'Ero ferma immobile, verso la finestra, in uno dei miei momenti dove fisso il nulla. Dove ho la testa vuota, anche se i pensieri ronzavano incessanti. Senza nemmeno sentire il suo arrivo, Harry mi strinse i fianchi, appoggiando la testa sulla mia spalla destra, in silenzio. Rimase con me a guardare il vuoto, poi avvicinò la sua bocca al mio orecchio. "Ti amo" sussurrò. Mi ripresi, sbattendo piano le palpebre. "Ti amo anch'io" risposi. Poi mi voltai, mentre le nostre mani si intrecciavano e lo fissai dritto negli occhi. Davvero lui era davanti a me? Davvero mi amava? Davvero era mio? Aveva degli occhi, ipnotizzanti, infiniti, dolci. E io potevo fissarli e ammirarli fino a non stancarmi mai, fino a non convincermi ancora, che era tutto vero. Ci avvicinammo sempre di più, sempre più decisi, sempre più impazienti, spinti da una voglia di mostrarci tutto il nostro amore, la nostra vita. Quando le nostre labbra si sfiorarono chiusi gli occhi. Era tutto così perfetto, così vero. E io lo sentivo, lo toccavo. Lui era là per me, con me. Mi amava davvero e per quanto fosse stato stupido, ridicolo, aspettavo quel momento da tutta la vita.'