''Non era facile combattere ogni giorno con tutti i demoni interiori. Ma era una cosa che dovevi fare per sopravvivere. ''
CAPITOLO 3:
‘C’è qualcuno?’ Dissi sporgendo il capo verso il lato destro della stanza. ‘Allora? C’è qualcuno?’ Nessuna risposta. ‘’Sarà stata una mia immaginazione’’ pensai.
CAPITOLO 4:
‘Mi stai prendendo per il culo? Chi è stato questo stronzo? Dimmelo e lo vado a prendere a pedate’ Disse alzando il tono di voce.
‘Ti prego Celly, non è successo nulla! E’ stato solo un piccolo incidente, niente di più’ Affermai.
‘Un piccolo incidente un bel cazzo Ev! E poi dove diavolo è la tua giacca?’
CAPITOLO 12:
‘Non mi lasciare.. Ti prego.’ Sussurrò tra i miei capelli. Presi alcuni secondi di tempo per immagazzinare ciò che avevo appena sentito e riformularlo. Istintivamente a quelle parole allacciai le mie braccia intorno al suo bacino, stringendolo anch’io. Non sapevo cosa stesse succedendo, ma mi sentivo protetta in quel momento, e sentivo che anche lui aveva bisogno di ciò di cui avevo bisogno io.

Non so perchè lo feci, scesi altri scalini, quasi a ritrovarmi al pari di quel ragazzo che dipingeva.
Presi la macchina fotografica, e cominciai a scattare delle foto.
Mettendo a fuoco riuscii a intravedere il profilo perfetto del ragazzo.
Aveva dei capelli neri quasi a spazzola, portava un'orecchino nero all'orecchio sinistro, ma non potevo vedere il suo sguardo.
Era perso in quella scena di pesca, i suoi occhi guizzavano dal foglio al molo, sorrideva di tanto in tanto.
Aveva la pelle ambrata, con un accento di barba.
Non lo vedevo molto bene, ero lontana, ma ancora con l'obbiettivo vicino all'occhio, colsi un movimento del ragazzo.
Scattai.
Abbassai lo sguardo sulla foto appena fatta.
Arrossii violentemente.
Il ragazzo si era girato, sorrideva, rivolto a me.

Fortune odia la scuola in una sua sfaccettatura, e spera solo che prendi fuoco. Qualcuno però le farà cambiare idea; e sarà l'unica persona che lei non avrebbe mai immaginato:il suo professore.
-
un amore da nascondere, un lavoro troppo importante per poterlo perdere e una cattedra ad allontanarli.

Mi chiamo Samantha e ho 17 anni, ho origini italiane e vivo a Londra da un anno. Ho una vita DIFFICILE. Ma qualcosa o qualcuno la cambierà!
Leggete e saprete chi o cosa mi salverà.

-Non ricordi quando dissi che saremmo rimaste amiche per sempre? E che avremmo condiviso ogni cosa?- urlai piangendo
-Sì, e non lo abbiamo fatto?- rispose Faith cercando di rincorrermi.
-No, hai torto- afferami, fermandomi per un istante.
-Perchè? Perchè ho inseguito il mio sogno e per un attimo ho trovato la felicità?- gridò allargando le braccia.
-Un attimo che dura due anni? Ti sei dimenticata di me, mi hai abbandonata, per Zayn- la mia voce si faceva sempre più tremante.
-Perdonami ti prego- le lacrime cominciarono a rigarle il volto.
-E se non lo volessi fare?-
Dietro una storia d'amore si nascondono segreti troppo grandi da poter portare avanti.

“Liam, ti prego, non lasciarmi mai più.” Lo implorai con le lacrime agli occhi e la voce strozzata.
Mi accarezzò la testa. “Questa volta verrai con me.” Mi sussurrò all’orecchio.
Era mio fratello, il fratello mancato per quasi un anno, il fratello che mi aveva sempre difesa e aiutata.
Era tornato, e questa volta per salvarmi.