Mentre Perrie era in Erasmus in Cina già da qualche mese Zayn in aula studio aveva conosciuto Anya. Poteva una ragazzina di 18 anni, con dei magnetici occhi marroni, mandare a puttane quattro anni di Amore?

-Qualche frase carina, occhi dolci e cadete tutte ai nostri piedi.. Vi fate usare come un guanto usa e getta, quando abbiamo finito non servite più e spariamo- le sussurrò in modo sensuale Harry all'orecchio, "stronzo" pensò dentro di lei ma disse -E' qua che sbagli Styles, e se fossimo noi ad usare voi?!- di risposta. Il ragazzo rimase un attimo interdetto, e senza parole. -Siamo noi ad avere il controllo, noi possiamo resistere e trovarne uno che ci piaccia.. a voi va bene tutto.- continuò la ragazza, sicura di averlo colpito. Harry così cambiò discorso -Comunque non so ancora il tuo nome- sorrise. - Stavo giusto aspettando quando me lo avresti chiesto.. Cher, mi chiamo Cher Forbes- rispose lei uscendo dal bagno seguita poi da lui e ognuno tornò al proprio posto come se nulla fosse.

Nessuno mai avevo visto amarsi come facevano loro. Il loro amore era nell'aria, si percepiva da un chilometro di distanza. Il modo in cui si guardavano, si sfioravano o semplicemente si passavano qualcosa l'un l'altro. Come se ogni gesto fosse in funzione dell'altro. Si muovevano come calamite: lui si muove, lei si muove.
Ecco la mia prima OS! E' rossa. Si, beh.. Niall mi ispirava x)

"Non sarebbe proprio dovuto essere così, avrei dovuto essere felice per lei ma quegli occhi color cioccolato, così profondi non c'era alcuna speranza di dimenticarli. Per le quattro ore precedenti che avevamo passato assieme non le era neanche scivolato un fidanzato, e che fidanzato! Mi sforzai e alzai la testa provando un sorriso. L'ultimo suo fidanzato che avevo visto non era lui, decisamente me lo sarei ricordata! Mi porse gentilmente la mano –Piacere Zayn– si presentò. –Piacere Phoebe– risposi stringendogli la mano e incastrando i miei occhi nei suoi. Dovevo riuscire a distogliere lo sguardo ma era più difficile di quanto pensassi. Quegli occhi erano come una calamità, così profondi, così sinceri. Mi costrinsi a lasciarli e lanciai un’occhiataccia a mia cugina, come per dire ‘potevi anche informarmi’ che fece finta di non avere notata. "