con lei...»
«Porco!» rise lei, schiaffeggiandogli la nuca.
Megan e Stan raggiunsero gli altri al tavolo, il viso di lei solitamente pallido era rosso come dopo una corsa e i suoi capelli scompigliati dai balli più movimentati.
Era anche raggiante.
«Ti prento ta pere.» disse Stan, lasciandola accanto agli amici.
«Grazie. Ehi, come mai Michael e Georgia ballano assieme? Dov'è Fawcett?»
«Beccata con lui nei cespugli da Snape.» rispose freddamente Walter.
Lei lo guardò stupita. Stephen invece lo guardò allarmato e scelse la fuga, andando a reclamare la propria accompagnatrice. Quill fece la scelta più saggia e andò a chiamare aiuto.
«Tutto bene, Walter?»
«Sei con uno di Durmstrang! Come puoi fare questo a Cedric?» sbottò. Lei lo guardò allibita.
«Questo cosa?»
«Già, Walter, questo cosa?» intervenne Wayne senza alcuna particolare inflessione ma con un'occhiata ammonitrice. Walter prese un sorso di acquaviola.
«Ignorami, stavo litigando con Marietta... che è sparita, tra l'altro.» mentì, tornato calmo.
«Oh.»
«Megan?» chiamò Cedric, avvisato da Quill, con al proprio fianco una sorridente Cho Chang, «Mi dovevi concedere un ballo, ricordi?»
«Dov'è Marietta?» chiese Cho a Walter, che fece spallucce.
«Non ne ho idea. Balli con me?»
Le due nuove coppie tornarono in pista e Wayne restò solo. Si sedette e sbadigliò piano, scorgendo la Granger che sembrava furiosa raggiungere Krum ed esibirsi in un sorriso nervoso. Potter e Weasley erano ricomparsi in un angolo della sala e chiacchieravano fitto, senza sembrare molto divertiti.
In effetti anche lui cominciava a non poterne più e stava per lasciare la sala quando Stan tornò.
«Dov'è Mecan?»
«Megan.» lo corresse svogliatamente, «Comunque torna subito, aveva promesso un ballo a un amico.»
«Amico coi capelli marroni molto alto?»
«Chi, Walter? No. Ah, ciao Marietta.» salutò, cominciando a preoccuparsi. Non voleva restare incastrato con quei due.
«Dov'è Walter?» domandò lei, seccata.
«Torna subito anche lui.» rispose, chiedendosi quanto fosse scortese abbandonare entrambi. Maledisse la propria buona educazione che gli imponeva di non scacciarli via e cercò gli amici con lo sguardo.
Megan stava ridendo e piroettava davanti a Cedric ora che era partita una canzone più vivace; Cedric scoppiò a ridere a sua volta, afferrandola prima che cadesse.
«Sei ubriaca?»
«Di burrobirra?»
«Giusto. Sei veramente bella stasera.»
«Tu sei bello sempre!» ribatté lei ed entrambi risero.
«Sempre troppo schietta per una signorina perbene...» la prese in giro lui, imitando Stephen.
«Quell'altro! Sempre sui libri!»
«Il tuo cavaliere e Marietta sono tornati.» notò Cedric e lei arrossì.
«Cavolo...» borbottò, vedendolo con Wayne.
«Tutto bene tra voi due? Voglio dire, tra te e Wayne.»
«C'è qualcosa tra noi due?» replicò lei amaramente, poi scosse la testa, «Sai che mi innervosisce.»
«Speravo che le cose fossero migliorate...»
«Eravamo solo distratti a causa tua, ma ora si ricomincia.» spiegò lei, fermandosi, «E ora vado a salvare Stan.»
«Buona idea.»
I due si fermarono accanto a Walter e la sua partner e la coppia Diggory-Chang riprese a ballare mentre Megan e Walter tornavano indietro. Michael e Georgia restarono in pista, dimentichi di loro.
«Eccovi. Buona notte.» li salutò velocemente Wayne.
«Cosa? Di già?» si stupì il fratello.
«Non credo che Georgia tornerà e Quill ha ricominciato a mangiare... Addio.»
«D'accordo. A domani.»
«Sì, ciao...» borbottò Megan.
Passò un'altra mezzora e a mezzanotte meno un quarto attaccarono con un ultimo lento: ai tavoli erano rimasti Cedric, Cho, Michael, Georgia, Walter e Marietta a riposare. Megan e Stan erano dispersi e gli altri Hufflepuff del loro gruppo erano rientrati.
«Quanto durerà ancora?» chiese Georgia con uno sbadiglio.
«Ma che resistenza da vecchia...» la stuzzicò Michael, che cominciava ad avere gli occhi arrossati e a sembrare un drogato come ogni volta che passava troppe ore sveglio.
«Sentilo, il tossico.» commentò infatti Walter.
«Ci siamo svegliati tutti prestissimo per scambiarci i regali.» spiegò Cedric a Cho, che sorrise.
«Io sono ancora nel pieno delle forze!» esclamò Michael e Georgia sbadigliò di nuovo.
«E allora portarmi in braccio.» replicò assonnata. Lui ghignò.
«No, aspetta...» cominciò lei allarmata, prima di vedere il mondo capovolgersi e strillare.
«Sandy ti farà a pezzettini.» gli ricordò Walter a denti stretti per non farsi notare dagli altri.
«Tranquillo, non è gelosa come te.» rimbeccò lui e l'amico si incupì.
Gli altri intanto ridevano e si alzarono per accompagnarli sino al portone.
«Volerai giù dalle scale!» predisse Cho allegramente.
«Sei un imbecille, mettimi giù!» strillò Georgia.
«Oh, ora sembri proprio Megan!» rise anche lui.
Appena usciti dal portone si imbatterono in Megan e Stan che si baciavano e Michael rischiò di lasciarla cadere sul serio. Walter restò a bocca aperta e Cho e Marietta distolsero lo sguardo ridacchiando.
«Michael!» gridò Georgia prima di notarli e Megan e Stan si separarono di scatto, lei imbarazzata e lui parecchio scocciato dall'interruzione. Anche Cedric era ammutolito.
«Beh, allora buonanotte!» si affrettò a salutare la ragazza, che non era neppure arrossita ma cominciava a seccarsi a sua volta, perché continuavano a fissarli come se non avessero mai visto due persone baciarsi.
«Puonanotte.» salutò anche lui, lasciandola con un elegante baciamano che le fece brillare gli occhi.
Quando fronteggiò gli altri però gli occhi le brillavano per ben altro motivo.
«Ma un calderone di cavoli vostri, no?» ringhiò e Cho la guardò sconvolta.
«Sì, Megan è una tipa un po' brusca...» cominciò Michael.
«Io un po' brusca? Mi avete interrotta e non avete avuto neppure la decenza di andarvene! Ma siete scemi? Cedric, mi meraviglio di te!»
«Scusami tanto, è stato lo shock... Voglio dire...» si corresse spaventato, «Vieni, Cho.» concluse abbastanza vigliaccamente, accompagnandola via con una mano sulla sua schiena. Lei, chiaramente rideva di lui.
«Perché cavolo hai Georgia in braccio, Stebbins? Cosa le hai fatto?» ringhiò allora la ragazza e di nuovo Michael la lasciò quasi cadere. Georgia si aggrappò al suo colletto e ordinò di metterla giù, cosa che stavolta lui fece senza protestare.
«Io rientro.» annunciò Walter e s'incamminò senza neanche salutare Marietta, che lo fissò come avrebbe fatto con uno Schiopodo Sparacoda e se ne andò vagamente isterica per le altre scale.
Megan nella sua beata ignoranza decise di rientrare con lui e Michael e Georgia si trattennero ancora qualche secondo perché incuriositi dallo strano scambio di occhiate omicide tra la Granger e Weasley. Un attimo dopo Cedric corse dietro a Potter e i due si guardarono.
«Gli starà suggerendo come usare l'uovo.» indovinò lei.
«Che gioia...» commentò stizzito, «Non stavamo rientrando?»
«Basta che non mi prendi in braccio o Sandy mi odierà sul serio. Abbiamo dato spettacolo.»
«E chissene frega! Lei poteva anche evitare di mollarmi come un idiota!»
«Dici così ma so che ci tieni.» disse Georgia, e Michael non poté che sorriderle colpevole, porgendole il braccio.
Quando rientrarono in sala comune, sicuri che Cedric si sarebbe trattenuto ancora con Cho, si bloccarono basiti all'ingresso. Come al solito Wayne e Stephen erano rimasti svegli anche avendo abbandonato il ballo e stavano davanti a una scacchiera, Sally-Anne era stranamente presente, di sicuro per chiedere a Megan i particolari visto che era la prima volta che si vedeva con un ragazzo, e in definitiva sembrava che fossero rimasti ad aspettarli in piedi tutti quelli del quarto, quinto e sesto anno Hufflepuff.
Ma il motivo della sorpresa era che Walter e Megan stavano litigando animatamente al centro della sala comune, e tutti i presenti li fissavano con avidità.
«Prenditela con Marietta, non con me! Sai che odio essere il capro espiatorio!»
«Oh, questa è proprio una bella faccia tosta! Parli tu che ogni volta che qualcosa va storto massacri la gente che ti ha giusto salutato?»
«Cazzo, Cedric si sta perdendo il primo litigio di Walter con una ragazza.» commentò Michael incredulo e Georgia gli diede una gomitata, senza staccar loro gli occhi di dosso. Anche Wayne sembrava sorpreso e questo era dir tutto.
«Ma che diavolo c'entra? Si può sapere che diavolo ti prende oggi?»
«Non mi prende niente! Ti ho solo detto che non dovresti fidarti di un ragazzo di Durmstrang! Durmstrang, accidenti a te! È come una gigantesca Slytherin!»
«Non ti avrei mai detto razzista...»
«Come se esserlo contro Slytherin o Durmstrang fosse sbagliato! Sono tutti maghi oscuri!» protestò Walter.
«Stai offendendo i genitori di Quill! Erano Slytherin!» strillò lei. Walter si voltò stupefatto a guardare l'amico più piccolo che si nascose dietro la poltrona occupata da Sally-Anne.
«Non sapevo...»
«Certo che non lo sapevi! Voi Hopkins pensate solo a voi stessi!»
Wayne, chiamato in causa, alzò gli occhi al cielo e non disse nulla.
«Perché tu invece sei una campionessa di sensibilità! Non hai capito neanche...» Walter si interruppe.
«Cazzo.» disse Michael sentitamente.
«Cosa? Cosa non avrei capito?» sibilò Megan.
«Niente. Buonanotte.»
«Oh, certo! Prima provochi e poi scappi! Molto maturo, molto virile! Cosa c'è, pensavi che mi sarei messa a piangere o che ti avrei chiesto scusa perché la mia presenza oggi ti innervosisce senza motivo? Col cavolo! Scappa pure ma non pensare che finisca qui! Non ho paura di mandarti a fanculo ogni volta che serve!» gli urlò lei, seguendolo di qualche passo prima che lui si chiudesse la porta del dormitorio alle spalle con un tonfo, «E vaffanculo!» aggiunse, appunto.
Poi si precipitò nel dormitorio femminile.
«Posso dormire con voi?» domandò Georgia titubante, «Mike, non rispondere
«È imbarazzante.» dichiarò Sally-Anne alzandosi.
«Che siate rimasti a spiare? Sì, lo è.» concordò Stephen come se nulla fosse, ignorando il fatto che anche lui stava ascoltando serenamente.
Lei gli rivolse un'occhiata irritata: «No. Che Megan urli volgarità. Oltretutto noto che nessun Prefetto ha agito, escludendo ovviamente Walter, perché come al solito ha sempre carta bianca. E io che speravo fosse cambiata dopo stasera... Che mera illusione di una sciocca...»
Georgia si morse la lingua per non replicare e si diresse al dormitorio a sua volta.
In quel momento anche Cedric rientrò, notando il silenzio più completo.
«Mi sono perso qualcosa?»

Megan tornò dal bagno in pigiama e ripose con estrema delicatezza il vestito di Sally-Anne sul suo baule, riscuotendo una sua pigra occhiata di approvazione. Poi si sedette a letto e stracciò via le coperte con violenza.
«Quel pezzo di-»
«Ma che è successo?» domandò Susan stravolta. Moriva di sonno ma le urla di Megan che continuava a litigare anche da sola e inveire contro il ragazzo avevano svegliato lei e Hannah, già rientrate da un po'.
«Walter e Megan hanno litigato.»
«Walter?» ripeté Hannah sconcertata, «Walter non litiga mai con nessuno!»
«Evidentemente aveva il ciclo.» ringhiò Megan e le due si lasciarono andare a una risatina.
«Credi di poterci lasciare dormire? Tremo al pensiero delle occhiaie che mi verranno...» cominciò Sally-Anne.
«E chi sta parlando con te?» replicò lei, prevedibile.
Georgia sospirò per la quarta volta in due minuti.
«Io non lo capisco! Come osa?»
«Posso parlarti fuori da sola, Meg?»
Georgia usò il diminutivo preferito di Cedric, occasionalmente usato da Michael, e l'altra la scrutò sospettosa.
«In sala comune ci saranno di sicuro Wayne e Stephen che giocano a scacchi, sai che dormono quanto i vampiri.» le fece presente.
«Li manderò a farsi un giro per un po'. Dai, così almeno lasciamo le altre dormire.»
«Helga Hufflepuff sia lodata.» commentò Sally-Anne.
«Tregua finita.» commentò invece Megan a denti stretti, «Ci passi anche tu adesso, principessina.»
«Meg.» insistette Georgia stancamente.
«Va bene, va bene...»
Le due scesero in sala comune e fecero sloggiare i due giocatori, che non protestarono. Wayne si portò dietro una bottiglia di succo di zucca recuperata chissà dove e Stephen prese la scacchiera sotto braccio e le salutò con un cenno del capo.
«Credo di sapere cosa sia successo a Walter.» esordì Georgia, pregando in cuor suo che l'amico un giorno la perdonasse.
E comunque preferiva Wayne.
«È geloso di quel ragazzo.» spiegò all'occhiata dell'altra.
«Quale ragazzo? Dici Stan?» domandò Megan senza fare una piega.
«Sì, Stan.» confermò, sorpresa dalla reazione tiepida.
«Perché dovrebbe esserlo? Forse perché mi aveva invitata al ballo ma avevo già accettato di andare con Stan? O è come me con Cedric?»
«Cosa vuol dire come te con Cedric?» chiese Georgia confusa.
«A volte mi sento un po' gelosa di Cedric, da una parte perché ho avuto una cotta per lui e un po' credo ci sia ancora, sai, tutte hanno una cotta per Cedric bene o male.»
«Condivido la tua opinione.»
«Dall'altra è che è un po' un fratello maggiore e lo vorrei tutto per me.» concluse, infischiandosene del fatto che in teoria Cedric fosse molto amico anche di Georgia.
Del resto entrambe sapevano che erano molto più dolce con Megan per via del suo aspetto da pulcino arrabbiato che ispirava tenerezza ai più, o così almeno giustificavano lui e tutti i suoi compagni di stanza la loro iperprotettività non richiesta e non necessaria, e che quindi erano un po' come fratello e sorella. «È questo? Per Walter sono la sua sorellina? Cos'è, un virus? Ci sono già Summers e Summerby che praticamente non mi hanno mai rivolto la parola e accampano diritti in questo senso...»
«Non è gelosia propriamente fraterna, è più quella del primo tipo che hai nominato.» la interruppe stancamente Georgia.
«Il tipo cotta.» comprese Megan, annuendo. Poi si fermò, impallidì e spalancò gli occhi grigi così tanto da sembrare un elfo domestico per un momento. «Io piacevo a Walter?»
Georgia tentennò.
«Hai sbagliato tempo verbale.» mormorò infine.
Megan imprecò in modo così volgare che Georgia si guardò attorno terrorizzata all'idea che lo spirito della fondatrice della loro casa si manifestasse per zittirla.
«Non l'avevo capito!» esalò infine la Jones.
«Ma non mi dire!» esclamò Georgia, passandosi una mano sulla fronte accaldata, «Lo sappiamo tutti che non te ne sei minimamente resa conto!»
«Questo perché non mi interessa! Voglio dire... Aspetta, fammi cercare un modo più carino per dirlo.»
«Ti sei spiegata bene, non temere... Povero Walter...»
«Sì...» confermò anche Megan, abbattuta. Calò la testa e i capelli le ricaddero sul viso, «È proprio una brutta situazione. Farò finta di non sapere a meno che non si dichiari e spero che non lo faccia.»
«In effetti sarebbe un problema.» concordò una voce maschile e le due strillarono per lo spavento.
La poltrona rivolta verso il camino dove ardeva ancora un po' di brace ruotò lentamente, mostrando prima le lunghe gambe ben divaricate, dato che sedeva scomposto come al solito, poi il busto e la testa spettinata di Michael, che reggeva un calice mezzo pieno di liquido rosso.
«Perché poi per l'imbarazzo non vi rivolgereste la parola e il nostro gruppo ne sarebbe distrutto, ci dovremmo dividere ogni volta. Non va assolutamente bene.» proseguì.
«Per le mutande di Merlino, ma da quanto sei qui? Che ci fai qui, anzi?» sbottò Georgia, riprendendo fiato.
«Bevo.» rispose lui con ovvietà.
«Goditi quella roba perché sarà l'ultima che ti bagnerà la gola, dato che ora te la taglierò.» ringhiò Megan.
«Tu da morta andrai a fare compagnia al Barone Sanguinario, lo sai, vero?»
«Stebbins!» tuonarono entrambe.
«Calme, calme. Meggy, tu non permettere a Walter di spiegarsi. Georgie, tu trova una bella ragazza disponibile per lui.» dispose il ragazzo, sorseggiando dal calice, «Io informerò Cedric del fatto che sai e che non ricambi e proveremo a fargli il lavaggio del cervello.»
Megan non riuscì a sentire pena per Walter con tutta la sua buona volontà; si sentiva dispiaciuta per se stessa e per i guai che sapeva avrebbe passato in tutta questa storia, ma per Walter provava solo affetto e non poteva farci nulla, quindi era inutile fingersi depressa.
«Gliela trovo anche io una fidanzata se necessario, basta che sia lontana mille miglia da me.» affermò quindi cupamente.
«Perché ne saresti gelosa?» domandò Michael, sorridendo.
«Perché voglio essere fuori dai loro pensieri in ogni senso possibile.»
«Povero, povero Walter...» ripeté Georgia sconsolata.







Non farò più descrizioni di ragazze o di vestiti, credo. È solo che persino Hermione ne aveva una a Ballo del Ceppo e che volevo che ci fosse una descrizione fisica scritta, anche se preferisco sempre lasciare solo qualche indizio in giro. Megan è carina, sia chiaro, solo che è talmente antipatica che i ragazzi non la notano.
Con Georgie ho sempre pensato a lei “http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRpIxmJfRipBqK4NXRuSn6xMGqgtnKvjNz-nSyudm4cLDwzQKw&t=1&usg=__uFsZcWl9IjpuLbMGuU8Mhcj9xgY” alias Rose Tyler di Dr Who.

Grazie come sempre a chi recensisce!


 RF09 [Contatta] Segnala violazione
 01/11/10, ore 14:29 - Capitolo 4: Un giorno di novità.
Nah, come vedi Megan è rimasta alla Dorcas XD per la coerenza ti dirò, non conosco alla fine molte persone che rientrano in una sola categoria XD insomma, lei è spontanea, perciò non si fa problemi né ad ammirare spudoratamente i tipi fighi né a rispondere male alla gente... se si fermasse solo a essere brusca e fosse pure misantropa sarebbe esagerata, ma una non deve essere per forza oca per fangirlare XD
Tra George e Georgia mi è venuta in mente mentre scrivevo e George non se ne scorderà XD Walter è stato parecchio sfigato in questo capitolo, me ne rendo conto, ma in ogni gruppo c'è un Walter XD E Georgia in effetti si sta trovando sempre meglio con Megan! Grazie per aver recensito!
 Kimly [Contatta] Segnala violazione
 01/11/10, ore 13:24 - Capitolo 4: Un giorno di novità.
Megan finisce sempre per essere quasi protagonista! I gemelli sono sempre i miei preferiti e riesco sempre a ficcarli in ogni storia, appariranno di nuovo anche qui, tra l'altro, e specialmente nel quinto anno! Grazie della recensione!

 _sirio_ [Contatta] Segnala violazione
 31/10/10, ore 20:33 - Capitolo 4: Un giorno di novità.
Per quanto riguarda facebook ho corretto i link in modo che, credo, tu possa comunque vedere le immagini! Grazie per aver lasciato una recensione!



   
 
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