Si era trasferita con il corpo, ma la sua mente tornava sempre là. Cambiare aria le avrebbe fatto bene, era quello che sentiva ripetere da mesi. E forse avevano ragione. Perchè anche se il dolore a volte tornava, Erin poteva far finta che fosse tutto un sogno, dove lei non esisteva più. Le bastava essere qualcun altro.
"In her shoes" è la storia dai toni rosa e vivaci, che però cela una vena di mistero dietro il passato dei suoi personaggi. Ognuno di essi ha una caratterizzazione compiuta, un suo ruolo ben definito all'interno dell storia che si svilupperà nel corso di numerosi capitoli. Lascio a voi la l'incarico di trovare la pazienza per leggerli. Nel caso decidiate di inoltrarvi in questa attività, non mi rimane che augurarvi: BUONA LETTURA

Castiel, Lysandro e Melody si conoscono da sempre. Sono cresciuti insieme e come tutti gli undicenni passano le giornate giocando assieme. Purtroppo, un terribile giorno, mentre giocano a palla quest'ultima finisce per strada e Castiel, mentre la rincorre, viene investito da un'auto. Vengono chiamati immediatamente i soccorsi e per fortuna il piccolo si salva, cade però in coma. Quando riapre finalmente gli occhi gli anni sono passati e lui ormai ne ha già venti.
ATTENZIONE: quando parlo di Melody non è quella del gioco ma un nuovo personaggio!!

SIGI...Service Information and Global Security, l’unica agenzia che lavora per davvero per evitare qualsiasi colpo di stato e che tiene a bada la possibilità che esploda una terza guerra mondiale. Un'agenzia di professionisti dove nulla passa inosservato e l'arrivo imprevisto di un nuovo membro: Valerie Selznick, la cui vita verrà letteralmente sbalzata da una media cittadina italiana al centro dell'Oceano Pacifico. Il piano di un terribile criminale da sventare, l'avventura a fianco di bellissimi agenti segreti pronti a farsi uccidere pur di proteggerla e di aiutarla nella sua missione.

"La sua ragazza..? LA SUA RAGAZZA?? Io non ero la sua ragazza!" la rabbia si impossessò di me, ma prima che potessi proferire parola, Castiel avanzò nella mia direzione, mi strinse il polso con la mano trascinandomi via da lui.

Mi chiamo Skylar Roy e ho 17 anni. Vivo con mia madre in un appartamento di due piani a Nizza. Ultimamente sono successe tante cose tutte insieme tra cui incontrare pel di carota(Castiel) che mi ha completamente stravolto la vita.
Spezzone Capitolo 1
Arrivo davanti a casa e allungo il braccio per suonare il campanello, ma mi blocco. Sinceramente ho un po’ paura. Mia madre è uscita con così tanti uomini che non si possono nemmeno contare sulle dita, forse questa volta è quello giusto. Mi faccio coraggio e suono il campanello. Sento dei rumori, la voce di mia madre e poi dei passi.
Mi raddrizzo la schiena e faccio il sorriso più tirato che riesco a fare, mentre la porta si apre e appare un uomo. Il mio sorriso sparisce.
L’uomo mi porge una mano con un sorriso smagliante in volto.
-Tu devi essere Skylar. Piacere io mi chiamo Vincent.
Da dietro arriva mia madre e mette una mano sulla spalla di Vincent e tutta sorridente mi dice:-Skylar, lui è il mio nuovo fidanzato.
Si fissano con passione e sorridono.
Mi viene da vomitare.
-Ci trasferiremo da loro- mi dice mia madre.
-Eh?- chiedo
Buona lettura:D

Salve a tutte! Questa è la prima volta che scrivo su questo fandom .///.
Spero che la storia vi piaccia, ecco due pezzi dal Primo Capitolo:
[...] Dal finestrino del treno tutto passava velocemente, mi stavo allontanando da Bourdeux avvicinandomi a Parigi. [...]
[...] Mi scostai dalla sua mano e mi girai verso il finestrino, mi bruciavano gli occhi e la testa mi scoppiava. Lei capendo che non era il caso insistere continuò a guidare verso casa, intanto io osservavo il quartiere, notando poi un edificio con scritto sulla fiancata del muro " Liceo Dolce Amoris " Una volta sorpassato mi girai verso di lei « Che nome di merda. » Lei rise guardandomi comprensiva « Beh, fidati l'apparenza inganna... Sai anchio ho frequentato qui il liceo, l'avevo soprannominato: " Il liceo dei drammi " Perché ogni giorno succedeva qualcosa! » Buono a sapersi, almeno non mi sarei annoiata. [...]