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«Desmond, per piacere, almeno ascolta quello che abbiamo da dirti!»
«Ho detto no.» il ragazzo stava già per chiudere la porta anche se gli altri due cercavano ancora di parlare.
«Ti capiamo, ma-»
«Ecco, allora se mi capite giratevi e tornatevene da dove siete venuti!»
Il ragazzo inglese prese fuori dalla tasca una chiavetta USB bianca, Desmond aggrottò la fronte non capendo – o non volendo capire – cosa fosse, poi con un movimento di dita, l’altro, fece girare l’oggetto sul quale spiccava un simbolo triangolare interamente nero e il nome di quella società che sarebbe dovuta sparire dalla faccia della terra, per il bene di tutti.
[Questa fic fa parte della serie Assassin's Creed Genderswap © No al PLAGIO]

Sequel di The War of Brothers - non è necessario aver letto la prima poiché l'abbiamo riassunta in breve nel prologo - ambientata 23 anni dopo la fine della guerra fratricida che ha visto i sayan vincitori, il comandante Bardack ed il Re sono alle prese con i loro figli ormai adulti, un nemico che trama loro alle spalle e che teme l'avvenuta del super sayan della leggenda, e con l'arrivo inaspettato di due ragazze che sconvolgeranno completamente il clima del pianeta e dei nostri personaggi. 
Il re, seduto comodamente sullo scranno assieme alla compagna Rosicheena alla destra, e comandante alla sinistra, guardava estasiato il futuro del suo pianeta: aveva progetti importanti sia per suo figlio che per quello di Bardack, indubbiamente ottimi combattenti, spietati, intelligenti e caparbi.
Dopo il classico inchino disse loro “Alzatevi pure. Sono orgoglioso dei vostri risultati, così giovani e spietati. Due potenze del genere a servizio del pianeta non è che una benedizione, tu non trovi Bardack?” rivolgendo l’attenzione all’amico che impassibile osservava.
“Certo, hanno ottenuto i due migliori risultati accademici. Benvenuti nell’esercito soldati”.

“ Ragazzina vuoi diventare qualcuno o rimanere un misero maschiaccio senza gloria? “ la schernì gelido, avanzando lentamente verso di lei, gustandosi già il terrore che avrebbe letto nei suoi occhi.
A differenza di quello che credeva, quella mocciosa si alzò da terra, sfidandolo con lo sguardo “ E va bene… ma sappi che per me sei solo il rimpiazzo di Bardack “.
Una risata echeggiò nell’aria, riconducendola all’amico dietro di sé che, reggendosi i fianchi per il dolore, continuava a prenderlo bellamente per il culo.
“ Come ti chiami ragazzina? “ riuscì a dire Vegeta, tornato finalmente serio. Anche se la rabbia rodeva dentro come un tarlo, non aveva resistito dinanzi quel teatrino con protagonista Kakaroth. Il grande super sayan della leggenda beffeggiato da una mocciosa d’infimo livello di appena dodici anni.
Era stato troppo anche per la sua calcolata freddezza…
“ Il mio nome è Chichi, principe Vegeta “.