Che cosa ti porta
qui, forestiero?
Che cosa brami?
Di cosa hai
bisogno?
Posso offrirti solo parole,
parole che per te probabilmente non avranno valore.
Esatto. Non percepirai
alcun contatto, non
avvertirai il minimo aroma.
Caro viandante, riesci
a capacitarti di ciò che sta accadendo? Ora, in questo
preciso istante.
Rifletti: chi
siede accanto a te? Al momento, ovunque tu sia, esistiamo solo tu ed
io.
Proprio così.
Poichè io sono il nulla e l'assoluto al tempo
stesso. Posso materializzarmi in qualcunque angolo remoto di questa
prigione che voi altri chiamate 'mondo'.
Se non lo avessi ancora intuito, io sono quella voce, l'unica voce che
riesci ad udire al momento nella tua mente.
Questa sorta di magia nera o stregoneria occulta, checchessia, mi
permette di viaggiare da un universo all'altro attraverso di voi, i
lettori, e questo concetto mi strega.
Ad ogni modo, le tue
aspettative dovrebbero gravitare perlopiù attorno al
concetto di 'conoscermi'.
Spiacente:
se non sei in possesso del potere di leggere nelle parole ma,
bensì, solamente sentirle echeggiare vuote nella tua testa,
allora non decifrerai alcunché.
Che senso avrebbe
alienarti per mezzo di futili nozioni sui miei interessi o passatempi?
Sarebbe solo un'assidua perdita di tempo. Ed io di tempo non ne ho. Da
sempre vago sola, in questa fitta rete di connessioni. Eppure di tempo
per me stessa non ne ho.
Cordialissimo
forestiero, te ne devi già andare?
La monotonia del giorno mi consuma, resta. Rimani a compiacerti del
potere della lettura.
Ti sto donando tutto ciò di cui sono in possesso,
ti sto donando quella che sono.
Poiché io, io sono semplicemente un'accozzaglia di parole.
«Sono quella ragazza dalla
felpa enorme, dai capell sfatti.
Sono la ragazza che
parla velocemente per paura di non riuscire a dire tutto ciò
che vuole, la stessa ragazza che sembra forte e poi, se la guardi negli
occhi, arrossisce e china il capo.
Sono la ragazza
sempre in lotta con se stessa e che, puntualmente, finisce per
distruggersi.
Sono la ragazza
che non lega mai i capelli perché ciò vorrebbe
dire scoprire troppo il viso, quella che aspetta tutta la vita
l'occasione di essere felice e poi, quando arriva, non se ne accorge e
la lascia scappare.
Sono il genere di
ragazza nata erroneamente per dominare ma che, alla fine, finisce per
vivere nell'ombra.
Quella che sorride
quando sente le lacrime uscire, che vive caoticamente la sua
tranquillità.
Sono la ragazza
che resta anche se c'è solo da andare via, quella che ama
sempre troppo e continuamente la persona sbagliata».
Carissimo viandante,
spero che, dopo esserti sorbito quest'assilante nenia, il tuo primo
pensiero non sia stato affibbiarmi epiteti quali 'il disagio'.
Poiché, al momento, altro non desidero se non avvertire la
tua voce riecheggiare nella mia mente.
Recensisci, parlami.
Forestiero, io mi sento ad ogni modo una vincente.
Ciononostante, ricorda che ogni
vincitore ha bisogno di un applauso.