Laleith
    
Membro dal: 02/05/11
Recensore Junior (55 recensioni)
       

La banalità è la mia peggior nemica.


Libellula, chi ti diè questo nome?
Chi scelse la successione musicale delle labiali,
li-bel-lu-la,
come note uscite dai tasti di un pianoforte?
Due grandi e colorate ali trasparenti, tremule e trepide, quelle sei tu.
E tanto alata sei che quando sorvoli le acque stagnanti e l’erbe dei prati
di te solo le ali si vedono, velate veline di seta lucente.
A volte ti fermi nell’aria, tu, senza peso e imponderabile, leggera aligera.

Se lieve sulla pista di ghiaccio io vedo una fanciulla
che forma aeree figure danzanti, e sicura volteggia, salta, si leva e atterra,
è a te che penso, a te paragono la sua leggerezza.
“Come una libellula”
vuol dire una controllata eleganza in una liberata energia.

E controllata eleganza e liberata energia, come la tua, cerca nelle sue frasi
lo scrittore mentre vola la sua fantasia
e a volte si ferma – come fai tu – e a volte arretra – come fai tu –,
sospeso anche lui e oscillante, accampato a mezz’aria.
Libellula, bella libellula, dai a lui le tue ali.

Raffaele La Capria





Sono Laleith e sono una Libellula Goffa.

Sono una Libellula perchè svolazzo frenetica da una storia all'altra: inizio un movimento, lo interrompo all'improvviso; elimino un'idea, la riafferro dopo due giorni. Sono una Libellula perchè quell'eleganza nel volare vorrei possederla nel fraseggiare.

Sono Goffa perchè inciampo in mille e più disagi: l'ansia del fallimento, la mania di perfezione. Sono Goffa anche perchè so che la perfezione non esiste e nella consapevolezza di questa imperfezione inizio le mie storie. Quelle storie che mi rendono debole e goffa, perchè troppo piene di vuoti allo stomaco e cuori accelerati: sono io, Laleith.
La libellula goffa.
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