A
Divina che è il mio angelo.
Il
serpente e l’uccellino.
Capitolo
VII: Egoista.
L'egoismo non consiste nel
vivere come ci pare
ma nell'esigere che gli altri
vivano come pare a noi.
Oscar Wilde.
L’amore di una madre è incondizionato.
La fedeltà di una moglie è totale.
Il buonsenso di una donna è universale.
Narcissa Malfoy in ogni momento doveva essere oltre le aspettative di
tutti per non dimostrarsi debole e sola.
Narcissa Malfoy doveva combattere con le unghie e con i denti
affinché la sua vita non diventasse quell’inferno
che tanto scacciava dai incubi.
Doveva dare il meglio di se per non cadere nel baratro che aveva
davanti i piedi.
Con il marito ad Azkaban non era facile tenere in piedi gli affari di
famiglia, nessuno voleva fare affari con dei Mangiamorte, nessuno
voleva avere qualcosa a che fare con loro, ma Narcissa non era una
donna qualunque: sarà stato quel veleno in corpo che tutto i
Black possiedono, sarà stata la determinazione e
l’ingegno dei Malfoy che ormai aveva ereditato, ma niente e
nessuno l’avrebbero mai fermata, infatti riuscì a
mantenere in piedi la baracca, o così si può dire.
Era ancora casa sua dopotutto e riusciva a tenere sotto controllo tutto
da vera “Regina”, nessuno le avrebbe tolto quel
poco che ancora la legava al mondo, niente le avrebbe impedito di
mantenere il suo maniero rispettabile.
C’era qualcosa di strano in quei giorni a Villa Malfoy, il
via vai di Mangiamorte si stava facendo più intenso e meno
controllato e tutti confabulavano sottovoce qualcosa che non era ancora
riuscita a captare.
Era una sera ancora troppo fredda per essere di primavera inoltrata,
tutti gli alberi erano in fiore e nell’aria c’era
quel dolce profumo di petali e polline, quando sua sorella la raggiunse
veloce e affannata.
Era sempre stata bellissima Bellatrix, con i suoi occhi scuri e i
capelli neri lucidi e sempre perfetti, ma dopo il soggiorno in prigione
si era sciupata e i suoi bei lineamenti ne avevano risentito parecchio,
da quando era tornato il suo Signore sembrava rinata come una Fenice.
Bellatrix era sempre stata una Fenice da quando se la ricordava,
ammirata da tutti, sfavillante come il sole a mezzogiorno, adorata come
una signora, ma adorante solo uno, poi lo perse e arse viva come su un
rogo di distruzione e disperazione per poi rinascere dalle sue stesse
ceneri più bella e forte per Lui.
<< Draco
ce l’ha fatta! >> le
gridò i preda all’euforia più totale.
Per un attimo per i suoi occhi grandi passò, come un tuono
che rimbomba nella notte buia, la felicità per il successo e
per la conquista del figlio, poi d’un tratto
arrivò il lampo e allora la consapevolezza di quello che
poteva succedere al suo ragazzo si fece palese e forte.
<< Vengo
anch’io. >>
<< Il
Signore Oscuro non vuole, pensa che tu sia troppo.. coinvolta! >>
le disse senza troppi giri di parole.
<< Sono
sua madre Bella! Come potrei non essere coinvolta! >>
non l’avrebbero tenuta a casa a preoccuparsi per il figlio,
aveva il diritto di aiutarli.
<< Hai
avuto un grande onore Cissy! E tu lo sai. Offrire tuo figlio alla Sua
causa, sai benissimo che se avessi avuto un figlio lo avrei fatto da
tempo! >>
<< E
avrò anche l’onore di vedere mio figlio morto?
>>
<<
Sarà un eroe! >>
<< È
solo un ragazzo.. >> continuò
con le lacrime agli occhi.
<< Sarà,
ma il mio Signore ha detto che se tu vai lo ucciderà Lui
stesso. >>
E poi fuggì in un sinistro –crac- e
l’ombra del suo mantello nero fu l’ultima cosa che
vide.
Aveva paura Narcissa, rannicchiata nella con le gambe al petto come una
bambina in cerca di conforto, mentre cercava il profumo di Lucius tra
le pelle e le rifiniture della poltrona preferita dal marito.
Perché la paura è infima e crudele e ci fa
tornare indietro nel tempo, a quando andavamo a nasconderci dietro la
gonna della mamma alla prima occasione, a quando guardavamo sotto il
letto e soprattutto a quando ci facevamo guardare gli altri, quando
tremavamo la notte sotto le coperte perché le finestre
battevano e qualcosa nel soffitto scricchiolava, e rimaniamo impietriti
a soffocare nelle nostre ansie.
Le lacrime ormai scendevano copiose perché erano mesi che le
tratteneva e ora che tutto stava andando male non trovavano
più ostacoli e scendevano per il suo viso magro e smunto.
Le madri hanno un sesto senso.
Lo sanno quando il figlio ha freddo anche senza sentire i denti che
tremano.
Lo sanno quando il figlio ha fame senza sentire il suo stomaco che
brontola.
La sanno quando il figlio ha bevuto senza sentire l’odore
dell’alcool.
Nessuno sa come facciano, probabilmente recidere il cordone ombelicale
non serve a smorzare l’unione tra loro e neppure le
esperienze, la scuola e la divisione, o forse nei loro occhi
c’è solo il loro pargolo con le sue esigenze e i
suoi bisogni e, avendo occhi solo per lui è difficile che
non riescano a cogliere quello che prova.
O forse lo sanno e basta.
Narcissa quella sera che suo figlio non sarebbe tornato quella notte.
E anche quando lui varcò il portone d’ingresso
gettandosi tra le sue braccia che lo stringevano forte al petto lei
capì, guardandolo negli occhi grigi, che in
verità non era lì, lui non c’era.
Quella notte non era tornato.
L’egoismo è una brutta bestia, più
della gelosia e del rancore messi assieme, sì
perché questi due brutti sentimenti ci logorano dentro, ma
alla fine fanno male solo a noi, invece l’egoismo pone il
nostro “io” di fronte alle esigenze e ai problemi
degli altri.
Pensiamo di fare la cosa giusta, ma non pensiamo alle conseguenze.
Pensiamo solo di meritarci qualcosa di più di quello che
abbiamo e decidiamo che calpestare qualche mano e qualche testa non
potrà far del male a nessuno, ma ci sbagliamo,
perché infondo non facciamo male che a noi che marciamo
dentro per riuscire ad espiare le colpe che non riusciamo a perdonarci
neppure noi.
Di una cosa era certo: lui non era un egoista, ma ci andava molto
vicino.
Lo aveva fatto per lei, ma sapeva che non era assolutamente vero, era
solo per lui.
Circa tre ore prima.
La sua sala da pranzo da qualche mese era
diventata un grande riunioni.
Il Signore Oscuro non era ancora arrivato
quella sera, e tutti lo stavano aspettando impazienti.
L’attacco a Potter di qualche
settimana, che doveva essere “il piano migliore di tutta la
storia” o almeno così aveva detto sua zia
Bellatrix, era stato un fallimento, e nessuno voleva parlarne, nemmeno
Lui.
Arrivò spalancando le porte
portando con se odore di morte e disperazione, non era felice, glielo
si leggeva in quelle fessure nere e così pericolose, si
sedette a capotavola, vicino a Piton:
<< Abbiamo un problema.
>> disse.
E quando mai non avevano problemi?
Potter era ancora vivo, qualcuno metteva in
discussione il Suo potere, un Mangiamorte aveva fatto qualcosa che non
doveva fare, ah e dimenticava: Potter era ancora vivo.
<< Qualcuno di voi conosce Marcus
Gray? L’auror? >>
Molti annuirono, quasi tutti.
<< Ci sta creando non poche
difficoltà, potrebbe da un momento all’altro
rientrare nell’Ordine, e noi non vogliamo che succeda, vero?
Avete delle idee? >>
“No
nessuno” pregava Draco nella sua testa,
perché necessariamente qualsiasi cosa che sarebbe capitata
al padre, si sarebbe ritorta su sua figlia, e lui non voleva che
succedesse.
<< So che ha una figlia, potrei
pensarci io. >> ringhiò Greyback
ridestandosi dalla sua breve calma.
<< No!
>> sussurrò Draco.
Dove trovò il coraggio di alzarsi
da quella sedia non lo seppe mai.
L’adrenalina
probabilmente ebbe la meglio su tutto il resto.
Suo padre lo
fissava stranito, sua madre aveva la compassione negli occhi: aveva
capito tutto, non c’era da meravigliarsene.
<<
Cosa suggeriresti tu Draco? >> rise perfido Voldemort
mentre gli altri lo seguivano a ruota.
<<
Vorrei avere il permesso di occuparmene io vi non le dispiace.
>>
Lui lo
squadrò e dal sorriso che gli si stampò sulle
labbra intuì che aveva capito, perché nonostante
tutto lui non aveva bisogno della Legilimanzia per leggere nella mente
delle persone, appena ti guardava negli occhi capiva cosa pensavi.
<<
Bene Draco, hai tutto
nelle tue mani. >>
Lui non era un egoista, non lo faceva per averla vicina, per
vederla tutti i giorni, lo faceva perché altri avrebbero
potuto farle di peggio, perché Greyback l’avrebbe
minacciata in modo peggiore.
Alla fine non lo sapeva nemmeno lui perché, ma appena Marcus
Gray gli aprì la porta, lui si calò il cappuccio
nero dalla testa e alzò la bacchetta per puntargliela al
petto, capì che lo faceva solo per egoismo, puro e semplice
egoismo.
<< Lo
sapevo che non eri un ragazzo di cui fidarsi. >>
<< Voi
non sapete perché sono qui. >>
<< Oh
sì che lo so Malfoy, vuoi minacciarmi? Tornerò
con l’Ordine e un ragazzino non può farci nulla. >>
<< Il
Signore Oscuro vuole una garanzia che questo non succeda.
>> inghiottì le ultime remore.
Perché il coraggio è ingannevole, prima ti senti
un leone, ma poi le gambe iniziano a tremare e la salivazione si
azzera, ma ormai di tirarti indietro non hai più
possibilità.
<< Deve
lasciarmi Wren. >>
<< Sei
venuto per portarle dei cioccolatini? >> lo
schernì l’uomo.
<< La
uccideranno se non fa come vogliono loro! >>
gli urlò con tutto quel poco che gli rimaneva dentro.
<< Ti
tiri indietro è pivello? Hai lasciato che quel bastardo di
Piton uccidesse Silente e adesso parli di “loro”.
>> gli indicò il braccio sinistro
<< Anche
tu sei loro adesso. >>
<< Preferiva
Greyback a me? Io voglio solo proteggerla, non le farei nulla di male,
non penso che gli alri Mangiamorte direbbero la stessa cosa. La
uccideranno per causa sua! Riuscirà mai a perdonarselo?
>>
Era sbiancato, dov’era andato l’uomo spavaldo di
prima?
Dov’era andato l’uomo che lo aveva bloccato fuori
dalla porta un anno prima?
<< Cosa
intendi fare. >>
<< La
porterò a casa mia. >>
<< Non te
lo permetterà mai. >>
NdA: Scusate, lo so che il capitolo non è bello
e neppure lungo, ma vi prometto che il prossimo sarà
migliore.
Sono anche in ritardo!
Ero senza ispirazione per questo capitolo e non è venuto
come desideravo.
Nel prossimo tornerà Wren e tutto ciò che questo
comporta.
Spero si non avervi delusi.
P.S: qualcuno
di voi segue il fandom di Hunger Games? Se sì fatemelo
sapere.
P.S2: Luna dimmi se
è meglio così la scrittura :) mi sembra
più grande, ma sto usando un programma nuovo e non so usarlo
xD
Ringrazio ancora chi mi segue sempre :)
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