All’inizio non era stato per niente facile, aveva tanti desideri per la testa che gli sussurravano seducenti di fare qualcosa, di renderli reali, ma lui non sapeva ancora cosa fare, come renderli reali. Aveva vagato a lungo nel buio, come un ceco che si avventura nel mondo senza sapere dove andare né come, ma poi alla fine aveva capito. Era stato un caso per la verità, ma mai incontro fortuito era stato più accetto di quello.
Aveva incontrato il suo destino una sera tarda di un novembre piovoso. Era uscito senza ombrello, sperando che il freddo e la pioggia lavassero via quelle visioni oscure e sanguinose che gli popolavano la mente da un po’di tempo e l’aveva visto. In seguito, mentre lavoravano uniti per raggiungere lo scopo comune, aveva compreso che in realtà lo stava aspettando.

Morgan si alzò dal letto e stava per allontanarsi, quando Spencer lo fermò stringendogli il polso con la sua mano sottile e dalle dita lunghe. Il federale si girò per guardarlo, sorpreso da quella reazione, e gli bastò osservare lo sguardo caldo di Spencer e le sue labbra appena dischiuse in un invito inequivocabile, per comprendere. Con un piccolo sorriso, Morgan si chinò di nuovo su di lui, mentre poggiava una mano sulla sua nuca, intrecciando le dita alle ciocche corte e disordinate, per sorreggerlo mentre lo baciava.
Quando Morgan ebbe lasciato la stanza, Spencer si lasciò ricadere sul materasso, prendendo ancora qualche attimo per sé, sentendosi incredibilmente felice per tutto quello che era riuscito a costruire con l’uomo che amava.

Morgan nutriva il timore segreto che qualsiasi cosa avesse potuto fare non sarebbe mai stata abbastanza, che ci sarebbe stato sempre qualcosa che avrebbe potuto portarlo via da lui. E non riusciva a sopportare quelle emozioni. L’amore che provava per il suo piccolo genio era così vasto e profondo da fargli quasi paura, perché mai in tutta la sua vita aveva provato qualcosa di simile. Solo quel ragazzo esile che stringeva tra le braccia era riuscito a conquistarlo fino a quel punto e ora, a ogni passo, si ritrovava a temere di poterlo perdere un giorno. Cosa avrebbe fatto allora? Morgan non era capace di dare una risposta a quell’interrogativo perché ogni volta che si fermava a riflettere riusciva a scorgere solo un baratro aperto sul vuoto.

"- Che ci fai qui… così? –
Lo spettacolo che mi si presenta davanti è proprio questo.
Uno spettacolo!
Ad un metro e mezzo da me, appoggiato allo stipite della porta, con le braccia strette su sé stesso e tremante più che mai, sta Spencer completamente bianco di neve e bagnato. I capelli biondi gli stanno attaccati intorno al viso e qualche ciocca appesantita gli finisce sugli occhi arrossati che sembrano liquidi!
Un pulcino sorpreso da una tempesta che l’ha inzuppato e congelato. "
Mai rottura di auto nel mezzo di una nevicata storica è stata più provvidenziale!