Perchè era andato via? Perchè non era rimasto a parlarle e a ribbattere come era suo solito fare? Perchè non aveva ammesso che dopotutto, forse, lei aveva ragione, che si poteva essere speciali anche senza ricordarlo costantemente a tutti. Che si potevano rendere i rapporti con le altre persone meno rudi se solo ci si fosse venuti incontro. Ma Potter era sempre stato fatto così. In lui c'erano stati solo cambiamenti fisici, ma il carattere non era affatto maturato e a volte sembrava di parlare ancora con il ragazzino undicenne che aveva conosciuto il primo giorno ad Hogwarts. Eppure con gli amici era diverso. Remus aveva potuto testimoniare come fosse serio riguardo molte cose. Come fosse ambizioso nella possibilità di diventare Auror e come era stato responsabile nell'aver accolto Black in casa sua, diversi mesi prima, portando sulle spalle il peso della storia di una famiglia intera, il peso dei racconti e dei segreti che l'amico gli aveva cofidato...
Era stato grazie a quelle parole che Lily aveva deciso di cominciare a comunicare di più con il ragazzo.
Dov'era quel James Potter tanto amato da Remus e dai suoi amici? (cit.)

"Non mi avrebbero mai giustificato, nè Michelle, nè Matilda quando sarebbe stata grande, nè i miei genitori, nè gli amici, per quello che feci. L'unica cosa che però importò in quel momento fu che l'unica persona da cui sarei voluto essere giustificato e capito, sempre, fosse solo Jake. "

"E' come se fossimo in un paradiso di sensi, un'Eva e due Adamo e nient'altro... niente prima, niente dopo.
Solo ora.
Noi. Lei. Qui.
O forse è l'inferno."
Nata da una scommessa fatta con Artemide82 e Princes_of_the_univers, una ff con qualche pretesa erotica.
E, come al solito, non conosco i Leto, nè voglio insinuare nulla su come fossero e come sono, non scrivo per lucro e mi sono inventata tutto (o quasi: solo chi mi conosce sa).

Cosa ci può essere di male in una semplice intervista? Nulla se si sa quello che si sta facendo e soprattutto si è abituati ad esso. Ma quando di fianco hai il tuo amante che ti porti a letto costantemente, la ragazza di quest'ultimo e si parla della figlia appena nata...beh allora può esserci qualche problema.

-E’ oggi vero
mamma? 
È una bambina di soli sei
anni che pronuncia queste parole.
-Sì, piccola mia,
è oggi. 
La bimba, così piccola, tende
la manina alla madre. Lei, dal canto suo, le sorride debolmente.  
-Mamma, perché stai
piangendo? Oggi è un giorno felice, no? L’hai
detto tu. Oggi conoscerò il mio papà.
La donna scuote i suoi capelli biondi,
così lunghi, forse troppo lunghi. Pensa alla bimba che ha
accanto. È per lei che sorride dietro le lacrime. Per lei,
che sorride dietro il dolore. Solo per lei. E anche per lui, certo, ma
lui questo non lo saprà mai. Mai più.
E' il 2012. Una donna sta portando una bambina a conoscere suo padre. Un padre che ha visto
quand'era troppo piccola per ricordarsene. Un padre di cui, ora, non si
dimenticherà mai più.