[...]Chi sono io per te – esisto?- [It’s killing me] Mi stai uccidendo, è vero. Ogni secondo che passa. [..]

[...]“Aspetta. Quindi tu saresti capace di sistemare la questione?” Lei? Sistemare il caso n° 483, in codice KauTom? No no no. Probabilmente si stava rivolgendo qualcuno dietro di lei. Peccato che fosse l’unica in quella stanzetta circolare. Non aveva via di scampo. Si o no? Ci pensò su per un secondo. Tutto ciò le avrebbe procurato un sacco di grane. Sicuramente. Ma insomma… parlare normalmente con quei quattro ragazzi che l’avevano fatta sognare tante volte (Tranne Tom. Cioè anche lui l’aveva fatta sognare, praticamente poco prima. Ma di strozzarlo!) e andare nel BackStage… e poi Bill era così simpatico! E tenero. “Beh, più o meno…” “Allora vieni! Che non lo sopporto più con i suoi lamenti da vacca. Beh, si lamenta sempre. Ma ora più delle altre volte.” Cosa cazzo aveva fatto? Santissima pantofola! [...]