Draco Malfoy stava morendo.
Udì un rumore di passi, piedi che calpestavano l'acqua, dapprima lenti, poi in corsa, sempre più lontani, fino a svanire in dissolvenza, offuscati dalle grida acute di Mirtilla Malcontenta.
Potter, pensò. Potter l'aveva lasciato lì e ora lui sarebbe morto da solo in un bagno allagato, accompagnato nell'aldilà dal lamento funebre di una morta. Si sforzò di aprire gli occhi, ma li richiuse immediatamente. C'era troppo sangue e non riusciva a non sembrargli sporco, nonostante fosse suo.
Mirtilla aveva smesso di urlare e gli parlava sottovoce. "Andrà tutto bene" diceva, "presto sarà tutto finito".
È una storia di scelte, questa, e delle conseguenze che ne derivano. È la storia come sarebbe stata, se l'avessi scritta io.

“E’ una malattia che si trasmette venendo a contatto con i fluidi corporei, si diffonde come una piaga sul nostro pianeta: uccide sempre, non c’è scampo. (...) Non è stato registrato un solo caso di guarigione. La morte avviene in pochi minuti, poi il corpo riprende a muoversi, animato solo dalla brama di attaccare altri esseri umani e cibarsene.”
Più di vent'anni sono passati dalla fine di Lord Voldemort, e tutto è andato bene. Finora.
Una nuova minaccia sta per abbattersi sul mondo, e sembra sia arrivata la fine, per i maghi come per i Babbani. Ancora una volta, solo un luogo sembra essere sicuro: Hogwarts. Ma è davvero possibile difendere la scuola dalla minaccia più infida, quella di un Virus mortale?
[Virus e scenario ispirato a The Walking Dead. NON è un crossover. Segue (più o meno) il canone dettato dalla Rowling.]
Dedicata a: Albezack.

[Solangelo]
Se all'inizio Nico gli era sembrato estremamente imbarazzato davanti a tutta quella gente, adesso era completamente a suo agio mentre chiacchierava e raccontava loro qualcosa. No, non qualcosa in generale, stava parlando di loro, rispondendo a tutte le domande che prima Will aveva evitato.
Se Will pensava che i suoi parenti fossero terribilmente insopportabili da soli, deve ricredersi quando il suo fidanzato Nico si allea con loro.
[...]
Aveva davanti a sé il padre del suo ragazzo. Personalmente, avrebbe aspettato un altro po' - giusto un anno o due - prima di incontrare l'inquietante genitore del suo fidanzato, ma evidentemente l'universo aveva dei piani diversi per lui.
Le cose per Will non fanno che peggiorare e la visita inaspettata del suo futuro suocero non migliora la situazione.
Sequel di "Quando i parenti diventano pettegoli, le cose iniziano a mettersi male"

AU|Pernico|Traduzione
"Nico di Angelo è stato preso di mira dai bulli da sempre.
Ma cosa succede quando i bulli vanno troppo in là e per poco non lo uccidono?"
Ho letto questa fantastica fanfiction americana Pernico quest'estate, ed è la migliore Pernico che io abbia mai letto e finalmente ho chiesto il permesso alla bravissima autrice di farmela tradurre e ha acconsentito. Inutile dirvi che la mia unica fatica in questa storia è la traduzione, spero che e renda (se ci sono degli errori o frasi senza senso, per favore segnalatamele così potrò corregerle :3) e vi piaccia tanto quanto è piaciuta a me

"Mi sento come una falena richiamata dalla luce, solo che ciò che mi attrae è la Sua oscurità. Un buio avvolgente, che non vede l'ora di trascinarmi tra le sue spire lucenti e a cui concedo tutta me stessa, perché niente di me ha un senso se non gli appartiene.
Damon. Un nome appropriato per colui che sta per mostrarmi l'inferno..."
Se state cercando una storia romantica e melensa, ricca di corteggiamenti in vecchio stile, cene a lume di candela e poesie strappalacrime... allora questa long NON fa per voi.
Nei limiti del regolamento, questa AU vuole addentrarsi nel modo sommerso del BDSM e, per quanto spesso saranno solo accennate, conterrà scene di Bondage, Dominazione, Sottomissione e Sadomasochismo. Per chi vorrà immergersi nella lettura... benvenute sulla via della perdizione.
AU - AR - AH
♥Fanny

I grandi occhi scuri guardavano oltre la finestra di casa sua, dandogli le spalle: non voleva che sapesse che stava piangendo.
«Hermione, sei troppo intelligente per non comprendere la gravità della situazione.»
Oh, ma lei comprendeva benissimo. Era proprio quello il problema: avrebbe desiderato rimanere all’oscuro, non sapere, non sentire niente del genere. Avrebbe preferito strapparsi occhi e orecchie pur di non ascoltare quella che non era altro che un’orribile verità.
Il Sole stava per tramontare: l’arancio e il rosso brillavano nel giardino, mutandone i colori. Quante volte era rimasta lì ad ammirare quel momento con lui?
Tante. Troppe per potere rispondere alla domanda di Ron.
«Mi spiace, Ron. Io non so niente.»
Un sospiro dietro di lei le lasciò intendere che non le credeva. «Va bene.» Si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia, indugiando qualche secondo. «Non permettergli di farti del male.»
E poi, lentamente, uscì dalla stanza ed Hermione, tristemente sola, poté dar sfogo al suo dolore scoppiando in un sonoro pianto di disperazione.

" Siamo ritti sull'orlo di un precipizio, guardiamo giù nell'abisso, ci sentiamo sofferenti e storditi. Il primo impulso è quello di sfuggire al pericolo, ma inspiegabilmente restiamo. Poichè la ragione cerca con ogni mezzo di tenerci lontano dal precipizio, proprio per questo noi inesorabilmente ci avviciniamo ad esso. Non c'è in natura una passione più diabolicamente impaziente di quella di colui che, tremando sul'orlo di un precipizio, medita di gettarvisi. " E.A.P.