"Sakura si addentra nell'atrio circolare, sovrastato da una cupola vetrata dalla quale penetravano argentei raggi lunari. L'antico pianoforte bianco e il suo sgabello imbottito sono gli unici oggetti all'interno di quello spazio silenzioso. Ne sfiora la superficie con la punta delle dita e sebbene non l'abbia mai sentito suonare, non le appare polveroso, come se qualcuno se ne prenda quotidianamente cura. Si sente misteriosamente attratta da quello strumento e il cuore inizia a batterle veloce nel petto. Percepisce il bisogno vitale di mettersi a suonare una melodia che già si è fatta strada nella sua mente.
-Per favore- sussurra una voce maschile nella penombra -suona per me."