«Non farlo ti prego »
Qualcosa dentro di me mi dice che è troppo tardi. Cerco di ricordare il nome della ragazza che mi implora di non farle del male. Cerco di capire perché mentre me lo dice i suoi occhi sono così tristi.
«Dimmi, qual è il tuo nome?»
«Damon, sono Elena, come fai a non ricordarti di me?»
Sorrido. Elena. Un bel nome, un bel bocconcino.
Lacrime salate le rigano il viso. Il trucco si arrende insieme alla sua volontà.
«Damon, Damon» continua a sussurrare.
Annuso l'aria. Il suo profumo riempie ogni angolo. Ho fame di lei. Cerco di ricordare chi o che cosa mi leghi a quel volto spaventato.
Nulla.
I canini spingono, pulsano. Spalanco la bocca.
Lei urla. Ho come l'impressione di non averla mai sentita urlare.
Il suo terrore mi nutre. Una scarica di adrenalina che mi attraversa il corpo da testa a piedi.
E' un attimo.
Sono su di lei. Sul suo collo.
Piange ma non si divincola, non si ribella.
.
Come in un abbraccio mortale.
Guardo gli occhi di ghiaccio di Damon. Il mio Damon però, non c'è più. Ora ne sono sicura.
«Ti amo», sussurro. Poi basta. Tutto diventa nero.