Qualche tempo fa ho letto un'intervista in cui Amélie Nothomb diceva: "la funzione dei miei libri, così come quella della magia, non è offrire un lieto fine. Piuttosto insinuare dubbi. E spingere i lettori a mettere in discussione la realtà".
E mi sono resa conto che fondamentalmente è a questo che serve la scrittura, o la lettura in senso lato. Mettere in discussione la realtà. Dubitare della propria realtà. Perché accontentarsi di vedere il mondo come siamo abituati a fare? Chiusi in un modo di pensare che non è più giusto o più vero di quello altrui. Leggendo si entra in contatto con le dimensioni estranee a noi e ci si inizia a porre delle domande: ho ragione? Quello che vedo è vero? O è solo quello che io voglio che sia?

"Dubita che le stelle siano fuoco
Dubita che il sole si muova
Dubita che la verità sia bugiarda"

Dubita, dubita, dubita. Dubita perché non esiste niente di più bello della ricerca della verità.

giulia