Yuki Onna,
Storia di una presunta donna dalla mente malata.
Ed è con una lattina di birra da 59 centesimi appena finita, che scrivo questa prima introduzione.
Sono una delusione che cammina, mai abbastanza per nessuno. Sono un sacco per la raccolta di responsabilità, che per la mia giovane età, non dovrebbero nemmeno esistere. Sono il trofeo che ogni genitore vorrebbe avere, solo quando ottengo ciò che viene considerato accettabile.
Non sono la seconda scelta di nessuno, anzi, non sono proprio una scelta. Sono quel tipo di persona che si tiene a portata di mano, utile sono in certi momenti per poi essere dimenticata per molto tempo.
Non ho fantasia… credo che sia morta ormai da tempo, quando ancora pensavo di essere bambina e, invece, dovevo giocare da adulta. Ho una vita da dimenticare, anche se nell’album della mente ho raccolto pochi bei momenti.
Non sono ne morte ne vita, sono un’ombra che cammina. Osserva silenziosa il passaggio di esistenza diverse. Sempre in ascolto, pronta a dare una mano, anche se poi so di pentirmene.
Uno dei miei difetti più grandi?
Avere un cuore troppo buono.
Ho tanti sogni e altrettanti desideri. Sono piena di segreti. Sempre alla ricerca di una nuova maschera da indossare per essere accettata in una società, che vede in quelli come me solo dei burattini pronti a essere rotti.
Per chi mi ha conosciuto in passato, sono come le foglie brune nel vento di novembre.
Per chi mi ha intravisto nelle strade, sono come un sospiro leggero in una giornata d’inverno.
Per chi mi conoscerà, sarà un mistero ancora da scoprire.
Sono persa in un mare di pensieri, alla costante ricerca di un’arida sponda che possa lontanamente sembrare un sentimento solido.
Sono come l’oceano che mostra una superficie placida, ma nasconde milled pericoli appena sprofondi per un paio di metri.
Sono un iceberg.
Ma questo non interessa a te che hai appena aperto questa pagina.
Perché Yuki-Onna?
Perché è il primo demone della mitologia giapponese che ho conosciuto, forse per il suo simboleggiare la neve in un corpo di donna, forse per il mio instancabile amore per il freddo e quel meraviglioso fenomeno che chiamano fiocco di neve, che danza elegante fino a toccare terra, dove muore posandosi su di essa.
Sono un’amante della mitologia, specialmente quella dell’estremo est asiatico, in verità amo un pò tutto basta che sia qualcosa che catturi la mia attenzione in modo particolare.
Amo gli anime e i manga, posso definirmi un otaku, ma offenderei queste mistiche creature disposte a tutto per delle statuette di plastica. Nessuna offesa, ammiro tutti coloro che riescono a portare a tali estremi le loro passioni. Sono una persona mite, o forse mi è stato imposto esserlo, ma sta di fatto che ben poco mi porta a sacrificare tutto per una passione.
Da adolescente sono stata salvata da questa forma di intrattenimento prettamente giapponese, in seguito, a essa si è aggiunto l’amore per la lettura, che in ultima fase mi ha portato nell’imbarcarmi nella famigerata avventura che ogni scrittore deve affrontare mentre si trova di fronte alla temibile pagina di word.
Ciò che voglio dirvi e che vi state per immergere nelle mie più oscene creazioni, nella mia malsana concezione di realtà e nelle mie temibile pair in possibili fanfiction future.
«Lasciate ogne speranza, voi ch' intrate.»
vv. 9, terzo canto dell’Inferno di Dante.