“Quella ragazza aveva un che di magnetico, qualcosa che mi attraeva. Qualcosa di affascinante, strano. E io, invece di irritarmi perché mi aveva praticamente ignorata quando l’avevo salutata, mi chiedevo come fare per parlarle. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, sarei rimasta per sempre a fissarla: seduta, con la schiena dritta, le gambe accavallate. Concentrata sulla spiegazione della professoressa di matematica. Dal mio posto riuscivo a vederla di profilo, dato che eravamo nella stessa fila orizzontale, ma lei sembrava non rendersi conto del mio sguardo. Se ne accorse quando si voltò per prendere la calcolatrice. E io rimasi paralizzata vedendo due occhi color del diamante fissarmi intensamente. Erano chiarissimi, di un colore glaciale, eppure sembravano bruciare.” Questa storia è dedicata ad una persona a me carissima, che ha costituito una parte fondamentale della mia vita. Una persona senza la quale oggi non sarei come sono ora. Vi saranno alcune scene di sesso, con riferimenti al bondage (niente di che, ma è meglio avvisare). Femslash.