Lynx__
Membro dal: 15/02/11
Recensore Veterano (212 recensioni)
Dimmi una cosa, ti sei mai fermato a riflettere su quanto sia minuscola la tua esistenza in questo mondo? Ti è mai capitato?
A me è capitato, e non me ne dimenticherò mai.
Quand'ero in sesta elementare andai a vedere una partita di baseball con la mia famiglia, fino a poco prima di arrivare al campo da gioco non avevo il minimo interesse per quello sport, ma non appena entrai nello stadio restai a bocca aperta.
Davanti ai miei occhi gli spalti erano gremiti da migliaia di persone ammucchiate come tanti piccoli chicchi di riso. Pensai che tutta la popolazione del Giappone si fosse radunata in quel luogo, cosi chiesi a mio padre se aveva idea di quante persone ci fossero, e lui rispose che dovevano essere circa 50 mila.
Finita la partita la strada che portava alla stazione era invasa dalla folla. Mentre osservavo tutto questo ero completamente frastornata! Continuavo a pensare che nonostante vedessi cosi tanta gente, in realtà si trattava solo di una piccola parte di tutti gli abitanti del Giappone. Tornata a casa presi una calcolatrice e mi misi a fare dei calcoli. Avevo studiato nell'ora di educazione civica che il Giappone contava più di 100 milioni di abitanti, quindi divisi quella cifra per 50 mila e capì che la folla che avevo visto rappresentava un duemillesimo della popolazione.
Ero sempre più frastornata.
Ero un singolo individuo in mezzo a quella gente allo stadio che a sua volta era solo una manciata rispetto alla popolazione del Giappone.
Fino a quel momento avevo pensato di essere in un posto speciale, stare con la mia famiglia mi rendeva felice e più di ogni altra cosa ero convinta che nella mia classe ci fosserò radunate tutte le persone più simpatiche della Terra. Da allora mi resi conto che non era cosi, capì che tutte le cose che mi capitavano a scuola e che io consideravo le più divertenti del mondo, in realtà accadevano anche nelle scuole di tutto il Giappone. Agli occhi di tutta la popolazione di questa Nazione erano semplici e ordinari fatti quotidiani.
Raggiunta questa consapevolezza improvvisamente mi sembrò che il mondo intorno a me cominciasse a sbiadire.
Lavarsi i denti la sera, prima di andare a letto, fare la colazione di primo mattino, tutti i gesti comuni della normale routine quotidiana cominciarono a sembrarmi tremendamente noiosi. E allora mi venne in mente che se nel mondo c'erano tutte quelle persone, di sicuro tra di loro ce ne sarebbero state alcune tra di loro eccezzionali, con un esistenza e un destino davvero straordinari.
Perché io non ero una di loro?
Fino alla fine delle elementari non ho fatto che pensare a questo. Man mano che riflettevo su questi argomenti, capì che le cose divertenti non arrivano solo perché stai ad aspettarle. Una volta raggiunte le scuole medie, mi ripromisi di cambiare me stessa, e dimostrare al mondo che non sono una ragazza che vive soltanto nell'attesa. E dal mio punto di vista pensavo di esserci riuscita, ma non succedeva ancora niente lo stesso, alla fine senza nemmeno accorgermene sono diventata una liceale.
E lo sono diventata nella speranza di un cambiamento.

                                                                                                           

         
     
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