#Ready for the Battle.
Si svegliò di soprassalto, con la nuca sudata e la bocca spalancata in
un grido silenzioso.
Un mantello era stato posato sul suo petto e lo lasciò scivolare a
terra, mentre passandosi le mani sul volto e riprendendosi.
Percy si alzò dalla poltrona in cui aveva cercato di dormire
nell’ultima ora e si avvicinò.
-Ehi … - le disse avvicinandosi. –Ti sei addormentata e … -
Audrey si voltò bruscamente a guardarlo.
Forse solo in quel momento ricordò le sue lacrime, quell’abbraccio
spontaneo, quelle parole di conforto appena sussurrate.
-Sto bene …- disse appena alzandosi. –Sono già le cinque, devo andare.
Il Ministro?-
-Shacklebolt è ancora con il Ministro Babbano stanno mangiando in
mensa, su al terzo piano.-
Audrey si lasciò andare a un sospiro di sollievo.
Non avrebbe dovuto dormire ed allontanarsi per così tanto tempo dal
Ministro Jhonson.
Ancora poche ore e mezza Inghilterra avrebbe preso in mano un fucile o
una bacchetta per difendere le loro case e la loro gente.
Pronti per la
battaglia.
-Okay, allora vado a raggiungerlo. Se beve troppo, si addormenterà
durante le sedute parlamentari e allora sì che scoppierà una guerra.-
mormorò cercando di sdrammatizzare.
Non aspettò la sua risposta, prese la sua giacca e si allontanò con
passo ancora incerto, ma più lucido verso la porta. –Alla prossima,
Weasley.- disse soltanto facendo un breve cenno con la testa.
-Alla prossima, Rivers.- rispose Percy, fissandola confuso mentre lei
chiudeva la porta con delicatezza.
E il suo sguardo, ancora stanco e coperto dalle occhiaie, si fermò
sulla busta blu lasciata sul tavolino.
No, lui non era l’uomo giusto per queste cose.
Lui non poteva e non doveva ispirare fiducia, in nessuno.
Un tempo forse avrebbe gioito e si sarebbe sentito orgoglioso di essere
un custode di un segreto così importante.
Ma ora, alla sola idea che qualcuno come Rivers, una ragazza in balia
degli eventi come lui, potesse anche solo sperare di morire e
cancellare parte del suo dolore e nonostante tutto avesse ancora
fiducia nelle persone, lo ripugnava.
Lui non sapeva cosa significasse
avere fiducia.
Audrey si guardò nello specchio posto sopra un lungo lavandino.
Passò una mano bagnata lungo il proprio viso e cercò di sorridere.
Un sorriso d’incoraggiamento.
Sì, ce la poteva fare in pochi minuti, gli sarebbe costato solo una
lunga sforbiciata sicura e letale e sarebbe stata pronta per
presentarsi.
Guardò la forbice che teneva nell’altra mano e fissò la sua lunga
treccia.
-I capelli ricrescono.- mormorò incerta. –E poi tanto non uscirò viva
da quel mattatoio …-
Due notti prima, il Ministro le aveva affidato una squadra
specializzata in perlustrazioni che sarebbero entrati in azione dopo le
pesanti incursioni aeree.
Ma prima di tutto ciò, Audrey doveva tagliarsi i capelli.
E per la prima volta odiò
profondamente il suo lavoro.
Arthur piegò il giornale e lo lanciò nel caminetto non appena sentì i
passi strascicati di Percy, ancora addormentato ma già pronto per una
lunga notte di lavoro.
-Figliolo, vuoi del caffè?- domandò il padre indicando la tazza e la
caffettiera ancora fumante.
Percy annuì distratto e si lasciò cadere sulla prima sedia che trovò.
Aveva trovato la forza per vestirsi e scendere dopo appena tre ore di
sonno e ora era di nuovo in piedi e seguire i bombardamenti inglesi in
territorio francese.
-A che ora cominciano?- chiese Arthur.
-Non ci è stato detto niente, solo di presentarsi all’una.- rispose
Percy bevendo la sua tazza.
-Credi che … Credi che possano contrattare?- Arthur fissò le fiamme,
grigio in volto. –Non sono sicuro di quanto gli inglesi in generale
possano resistere.-
Percy scrollò le spalle. –Io ho solo brutte sensazioni.- si alzò
bruscamente. –Papà, mi raccomando se gli aerei francesi superano la
linea britannica, potrebbero arrivare fin qui. Andate in cantina o a
Hogwarts, che ancora meglio. Lì sarete al sicuro.-
Arthur annuì lentamente. –E tu?-
-Io andrò al Ministero e rimarrò con Kingsley fino alla fine. Quando
sarà tutto finito vi verrò a cercare.- disse velocemente Percy
mettendosi il mantello. Stava per smaterializzarsi quando sentì la voce
stanca ma gentile di suo padre.
-Sono orgoglioso di avere un figlio come … -
Sorrise e si smaterializzò.
Si accese una sigaretta e la lasciò in bilico fra le labbra sottili.
Fumava raramente e quando sentiva il bisogno di avere quel veleno nei
polmoni era perché era certa che l’ora dopo o il giorno dopo non
avrebbe più potuto respirare di nuovo.
Fissò distrattamente i maghi e le streghe che si stavano riunendo in
piccoli gruppi per parlare e discutere o semplicemente confortarsi.
Si sentiva molto lontana da loro, lontana da quelle vesti svolazzanti,
dai copricapi pesanti, mantelli scuri o ricamati, scarpe dalla suola
dura.
Lei stava bene con la sua divisa di soldato Babbano.
La sua pelle sembrava gioire a contatto con la stoffa dura, quasi
ingessata, di quel verde scolorito.
Il suo capo desiderava solo indossare quel basco scuro con la stella e
le sue spalle adoravano il leggero peso del metallo e delle medaglie.
Ne aveva qualcuno, ma la più importante la conservava dentro il
taschino interno.
Schiacciò la sigaretta contro il tacco della scarpa e ne accese subito
un’altra e lasciò che una boccata di fumo le coprisse la visuale.
Non voleva vederlo ora.
Lui sapeva troppe cose.
Non voleva vedere quegli occhi
gentili ed educati che l’avevano fatta cedere qualche sera prima.
Non voleva vedere
colui che aveva conosciuto la sua debolezza.
Percy la fissò mentre si toglieva alcuni bottoni della giacca e si
sedeva di fronte a diversi schermi, le sue dita vagavano sicure fra
centinaia di bottoni, fili, pulsanti, schermi più piccoli e scritte in
altre lingue.
-Ho sentito che Rivers è stata assegnata alla squadra d’assalto che
dovrebbe invadere Calais e impossessarsi del porto.- disse Kingsley
sedendosi accanto al suo vice.
Percy aggrottò la fronte. –Davvero?-
Il Ministro strinse le labbra in una strana smorfia. –Già e la cosa non
mi piace. E’ fra i migliori Auror che abbiamo ora. Certo non brilla per
le indagini, ma dalle un obiettivo da colpire e lei lo farà … Ma
stavolta non credo che riuscirà a tornare.- disse con un soffio di
voce.
Percy sentì una strana sensazione. –Perché deve andare a lei? Potremmo
chiedere a Bolton di darle qualcos’altro da fare.-
Kingsley scrollò le spalle. –E’ lei che la chiesto. Si è messa
d’accordo con Jhonson e il Consiglio di Difesa Babbano. Con lei ci
saranno due maghi spagnoli, una strega greca e un centinaio di soldati
Babbani super addestrati.-
Improvvisamente un suono forte, quanto una sirena che passava proprio
accanto a loro, li zittì.
Audrey e l’altro soldato si alzarono in piedi dalle loro postazioni,
con ancora le cuffie alle orecchie.
-Siamo noi? Vero?- chiese la ragazza.
L’altro soldato si voltò a fissarla brevemente per poi spostare lo
sguardo lungo i macchinari. –Non credo. Sono le 0.45. Noi avremmo
attaccato all’una. Ci hanno anticipato.-
Audrey si precipitò ad accendere e a sedersi.
-Qui è Rivers. Qui è il Sergente Maggiore Rivers alla postazione Red5,
chiedo conferma dell’attivazione della sirena anti-aerei. Passo.-
Una strano suono pervase l’aria e una voce distante e gracchiante
parlò. –Qui è la postazione RedOne, confermo attivazione sirena.
Inoltro messaggio generale, attacco aereo in Cornovaglia
Settentrionale. Torquay distrutta. Passo.-
-RedOne, ci sono ordini di tipo sette. Passo.-
-Red5, la 42° divisione dell’esercito di terra e la Great della Marina
sono lì. C’è un richiamo generale per tutti i Sergenti Maggiori,
rientrare alla base di appartenenza subito e aspettare ordini
superiori. Passo e chiudo.-
Audrey fissò lo schermo dove dei puntini bianchi comparire e scomparire
sempre più.
Si alzò bruscamente e si voltò verso il piccolo gruppo di persone che
in silenzio aspettavano una qualunque notizia.
-Siamo stati colpiti per primi. Torquay è sotto fuoco nemico. Tutti i
soldati sono stati richiamati alle divisioni di appartenenza.- disse
solamente. –Rimarrà con voi il soldato Garcia.- si tolse le cuffie e
riprese il basco.
-Nessun ordine per noi?- domandò Kingsley.
-Per ora no.- scosse la testa. –Siamo stati presi un po’ di sorpresa ma
ora dobbiamo contrattacare.-
-Buona fortuna, Rivers.- disse il Ministro stringendole la mano.
-La fortuna ci servirà a poco, ma grazie …- rispose lei ironica.
Rivolse un ultimo sguardo a Percy.
Un ultimo sorriso.
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