ServaDelTempo
Membro dal: 19/03/24
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Narro delle avversità, fortune e sciagure che videro interprete l'Italia ed i domini stranieri di quelle vicissitudini che divennero poi le fondamenta della storia universale, prima e dopo la nascita di Cristo. Studiandone e sviscerandone per lunghi anni le memorialistiche e vagliando documenti, atti, fonti pubbliche o private d'ogni evo, ho intentato di ritrarre ed inscenare - per quanto mi è concesso - quel che in essi vi fosse di confidenziale, implicito, anche passionale dell'archetipo trattato. Ho cercato di plasmare avvenimenti, personalità, sistemi politici e propri, agghindandomi da narratrice. Ogni evento da me esposto, anche fittizio o favoleggiato, è metodicamente mistificato dai principi e dalla mondanità del tempo. Il mio proposito non è mai quello di millantare una personalità piuttosto che un'altra, se non elargire suggestioni, tendenze ed avvenimenti consunti dai secoli, della spinosa rivoluzione universale, così come superbamente credo l'abbia vissuta chi vi prese parte, ricavandone la storia italiana e quella oltreoceano, in tutta la sua aggrovigliata complessità. E così il mio senno privo di intelletto erra ovunque: nelle corti, nei campi, nelle battaglie e nelle congiure, origliando conversazioni, pedinando gli infami e spiando gli amanti attraverso le finestre, riesumando ogni arcano, senza mai - ed ahimè, qui mento! - favorire il disertore o l'eroe, o che sia la dama o il traditore. Colgo perciò quel che fu, lo rendo ciò che più non è. Al lettore chiedo null'altro che presagio della mia granitica morale e fermo onore, affinché il mio essere possa parvi non troppo oscuro, sfuggente ed efferato. La mia, non è una visione astratta dell'esistenza umana, ma una concezione di vita, per la quale mai mi dissento da ciò che scrivo, compongo, scolpisco o dipingo, sempre in nome della patria e dell'onore, negli ultimi suoi tormentati giorni di probità. Quanto a me, oh, tanto grama e miserabile fu la mia vita, che non merita d'essere narrata.
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