Membro dal: 16/01/09 Recensore Veterano (303 recensioni)
sing along to the age of
paranoia
Sono una cattiva gentile.
E' triste dirlo, in un certo senso, ma credo proprio non sia altro che
la pura verità. A mia difesa, posso dire che non sono nata
così, e che, se lo sono diventata, non è certo
colpa mia, o almeno, lo è solo in parte. L'uomo non
è artefice del proprio destino: è il destino, ad
essere artefice del proprio uomo. Sono una sognatrice disincantata, e
sai che ti dico? Che un mondo migliore è possibile,
è proprio dietro l'angolo; ma che non sarò certo
io a raggiungerlo. No, io rimarrò confinata in questa merda.
Cosa credi? So benissimo che scrivere è inutile, che per
quanto possa sognare e studiare, impegnarmi e lavorare,
finirò a fare la commessa in un negozietto di alimenti in
periferia. Scrivere serve solo ad abbassare lentamente la pressione, un
tentativo di non esplodere con un gigantesco boom; o meglio, con un
fischio inudibile. Potresti non capirmi.
Potrebbe essere difficile, sai, se non mi conosci o trovi la mia vita e
le mie esperienze impossibili e estranee. Non credo che mi capiresti
mai totalmente, se non sai cosa significa tenere una grande,
importante parte della tua vita totalmente nascosta a coloro che ti
stanno intorno, come se non ti conoscessero mai veramente. O se non ti
senti rifiutato, abbandonato e lasciato, costretto a rimettere
assieme i pezzi di te stesso tutto da solo. Non ti
è mai successo? Quando tutti ti voltano le spalle ed ogni
cosa che fai sembra essere la cosa sbagliata, capisci cosa intendo? Non
sono precisamente giornate-no, perchè questa definizione
sembrerebbe implicare anche l'esistenza di giornate-sì, che
se ne stanno accuratamente nascoste in un armadio di cui tu non hai le
chiavi. Così ci sono solo brutte giornate. Quelle giornate
dove senti un vuoto dentro di te, che si divora tutta la tua persona
pezzo per pezzo, lasciando un involucro umano senza niente; un vuoto
che non fa che aumentare, e tu non sai cosa fare, se non lasciarti
cadere per terra e fingere di non esistere... E poi vai ad un
concerto, e sembra passare tutto. Urli a squarciagola i testi di ogni
canzone, e ti senti compreso, e confortato, e il vuoto non ti fa
più paura, e lentamente ritorni ad essere te stesso. Non ce
l'avresti mai fatta, senza quel concerto, e adesso devi tutto a quel
gruppo. Quel gruppo ti ha aperto gli occhi, ti ha preso per mano e ti
ha fatto vedere che, se guardi bene, nel buio non c'è nessun
mostro; quel gruppo ti ha salvato la vita.