"...una volta mi era stato fatto notare per scherno quanto il mio aspetto così austero ricordasse quello della morte, non vi avevo mai dato molto peso, ma in quel momento trovai quella descrizione particolarmente calzante perché rispecchiava ciò che provavo..."
I contenuti sono molto forti e le tematiche affrontate pesanti, tutto vissuto dal pov di Harry.
Harry/Vernon, Harry/Dudley, Harry/Altri, Harry/Severus.

Per leggere questa storia bisogna necessariamente leggere “Black Smoke” e “Dark Lovely Sea” di cui è continuo e fine (e se volete anche “I rumori della lontananza”, anche se non è necessario visto che è soltanto un brevissimo intermezzo che completa il quadro).
Severus se n’era andato lontano dal suo passato e da Harry, lo aveva fatto perché la loro storia era difficile e non voleva rovinargli ancora la vita.
E come ogni anno Halloween tornava per riportarlo indietro nel tempo, nel dolore dei ricordi, ma sarebbe sempre stato così, o qualcosa sarebbe cambiato?

...gli esami di coscienza sono per le persone per bene, per quelle che si preoccupano per gli altri e che vogliono migliorarsi; ed io ho commesso troppi errori in passato per poter sostenere un dialogo sincero con la mia anima, troppe colpe e troppe macchie indelebili...

“Lui era solo il professore. Punto.
Lui era solo. E non voleva rovinargli quei ruoli, ciò che era e ciò che aveva: la mente gli diceva nient’altro che quello.
E allora perché il suo cuore urlava il suo nome e il corpo gli tremava di desiderio?
Avrebbe voluto essere lui stesso il suo “per sempre”, ma si era accontentato per mesi e mesi di essere “il poco”, ma era la condizione primaria degli amanti, no?
Erano pochi momenti rubati a stanze perdute dall’altra parte del mondo, erano sorrisi di circostanza sulla bocca quando si desideravano solamente quelle labbra su altre labbra, era guardarsi tra la gente senza potersi neppure sfiorare.
Eppure a lui bastava tutto quello.
Quando sai che non puoi avere altro e il tuo cuore reclama soltanto che quello, quel poco ti basta e aspetti soltanto quegli istanti. Vivi per quegli istanti.”
Questa storia è un continuo di “Black Smoke” e ne consiglio la lettura, altrimenti non si capisce molto ;)

Harry era stanco degli sguardi che il professor Snape gli rivolgeva, perché sapeva benissimo che nei suoi occhi cercava solamente quelli di sua madre, di Lily; e da quando i suoi sentimenti nei confronti dell’odiato insegnante erano cambiati, non faceva altro che infuriarsi perché voleva che lo guardasse solo per essere Harry.
Quegli sguardi, però, mostravano davvero ciò che pensava il ragazzo?
AUMENTATO RATING DA VERDE A ROSSO (Nel rileggere mi sono accorta, o meglio, ho avuto la conferma, che il penultimo capitolo non avrebbe avuto senso sganciato dalla storia come era di mia iniziale intenzione)

L’amore può essere del fumo nero che vola via, una sigaretta tenuta tra le dita troppo poco, e come lei ci si consuma, velocemente o lentamente, dipende dalle labbra che la stringono.
“[…] sapeva che se non ci fosse stato nulla di male in quell’incontro, lo avrebbero fatto da qualche altra parte, alla luce del sole, senza nascondersi come due criminali evasi da Azkaban.”