Kyla Miller ha perso i genitori da piccola, viene ospitata a casa del suo migliore amico di una vita, Ashton. Ci sono delle cose che lei non sa, sono state dette bugie imperdonabili e scoprirà di non conoscere affatto chi gli sta accanto.
Quando nuove persone entreranno a far parte della vita di Kyla, cosa succederà?
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D'un tratto i miei occhi vengono coperti dalla sua mano gelida.
«Non guardarmi» mormora.
«Cosa c'è che non va?» chiedo macero. Avverto un sospiro da parte sua «I tuoi occhi mi destabilizzano.»
allora non riuscendoci più prendo la sua mano e la abbandono al suo fianco, alzo gli occhi verso di lei ed è un attimo che l'avvolgo con le mie braccia, premendola così sul mio petto.
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Mi appoggia alla parete e posa le braccia ai lati della mia testa portando i suoi occhi nei miei. Sono di un azzurro denso. Quelle iridi sono capaci d'indebolirmi ogni volta.
Ad un tratto poggia la fronte al muro, affianco a me.
«Sto perdendo la testa.»
Gira il volto verso di me «Cosa mi stai facendo Kyla?»

Il finale di Mockingjay mi ha lasciata proprio come Katniss, come Peeta, come Haymitch: spezzata, smarrita, sola, disorientata. Scrivere è stata l'unica cosa che mi ha permesso di liberarmi di tutte queste sensazioni, un po' alla volta, per essere libera di ritrovarle solo quando lo desidero nel rileggere o ricordare tutti i personaggi creati da Suzanne Collins. Così ho scritto. Partendo direttamente dal testo dell'ultimo capitolo, per immedesimarmi meglio e per cercare di avvicinarmi allo stile della Collins (così lontano dal mio), ho cercato di ricollegare tutti i flash, tutte le scene che ho immaginato nella mia testa e ho messo insieme questa Fan Fiction.
Spero di darvi il senso di chiusura che io stessa cerco, nel mio lavoro e in quello degli altri, anche se solo in una piccolissima parte.
Buona lettura!
Nota: il titolo si riferisce all'album - e non alla canzone - dei Coldplay. La FF non è ispirata a nessuna delle track dell'album, nonostante queste mi abbiano tutte ispirata notevolmente.

Questa è la prima Fanfiction che pubblico e anche la prima ispirata alla serie Spartacus e in particolare ad Agron, il mio personaggio preferito. Ho deciso di affiancargli un personaggio femminile di mia creazione non perchè non ami la coppia originale composta da lui e Nasir (come si fa a non amarli?) ma perché ho già letto molte storie su di loro e volevo tentare qualcosa di diverso. La storia inizia quando Agron viene acquistato da Batiato e portato a Capua, dove farà la conoscenza della figlia del suo Padrone e di Lucretia. Una ragazza particolare e dal passato sconosciuto. Il percorso dei due si intreccerà nel corso degli avvenimenti.

E se i veri amanti sfortunati non fossero stati quelli del distretto 12?
Cosa succedeva davvero quella fatidica ultima notte mentre le telecamere erano troppo occupate a bearsi della finzione messa in piedi da Katniss e Peeta?
Chi è stato addestrato una vita ad uccidere è capace di amare?
Quanto è difficile essere un favorito quando la fortuna non è più a vostro favore?
Personalissima interpretazione dell'ultima notte di Cato e Clove.
Dalla storia:
"No… Dio perché mi fa male il cuore? Perché mi sembra che nessuna cosa al mondo sia mai stata più bella di lei in questo momento? Perché ci siamo offerti volontari per gli Hunger Games?"