Ho incominciato a scrivere quando avevo solo cinque anni, adoravo immaginare situazioni assurde, fare tanti scarabocchi e far vivere esseri inesistenti.
Quello della scrittura è stato fin da subito un mondo magico, fantastico, ed amavo abitare lì perché nessuno, e dico nessuno, poteva disturbarmi o metterci piede. C’ero io, la mia penna e nient’altro.
Crescendo poi, la scrittura non era solo un mondo spettacolare, ma è diventata una casa, un rifugio e ho incominciato a sentirmi al sicuro solo con in mano una semplice penna.
Le persone mi sono state dagli otto anni in su dei nemici, mi sfottevano e non mi voleva nessuno e la scrittura mi ha aiutato tanto. Mi ha aiutato moltissimo.
Dal 2009 ho completamente smesso di vivere nel mondo normale, per me ora esistono solo i miei libri e la mia passione che coltiverò per sempre sperando che mi porti lontano. Via da qui.
Ormai la mia vita la vivo mettendo nero su bianco, vivendo fra le storie che di tanto in tanto mi capita di scrivere. in tutto ciò che scrivo c’è qualcosa di mio, ed è per questo che tutti rimangono sbalorditi quando mi leggono: gli pare strano
che una così antipatica riesca a scrivere cose profonde, romantiche o cose del genere. io faccio di “no” con la testa e mi rendo conto di quanto siano superficiali gli abitanti di questo pianeta: le maschere, nessuno va oltre le maschere.
Semplicemente … io vivo in quello che scrivo.

 

||Livia Franzese|| Napoli|| Niente cose personali, i miei scritti faranno capire tutto di me.

Me stessa (foto)