[...] Dimentica di qualsiasi norma sociale così come della sua personale repulsione nei confronti del contatto fisico con altri esseri umani, protese verso di lui la mano affusolata e con tocco gentile andò a posare appena appena i polpastrelli sensibili sulla linea dura della mascella di lui. Inaspettatamente l'uomo non si scostò ed assecondò la lieve pressione delle dita di lei girandosi appena, col respiro mozzato, per fissare lo sguardo nel suo. Quegli occhi. Mai nessuna foto o dipinto avrebbe saputo rendervi giustizia. Da sempre era convinta che la bellezza di uno sguardo risiedesse nella profondità che esso stesso possedeva; e forse era un caso che l'intelligenza delle persone andasse di pari passo con la profondità del loro sguardo, ma lei credeva davvero che ci fosse un nesso evidente tra mente e corpo.
Comunque, gli occhi di quell'uomo sembravano un mare infinito.